Predicazioni/Luca/Voi non sapete di quale spirito siete
«Voi non sapete di quale spirito siete»
Una lezione di discepolato da Luca 9:51–56
«Mentre stavano compiendosi i giorni in cui egli doveva essere tolto dal mondo, Gesù si diresse decisamente verso Gerusalemme. Mandò davanti a sé dei messaggeri; essi, partiti, entrarono in un villaggio di Samaritani per preparargli un alloggio; ma quelli non lo vollero ricevere, perché era diretto verso Gerusalemme. I suoi discepoli, Giacomo e Giovanni, veduto ciò, dissero: “Signore, vuoi che diciamo che un fuoco scenda dal cielo e li consumi?” Ma egli, voltatosi, li sgridò.» (Luca 9:51–55, Riveduta 2020)
In alcuni manoscritti antichi, dopo "li sgridò" si legge anche:
«e disse: Voi non sapete di quale spirito voi siete. Poiché il Figlio dell'uomo non è venuto per perdere le anime degli uomini, ma per salvarle.»
1. Un viaggio verso il compimento
Luca ci colloca in un momento decisivo: Gesù “si diresse decisamente verso Gerusalemme” (v. 51). Non è solo un'indicazione geografica, ma una scelta intenzionale di affrontare la passione. Gesù sa cosa lo attende, eppure si avvia con ferma determinazione. È in questo contesto di tensione crescente che emerge il contrasto tra il modo di agire del Maestro e le reazioni impulsive dei discepoli.
2. Il rifiuto dei Samaritani e la tentazione dello zelo religioso
Il rifiuto di accogliere Gesù da parte di un villaggio samaritano (v. 53) non è una semplice questione logistica: riflette l’ostilità tra Giudei e Samaritani, due gruppi religiosi vicini ma rivali, divisi da dispute storiche e cultuali. Giacomo e Giovanni reagiscono con violenza verbale: propongono di invocare il fuoco dal cielo, come Elia sul monte Carmelo (2 Re 1:10). Lo zelo per il Maestro, a loro avviso, giustifica l’annientamento dei “nemici”.
È qui che Gesù si volta e li sgrid(a), con parole severe. E in alcune antiche versioni aggiunge:
«Voi non sapete di quale spirito siete».
3. Lo spirito di Gesù non è quello del nazionalismo religioso
In questa frase – anche se non riportata in tutte le traduzioni moderne – è riassunta una lezione fondamentale del discepolato. I discepoli, senza rendersene conto, parlano e agiscono mossi da uno spirito diverso da quello del loro Signore. Non comprendono ancora che lo Spirito del Cristo è mite, paziente, salvifico, non vendicativo né settario.
L’atteggiamento di Giacomo e Giovanni, pur apparentemente motivato da fedeltà a Gesù, è impregnato di una mentalità religiosa che confonde zelo con violenza, appartenenza con esclusione, santità con condanna. È una tentazione sempre attuale, anche nei nostri ambienti cristiani: difendere la verità con lo spirito sbagliato.
4. Il Figlio dell’uomo è venuto per salvare
La frase successiva, anch’essa presente in alcuni manoscritti antichi – «Poiché il Figlio dell’uomo non è venuto per perdere le anime degli uomini, ma per salvarle» – conferma l’orientamento profondo della missione di Gesù: redimere, non distruggere; chiamare, non condannare; guarire, non punire. È il cuore del Vangelo. Anche se questi precisi versetti non sono attestati nei codici più antichi, esprimono pienamente il messaggio evangelico, coerente con molti altri passi (cfr. Giovanni 3:17; Luca 19:10).
5. Un esame di coscienza per ogni discepolo
Gesù non chiama semplicemente a seguirlo nel cammino verso Gerusalemme, ma a farlo con il suo stesso spirito. Ciò implica una purificazione interiore, un discernimento: quale spirito ci guida? È lo Spirito di Cristo o quello dello zelo cieco, del risentimento, dell’identitarismo settario?
Anche oggi, di fronte a rifiuti, offese, opposizioni culturali o religiose, siamo tentati di reagire come i figli del tuono (Mc 3:17). Ma la via del discepolo è diversa: non vendicare la verità, ma testimoniarla con amore; non cercare il fuoco dal cielo, ma invocare lo Spirito che converte i cuori.
Preghiera finale
Signore Gesù,
Tu hai affrontato il rifiuto e l’ostilità senza cedere alla violenza,
hai risposto con la grazia a chi ti respingeva,
e hai camminato verso la croce per salvare anche chi ti disprezzava.
Purifica il nostro zelo da ogni durezza,
libera i nostri cuori dallo spirito di vendetta e di orgoglio religioso,
e donaci il tuo Spirito di mitezza, pazienza e verità.
Fa’ che impariamo a seguire non solo il tuo cammino,
ma anche il tuo cuore.
Amen.