Filosofia/Filosofia riformata/Glossario

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Glossario di cosmonomia

Vedi anche ilglossario filosofico generale.

Queste definizioni dei termini più usati nella filosofia riformata sono miei tentativi di spiegare il più chiaramente possibile i termini della filosofia riformata del Doyeweerd e di fornire dei corrispettivi nella lingua italiana. Sono definizioni ancora provvisorie che riflettono "quel che ho capito io" al riguardo e che non possono essere considerate riferimenti autorevoli citabili. Sono soggette perciò a possibile revisione in dipendenza della mia aspirazione a conseguire in questo campo maggiore competenza. I riferimenti bibliografici fra parentesi (in lingua inglese) devono essere considerati dal lettore essenziali.

Aevum (Aevum). La nostra capacità di trascendere le dimensioni temporali dell'esistenza umana e di accedere alla dimensione religiosa o spirituale dell'esistenza è fondata sul fatto che la nostra individualità ultima si muove nell'ambito dell'aevum (o eviternità), centro della concentrazione religiosa di tutte le funzioni temporali. Oggi essa è collegata indissolubilmente all'orizzonte temporale e alle sue funzioni come un mantello che che ci avvolge e condiziona, ma al momento della nostra morte ne saremo svestiti e la nostra individualità assumerà una nuova natura. In questo stesso ambito coloro che sono stati riconciliati con Dio in Cristo faranno esperienza diretta di Dio e vi si accosteranno, mentre coloro che camminavano in direzione opposta (apostata) se ne allontaneranno definitivamente. Il concetto di aevum o eviternità è stato mediato dalla teologia cristiana medioevale per descrivere la nostra natura non solo temporale ma anche sovra-temporale. "Dio ha fatto ogni cosa bella al suo tempo: egli ha perfino messo nei loro cuori il pensiero dell'eternità, sebbene l'uomo non possa comprendere dal principio alla fine l'opera che Dio ha fatta" (Ecclesiaste 3:11); "Infatti così parla Colui che è l'Alto, l'eccelso, che abita l'eternità, e che si chiama il Santo" (Isaia 57:15). Vedi articolo separato di approfondimento.

Antinomia. [Antinomy].

Bibbia (Biblicism). La filosofia cristiana parte dal presupposto che la Bibbia è Parola di Dio e, come tale, regola della nostra fede e della nostra condotta. La filosofia cristiana, però, in quanto scienza, non si basa esclusivamente sulla Bibbia, ma sull'osservazione ed analisi delle opere della creazione. Essa si lascia certo guidare e controllare dai principi della rivelazione biblica come sistematizzati dalle confessioni di fede e riflessioni teologiche della Chiesa, ma la filosofia è cosa diversa dalla teologia. La filosofia "tiene conto" della teologia fedele all'insegnamento biblico e vi si sottomette, ma essa non ha bisogno di "citazioni bibliche". Biblico è il mandato che ha la filosofia, come ogni scienza, di studiare e operare sul creato (il mandato creazionale), ma essa non sostituisce né si sovrappone alla teologia. La Bibbia in quanto Parola di Dio incide soprattutto sui presupposti del ricercatore (sul suo cuore) convertendolo a Dio e facendolo operare in armonia con Lui. Vedi articolo:Sacre Scritture e filosofia cristiana.

Cuore (Heart). Il cuore è la radice religiosa sopra-razionale dell'esistenza umana, il suo punto di concentrazione dal quale sorgono i nostri atti, pensieri, sentimenti e desideri: "Custodisci il tuo cuore più di ogni altra cosa, poiché da esso provengono le sorgenti della vita" (Proverbi 4:23). Il cuore umano è identificabile nel concetto biblico di anima. Il cuore umano trascende i confini del tempo cosmico ed è in costante ricerca della nostra propria Origine e quella dell'intero cosmo: "Dio ha fatto ogni cosa bella al suo tempo: egli ha perfino messo nei loro cuori il pensiero dell'eternità, sebbene l'uomo non possa comprendere dal principio alla fine l'opera che Dio ha fatta" (Ecclesiaste 3:11). Esso è la nostra "persona interiore": "Perciò non ci scoraggiamo; ma, anche se il nostro uomo esteriore si va disfacendo, il nostro uomo interiore si rinnova di giorno in giorno" (2 Corinzi 4:16). Nel nostro cuore diamo risposta alle questioni ultime più profonde ed è nel nostro cuore che è determinato il nostro rapporto con Dio. La rigenerazione, il rinnovamento del cuore per opera dello Spirito Santo, ci fa volgere a Cristo e cambia la direzione del nostro cuore dal sentiero dell'apostasia a Dio. Il cuore o anima non può mai essere identificato con alcuna delle nostre funzioni vitali, con i sentimenti o la fede. È più profondo delle funzioni vitali perché trascende, nel legame con Dio, ogni realtà temporale creata. Il cuore è perciò da distinguere dal nostro "mantello temporale di funzioni corporee", la nostra "identità centrale". È nel cuore che Dio ha posto il nostro comunesensus divinitatis. È "la chiave della conoscenza" perché, trascendendo il tempo, non ne rimane inghiottito. [Vediarticolo separato]

Distasi (dis-stasis). La distasi è uno dei due modi in cui opera la nostra esperienza ingenua come pure il processo di analisi in cui è impegnata la scienza (il pensiero teoretico). Attraverso la distasi si analizza, "seziona", "disconnette" la realtà temporale per comprenderne le modalità particolari del suo funzionamento. La distasi si contrappone così alla enstasi, la quale coglie la coerenza di significato e di continuità del tempo cosmico. La distasi è un processo di astrazione dalla continuità del tempo cosmico. Attraverso poi la sintesi essa cerca di ricuperare la continuità del tempo. La distasi rende qualcosa oggetto del proprio studio o considerazione teoretica (si pone con esso in rapporto di Gegenstand), con tutti i limiti e condizionamenti di una tale operazione.

Esperienza ingenua (Naïve experience). Si definisce "esperienza ingenua" quella secondo la quale noi cogliamo la realtà nella sua coerenza temporale in modo immediato, "prima di ogni altra manipolazione", senza che vi sia (ancora) una elaborazione teorica al riguardo, senza distinguerne gli aspetti modali. Si esprime in una intuizione pre-teoretica della realtà. Essa deve essere approfondita e dischiusa. L'esperienza ingenua è essenzialmente retrocipatoria, guarda indietro verso il carattere fondazionale del tempo in una sorta di anamnesi, Coglie la realtà nella sua struttura plastica nell'orizzonte dell'individualità delle strutture. È uno sguardo non sofisticato sulle cose limitato alla percezione sensoriale, ma non è inferiore perché pure in grado di cogliere delle cose in rapporto alla loro Origine. Questa esperienza deve solo essere approfondita e definita. È la filosofia come pensiero trascendentale a "dischiudere" la conoscenza intuitiva delle cose.

Filosofia dell'idea di legge (Cosmonomic). Nome dato da Dooyeweerd alla sua filosofia, in lingua olandese “De Wijsbegeerte der Wetsidee", o anche "idea cosmonomica" da "cosmos" e "nomos", cioè "legge". Significa così "la legge per il cosmo", la legge di Dio che governa l'intero cosmo. Essa evidenzia così il fatto che la legge è quella secondo la quale Dio governa il cosmo. Il cosmo stesso è completamente temporale ponendosi nel'ambito del tempo cosmico. Il cosmo è quella parte di realtà che trova il suo centro nell'umanità in quanto radice della realtà temporale. La legge limita e determina la realtà temporale. Noi siamo soggetti, sottoposti, assoggettati alla legge. Nella realtà temporale esiste sia un "lato della legge" che un "lato del soggetto". La legge di Dio non è da considerarsi, però, solo la moralità o legge giuridica. La sfera morale e quella giuridica non sono che due degli aspetti della realtà temporale. I diversi aspetti della realtà temporale sono chiamati "sfere di legge". Le sfere di leggi sono l'espressione temporale della legge di Dio su tutta la realtà temporale. Nell'ambito del tempo cosmico vi sono diverse leggi di sfera. Nella loro radice sovra-temporale, però, tutte le sfere di legge coincidono, sono congruenti. Nel suo senso unitario centrale, la legge di Dio è l'amore, ma nella diversità temporale questo principio si diversifica. La legge è il fondamento ontologico per ogni possibilità di esistenza o significato temporale, il fondamento ontologico della nostra esperienza e del nostro pensiero (teoretico). La legge è il confine in cui si muove la nostra esistenza temporale . La piena realizzazione di noi stessi consiste nell'adempiere questa legge e servire Dio.

Individualità (Selfhood). L'essere umano si differenzia da tutte le altre creature anche per il fatto che la sua identità personale, per volere di Dio, permane e non è legata solo alle modalità e strutture dell'esistenza temporale. L'identità di ciascun essere umano non è legata, cioè, solo al suo significato temporale, ma presenta pure un'aspetto sovra-temporale che lo trascende e che gli permette di conservare la sua individualità nonostante la morte del suo corpo. Mentre la consapevolezza di sé stessi nella concezione umanistica dell'essere umano si disperde e si riduce ad una diversità di significati limitati alla realtà temporale, la concezione cosmonomica, riflettendo la rivelazione biblica, li comprende e li integra, ma non si limita ad essi, contemplando per ciascun essere umano un aspetto trascendente, identificato nel "cuore" di ciascuno (il "centro religioso della propria esistenza) che, di fatto, sta alla radice dei suoi significati temporali. Il proprio io fondamentale ed autentico, che trae da Dio il proprio essere e somiglianza, tende irresistibilmente verso di Lui (la nostra Origine) e non si sentirà mai realizzato, quando, allontanandosi da Lui, vorrebbe esserne libero ed autonomo. Nella Caduta (il nostro allontanamento da Dio), di fatto, noi decadiamo dalla nostra vera identità e perdiamo ogni autentica conoscenza di noi stessi. La filosofia cosmonomica non parla della nostra individualità nemmeno termini di "essere". Noi non esistiamo di per sé ma il nostro essere dipende da Dio (è un stare extra se) ed ha significato solo in rapporto con Lui. Il "luogo" del nostro essere, là dove finalmente conosciamo noi stessi, sta nell'incontro con la Persona di Gesù Cristo, perché in Lui si trova la pienezza di significato. Egli è "il Logos": "Ogni cosa è stata fatta per mezzo di lei; e senza di lei neppure una delle cose fatte è stata fatta. 4 In lei era la vita, e la vita era la luce degli uomini" (Giovanni 1:3-4).

Legge. [Law Law-Idea Law-Side]. Per legge si intendono tutte le norme e le ordinanze divine che traggono la loro origine dalla sovrana volontà del Creatore e si applicano ad ogni aspetto del creato. La legge segna il confine, il limite (invalicabile dall'essere umano) fra Dio Creatore ed il creato. Dio è al di sopra della legge (non in senso spaziale). Dio è libero dalla legge, ma non si pone al di là dalla legge [voce da completare].

Livelli (di significato) [Levels of Meaning]. L'orizzonte della nostra umana esperienza comporta diversi livelli (o dimensioni): (1) il livello religioso; (2) il livello temporale, (3) il livello modale, (4) il livello delle strutture di individualità. Il livello religioso è la dimensione sovra-temporale della nostra individualità. Da là si discende nel livello temporale, il quale include il livello modale. Il livello temporale e i livelli modali abbracciano il quarto livello: quello delle strutture di individualità.

Morte ed aldilà. (afterlife - death - hereafter). Vediarticolo separato.]

Nocciolo. [Kernel].

Orizzonte di esperienza (Dimensions). L'orizzonte della nostra esperienza è la struttura ontica a priori che ci è data in partenza, un dato,qualcosa di non costruito dal nostro pensiero razionale. In questo orizzonte prendiamo coscienza della pienezza trascendente del significato di questa vita alla luce della divina Rivelazione rifratta attraverso il prisma del tempo. Esso è formato da diverse dimensioni o livelli: (1) religiosa (il nostro senso del trascendente); (2) temporale; (3) modale; e (4) la dimensione delle strutture di individualità. Il livello religioso è il livello sovra-temporale della nostra individualità (selfhood). Di là scendiamo al livello temporale. Esso include il livello modale. Il livello modale e temporale insieme racchiudono il quarto livello: le strutture di individualità.

Scienza (Science). Nella prospettiva cosmonomica, il concetto di scienza corrisponde a quello di pensiero teoretico ed include ogni elaborazione di teorie per comprendere la realtà. Il pensiero teoretico è impegnato nel processo di astrazione e distasi. Vi sono scienze particolari (discipline), quelle tese alla comprensione di un particolare aspetto della realtà e delle sue leggi. La filosofia è una scienza generale, la scienza che si propone di comprendere la totalità dell'essere. La scienza è costantemente sottoposta alla tentazione di farne uso come una sorta di magia per controllare il nostro mondo ed aumentare il nostro potere, come pure a quella di assolutizzarla e supporre che sia onnipotente. Da questo sorge lo scientismo, vale a dire quando la scienza, secolarizzata ed isolata, diventa una potenza satanica, un idolo che domina tutta la cultura. Nella prospettiva cosmonomica scienza e religione non sono e non possono (per la natura stessa delle cose) essere separate in quanto ogni pensiero teoretico comporta sempre dei presupposti religiosi. Vedi "Fede e scienza".

Significato [Meaning Meaning-side Meaning-mode Meaningless Meaning-totality]. Il "significato" (senso) è ciò che caratterizza la realtà creata, il suo essere. La realtà creata, difatti, non esiste di per sé stessa (non è assoluta), ma trova un referente in Dio che l'ha creata e che le dà un senso. Dio è l'Essere, la realtà creata è Significato. Indipendentemente da Dio, le cose (e noi con esse) non hanno senso, sono insensate (da cui insoddisfazione, irrequietezza, disperazione). Attribuire artificiosamente al creato un senso (diverso da quello che le è stato dato) è operazione futile e si risolve in un'indebita assolutizzazione idolatra di ciò che è creato. Iddio, nel Suo Cristo, crea ed è "Logos" (Giovanni 1), vale a dire datore di significato. Essa è vita e "luce degli uomini". Senza di essa non vi è che tenebra, cioè mancanza di significato. Tutto il significato della realtà creata è concentrato in Lui e da Lui si rifrange come in un prisma, dando espressione ai diversi modi dell'essere derivato. Vediarticolo separato.

Sovranità delle sfere. La sovranità di sfera è un principio strutturale normativo secondo il quale ogni aspetto (modalità) in cui può essere suddivisa la realtà è da considerarsi un ambito a sé stante in cui sono in vigore leggi sue proprie che non possono essere confuse con le altre.[Vediarticolo separato];[Sphere sovereignty]; [Wikipedia].

Strutture di individualità. (Individuality Structure). Le strutture di individualità sono quelle entità che percepiamo nella nostra esperienza ingenua (naive experience) e non sono chiamate "cose" (come nell'empirismo corrente) perché non hanno "esistenza in sé stesse" indipendentemente dal quadro di riferimento dell'esperienza umana temporale e modale. Si definiscono, così, strutture di individualità ciò che appare al quarto livello (il più basso) del nostro orizzonte di esperienza. Sono il contenuto dei livelli temporale e modale, che non sono "astrazioni tratte dalle cose" ma espressione delle modalità temporali che danno alle cose forma e struttura, individualizzazione e concretizzazione. È nell'ambito delle strutture di individualità che ha luogo il divenire delle creature. Vi sono tipi diversi di strutture di individualità, diversi per ciascun gruppo di cose e in cui esse appaiono, sono formate e poi scompaiono. I tipi di strutture di individualità sono a loro volta suddivisi fra genotipi e fenotipi. Questi tipi di strutture di individualità hanno la propria sfera di sovranità disposta in una coerenza di struttura encaptica. L'essere umano trascende il cosmo alla radice della sua persona. Per questo non può avere una funzione dominante e quindi non ricade nella categoria delle strutture di individualità, come altri organismi viventi .

Tempo cosmico (Cosmic time). Il concetto di "tempo cosmico" (scarsamente definibile concettualmente, trattandosi di un concetto primitivo, un a priori) sta alla base della filosofia cosmonomica. Esso è la dimensione della nostra esperienza terrena in cui troviamo la successione ordinata degli avvenimenti creati da Dio. Il tempo cosmico è risultato della Caduta dell'essere umano e di tutto il suo mondo. In esso "geme" anelando all'eterno. Attraverso la redenzione il tempo cosmico terminerà e scaturirà nel tempo escatologico. Il tempo cosmico è un livello della realtà che si pone al di sotto di quello religioso. Esso è "il prisma" che rifrange la pienezza religiosa di significato in diversità di significato temporale: la dimensione modale e quella delle strutture di individualità, ed è essenziale per poterle analizzare. Il tempo cosmico mantiene la coerenza degli aspetti temporali, ne garantisce la sovranità e li ordina in continuità e successione. La categoria di "tempo" riguarda solo le creature (Dio non ne è sottoposto). Dal "tempo cosmico" sono escluse le creature angeliche (dotate di una propria diversa dimensione temporale). Vediarticolo separato di approfondimento.

Teologia [Theology Theological]. La teologia come scienza non è in grado di "studiare Dio", di renderlo oggetto di esame analitico, perché Dio si pone al di là dell'orizzonte temporale cosmico in cui noi siamo inseriti e questo è un limite che noi non possiamo oltrepassare. Noi possiamo limitarci a studiare la Parola che Dio ci trasmette, che "media" il nostro rapportob con Lui. Dio non può essere da parte nostra "un oggetto di studio". [Voce da completare].

Totalità (Totality) L'idea della totalità è una delle idee-chiave della filosofia riformata. L'ambito entro il quale si muove la nostra esperienza è quello temporale, ma il nostro cuore guarda ed anela al trascendente, a ciò che si pone al di là del tempo (tempo cosmico) ["Dio ha fatto ogni cosa bella al suo tempo: egli ha perfino messo nei loro cuori il pensiero dell'eternità, sebbene l'uomo non possa comprendere dal principio alla fine l'opera che Dio ha fatta" (Ecclesiaste 3:11)]. In forza del nostro "cuore sovra-temporale", abbiamo la capacità potenziale di abbracciare l'intero complesso della realtà, la totalità, categoria che si pone al di fuori del tempo cosmico, che lo trascende. Benché tratti degli aspetti temporali della realtà, obiettivo ultimo della filosofia è la comprensione della totalità. La nostra esperienza e conoscenza non è semplicemente frammentaria, settoriale. La totalità è lunità profonda sovra-temporale di tutti gli aspetti modali(non la somma ma il fondamento). Nella totalità ogni cosa trova il suo adempimento ultimo al di là del proprio ambito modale. L'unità della totalità sovra-temporale non cancella la diversità temporale.