Teopedia/Lapidazione

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Lapidazione

La lapidazione è un tipo di pena di morte, diffusa fin dall'antichità, nella quale il condannato è ucciso attraverso il lancio di pietre. Spesso tale supplizio avviene con la partecipazione della folla. La lapidazione è stata usata fin dall'antichità per punire prostitute, adultere, assassini e, nella tradizione islamica gli apostati e gli omosessuali. La finalità di tale pratica era sostanzialmente l'espiazione pubblica della colpa del reo ed anche la formalizzazione del diritto alla vendetta; difatti, gli stessi accusatori del condannato partecipavano attivamente al lancio delle pietre. La lapidazione, è ancora oggi presente nella giurisdizione di alcuni stati islamici, come Iran, Nigeria, Arabia Saudita, Sudan, Emirati Arabi Uniti, Pakistan, Afghanistan e Yemen, il cui diritto è strutturato sulla legge coranica. Nel 2004 alcune esecuzioni previste in Nigeria sono state fermate grazie alla pressione internazionale. Nella lapidazione il condannato è avvolto in un sudario bianco ed è seppellito fino alla vita, se si tratta di un uomo, e fino al petto, se si tratta di una donna.

Metodo di esecuzione

Nei paesi islamici il condannato viene solitamente sepolto nel terreno fino al collo, o bloccato in altri modi del genere. La morte può essere causata da danni al cervello, da asfissia o da una combinazione di ferite, mentre la persona può essere colpita più volte senza perdere conoscenza, sicché l'agonia diventerebbe in tal caso molto lenta. In Iran, paese in cui è praticata da lungo tempo, la procedura è studiata in modo che il decesso non avvenga a seguito di un solo colpo: la legge prevede che "le pietre non devono essere così grandi da far morire il condannato al solo lancio di una o due di esse; esse inoltre non devono essere così piccole da non poter essere definite come pietre".

La lapidazione nella Bibbia

(פקל, רגם, λιθάζω. λιθοβολἐω). La lapidazione era basata sulla nozione della responsabilità nell'esecuzione di tutta la comunità, i cui rappresentanti avevano pronunciato la sentenza. La legge biblica punisce con la lapidazione le seguenti trasgressioni: culto di altre divinità (Deuteronomio 17:2-7), incitamento all'idolatria (13:7-11), sacrificio di bambini a Moloc (Levitico 20:2-5), profetizzare in nome di un altro dio (Deuteronomio 13:2-6), divinazione spiritistica (Levitico 20:27), bestemmia (Levitico 24:15,16), infrazione del sabato (Numeri 15:32-36), omicidio tramite un bue (Esodo 21:28-32), adulterio (Deuteronomio 22:22,23), insubordinazione ai genitori (Deuteronomio 21:18-21). Secondo Giosuè 7:25, la violazione dell'ḥérem era anche punita con la lapidazione. Dato che la Palestina è una terra sassosa, il linciaggio tramite lapidazione era espressione comune della rabbia popolare (1 Samuele 30:6; 1 Re 12:18). Questo appare diverse volte nel Nuovo Testamento (Matteo 21:35; 23:37; Giovanni 10:31; Atti 14:5).

La lapidazione avveniva fuori dal campo, nell'epoca nomade, o della città più tardi (Levitico 24:14; Numeri 15:35; 1 Re 21:10). I testimoni erano tenuti a scagliare la prima pietra (Deuteronomio 17:7; cfr. Giovanni 8:7). Gesù contesta il diritto di chiunque ad eseguire una simile pena: "E, siccome continuavano a interrogarlo, egli, alzato il capo, disse loro: «Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra contro di lei». E, chinatosi di nuovo, scriveva in terra. Essi, udito ciò, e accusati dalla loro coscienza, uscirono a uno a uno, cominciando dai più vecchi fino agli ultimi; e Gesù fu lasciato solo con la donna che stava là in mezzo. Gesù, alzatosi e non vedendo altri che la donna, le disse: «Donna, dove sono quei tuoi accusatori? Nessuno ti ha condannata?» Ella rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù le disse: «Neppure io ti condanno; va' e non peccare più»" (Giovanni 8:7-11).

La procedura descritta dalla legge israelita posteriore (M. Sanh. 6:1-4) è molto deliberata e permette la sospensione di questa pena fino all'ultimo momento se compaiono prove in favore dell'imputato come pure una confessione prima della morte. Il colpevole veniva spogliato, e poi scaraventato giù da una pedana alta sei cubiti da un testimone del crimine. Se il colpevole sopravviveva alla caduta, l'altro testimone lasciava cadere un masso sul suo petto; se ancora viveva, tutti i presenti dovevano lapidarlo. Dalla lapidazione di Stefano (Atti 7:57,58) sembra che la lapidazione fosse più sommaria ed è equiparabile ad un linciaggio. Il vers. 58 di questo testo, però, che parla dei testimoni che si tolgono le vesti prima di tirare la prima pietra (dettaglio non menzionato dalla Mishna) suggerisce qualcosa più deliberato che un linciaggio.