Letteratura/Devozioni Bavinck/L'incarnazione: una meravigliosa confessione

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XXVII. L’incarnazione: una meravigliosa confessione  

“Nel principio era la Parola, e la Parola era con Dio, e la Parola era Dio. (...) E la Parola è stata fatta carne e ha abitato per un tempo fra noi, piena di grazia e di verità, e noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come quella dell'Unigenito venuto dal Padre” (Giovanni 1:1-14).

La dottrina cristiana sull’incarnazione di Cristo mette in evidenza l’unicità di Gesù Cristo. Nella fede, noi crediamo che la seconda persona della Trinità abbia assunto carne umana e di fatto sia diventata una persona. Cristo non è che abbia solo stabilito un’alleanza con una persona particolare o abbia portato una persona umana esistente in comunione con sé. Se avesse fatto una tal cosa questo avrebbe significato che Gesù non era in sé stesso una vera persona umana.

Al contrario, i cristiani credono che Gesù Cristo abbia due nature: divina ed umana. Egli è pienamente Dio e pienamente umano. Le due nature coesistono senza confondersi in una persona. Come scriveva Bavinck: “L’unione che è avvenuta nella sua incarnazione non era di tipo morale fra due persone, ma l’unione di due nature nella stessa persona (...) Egli è completamente unico, un’unione incomparabile e incomprensibile fra Dio e uomo. La Parola è stata fatta carne e ha abitato per un tempo fra noi, piena di grazia e di verità, e noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come quella dell'Unigenito venuto dal Padre (Giovanni 1:14)”.

E’ essenziale che Cristo avesse due nature. Per la nostra salvezza nella sua morte, Gesù ha portato su di sé il peccato che accomuna gli esseri umani: egli è veramente umano. La morte di Cristo ha la capacità di conferire salvezza perché egli è veramente Dio. La sua morte ha portato il potere di Dio di perdonare peccatori e riconciliarli con Dio.

Le “due nature nella stessa persona” di Cristo è un mistero cristologico. Come notava Bavinck: “Si tratta di un’unione completamente unica nel suo genere, incomparabile ed  incomprensibile” fra il divino e l’umano. Non comprendiamo come questo possa essere possibile. Noi però non dobbiamo comprendere questo: dobbiamo solo crederlo! Noi confessiamo la nostra fede in Gesù Cristo, credendo che egli sia veramente Dio e veramente umano e che: “Dio mostra la grandezza del proprio amore per noi, in quanto che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi” (Romani 5:8).

Bavinck ci dà questa prospettiva quando affermava che: “l’incarnazione della Parola non è un problema che noi si debba o si possa risolvere, ma è un fatto meraviglioso che confessiamo con riconoscenza così come Dio ce lo presenza nella sua Parola”. Noi confessiamo Gesù Cristo!

Spunto di preghiera: Prega e loda Dio di tutto cuore che la nostra salvezza non si basa tanto sul comprendere quanto sul credere. Riconferma la tua fede a Dio in preghiera e chiedi che lo Spirito di Dio ti conduca ad esprimere la tua fede nella parola e nei fatti.

Citazione da: "Magnalia Dei", 224, 228.

[Donald K. McKim, Devozioni giornaliere con Herman Bavinck - Credere e crescere nella fede cristiana, Phillisburgh, New Jersey: P&R Publishing, 2023, capitolo XXVII, p. 81].