Confessioni di fede/cfv1662/Articolo 15

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Indice generale

Confessione di fede valdese 1662

Intro - 1 - 2 - 3 - 4 - 5 - 6 - 7 - 8 - 9 - 10 - 11 - 12 - 13 - 14 - 15 - 16 - 17 - 18 - 19 - 20 - 21 - 22 - 23 - 24 - 25 - 26 - 27 - 28 - 29 - 30 - 31 - 32 - 33 - Errori condannati -Atto 1894 -

Art. XV - Irripetibilità del sacrificio di Cristo

Che Jesu Christo avendo fatta l'intera espiatione de' nostri peccati col Suo perfettissimo sacrificio una volta offerto nella croce, non puole né deve esser reiterato sotto qualunque pretesto.

Prove e commento del Léger

  • "...ma sono giustificati gratuitamente per la sua grazia, mediante la redenzione che è in Cristo Gesù. Dio lo ha prestabilito come sacrificio propiziatorio mediante la fede nel suo sangue, per dimostrare la sua giustizia, avendo usato tolleranza verso i peccati commessi in passato" (Romani 3:24-25).
  • "...che ha dato se stesso come prezzo di riscatto per tutti; questa è la testimonianza resa a suo tempo" (1 Timoteo 2:6).
  • "...quanto più il sangue di Cristo, che mediante lo Spirito eterno offrì se stesso puro di ogni colpa a Dio, purificherà la nostra coscienza dalle opere morte per servire il Dio vivente!" (Ebrei 9:14).
  • "...sapendo che non con cose corruttibili, con argento o con oro, siete stati riscattati dal vano modo di vivere tramandatovi dai vostri padri ... egli ha portato i nostri peccati nel suo corpo, sul legno della croce, affinché, morti al peccato, vivessimo per la giustizia, e mediante le sue lividure siete stati guariti" (1 Pietro 1:18; 2:24).
  • "Ma se camminiamo nella luce, com'egli è nella luce, abbiamo comunione l'uno con l'altro, e il sangue di Gesù, suo Figlio, ci purifica da ogni peccato ... Egli è il sacrificio propiziatorio per i nostri peccati, e non soltanto per i nostri, ma anche per quelli di tutto il mondo" (1 Giovanni 1:7; 2:2).
  • "...egli invece, poiché rimane in eterno, ha un sacerdozio che non si trasmette ... il quale non ha ogni giorno bisogno di offrire sacrifici, come gli altri sommi sacerdoti, prima per i propri peccati e poi per quelli del popolo; poiché egli ha fatto questo una volta per sempre quando ha offerto se stesso" (Ebrei 7:24,27). Notate che il vero sacrificio di Cristo essendo fatto una volta sola, non conviene reiterarlo, come si pretende nella messa; ma solo ricorrer alla sua intercessione che è perpetua, per conseguir il frutto di quell'unico sacrificio, che è d'eterna virtù.
  • "...è entrato una volta per sempre nel luogo santissimo, non con sangue di capri e di vitelli, ma con il proprio sangue. Così ci ha acquistato una redenzione eterna ... Secondo la legge, quasi ogni cosa è purificata con sangue; e, senza spargimento di sangue, non c'è perdono" (Ebrei 9:12,22). Dunque non spargendosi il sangue di Christo nella Messa non vi si fa remissione de' peccati.
  • "...non per offrire se stesso più volte, come il sommo sacerdote, che entra ogni anno nel luogo santissimo con sangue non suo" (Ebrei 9:25). E non accioché Jesu Christo offerisca più volte sé stesso: Il che li preti danno d'intender, e così contradicono l'Apostolo.
  • "In questo caso, egli avrebbe dovuto soffrire più volte dalla creazione del mondo; ma ora, una volta sola, alla fine dei secoli, è stato manifestato per annullare il peccato con il suo sacrificio" (Ebrei 9:26). Secondo la santa dottrina dell'Apostolo, se Christo si offerisse più volte in sacrificio, soffrirebbe più volte. Hor Christo non sofferisce più, non muore più, dice l'istesso Romani 6:9 ["...sapendo che Cristo, risuscitato dai morti, non muore più; la morte non ha più potere su di lu"]. Dunque non si offerisce più.
  • "In virtù di questa «volontà» noi siamo stati santificati, mediante l'offerta del corpo di Gesù Cristo fatta una volta per sempre ... Infatti con un'unica offerta egli ha reso perfetti per sempre quelli che sono santificati" (Ebrei 10:10,14). Atteniamoci dunque a questo solo vero sacrificio di Cristo.

Commento

Siamo giustificati gratuitamente per la grazia di Dio, mediante la redenzione che è in Cristo Gesù. Egli ha operato il solo possibile ed efficace sacrificio propiziatorio per il perdono dei nostri peccati. Sulla croce Egli ha dato Sé stesso come prezzo di riscatto per noi tutti offrendo Sé stesso puro di ogni colpa, purificando così la nostra coscienza per servire il Dio vivente. Siamo stati riscattati dal nostro vano modo di vivere, non con cose corruttibili, con argento o oro. Egli ha portato i nostri peccati nel Suo corpo, sul legno della croce affinché morissimo con Lui al peccato e vivessimo a causa della Sua giustizia. Il sangue di Gesù, il Figlio di Dio, è il sacrificio propiziatorio per i nostri peccati. Gesù è al tempo stesso sacerdote e vittima sacrificale. Il Suo sacerdozio non si trasmette e rimane valido per sempre a chiunque faccia appello ad esso per la propria salvezza. Non è più necessario offrire altri sacrifici perché egli ha fatto questo una volta per sempre quando ha offerto Sé stesso. Come gli antichi sacerdoti di Israele, Egli è entrato una volta per sempre nel luogo santissimo, davanti a Dio, non con sangue di capri e di vitelli, ma con il proprio sangue. Così Egli ci ha acquistato una redenzione eterna. Avendo sofferto una volta per sempre per espiare i nostri peccati, Egli è stato ora manifestato per annullare il peccato del Suo popolo tramite il suo sacrificio. In virtù di quell'unico sacrificio, noi Suo popolo siamo stati santificati e resi perfetti per sempre mediante l'offerta del corpo di Gesù Cristo fatta una volta per sempre. Per questo e con riconoscenza noi ci atteniamo a questo solo vero sacrificio di Cristo.

L'insegnamento biblico ci porta così a rifiutare le pretese blasfeme del Cattolicesimo romano di avere dei sacerdoti che nella Messa reiterano il sacrificio di Cristo per il perdono dei nostri peccati. Ancora oggi questo insegnamento rimane invariato. Viene infatti esplicitamente ancora affermato che la messa sia "il sacrificio, ripetizione incruenta del sacrificio di Cristo sul Calvario". Vedi: http://it.cathopedia.org/wiki/Celebrazione_Eucaristica

"La Messa è sostanzialmente lo stesso sacrificio della croce. E' diverso solo il modo dell'offerta (Denz. 940). Essendo un vero sacrificio la Messa ne realizza in modo proprio le finalità: adorazione, ringraziamento, riparazione e petizione (Denz. 948 e 950). Il valore della Messa è in se stesso rigorosamente infinito. Però i suoi effetti in quanto dipendono da noi non ci vengono applicati se non nella misura delle nostre interne disposizioni. Finalità ed effetti della Santa Messa: La Messa ha gli stessi fini e produce gli stessi effetti del sacrificio della croce, che sono quelli del sacrificio in generale come atto supremo di religione, però di grado infinitamente superiore ... Dopo l'adorazione e il ringraziamento non c'è dovere più urgente verso il Creatore che la riparazione delle offese che da noi ha ricevuto. Anche sotto questo aspetto il valore della Messa è assolutamente incomparabile, giacché con essa offriamo al Padre l'infinita riparazione di Cristo con tutta la sua efficacia redentrice. Questo effetto non ci viene applicato in tutta la sua pienezza - basterebbe infatti una sola Messa per riparare tutti i peccati del mondo e liberare dalle loro pene tutte le anime del Purgatorio - ma ci viene applicato in grado limitato secondo le nostre disposizioni. Tuttavia: a. ci ottiene, per sé ex opere operato, se non incontra ostacoli, la grazia attuale necessaria per il pentimento dei nostri peccati. Lo insegna il Concilio di Trento: «Hujus quippe oblatione placatus Dominus, gratiam et donum paenitentiae concedens, crimina et peccata etiam ingentia dimittit» (Denz. 940). b. rimette sempre, infallibilmente se non incontra ostacoli, almeno la parte della pena temporale che si deve pagare per i peccati in questo mondo o nell'altro. La Messa è quindi utile anche alle anime del Purgatorio (Denz. 940 e 950). Il grado e la misura di questa remissione dipende dalle nostre disposizioni". Tratto da questo sito: http://www.paginecattoliche.it/modules.php?name=News&file=article&sid=90