Teologia/Dobbiamo chiedere a Dio il dono dello Spirito Santo?: differenze tra le versioni
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Dobbiamo chiedere a Dio in preghiera il dono dello Spirito Santo? Chi a questa domanda risponde di sì, è solito citare quanto Gesù dice ai suoi discepoli in Luca 11:13. | Dobbiamo chiedere a Dio in preghiera il dono dello Spirito Santo? Chi a questa domanda risponde di sì, è solito citare quanto Gesù dice ai suoi discepoli in Luca 11:13. | ||
Versione attuale delle 20:07, 31 lug 2020
Dobbiamo chiedere a Dio in preghiera il dono dello Spirito Santo?
Dobbiamo chiedere a Dio in preghiera il dono dello Spirito Santo? Chi a questa domanda risponde di sì, è solito citare quanto Gesù dice ai suoi discepoli in Luca 11:13. "'Se voi, dunque, che siete malvagi, sapete dare buoni doni ai vostri figli, quanto più il Padre celeste donerà lo Spirito Santo a coloro che glielo chiedono!»” (Luca 11:13). Benché lo Spirito Santo sia essenziale nell'opera della nostra rigenerazione spirituale e nell'espletamento di tutto ciò che Dio ci richiede, non siamo noi a dover propriamente chiedere il dono dello Spirito Santo, perché lo Spirito Santo è già stato dato alla Sua Chiesa nel giorno della Pentecoste. Se noi siamo credenti (vale a dire, se ci siamo ravveduti dai nostri peccati, se abbiamo riposto in Cristo la nostra fede, se abbiamo ricevuto così la grazia di Dio e se siamo incamminati sulla via della santificazione e del servizio), siamo già stati immersi (battezzati) nello Spirito Santo, altrimenti tutto questo non sarebbe stato e non sarebbe possibile! Quando abbiamo particolari carenze e necessità in questo senso, certo possiamo fare appello al battesimo di Spirito santo che già abbiamo ricevuto quando siamo diventati credenti, e non chiedere di nuovo quanto è già stato dato alla Pentecoste. Ecco così che il contesto di questo brano è quanto Gesù insegna ai Suoi discepoli al riguardo della preghiera. I discepoli di Gesù non avevano ancora ricevuto il dono dello Spirito Santo, dono di Cristo alla Chiesa, la speciale presenza spirituale di Dio nel cuore dei credenti. La frase di Gesù, l'esortazione a chiedere lo Spirito Santo, deve essere compresa rivolta a quei discepoli che storicamente si pongono, rispetto a noi, prima della Pentecoste. Il dono dello Spirito per loro è un avvenimento futuro al quale essi devono anelare. Anche in un'altra circostanza Gesù indica ai Suoi discepoli quel che sarebbe stato loro possibile solo alla Pentecoste, dopo la Sua morte, risurrezione, ascensione e glorificazione: "Chi crede in me, come ha detto la Scrittura, fiumi d'acqua viva sgorgheranno dal suo seno». Disse questo dello Spirito, che dovevano ricevere quelli che avrebbero creduto in lui; lo Spirito, infatti, non era ancora stato dato, perché Gesù non era ancora glorificato" (Giovanni 7:38-:39). La presenza dello Spirito Santo nel cuore del credente, infatti, è certamente essenziale alla preghiera autentica. Ecco perché essi non sanno ancora pregare come si conviene, come Gesù stesso pregava, in comunione perfetta con il Padre e con lo Spirito Santo. Lo Spirito Santo è il solo che avrebbe potuto suscitare in loro una preghiera convenevole ed intercedere per loro ["Allo stesso modo ancora, lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza, perché non sappiamo pregare come si conviene; ma lo Spirito intercede egli stesso per noi con sospiri ineffabili" (Romani 8:26)]. Gesù considera il culto autentico come quello suscitato dallo Spirito santo:"Ma l'ora viene, anzi è già venuta, che i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità; poiché il Padre cerca tali adoratori" (Giovanni 4:24). Come avrebbero potuto i discepoli di Gesù dare veramente gloria al nome di Dio e comprendere il primato del Regno di Dio rispetto ad ogni altra preghiera? ["Cercate prima il regno e la giustizia di Dio, e tutte queste cose vi saranno date in più" (Matteo 6:33)]. E' lo Spirito Santo che ci rende consapevoli di dipendere da Dio per il nostro pane quotidiano ed esserne riconoscenti. E' lo Spirito Santo che applica a noi i meriti conseguiti per noi da Cristo sulla croce finalizzati al nostro perdono da parte di Dio, come pure ad avere uno spirito di perdono verso il nostro prossimo. E' lo Spirito Santo che ci preserva dalle tentazioni. La richiesta dello Spirito Santo era preliminare, quindi, ad ogni preghiera ed essi l'avrebbero ricevuto a Pentecoste.
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