Quando
Jane raggiunge i quindici anni, i suoi genitori abbandonano il sogno di
vederla sposata al Re Edoardo VI. Jane ora credeva di divenire la fidanzata
del figlio del Duca di Somerset, Lord Hertford. Il Somerset, però,
era stato messo in prigione ed il suo posto, come Lord Protettore, era
stato preso da John Dudley, Conte
di Warwich e poi Duca di Northumberland.
John Dudley
è un uomo ambizioso e si rende conto che se Maria o Elisabetta
dovessero salire al trono, certamente perderebbe la sua posizione e forse
anche la testa. Dudley, così, complotta con i genitori ugualmente
ambiziosi di Jane per risolvere questo "piccolo" problema. Dudley
inizia con il diventare pure il protettore di Jane e poi convince i Grey
che la loro figlia, la prima donna eleggibile nella linea di successione
al trono, sposi il suo ultimo figlio non ancora sposato Guildford
Dudley. Eletta Jane, poi, regina, Guildford sarebbe diventato
re. John Dudley aveva ovviamente passato molto tempo a studiare esattamente
il modo in cui avrebbe potuto manovrare la restia Jane ad accettare di
essere Regina, in modo tale che, a sua volta, suo figlio diventasse re.
Frances pure consente a rinunciare, per motivi di età, ai suoi
propri diritti di successione in favore di sua figlia.
Il Duca
del Suffolk si sente onorato della proposta che fa loro John Dudley, ma
esprime al riguardo le sue più grandi perplessità: non sarebbe
secondo giustizia. Si rende però conto del disastro che sarebbe
avere Maria come Regina.
John Grey
così scrive a Dudley: “[Considero con orrore l'evenienza
che Maria sia fatta regina] posta su quel trono, colma com'è
di ogni superstizione, non farebbe che spargere tirannia e persecuzione.
Quale miseria ed oppressione soffrirebbe il popolo! La Riforma, che
costò a suo padre così tanta difficoltà a stabilire,
sarebbe distrutta nel sangue! E la libertà, genitrice di ogni
virtù e di ogni conforto per una nazione, sarebbe schiacciata
per sempre” [Taylor, p. 18].
John Dudley
propone così, piuttosto Elisabetta, “degna Signora e protestante!”.
Per quanto riguarda Jane, però, così afferma: “noi
riteniamo che vi siano parecchie difficoltà. Lei ama ritirarsi
da tutto e da tutti, e non ha alcuna ambizione di concorrere alla Corona”
[Taylor, p. 19].
I
piani, però, procedono, Dudley, nonostante tutte le loro argomentazioni
in contrario, riesce a persuadere i Grey, e si procede con il matrimonio
di Jane con Guildford. Maria ed Elisabetta sarebbero state poi proclamate
dal Parlamento “bastarde”, invalidando così le loro
pretese al trono. Elisabetta, benché protestante, era troppo legata
al diritto di Maria. Dudley convice poi Edoardo ad alterare il testamento
di suo padre.
In realtà,
Jane vorrebbe solo essere lasciata in pace a proseguire i suoi studi.
Scrive,
fra l'altro, alla cugina Lady Anne Grey: “Dilettevoli insegnanti!
Quali interessantissime e piacevoli verità voi ci avete gradualmente
spiegato mentre il nostro giovane giudizio stava maturando! Quali nobili
scoperte avete fatto fare alle nostre stupite facoltà nelle meraviglie
della filosofia naturale e, soprattutto, nelle ancora più grandi
meraviglie della verità rivelata! Che gratitudinre! Che umanità!
Che speranze! Che gioia abbiamo sentito nel nostro fiorente petto, mentre
ricevevamo le istruzioni dei nostri riveriti istruttori! E mentre ascoltavamo
ai suoi gentili precetti, per la condotta della nostra vita, quanto
i nostri occhi che si incontravano hanno letto i reciproci sentimenti!
[...] O quali dilettevoli giorni ed anni di piacevole istruzione [...]
Perché mai non mi si permette di continuare il godimento di tale
vita, sotto la protezione del mio nobile padre? Ahimè! Perché,
giovane come sono, dovrebbero i miei teneri genitori pensare di staccarsi
da me?” [Taylor, 24].
Non solo
questo, ma, scrivendo alla stessa sorella due giorni dopo, lamenta le
pressioni sempre più grandi che le fanno i genitori, ed esprime
il suo orrore al solo pensiero di incontrare il Guildford, affermando
che la famiglia Dudley non le piacesse affatto!
In una sua
lettera alla cugina Anna, Jane esprime piuttosto il suo interesse per
un altro giovane che le era stato presentato, Sir William Morley,
la cui “grandezza di mente” glielo aveva reso ancora più
attraente. Il solo pensiero di essere costretta a mettersi con Lord Guildford,
la riempie di rabbia [Taylor, 29]. In un'altra lettera, Jane afferma di
amare molto William, che le ricambia le attenzioni, riconoscendo che è
solo per gratificare le ambizioni [“fatali”] della famiglia
che la vogliono unire “alla arrogante razza dei Northumberland”
[Taylor, 30].
Jane, così,
è del tutto stupefatta quando apprende dai suoi genitori che avrebbe
dovuto sposare Guildford Dudley, il figlio più giovane del Duca
di Northumberland. Guildford era un giovanotto attraente, un anno più
vecchio di Jane, ma sembra che a Jane non piacesse molto. Rifiuta, così,
di sposarlo, e continua a rifiutare fintanto che la madre letteralmente
la costringe a sottomettersi. I Dorset erano ora “amici” del
Northumberland, e la Marchesa stessa era stata elevata al Ducato del Suffolk,
il titolo del suo suocero. Jane è costretta a sposare un giovane
che a malapena conosceva e a divenire nuora di un uomo che odiava e di
cui non aveva fiducia. A forza di insistere, sembra però che i
Suffolk la persuadano quanto sia necessario questo matrimonio per il bene
del Paese.
La stessa
Jane aveva pure privatamente espresso a sua cugina Anna, in una lettera,
che disgrazia sarebbe stata avere Maria come Regina. Scrive: “...l'ostinazione
di Maria nella fede romana è orribile. La sua ignoranza e bigotteria
procura molte cause di preoccupazione. L'Inghilterra, indubbiamente,
avrebbe molto da temere, se dovesse perdere l'amabile Edoardo, e lei
ereditasse la Corona. Il suo temperamento è l'opposto del suo
– e la sua stessa fede le fa considerare la persecuzione persino
meritoria” [Taylor, 31].
Il
matrimonio avviene il 25 maggio 1553, nella casa londinese dei
Northumberland. L'avvenimento era un triplo matrimonio, non solo quello
di Jane, ma pure quello della sorella più giovane Katherine con
Lord Herbert, e quello di Catherine Dudley, figlia dei Northumberland,
a Lord Hastings, figlio del Conte di Huntingdon. L'evento è così
affrettato che gli abiti di nozze devono essere presi a prestito dal reale
Maestro del Guardaroba. Jane indossa una gonna d'oro e d'argento in broccato
e ricamata con diamanti e perle. La sposa sarebbe stata condotta all'altare
da due bei paggi e con un corteo di sedici vergini, vestite di bianco,
che l'avrebbero preceduta all'altare.
Una descrizione originale che ci è pervenuta descrive la cerimonia
come una parata vistosa e volgare condotta, con grande disgusto dell'Ascham
“alla vecchia moda papista ... nonostante il preteso zelo del Dudley
verso la Riforma”, che però rimaneva “papista nel cuore”
(Taylor 36).
Il matrimonio
di Jane con Guildford è consumato il mese seguente su comando del
Northumberland, ma la coppia continua a vivere in stanze separate. L'apprezzamento
di Jane per Guildford, però, sembra, in una certa misura, sensibilmente
credere. La cosa traspare da una lettera di Jane a Lady Anne, che rileva
come Guildford si attacchi sempre di più a Jane (Taylor. 36].
Intanto
la salute di Edoardo declina sempre di più e i medici gli danno
non più che tre giorni di vita. Troppo poco per il Northumberland,
che fa di tutto per far accettare al re [che ben si rende conto come la
cosa non sia corretta] ed al consiglio della Corona [imbarazzato, minacciato
e recalcitrante, ma anche allettato con promessa di generose ricompense]
di nominare Jane come sola erede al trono.
La vita di Edoardo viene allungata di qualche giorno con
l'uso di misteriose quanto inutili pozioni a base di arsenico, somministrate
da una donna misteriosa imposta dal Dudley al posto dei medici che avevano
seguito il Re fin dalla sua nascita. Le loro proteste a nulla servono.
Le “cure” somministrate al Re sono molto dolorose. Gli storici
discutono sul fatto se Dudley, in realtà, volesse avvelenare il
Re. La cosa, in ogni caso, danneggia molto la reputazione del Duca di
Northumberland. |