Teopedia/Credo atanasiano

Da Tempo di Riforma Wiki.
Versione del 27 feb 2023 alle 14:46 di Pcastellina (discussione | contributi) (Creata pagina con " Ritorno ---- = Simbolo Atanasiano = Il Credo atanasiano (noto anche come Simbolo Quicumque) è un'antica dichiarazione di fede cristiana che prende il nome da...")
(diff) ← Versione meno recente | Versione attuale (diff) | Versione più recente → (diff)
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Ritorno


Simbolo Atanasiano

Il Credo atanasiano (noto anche come Simbolo Quicumque) è un'antica dichiarazione di fede cristiana che prende il nome dal teologo del IV secolo Atanasio di Alessandria, anche se la sua origine esatta e la sua attribuzione sono ancora oggetto di dibattito accademico.

Il Credo atanasiano si presenta come un'ampia confessione di fede trinitaria e cristologica, divisa in tre parti principali. La prima parte descrive la natura di Dio come unico e trino, composto da tre persone divine: il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo. La seconda parte riguarda la natura di Cristo, il Figlio di Dio, che è sia pienamente divino che pienamente umano. La terza parte afferma la fede nella risurrezione dei morti e nel giudizio finale.

Il Credo atanasiano viene spesso utilizzato nella liturgia della Chiesa cattolica, della Chiesa anglicana e di altre confessioni cristiane, specialmente durante le festività importanti come la Pentecoste e la Trinità. Tuttavia, a causa della sua lunghezza e della sua complessità teologica, viene recitato con meno frequenza rispetto ad altri simboli di fede, come il Credo apostolico o il Niceno.

Il Credo atanasiano è stato oggetto di critica da parte di alcuni teologi cristiani, che lo ritengono troppo rigido e troppo focalizzato sulla dottrina teologica a discapito dell'esperienza spirituale personale. Tuttavia, per molti credenti, rappresenta una testimonianza di fede profonda e un mezzo per esprimere la propria adesione alla tradizione cristiana.

Nella liturgia della chiesa occidentale era recitato nell'ufficio domenicale di prima. La chiesa orientale invece non l'ha mai usato.

È stato tramandato in greco e in latino. La maggioranza dei critici ritiene che sia stato scritto originariamente in latino e non in greco; e non nel IV secolo, ma almeno un secolo più tardi. La teologia che ne traspare è molto vicina a quella di Sant'Ambrogio di Milano.
I critici attuali non si accordano sull'attribuzione:

  • Karl Künstle lo attribuisce a un vescovo spagnolo antipriscillanista;
  • L. G. Morin lo ritiene opera del secolo VI, probabilmente di San Martino di Braga;
  • H. Brewer lo attribuisce a Sant'Ambrogio;
  • J. Stiglmayr lo ritiene di San Fulgenzio di Ruspe.

Testo

Credo atanasiano
Quicumque vult salvus esse, ante omnia opus est, ut teneat catholicam fidem: Quam nisi quisque integram inviolatamque servaverit, absque dubio in aeternum peribit. Fides autem catholica haec est: ut unum Deum in Trinitate, et Trinitatem in unitate veneremur. Neque confundentes personas, neque substantiam separantes. Alia est enim persona Patris alia Filii, alia Spiritus Sancti: Sed Patris, et Filii, et Spiritus Sancti una est divinitas, aequalis gloria, coeterna maiestas. Qualis Pater, talis Filius, talis et Spiritus Sanctus. Increatus Pater, increatus Filius, increatus et Spiritus Sanctus. Immensus Pater, immensus Filius, immensus et Spiritus Sanctus. Aeternus Pater, aeternus Filius, aeternus et Spiritus Sanctus. Et tamen non tres aeterni, sed unus aeternus. Sicut non tres increati, nec tres immensi, sed unus increatus, et unus immensus. Similiter omnipotens Pater, omnipotens Filius, omnipotens et Spiritus Sanctus. Et tamen non tres omnipotentes, sed unus omnipotens. Ita Deus Pater, Deus Filius, Deus et Spiritus Sanctus. Et tamen non tres dii, sed unus est Deus. Ita Dominus Pater, Dominus Filius, Dominus et Spiritus Sanctus. Et tamen non tres Domini, sed unus est Dominus. Quia, sicut singillatim unamquamque personam Deum ac Dominum confiteri christiana veritate compellimur: Ita tres Deos aut Dominos dicere catholica religione prohibemur. Pater a nullo est factus: nec creatus, nec genitus. Filius a Patre solo est: non factus, nec creatus, sed genitus. Spiritus Sanctus a Patre et Filio: non factus, nec creatus, nec genitus, sed procedens. Unus ergo Pater, non tres Patres: unus Filius, non tres Filii: unus Spiritus Sanctus, non tres Spiritus Sancti. Et in hac Trinitate nihil prius aut posterius, nihil maius aut minus: sed totae tres personae coaeternae sibi sunt et coaequales. Ita ut per omnia, sicut iam supra dictum est, et unitas in Trinitate, et Trinitas in unitate veneranda sit. Qui vult ergo salvus esse, ita de Trinitate sentiat.