Letteratura/Accontentarsi: differenze tra le versioni

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Da "L'arte del divino sapersi accontentare" ["The Art of Divine Contentment”] di Thomas Watson. Thomas Watson (1620–1686), teologo e predicatore puritano, scrisse ampiamente sulla vita cristiana. In questo lavoro parla del saperci accontentare, che è strettamente legato all'idea di essere soddisfatti di ciò che si ha ed evitare spese inutili (la parsimonia). Quest’opera è un’esposizione di Filippesi 4:11.
Da "L'arte del divino sapersi accontentare" ["The Art of Divine Contentment”] di Thomas Watson. Thomas Watson (1620–1686), teologo e predicatore puritano, scrisse ampiamente sulla vita cristiana. In questo lavoro parla del saperci accontentare, che è strettamente legato all'idea di essere soddisfatti di ciò che si ha ed evitare spese inutili (la parsimonia). Quest’opera è un’esposizione di Filippesi 4:11.
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L'apostolo Paolo, in Filippesi&nbsp;4:11, dice: "''Non lo dico perché io mi trovi in bisogno, poiché ho imparato a essere contento nello stato in cui mi trovo”''". Thomas Watson, predicatore puritano inglese, vuole insegnare ai lettori come ottenere la stessa contentezza di Paolo. Vivendo nel XVI secolo, Watson credeva che lo scontento fosse un peccato, e così scrisse il libro The Art of Divine Contentment: An Exposition of Philippians 4:11. Watson dedica l'intero libro a questo versetto e, così facendo, presenta ai cristiani un metodo completo per accontentarsi. Incentrato sull'idea che "Uno spirito misericordioso è uno spirito contento", Watson crede che i cristiani possano e debbano essere contenti a causa delle meravigliose promesse di Dio al suo popolo. "Il modo in cui un uomo può essere contento", dice Watson, "non è aumentare il suo patrimonio, ma abbassare il suo cuore". Nella nostra società contemporanea, dove lo scontento è la norma, i lettori disillusi trarranno beneficio da L’arte della contentezza divina. Il contenuto di Watson è incentrato su Dio piuttosto che sui beni materiali come lo sono tanti cristiani oggi, quindi porterà sicuramente conforto a coloro che si sforzano di essere felici in Cristo.
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Abby Zwart<br/> Redattore personale del CCEL


Il testo: ''“Non lo dico perché io mi trovi in bisogno, poiché ho imparato a essere contento nello stato in cui mi trovo” (''Filippesi 4:11).
Il testo: ''“Non lo dico perché io mi trovi in bisogno, poiché ho imparato a essere contento nello stato in cui mi trovo” (''Filippesi 4:11).

Versione delle 21:36, 15 feb 2024

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L’arte di sapersi accontentare 

https://www.ccel.org/ccel/watson/contentment.html  

Da "L'arte del divino sapersi accontentare" ["The Art of Divine Contentment”] di Thomas Watson. Thomas Watson (1620–1686), teologo e predicatore puritano, scrisse ampiamente sulla vita cristiana. In questo lavoro parla del saperci accontentare, che è strettamente legato all'idea di essere soddisfatti di ciò che si ha ed evitare spese inutili (la parsimonia). Quest’opera è un’esposizione di Filippesi 4:11.

L'apostolo Paolo, in Filippesi 4:11, dice: "Non lo dico perché io mi trovi in bisogno, poiché ho imparato a essere contento nello stato in cui mi trovo”". Thomas Watson, predicatore puritano inglese, vuole insegnare ai lettori come ottenere la stessa contentezza di Paolo. Vivendo nel XVI secolo, Watson credeva che lo scontento fosse un peccato, e così scrisse il libro The Art of Divine Contentment: An Exposition of Philippians 4:11. Watson dedica l'intero libro a questo versetto e, così facendo, presenta ai cristiani un metodo completo per accontentarsi. Incentrato sull'idea che "Uno spirito misericordioso è uno spirito contento", Watson crede che i cristiani possano e debbano essere contenti a causa delle meravigliose promesse di Dio al suo popolo. "Il modo in cui un uomo può essere contento", dice Watson, "non è aumentare il suo patrimonio, ma abbassare il suo cuore". Nella nostra società contemporanea, dove lo scontento è la norma, i lettori disillusi trarranno beneficio da L’arte della contentezza divina. Il contenuto di Watson è incentrato su Dio piuttosto che sui beni materiali come lo sono tanti cristiani oggi, quindi porterà sicuramente conforto a coloro che si sforzano di essere felici in Cristo.

Abby Zwart
Redattore personale del CCEL

Il testo: “Non lo dico perché io mi trovi in bisogno, poiché ho imparato a essere contento nello stato in cui mi trovo” (Filippesi 4:11).

  • Capitolo 1: L'introduzione al testo 
  • Capitolo II:  Il primo ramo del testo, lo studente, con la prima proposizione 
  • Capitolo III:  Riguardo alla seconda proposizione

(Continuerà)