Teopedia/Fanatismo

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Fanatismo

Il termine "fanatismo" deriva dal latino "fanaticus", che significa "delirante, entusiasta, frenetico". Il termine "fanaticus" a sua volta deriva da "fanum", che significa "tempio". Inizialmente, il termine veniva usato per descrivere comportamenti estremi o irrazionali manifestati in contesti religiosi, come l'estasi religiosa o l'ispirazione divina.

Nell'antica Roma, "fanatici" erano coloro che erano stati posseduti da una divinità, manifestando comportamenti estremi e incontrollabili. Questo stato di possessione era spesso associato a comportamenti estatici o frenetici, da cui il moderno significato negativo del termine. Con il tempo, il termine "fanatismo" ha iniziato ad essere utilizzato in un contesto più ampio per descrivere qualsiasi forma di zelo o fervore estremo, spesso percepito come irrazionale o intransigente. Questo include il fanatismo politico, in cui le persone aderiscono rigidamente a una particolare ideologia o partito politico, spesso al punto di rifiutare di considerare opinioni diverse o contrarie. Il termine "fanatismo" ha quindi una lunga storia, con radici nell'antica Roma, ma il suo uso e il suo significato sono cambiati significativamente nel corso dei secoli. Oggi, è spesso utilizzato in modo critico per descrivere comportamenti o credenze estreme e intransigenti.

Il fanatismo religioso e politico sono due forme di fanatismo, che si riferisce a un'adesione intransigente, estrema e irragionevole a una causa, idea, o sistema di credenze. Spesso, i fanatici ignorano le visioni alternative e rifiutano di considerare o accettare qualsiasi opinione o fatto che contraddica le loro convinzioni.

Per fanatismo religioso si intende un’adesione irrazionale, esasperata e incondizionata ad un credo religioso in cui ci si riconosce in maniera così totalizzante da difendere assolutisticamente le proprie posizioni mostrando estrema intolleranza verso idee o modi di essere differenti. In tal senso in fanatismo è un atteggiamento che può esprimersi in qualunque attività o contesto umano, ma che trova nella religione sen’altro una delle sue più gravi espressioni.

Ecco alcuni dei caratteri tipici del fanatismo, sia religioso che politico:

  • Intolleranza: I fanatici spesso mostrano un'intensa intolleranza verso qualsiasi punto di vista diverso dal loro. Non solo rifiutano di considerare le opinioni altrui, ma possono anche cercare di sopprimere tali opinioni.
  • Estremismo: I fanatici aderiscono spesso a versioni estreme delle loro convinzioni. Questo può portare a comportamenti estremi, compresa la violenza, nel tentativo di promuovere o imporre le loro idee.
  • Irrazionalità: I fanatici tendono a rifiutare o ignorare le prove o i fatti che contraddicono le loro convinzioni. Questo può portare a un comportamento irrazionale, poiché le loro azioni sono guidate più dalle loro convinzioni che dalla realtà obiettiva.
  • Dogmatismo: I fanatici spesso aderiscono rigidamente alle loro convinzioni, rifiutando di considerare o accettare qualsiasi possibilità di cambiamento o evoluzione delle stesse.

Questi caratteri sono stati descritti e analizzati da molti pensatori, studiosi e psicologi. Ad esempio, il filosofo britannico Bertrand Russell ha parlato del fanatismo come di un pericolo per la società democratica, sottolineando l'irrazionalità e l'intolleranza che lo caratterizzano. In psicologia, studiosi come Robert D. Hare e Paul Babiak hanno esplorato i tratti caratteriali associati al fanatismo, tra cui la mancanza di empatia e la manipolazione.

Va detto che il fanatismo, sia religioso che politico, non è rappresentativo di tutte le persone che aderiscono a una particolare religione o ideologia politica. Molte persone sono in grado di sostenere fortemente le loro convinzioni senza ricorrere al fanatismo.

Robert D. Hare e Paul Babiak sono due psicologi noti per il loro lavoro sugli psicopatici, in particolare in contesti aziendali. Hanno collaborato al libro "Snakes in Suits: When Psychopaths Go to Work", che esplora come gli psicopatici possano prosperare nell'ambiente di lavoro moderno. Mentre il loro lavoro non si concentra specificamente sul fanatismo, molti dei tratti che associano alla psicopatia possono essere visti anche in alcuni fanatici. Questi tratti includonola mancanza di empatia, la manipolazione, l'insensibilità, l'egocentrismo, e un senso grandioso di autostima. Questi tratti possono spesso portare a comportamenti estremi, compreso il fanatismo.

Robert D. Hare è anche noto per aver sviluppato la Hare Psychopathy Checklist-Revised (PCL-R), uno strumento di valutazione utilizzato per identificare la presenza di tratti psicopatici in individui. Alcuni di questi tratti, come la mancanza di rimorso o colpa, la manipolazione e l'inganno, e il fallimento nel riconoscere i diritti degli altri, possono essere presenti in individui fanatici.

Tuttavia, è importante notare che non tutti i fanatici sono psicopatici, e non tutti i psicopatici sono fanatici. Anche se ci possono essere somiglianze nei tratti e nei comportamenti, queste due categorie non sono sinonimi. Fanatismo e psicopatia sono due concetti distinti con diverse implicazioni cliniche e comportamentali.

Gli "Schwärmer"

Durante la Riforma protestante del XVI secolo, il termine "Schwärmer" (traducibile in italiano come "entusiasti") veniva usato in modo dispregiativo per descrivere individui o gruppi che mostravano un fervore religioso eccessivo o estremo. Questi "entusiasti" erano spesso associati a dottrine religiose radicali, comportamenti estremi o emotivamente carichi, e un rifiuto delle autorità ecclesiastiche tradizionali.

Il termine "Schwärmer" veniva spesso usato da Martin Lutero e da altri riformatori protestanti per criticare coloro che ritenevano fossero troppo radicali o estremi nelle loro credenze o pratiche religiose. Lutero si riferiva spesso ai "Schwärmer" in contrasto con la sua visione della Riforma, che vedeva come un ritorno a una forma più pura e autentica del cristianesimo, basata sulla Scrittura piuttosto che sulle tradizioni ecclesiastiche.

Gli "entusiasti" erano spesso associati a movimenti come gli anabattisti, che rifiutavano l'autorità delle chiese statali e sostenevano il battesimo degli adulti piuttosto che dei bambini. Questi gruppi erano spesso visti come destabilizzanti o pericolosi dalle autorità ecclesiastiche e statali dell'epoca.

In termini di caratteristiche, gli "entusiasti" erano spesso accusati di eccessiva emotività o fervore religioso, di credenze o pratiche estreme o non ortodosse, e di un rifiuto dell'autorità ecclesiastica. Queste caratteristiche erano viste come minacciose o destabilizzanti per l'ordine sociale ed ecclesiastico dell'epoca.

Riferimenti