Teopedia/Mors tua vita mea

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Mors tua vita mea

La locuzione "Mors tua, vita mea" ("La tua morte è la mia vita”) è un antico detto latino di accertata origine medioevale. Alcuni suppongono che venisse pronunciato dai gladiatori che si apprestavano a combattere nell’arena. Sia nel parlato che nello scritto, l’espressione viene usata per riferirsi a un comportamento caratterizzato da opportunismo e cinismo:  il tuo fallimento è necessario per il mio successo. Essa in un certo senso è molto simile come significato all’espressione “Homo homini lupus“. Viene comunemente usata per descrivere efficacemente un comportamento connotato da caratteri opportunistici.

“Mors tua vita mea” è un’espressione applicata a varî casi particolari per indicare che il danno di una persona è spesso un vantaggio per un’altra, o enunciata in senso più ampio, con allusione alle dure leggi della vita e alla lotta per l’esistenza. Il significato della frase, in ogni caso, non lascia spazio a molti dubbi interpretativi; essa viene usata nel linguaggio comune, sia parlato che scritto, per riferirsi a un comportamento caratterizzato da opportunismo e cinismo; in altri termini: sacrifico te per salvare me; ti reco un danno per ottenere un vantaggio; il tuo fallimento è necessario per il mio successo. Al di là del tono drammatico del senso letterale, tale espressione si usa quando all'interno di una competizione o nel tentativo di raggiungere un traguardo ci può essere un solo vincitore: il detto indica cioè che il fallimento di uno costituisca requisito indispensabile per il successo di un altro.

Questo detto riflette un atteggiamento egoistico e spietato, indicando che una persona è disposta a sacrificare la vita o il benessere di un'altra per il proprio beneficio. Può essere utilizzato negativamente in un discorso per criticare l'egoismo, la mancanza di compassione o l'assenza di moralità in un'azione o in un individuo specifico.

Un esempio classico si trova in Alcesti, tragedia di Euripide, il re di Fere, Admeto, colpito da un morbo che non perdona, ottiene dagli dèi la grazia di non morire, purché trovi qualcuno disposto a morire al suo posto. Admeto si rivolge fiducioso ai genitori, vecchi come sono dovrebbero accettare il cambio, oramai hanno poco da perdere. Ma quelli non vogliono nemmeno sentirne parlare, la vita è cara a tutti, ai padri non meno che ai figli, ed essi non intendono rinunciare ai loro ultimi anni. Soltanto la giovane sposa, la tenera Alcesti, si offre di morire per il marito, da lei amato fino all’estremo sacrificio. Senonché poco dopo le esequie arriva Ercole, che scende nell’Ade e riporta sulla terra l’eroica donna. Alcesti risuscitata torna dal marito e riprende la vita di sempre. Ma che vita poteva mai essere, al fianco d’un simile egoista?

Storicamente, l'aspirazione all'egemonia è stata collegata a conflitti globali come le due guerre mondiali, dove nazioni rivali cercavano di dominare il mondo. Questi conflitti hanno causato distruzioni su vasta scala e sofferenze umane enormi.

Al giorno d’oggi, “mors tua vita mea” pesca nel fondo dell’inconscio, dell’individualismo di cui siamo pregni, e ci fa desiderare che se aspiriamo a un posto, a una vittoria, ad un concorso, basterà augurarsi la di lui dipartita e così diverremo i primi della lista. L'idea dell'egoismo incarnata nello scontro politico, economico e militare fra nazioni o blocchi di nazioni che aspirano all'egemonia può essere pure un'utile illustrazione dell'opposto del multilateralismo e della collaborazione internazionale. L'aspirazione all'egemonia implica il desiderio di una nazione o di un blocco di dominare o influenzare in modo predominante gli affari internazionali. Questa aspirazione spesso si traduce in politiche egoistiche, in cui un paese cerca di massimizzare i propri interessi a scapito di altri. Questa mentalità può portare a scontri politici, economici e militari quando le nazioni competono per risorse, influenza o controllo territoriale. Il multilateralismo, al contrario, è un approccio che promuove la cooperazione tra molte nazioni attraverso organizzazioni internazionali, trattati e accordi. Si basa sull'idea che i problemi globali richiedano soluzioni condivise e che la collaborazione sia nell'interesse di tutti. Questo approccio cerca di mitigare l'egoismo nazionale attraverso negoziati, dialogo e regole condivise.