Preghiera/Un checkup spirituale

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Un checkup spirituale

"Se diciamo di essere senza peccato, inganniamo noi stessi, e la verità non è in noi. Se confessiamo i nostri peccati, egli è fedele e giusto da perdonarci i peccati e purificarci da ogni iniquità" (1 Giovanni 1:8-9).

1. Non avere altri dèi oltre a me: Orgoglio [Es. 20:2,3].

Chi viene primo nella mia vita: Dio o me stesso? La Sua volontà o la mia? Sono stato vanesio e mi sono vantato di come appaio, mi vesto, di ciò che so fare, di ciò che possiedo, posizione sociale, successo? Ho forse disprezzato altri per i loro peccati, povertà, ignoranza, razza o religione?

Riconosco i miei sbagli, sono stato ostinato e dittatoriale? Ho rifiutato di chiedere scusa, di ammettere i miei sbagli? Ho mai veramente imparato l'umiltà?

2. Non farti degli idoli: l'idolatria e il timore [Es. 20:4-6].

Ho forse amato una persona o cosa più di quanto amo Dio? Ho forse mancato di fare ciò che pur sapevo era giusto, solo per timore di suscitare derisione, disprezzo, critiche o di mettermi in situazioni imbarazzanti? Mi preoccupo forse troppo del cibo, del denaro o della salute? Ho imparato il significato del coraggio? Se dovessi soffrire qualche grave perdita, dovessi ammalarmi gravemente, oppure avere forti delusioni, perderei forse la mia fede?

3. Non abusare del nome del Signore: l'irriverenza [Es. 20:7]

Uso forse un linguaggio sconveniente, ho pronunciato il nome di Dio o il santo nome di Gesù in modo inappropriato? Ho forse indugiato in altre forme di linguaggio profano e volgare? Sono stato rispettoso in Chiesa, onorando la Sua croce, rammentandomi della Sua presenza? Mi sono debitamente preparato prima di recarmi al culto comunitario od accostarmi alla Santa Cena? Ho forse ricevuto il pane ed il vino della Cena del Signore così, "tanto per fare" senza riflettere sul suo significato ed implicazioni?

4. Ricòrdati del giorno del riposo per santificarlo: Pigrizia spirituale [Es. 20:8-11].

Mi è capitato di non recarmi al culto domenicale per non essermi svegliato in tempo, oppure trovando delle scuse per rimanere a letto? Sono stato forse alzato fino a tardi il sabato sera a far festa con il risultato di essere troppo stanco la domenica mattina per recarmi in chiesa? Ho trovato delle scuse per non andare in chiesa, del tipo "compiti da fare", "troppi lavori domestici", "gli ospiti da intrattenere" oppure dando priorità al mio divertimento mondano o comodo? Che dire poi del pregare prima di mangiare rendendo grazie a Dio: lo faccio? Riservo del tempo ogni giorno per la preghiera e la lettura biblica? Ho forse bisogno di maggiore disciplina?

5. Onora tuo padre e tua madre: Mancanza di rispetto [Es. 20:12].

Sono stato considerato ed amorevole con i miei genitori? Mi sono preso cura di loro nella malattia, li ho aiutati, visitati, ho scritto loro, il loro fardello è più leggero o pesante a causa mia? Inoltre, mostro rispetto a tutti coloro che sono in autorità, osservo le leggi del traffico, pago tutte le imposte dovute? Cerco di sfuggire ai miei doveri quando sono sicuro di non essere visto o controllato?

6. Non uccidere: Odio e collera [Es. 20:13].

Coltivo forse risentimento verso qualcuno? Ho colpito qualcuno in un momento di rabbia? Ho fatto del male a qualcuno mettendolo in ridicolo in pubblico, sparlando o spettegolando di lui? Ho messo in pericolo la vita altrui con una guida sconsiderata? C'è forse qualcuno che non ho perdonato o con cui non mi sono debitamente accordato? Ho mancato forse di mostrare amore coltivando risentimento, trascurando i malati, coloro che sono soli, afflitti o poveri?

7. Non commettere adulterio: concupiscenza, impurità [Es. 20:14].

I miei pensieri, parole od atti, sono stati puri? Mi sono forse divertito ad udire o a dire io stesso racconti o storielle sporche od assistito a spettacoli immorali? Sono stato forse immodesto nelle mie azioni o nel vestire? Ho conservato in forma fisica il mio corpo, "tempio dello Spirito Santo"? C'è qualcosa della mia vita di cui avrei vergogna se dovesse essere rivelato alla mia famiglia, amici, o pastore della chiesa?

8. Non rubare: Disonestà [Es. 20:15].

Mi sono forse impossessato di ciò che non mi apparteneva? Ho ingannato o truffato in qualche modo a casa, a scuola o negli affari? Ho fatto sprecare tempo agli altri arrivando non arrivando in tempo agli appuntamenti? Ho giocato d'azzardo, cercando di vincere con la fortuna o a spese di altri? Ho pagato i miei conti in sospeso e mantenuto le promesse? Ho restituito ciò che ho preso in prestito?

Ho praticato l'onestà ed ho servito fedelmente con i molti doni e benedizioni che ho ricevuto?

9. Non attestare il falso contro il tuo prossim: Mentire ed ingannare [Es. 20:16].

Ho forse detto a qualcuno palesi bugie? Ho esagerato nel dire qualcosa? Ho accusato qualcuno solo per sentito dire? Ho permesso tacitamente che altri fossero rimproverati a causa di ciò che io avevo commesso? Ho reso a Dio il culto che Gli è dovuto di domenica, senza cercare veramente di seguire la Sua volontà per il resto della settimana?

Riconosco il biosogno di affermare, difendere e promuovere la verità anche quando non mi è comodo, e di farne ammenda quando non l'ho fatto?

10. Non concupire: Gelosia ed invidia [Es. 20:17]

Sono stato geloso perché altri avevano più beni od amici di quanto ne avessi io? Ho invidiato il loro successo o popolarità? Sono stato contento di vedere altri fallire? Ho coltivato scontentezza, auto-indulgenza o commiserazione?

Ho forse dimenticato che Dio mi ama, che Dio dimora, per grazia Sua anche in me, e che "io posso ogni cosa in Colui che mi fortifica"?

"Se diciamo che abbiamo comunione con lui e camminiamo nelle tenebre, noi mentiamo e non mettiamo in pratica la verità. Ma se camminiamo nella luce, com'egli è nella luce, abbiamo comunione l'uno con l'altro, e il sangue di Gesù, suo Figlio, ci purifica da ogni peccato. Se diciamo di essere senza peccato, inganniamo noi stessi, e la verità non è in noi. Se confessiamo i nostri peccati, egli è fedele e giusto da perdonarci i peccati e purificarci da ogni iniquità. Se diciamo di non aver peccato, lo facciamo bugiardo, e la sua parola non è in noi. Figlioli miei, vi scrivo queste cose perché non pecchiate; e se qualcuno ha peccato, noi abbiamo un avvocato presso il Padre: Gesù Cristo, il giusto. Egli è il sacrificio propiziatorio per i nostri peccati, e non soltanto per i nostri, ma anche per quelli di tutto il mondo" (1 Giovanni 1:6-10; 2:1).