Filosofia/Filosofia riformata/La questione dell'autorità ultima della nostra fede e condotta

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La questione dell'autorità ultima della nostra fede e condotta

Nella filosofia cosmonomica di Herman Dooyeweerd e altri, si analizzano pure i testi biblici secondo le loro tipiche categorie modali. Non corre però il rischio anche questa filosofia, di relativizzare il carattere normativo della Parola di Dio mettendone in rilievo il suo carattere umano e circostanziale? Dove pone questa filosofia l'autorità ultima sulla nostra fede e condotta?

La filosofia cosmonomica di Herman Dooyeweerd e dei suoi seguaci, pur proponendosi come radicata in una visione biblica, ha effettivamente sollevato dubbi sul fatto che essa possa sconvolgere la percezione normativa della Parola di Dio, enfatizzandone al contrario la dimensione umana, storica e contingenziale.


1. La distinzione tra «Parola piena» e «Parola come oggetto teorico»

Dooyeweerd distingue tra:

  • La Parola di Dio nella sua pienezza: una forza vissuta che agisce sul cuore, radicata nel creato, nella caduta e nella redenzione. È viva, operante, espressa in Gesù (il Verbo‑Logos)
  • La Bibbia come oggetto di pensiero: un libro storico-temporale, analizzabile razionalmente, appartenente a un singolo abito modale (quello “della fede”) .

Il rischio evidente è che la Parola sia confinata all'ambito della fede, privandola della autorità per orientare anche scienza, morale, politica e arte.


2. Il rischio di relativizzazione normativa

John Frame, un critico interno alla tradizione riformata, enfatizza proprio questo rischio. In particolare:

«For Dooyeweerd […] the Bible is a temporal book. […] Scripture’s focus on faith is exclusive, so that Scripture may not address the concerns of other spheres» (creationwithoutcompromise.com)

In questa prospettiva, la Bibbia non può fornire norme in altri ambiti (es. l’etica o la politica), perché non opererebbe attraverso categorie numeriche o storiche: esse vengono lasciate a strumenti autonomi.


3. Dove sta dunque l’autorità ultima?

Nella filosofia cosmonomica, l’autorità ultima non risiede nel testo biblico inteso in senso proposizionale e universale, ma in una parola di Dio vissuta e funzionale solo entro l’ambito della fede. È Dio stesso (il Ground-motive Creazione‑Caduta‑Redenzione) che agisce sul cuore, ma il testo scritto ha un valore limitato teoricamente.

In sintesi: l’autorità ultima rimane divina, ma si esprime non per mezzo del testo biblico come guida normativa in ogni aspetto della vita, bensì come potenza spirituale che apre alla fede, lasciando le altre sfere — morale, scientifica, politica — libere di operare con le proprie normatività autoriflesse.


4. Per approfondire

Critici (che evidenziano il limite):

Stesso Dooyeweerd (per comprendere la strutturazione concettuale):

Rivalutazioni interne:


5. Conclusione e spunti

La filosofia cosmonomica vuole evitare che si usi una filosofia “estranea”, ma rischia di delegare all’esperienza spirituale la dimensione normativa della Bibbia. Entro questo quadro, il testo biblico resta autorità solo se interpretato come parola operante nella fede, non come insieme di proposizioni normative per tutte le sfere della vita.

Confronto tra la filosofia cosmonomica (Dooyeweerd) e la visione riformata classica
Tema Filosofia cosmonomica (Dooyeweerd) Visione riformata classica
Fondamento epistemologico Il cuore religioso dell’essere umano è la sede ultima della conoscenza; è lì che l’uomo risponde al "motivo di fondo" rivelato da Dio (Creazione, Caduta, Redenzione). L’intelletto umano, rinnovato dallo Spirito, riconosce la rivelazione generale e accoglie quella speciale (Scrittura) come fondamento per ogni ambito della conoscenza.
Status della Scrittura La Bibbia è Parola di Dio nella sua pienezza solo quando è ricevuta nel cuore nella dimensione modale della “fede”. Come testo storico, rientra in una forma modale temporale. La Scrittura è la Parola normativa di Dio in forma proposizionale e narrativa. È infallibile, autorevole e sufficiente in ogni ambito della vita.
Normatività della Scrittura La Scrittura parla autorevolmente solo nel regno della fede. Altri ambiti (es. etica, scienza, politica) hanno normatività proprie secondo leggi modali create. La Scrittura fornisce principi normativi per tutta la vita, anche per l’etica, l’economia, la politica, la scienza ecc. Anche se non fornisce formule tecniche, fornisce il quadro normativo.
Rapporto teologia-filosofia Filosofia e teologia sono autonome. La filosofia cosmonomica non è una “teologia naturale”, ma una visione integrale della realtà a partire dal presupposto cristiano. La filosofia è subordinata alla teologia, che parte dalla rivelazione. Ogni riflessione deve essere “pensare secondo Cristo”. La “teologia sistematica” svolge anche una funzione filosofica.
Critica ai concetti greci Forte critica all’influsso di categorie greche (sostanza, forma, natura, anima) sulla teologia. Chiede una rifondazione biblica delle categorie filosofiche. Riconoscimento dell’uso storico di categorie greche, ma affermazione della priorità della rivelazione. Le categorie filosofiche sono da rigenerare alla luce della Scrittura, non semplicemente da rifiutare.
Universalità della fede La fede religiosa è il centro dell’esistenza e determina l’orientamento di tutta la conoscenza. Ogni filosofia ha una “radice religiosa” inevitabile. Ogni essere umano è religiosamente orientato (suppressio veritatis), ma la fede salvifica e rivelata dà accesso a una vera conoscenza di Dio e del mondo.
Visione della legge Dio ha stabilito leggi modali per ogni aspetto della realtà (logico, sociale, estetico, ecc.). La filosofia descrive queste strutture. Dio ha stabilito leggi morali universali, e comanda attraverso la sua legge rivelata (soprattutto nella Scrittura). La legge non è solo descrittiva, ma normativa.
Ruolo del cuore umano Il cuore è il centro religioso dell’uomo, pre-teoretico, da cui scaturisce ogni direzione della vita (non solo l’intelletto). Il cuore è la sede della volontà e dell’affezione, ma la mente è rinnovata per discernere e giudicare alla luce della Parola. Cuore e intelletto collaborano.

Bibliografia essenziale

  • Herman Dooyeweerd, A New Critique of Theoretical Thought
  • Cornelius Van Til, The Defense of the Faith
  • John Frame, The Doctrine of the Knowledge of God
  • Herman Bavinck, Reformed Dogmatics
  • R. J. Rushdoony, The Foundations of Social Order