Teopedia/Teologia del Nichtige

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Teologia del Nichtige

La teologia del Nichtige (in italiano, "teologia del nulla") è un concetto teologico filosofico sviluppato dal teologo tedesco Paul Tillich nel XX secolo. Secondo Tillich, la teologia del Nichtige afferma che Dio non è solo il "tutto" (cioè l'essenza dell'essere), ma anche il "nulla" (cioè l'essenza del non-essere).

In altre parole, Dio è ciò che dà significato all'esistenza stessa, ma anche ciò che supera l'esistenza e il nulla, perché è l'origine e la fonte ultima di tutto ciò che esiste. La teologia del Nichtige sottolinea quindi la natura trascendente e misteriosa di Dio, che va al di là di ciò che possiamo conoscere e comprendere attraverso la ragione e l'esperienza.

Influenzato dalla filosofia esistenzialista, Tillich ha utilizzato la teologia del Nichtige per affrontare alcune delle grandi questioni esistenziali dell'uomo, come la morte, la sofferenza e il senso dell'esistenza. Questa teologia ha anche avuto un impatto significativo sul pensiero teologico contemporaneo, influenzando autori come Rudolf Bultmann e Karl Barth.

Ecco una breve bibliografia che descrive e analizza criticamente la teologia del Nichtige:

  • Paul Tillich, "Theology of the New Being", 1955: In questo libro, Tillich espone la sua teologia del Nichtige e ne esplora le implicazioni per la fede e la pratica religiosa.
  • Rudolf Bultmann, "New Testament and Mythology", 1941: In questo libro, Bultmann critica la teologia del Nichtige di Tillich e lo accusa di rimuovere la dimensione storica e concreta del cristianesimo a favore di una metafisica astratta.
  • Karl Barth, "Church Dogmatics", 1932-1967: In questa monumentale opera teologica, Barth presenta una visione alternativa della teologia, basata sulla centralità della rivelazione biblica e della fede. In contrasto con la teologia del Nichtige di Tillich, Barth critica l'approccio filosofico della teologia e insiste sulla necessità di una rivelazione divina concreta e storica.
  • Wolfhart Pannenberg, "Systematic Theology", 1991: In questo libro, Pannenberg critica la teologia del Nichtige per la sua tendenza a ridurre Dio a un concetto astratto e impersonale, e per la sua mancanza di attenzione alla realtà storica e contingente della fede cristiana.
  • John Macquarrie, "Twentieth-Century Religious Thought", 2003: In questo libro, Macquarrie analizza la teologia del Nichtige di Tillich e ne sottolinea l'importanza per la teologia contemporanea, ma allo stesso tempo critica la sua tendenza a enfatizzare l'aspetto metafisico e astratto della fede a scapito della dimensione storica e pratica.

In generale, la teologia del Nichtige è stata oggetto di critiche e dibattiti da parte di molti teologi e studiosi, sia per la sua tendenza a enfatizzare l'aspetto metafisico a scapito della dimensione storica e pratica della fede, sia per la sua relativa astrattezza e difficoltà di comprensione. Tuttavia, la teologia del Nichtige rimane un importante contributo al dibattito teologico contemporaneo e continua ad avere un impatto significativo sulla teologia e la filosofia della religione.