Storia/Dordrecht

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LA TRADIZIONE RIFORMATA

Il Sinodo di Dordrecht (1618-1619)

La controversia riguardo all'insegnamento di *Arminio coinvolse in Olanda anche fazioni politiche rivali. Il pericolo di una guerra civile era reale. Dopo una non piccola lotta, la fazione "controrimostrante" riuscì a far convocare nel 1618 un Sinodo a Dordrecht (Dort). Il Sinodo non fu semplicemente nazionale — vi parteciparono anche delegazioni provenienti dall'Inghilterra, dagli stati riformati della Germania, dalla Svizzera e da Ginevra [che ancora non faceva parte della Svizzera]. Dalla chiesa riformata francese [gli ugonotti], a cui il rè. Luigi XIII, non aveva permesso di partecipare al Sinodo, l'approvazione delle decisioni sinodali arrivò solo in un secondo tempo.

La Rimostranza fu rifiutata all'unanimità, e il Sinodo, in risposta, elaborò i cosiddetti "canoni di Dordrecht". Le repliche ai cinque punti della Rimostranza sono suddivise in cinque sezioni — la terza e la quarta sono unite fra di loro, perché il terzo punto della Rimostranza era. stato considerato ortodosso. I canoni furono firmati da tutti i mèmbri del sinodo. [Fra i firmatari vi era anche *Giovanni Diodati, autorevole traduttore della Bibbia in italiano, all'epoca professore di teologia e pastore a Ginevra— N.d. R]

L'elezione è il proposito immutabile di Dio secondo il quale, mediante la liberissima scelta della sua volontà, per pura grazia, egli ha, in Gesù Cristo, eletto alla salvezza prima della fondazione del mondo, fra tutto il genere umano caduto per propria colpa dalla sua iniziale integrità al peccato e alla perdizione, una certa quantità di uomini, ne migliori ne più degni degli altri, anzi che giacevano anch 'essi in una medesima miseria. Questo stesso Cristo, Dio pure l'ha costituito da ogni eternità mediatore e capo di tutti gli eletti, e fondamento della salvezza. Canone 1:7

Tale è stato il liberìssimo parere, nonché il favorevole volere e l'intenzione di Dio Padre: che l'efficacia vivificante e salutare della morte preziosissima di suo Figlio si estendesse a tutti gli eletti, per dare a essi soli la fede che giustifica e, tramite essa, attrarli irresistibilmente alla salvezza. In altro modo. Dio ha voluto che Gesù Cristo, mediante il sangue della croce... riscattasse efficacemente... tutti coloro — e solo essi — che da ogni eternità sono stati eletti alla salvezza. Canone 2:8

Tutti gli uomini sono perciò concepiti nel peccato e nascono figli di collera, incapaci di ogni bene salutare, propensi al male, morti nel peccato e schiavi del peccato. Senza la grazia rigeneratrice dello Spirito Santo non vogliono ne possono tornare a Dio, ne correggere la loro natura depravata e nemmeno portarvi un miglioramento. Canone 3/4:3

Quando Dio mette in opera il suo volere negli eletti, o quando li converte, non solo vigila perché l'Evangelo sia loro predicato esternamente e illumina potentemente il loro intendimento mediante lo Spirito Santo... Con l'efficacia di questo stesso Spirito di rigenerazione, penetra fino all'essenza dell'uomo, apre il cuore chiuso, ammorbidisce quello che è duro, lo circoncide, introduce nuove qualità nella volontà e fa che questa volontà da morta diventi vivente, da cattiva buona, da schiava libera, da ostinata obbediente. Ed egli lavora in questa volontà, la fortifica, affinchè, come un buon albero, possa produrre buoni frutti. Canone 314:11

A causa di quel che rimane del peccato dimorante [in loro] e delle tentazioni del mondo e di Satana, quelli che sono convertiti non potrebbero resistere in questo stato di grazia se fossero lasciati alle loro sole forze. Ma Dio è fedele, li conferma misericordiosamente nella grazia che ha conferito loro una volta e li conserva con potenza fino alla fine. Canone 5:3

I punti trattati negli stralci succitati furono successivamente conosciuti come "i cinque punti del Calvinismo".

  • Depravazione totale. Questa è un'espressione infelice, perché da l'impressione che tutti siano al massimo livello di depravazione possibile. A parte che ciò è manifestamente falso, tale dottrina è chiaramente rinnegata dagli stessi canoni di Dordrecht. L'espressione "depravazione totale" dev'essere intesa nel senso che ogni parte dell'uomo è intaccata dalla caduta e che egli non può fare nessun passo verso Dio senza la sua grazia.
  • Elezione incondizionata. Noi scegliamo Dio perché egli ci ha scelti per primo. Questo è il punto cruciale del dissenso fra la tradizione arminiana e quella agostiniana/calvinista.
  • Espiazione limitata. Pur essendo la morte di Gesù Cristo più che sufficiente per espiare i peccati di tutti, il proposito di Dio nell'offrire suo Figlio non era semplicemente di rendere possibile la salvezza di tutti, ma di salvare effettivamente e infallibilmente soltanto gli eletti. Tale dottrina, che fu spiegata e commentata ampiamente da John Owen, è estranea a Calvino stesso e non ha mai incontrato il consenso di tutti i calvinisti. Anzi, non è accettato da nessuna scuola di pensiero a parte quella riformata.
  • Grazia irresistìbile. La grazia di Dio opera negli eletti in modo tale da garantire che essi vi corrispondano. L'effetto di questa grazia non è quello di annullare la volontà, ma quello di sollecitare una risposta favorevole. Il peccatore la trova irresistibile nello stesso modo in cui un giovane può trovare "irresistibile" il fascino di una ragazza.
  • Perseveranza dei santi. Quelli che sono veramente convertiti saranno sicuramente salvati — non a prescindere dal loro modo di vivere, ma perché Dio li preserverà dal voltargli le spalle alla fine.