Ecclesiologia/La mariolatria del Cattolicesimo romano

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La Mariolatria

Delle dozzine di dottrine insegnate dalla Chiesa cattolica romana senza il minimo di appoggio dell'autorità delle Scritture, una delle più notevoli, e certamente delle più anti-bibliche, è l'esaltazione della Vergine Maria, la madre di Gesù. Ci si riferisce spesso a questa dottrina come alla Mariolatria, cioè il culto di Maria

Ogni cristiano ringrazia Dio per Maria perché è stata lo strumento dell'incarnazione di Cristo, e la onoriamo come "vaso scelto" di Dio, ma attribuirle uno status al limite della divinità è idolatria e culto della creatura.

Tutto l'insegnamento al riguardo di Maria come Madre di Dio, Regina del Cielo, Rifugio dei peccatori, Porta del cielo, Madre delle misericordie, Sposa dello Spirito Santo, ecc. è semplicemente un'escrescenza di tradizioni umani devianti, non solo qualcosa di non scritturale, ma pure anti-scritturale.

Senza dubbio persino molti cattolici nemmeno sanno che c'era un tempo in cui il Papa stesso scomunicava membri della Chiesa per aver pregato la Vergine Maria. Il culto di Maria, oggi acclamato come dogma infallibile, un tempo era condannato dalla stessa Chiesa "infallibile" come peccato mortale!

Non c'è alcuna evidenza storica fino al quinto secolo, che la Vergine Maria venisse esaltata. Solo allora essa fu chiamata per la prima volta come "Madre di Dio". Le tradizioni che la riguardano furono aggiunte una dopo l'altra fino all'ultimo pronunziamento da parte di Pio XII, l'11 ottobre 1954 che afferma Maria essere stata "assunta in cielo".

A cominciare dall'adozione del termine "Madre di Dio", vi furono diversi gradini nello sviluppo della mariolatria contemporanea. Non fu che dal 451 d. C.che il dogma della "verginità perpetua" di Maria fu reso obbligatorio per tutti i cattolici romani. Il passo logicamente susseguente fu l'8 dicembre 1854, quando il papa Pio XII dichiarò la dottrina dell'Assunzione di Maria.

Una volta fatto quel passo, il papa dichierô che tutti i cattolici romani dovessero accettarlo senza poterlo mettere in questione, sotto pena di azioni disciplinari. Proprio per questa logica di sviluppo, non farebbe meraviglia alcuna se Roma un giorno proclamasse come vincolante ed infallibile il dogma della divinità di Maria. Già si rivolgono a lei come Regina del Cielo, il che equivale a considerarla divina, perché una regina è la moglie del re, e dato che essa vien chiamata Regina del Cielo, se ne deduce che essa sia moglie del Re del cielo. Ci vuol poco che un tale dogma venga confermato di una bolla papale.

"La via della salvezza è aperta per nessuno che non passi attraverso Maria". Nel suo libro Le glorie di Maria, Alfonso de Liguori scrive al riguardo di Maria: "...essa davvero fu resa mediatrice di pace fra i peccatori e Dio. I peccatori possono ricevere perono (…) solo attraverso Maria. Noi saremo esauditi molto più in fretta se invocassimo il suo santo nome, più in fretta di quanto non lo sia invocando il nome di Gesù, nostro Salvatore. (…) La santa Chiesa comanda un culto peculiare per Maria. (…) Maria viene chiamata la Porta del Cielo perché nessuno potrà entrare in quel Regno benedetto senza passare attraverso di lei. (…) La via della salvezza è aperta a nessuno che non passi attraverso Maria".

Gli insegnamenti di Roma al riguardo di Maria vengono riassunti dal Liguori nel suo libro: "Le glorie di Maria", scritto alla fine del diciottesimo secolo. Nel 1803 la Congregazione dei riti decretò: "In tutti gli scritti di Alfonso de Liguori non c'è parola alcuna rispetto alla quale si possa dire che sia errata". Così Roma, formalmente dichiara che tutti i suoi 

insegnamenti sono quelli della Chiesa di Roma. Che cosa insegna, dunque al riguardo di Maria?

Che essa è Mediatrice della redenzione, perché dice (vol. 1, p. 178): "Desiderando redimere l'umanità, Dio ha posto il prezzo della redenzione nelle mani di Maria, affinché la possa dispensare a chi essa vuole".

Roma esalta Maria a tale grado che "tutto, persino Dio, ubbidisce ai comandi di Maria". Roma considera Maria un mediatore persino più potente che il Signore Gesù Cristo: "Talvolta noi possiamo essere esauditi molto prima invocando l'intercessione di Maria che pregando Gesù, nostro Salvatore" (p. 209); e ancora (p. 183): "Se il mio Redentore mi respingesse a causa dei miei peccati, io mi getterei ai piedi di Sua madre, Maria, e rimarrei prostrato dinnanzi a lei, fintanto che lei ottenesse il mio perdono". Roma esalta Maria a tale grafo che "tutto, persino Dio, ubbidisce ai comandi di Maria" (p. 265).

Il Signore Gesù viene del tutto ignorato come l'Avvocato e l'Intercessore del Suo popolo, e questi titoli e funzioni vengono attribuiti a Maria. Cristo viene rappresentato come irato Giudice dalle mani del quale Maria salva i peccatori. Per questo è Maria che viene chiamata "il solo avvocato dei peccatori" (p. 190 ss), e ci vie n detto (p. 282) che "suo Figlio, il Giudice del mondo, non può sottoporre alla condanna quei peccatori che lei difende", e che (p. 193), "quando Dio è irato con un peccatore che Maria prende sotto sua protezione, lei trattiene suo figlio, affinché Egli non infligga il castigo, e salvi il peccatore".

"Vergine sommamente santa, prendici sotto la tua protezione, perché senza di te noi non abbiamo altra speranza di salvezza". In Maria, quindi, i papisti ripongono la loro speranza (p. 257). "Vergine sommamente santa, prendici sotto la tua protezione, perché senza di te noi non abbiamo altra speranza di salvezza", perché, dicono, "colui che viene protetto da Maria sarà salvato; colui che non è protetto da lei sarà perduto".

Il cattolicesimo romano, quindi, è fondamentalmente marianesimo, e Roma insegna oggi lo stesso. Anche la Messa è stata convertita in culto di Maria aggiungendo ad essa preghiere a lei rivolte, dando ad esse grande importanza. 

Fu papa Leone XIII a superare tutti i suoi predecessori a questo riguardo tanto da venire considerato "il papa del Rosario". Il Rosario consiste di 166 perline di una collana, sulla quale viene recitato un Credo, 15 padre nostro, e 150 avemaria. Recitandolo, disse papa Leone XIII, diventa "il modo piu potente e piacevole" di "onorare" Maria. Il culto di Maria viene particolarmente promosso oggi dall'attuale papa, il quale si considera particolarmente consacrato a Maria.

A chi i Magi resero il culto? Matteo 3:11 dà una chiara risposta: "Entrati nella casa, videro il bambino con Maria, sua madre; prostratisi, lo adorarono" (Mt. 2:11). Forse che Gesù o gli apostoli ispirati dallo Spirito Santo che scrissero il Nuovo Testamento dissero mai che Maria, la madre di Gesù, dovesse essere adorata, servita, o "particolarmente onorate"? Nessuno. Gesù, rispondendo a Satana che pretendeva di essere adorato, disse chiaramente: "«Vattene, Satana, poiché sta scritto: "Adora il Signore Dio tuo e a Lui solo rendi il culto" (Mt. 4:10).