Filosofia/Filosofia riformata/Tempo cosmico: differenze tra le versioni
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Il termine "tempo cosmico" racchiude due concetti. Il primo è "cosmo" nel senso di un sistema ordinato o armonico, dalla parola greca κόσμος (kósmos) che significa "ordine" e di cui il concetto opposto è caos. il termine cosmo si usa per descrivere l'Universo creato, senza includere il Creatore. Il secondo, "tempo" la successione di avvenimenti e fenomeni, per cui "tempo cosmico" è la dimensione della nostra esperienza terrena in cui troviamo la successione ordinata degli avvenimenti creati da Dio. | |||
L'idea di ''tempo cosmico'' sta alla base della teoria filosofica della realtà elaborata dal Dooyeweerd. Difficile, però, definirlo esattamente, perché Il tempo non può essere compreso in un concetto (è un ''a priori''), essendo esso stesso a dare origine ai nostri concetti. Possiamo conoscere il tempo cosmico solo come un concetto limitante. | L'idea di ''tempo cosmico'' sta alla base della teoria filosofica della realtà elaborata dal Dooyeweerd. Difficile, però, definirlo esattamente, perché Il tempo non può essere compreso in un concetto (è un ''a priori''), essendo esso stesso a dare origine ai nostri concetti. Possiamo conoscere il tempo cosmico solo come un concetto limitante. | ||
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La dimensione temporale (o "dimensione del tempo cosmico) è un livello della realtà che si pone al di sotto di quello religioso (inteso come "sovra-temporale"). Al livello del tempo cosmico noi "discendiamo". | La dimensione temporale (o "dimensione del tempo cosmico) è un livello della realtà che si pone al di sotto di quello religioso (inteso come "sovra-temporale"). Al livello del tempo cosmico noi "discendiamo". | ||
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È possibile definire il tempo cosmico come "il prisma" che rifrange (differenzia) la pienezza religiosa di significato in diversità di significato temporale (la dimensione modale e quella delle strutture di individualità). Per poter analizzare le funzioni modali è essenziale la nozione di tempo cosmico. Il tempo cosmico ha la funzione di mantenere la coerenza degli aspetti temporali e di garantirne la sovranità, come pure di ordinarli in continuità e successione. | È possibile definire il tempo cosmico come "il prisma" che rifrange (differenzia) la pienezza religiosa di significato in diversità di significato temporale (la dimensione modale e quella delle strutture di individualità). Per poter analizzare le funzioni modali è essenziale la nozione di tempo cosmico. Il tempo cosmico ha la funzione di mantenere la coerenza degli aspetti temporali e di garantirne la sovranità, come pure di ordinarli in continuità e successione. |
Versione attuale delle 16:57, 29 dic 2022
Tempo cosmico
Il termine "tempo cosmico" racchiude due concetti. Il primo è "cosmo" nel senso di un sistema ordinato o armonico, dalla parola greca κόσμος (kósmos) che significa "ordine" e di cui il concetto opposto è caos. il termine cosmo si usa per descrivere l'Universo creato, senza includere il Creatore. Il secondo, "tempo" la successione di avvenimenti e fenomeni, per cui "tempo cosmico" è la dimensione della nostra esperienza terrena in cui troviamo la successione ordinata degli avvenimenti creati da Dio.
L'idea di tempo cosmico sta alla base della teoria filosofica della realtà elaborata dal Dooyeweerd. Difficile, però, definirlo esattamente, perché Il tempo non può essere compreso in un concetto (è un a priori), essendo esso stesso a dare origine ai nostri concetti. Possiamo conoscere il tempo cosmico solo come un concetto limitante.
La dimensione temporale (o "dimensione del tempo cosmico) è un livello della realtà che si pone al di sotto di quello religioso (inteso come "sovra-temporale"). Al livello del tempo cosmico noi "discendiamo".
È possibile definire il tempo cosmico come "il prisma" che rifrange (differenzia) la pienezza religiosa di significato in diversità di significato temporale (la dimensione modale e quella delle strutture di individualità). Per poter analizzare le funzioni modali è essenziale la nozione di tempo cosmico. Il tempo cosmico ha la funzione di mantenere la coerenza degli aspetti temporali e di garantirne la sovranità, come pure di ordinarli in continuità e successione.
È il tempo cosmico nella nostra esperienza a generare le analogie di retrocipazione ed anticipazione, come pure a impartire la durata delle cose nella loro struttura di individualità.
Il tempo cosmico è il risultato dellaCaduta. Nella Caduta l'individualità umana (destinata originalmente alla permanenza) cade dentro l'orizzonte temporale (si muove nel decadimento verso la morte, l'estinzione). Il resto della realtà temporale cade con l'umanità e deve essere redento. La realtà temporale è "inquieta" (restless) (nel linguaggio biblico: "geme ed !e in travaglio"), cercando il suo "riposo" nella sua Origine.
Il tempo cosmico terminerà. Il cosmo temporale è solo la nostra situazione in questa "dispensazione terrena". Tutto si muove verso la pienezza del suo adempimento escatologico.
Gli esseri umano hanno un centro sovra-temporale (il cuore) e un "mantello temporale" di funzioni che dovremo deporre, del quale saremo svestiti. Alla nostra monte quest'intero mantello è abbandonato e rimane la nostra individualità sovra-temporale. I nostri atti originano nel nostro centro sovra-temporale e vengono espressi nelle nostre funzioni temporali.
Lo "strato inferiore" del tempo è la nostra "intuizione" che ci permette di rapportare la nostra individualità sovra-temporale con le nostre funzioni temporali e con la nostra esperienza (sia pre-teoretica che teoretica).
Il tempo ha senso solo per quella parte della creazione che trova la sua radice nell'umanità. La legge cosmica, infatti, non include Dio e le creature angeliche. Cercare di immaginare cosa questo possa significare, come pure come vivremo nell'ambito sovra-temporale è infruttuoso ed ozioso perché questo non fa parte della nostra attuale esperienza. Possiamo solo dire che "saremo simili agli angeli": questo implica comunque una differenza fra la nostra esistenza e quella delle creature angeliche. </section>