Confessioni di fede/Westminster/Sommario conoscenza salvifica

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Sommario della conoscenza salvifica

Il "Sommario della Conoscenza salvifica" è un documenti didattico che fa parte dei Canoni di Westminster. Composto da teologi riformati scozzesi, è meno noto pure fra quelli che oggi fanno uso dei Canoni di Westminster come base per definire la fede evangelica riformata, ma è un piccolo gioiello. La prima parte, "Sommario della Conoscenza salvifica" propriamente detta comprende quattro punti: I. La deplorevole condizione in cui ci troviamo per natura. II. Il rimedio provveduto in Cristo Gesù. III. I mezzi stabiliti per il Patto di grazia. IV. Le benedizioni trasmesse da questi mezzi. A questo documento di base segue "L'Uso pratico della Conoscenza Salvifica" che si propone: "Il principale uso generale della dottrina cristiana è quello di convincere un uomo di peccato, e di giustizia, e di giudizio ... affinché egli diventi un credente non finto in Gesù Cristo, sia rafforzato nella sua fede su solide basi e garanzie, e dia evidenza della veracità della sua fede mediante buoni frutti, e sia così salvato". Segue poi una sezione su: "Conferme e motivazioni per credere" che si propone di "Per edificare la nostra fiducia su questo solido fondamento, possono servire queste quattro Conferme e speciali motivazioni per credere in Cristo". Infine, "Evidenze della vera fede" è finalizzato ad aiutare il credente a verificare l'autenticità della propria fede ed elezione.

Il "Sommario della conoscenza salvifica" fu il prodotto della collaborazione del teologo David Dickson (1583-1663), ministro di Dio a Irvine, e di James Durham - successore di Dickson come professore di teologia all'Università di Glasgow, e pubblicato nel 1650. Benché completamente dipendente dai Canoni di Westminster tanto da esservi legittimamente accluso, non è stato riconosciuto ufficialmente come della stessa autorità degli altri documenti.

Breve sommario della dottrina cristiana, contenuto nelle Sacre Scritture, e proposto nella Confessione di Fede e nei Catechismi, insoeme con l'uso pratico che se ne può trarre.

"Tutti quelli che il Padre mi dà verranno a me; e colui che viene a me, non lo caccerò fuori" (Giovanni 6:37).

Sommario della conoscenza salvifica


Uso pratico della conoscenza salvifica

Il principale uso generale della dottrina cristiana è quello di convincere un uomo di peccato, e di giustizia, e di giudizio (Giovanni 16:8), in parte attraverso la Legge o Patto d'Opere, affinché egli ne sia umiliato e si ravveda; e in parte attraverso l'Evangelo, o Patto di Grazia, affinché egli diventi un credente non finto in Gesù Cristo, e sia rafforzato nella sua fede su solide basi e garanzie, e dia evidenza della veracità della sua fede mediante buoni frutti, e sia così salvato.

La somma del Patto d'Opere, o della Legge, è questa: "Se farai tutto ciò che ti è comandato senza fallire in punto alcuno, sarai salvato, ma se fallisci tu morirai" (Romani 10:5; Galati 3:10-12).

La somma dell'Evangelo, o Patto di Grazia e di Riconciliazione, è questo: "Se tu fuggi dall'ira che meriti e ti rifugi nel vero Redentore Gesù Cristo (che è in grado di salvare perfettamente tutti coloro che vengono a Dio attraverso di Lui), tu non perirai, ma avrai vita eterna" (Romani 10:8,9,11).

Per convincere un uomo di peccato, di giustizia , e di giudizio mediante la Legge, o Patto d'Opere, che si faccia uso, fra iu molti altri, dei seguenti testi biblici.

 

 

  1. Per convincere di peccato mediante la Legge.
  2. Per convincere di giustizia mediante la Legge.
  3. Per convincere di giudizio mediante la Legge.
  4. Per convincere di peccato, giustizia e giudizio mediante l'Evangelo; di giustizia ottenibile solo per fede in Cristo; per rafforzare la fede ecc.

Conferme e motivazioni per credere

Per edificare la nostra fiducia su questo solido fondamento, possono servire queste quattro Conferme e speciali motivazioni per credere in Cristo.

  1. L'invito che di tutto cuore Dio ci rivolge.
  2. La Sua accorata richiesta ad essere riconciliati.
  3. Il Suo comando, che pone davanti a tutti il dovere di credere.
  4. Ai credenti viene assicurata la vita.

Evidenze della vera fede

  1. Convinzione dell'obbligo del credente di osservare la Legge morale.
  2. Che il credente pratichi le regole di pietà e di giustizia.
  3. Che l'ubbidienza alla Legge scorre nel giusto canale della fede in Cristo.
  4. L'osservanza della stretta comunione con Cristo, fonte di ogni grazia e di buone opere; per rafforzare il credente nella fede e nell'ubbidienza.

Commento

Il termine "warrant" potrebbe tradursi con: conferma, conforto, prova, garanzia. Una "warranted belief" è una credenza confermata, confortata dai fatti, dimostrata da prove che la sostengono. Io provo la verità di ciò in cui credo con delle dimostrazioni, presento quelle che io credo essere evidenze incontrovertibili che le mie affermazioni sono vere per persuaderti che ho ragione. Si può anche parlare, in altro contesto, di "accuse confortate dai fatti".

Nel caso del documento "warrants to believe", gli autori intendono offrire al "credente debole" ed ancora dubbioso, ulteriori prove bibliche che gli possono comprovare come l’Evangelo che gli è stato annunciato corrisponda a verità e che davvero, se lui lo accoglie, egli può avere la certezza che effettivamente riceverà i benefici che vi sono promessi.

Le evidenze ulteriori che si intendono, corrispondono, nel caso, ad oggettivi appelli di Dio a credere contenuti nelle Sacre Scritture che ne ribadiscono le promesse. Si tratta perciò di conferme oggettive che, nel documento, saranno seguite anche da evidenze soggettive. Il credente che vuole trovare conferma della realtà della sua fede, può trovare nella Scrittura dei criteri di verifica per comprovarlo.

Possiamo quindi adeguatamente tradurre "warrant" con "conferme (oggettive)" ed intendere la sezione successiva come "conferme soggettive" della realtà della fede nella persona del credente stesso.

Che queste conferme possano di fatto persuadere l’incredulo è un altro discorso. L’incredulo, di fatto, è spiritualmente morto e non vi saranno mai "prove incontrovertibili" che possano scuoterlo dalla sua incredulità. Solo lo Spirito Santo di Dio può persuaderlo rigenerandolo spiritualmente, "aprirgli gli occhi della mente". Le conferme di cui parliamo servono per rafforzare, confortare, confermare nella fede coloro che già sono stati illuminati e che ancora non hanno una fede salda, matura.