Confessioni di fede/Gallicana/39

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Indice generale

Confessione di La Rochelle (o Gallicana)

Articolo I - Articolo II - Articolo III - Articolo IV - Articolo V - Articolo VI - Articolo VII - Articolo VIII - Articolo IX - Articolo X - Articolo XI - Articolo XII - Articolo XIII - Articolo XIV - Articolo XV - Articolo XVI - Articolo XVII - Articolo XVIII - Articolo XIX - Articolo XX - Articolo XXI - Articolo XXII - Articolo XXIII - Articolo XXIV - Articolo XXV - Articolo XXVI- Articolo XXVII - Articolo XXVIII - Articolo XXIX - Articolo XXX - Articolo XXXI - Articolo XXXII - Articolo XXXIII - Articolo XXXIV - Articolo XXXV - Articolo XXXVI - Articolo XXXVII - Articolo XXXVIII - Articolo XXXIX - Articolo XL

I poteri pubblici

Articolo XXXIX - La necessità dei governi, i magistrati, il rispetto delle autorità

Noi crediamo che Dio voglia che il mondo sia diretto da leggi e da governi, affinché vi sia qualche freno per reprimere gli appetiti disordinati del mondo. Noi crediamo dunque che Dio abbia istituito i regni, le repubbliche e tutti gli altri tipi di principati, ereditari o no, e tutto ciò che appartiene allo stato della giustizia, e che ne voglia sia riconosciuto l'autore.

I magistrati

A questo fine, Dio ha posto la spada in mano ai magistrati per reprimere i peccati commessi non soltanto contro la seconda Tavola dei comandamenti di Dio, ma anche contro la prima.

Il rispetto per le autorità

Bisogna quindi, a causa di lui, non solo accettare che le autorità esertcitino l'autorità loro propria, ma che li si onori e li si stimi con profondo rispetto, considerandoli come suoi luogotenenti e ufficiali, ai quali egli ha commissionato l'esercizio di un compito legittimo e santo.

Esodo 18:20-21; Deuteronomio 1:15-17; Proverbi 8:15; Romani 13:1-2; Deuteronomio 16:18-20; Salmi 82:1-4; Geremia 21:12; 22:2-3; Romani 12:3-4; 1 Re 15:12; 2 Re 23:1-27; Romani 13:1-2; 1 Timoteo 2:1-2; Tito 3:1; 1 Pietro 2:13-14.
 

Commento. L'articolo 39 e la prima parte del 40 presuppongono l'esistenza degli stati, laddove l'autorità è esercitata nel rispetto della sovranità assoluta di Dio e dove le autorità si considerano luogotenenti di Dio, stabilite per esercitare una carica legittima e santa. Oggi non è più ilò caso. Le chiese riformate non considerano più oggi che il secondo paragrafo dell'articolo 39 e l'articolo 40 esprimano la loro fede. Questi due paragrafi dovrebbero essere profondamente rimaneggiati per non legittimarte e favorire l'intervento di un potere dittatoriale non cristiano dell'autorità civile negli affari ecclesiastici, e legittimare, agli occhi del potere ateo, una qualsiasi sorta di persecuzione contro i cristiani. Nell'impossibilità di fare accettare, secondo la disciplina sinodale, una nuova redazione alle chiese riformate attraverso il mondo, è meglio considerare come questi due paragrafi non vincolino la nostra coscienza.