Letteratura/Midollo Sacra Teologia/8 Della Provvidenza
8. La Provvidenza
1. La provvidenza di Dio è quella operatività divina mediante la quale egli provvede a tutte le sue creature, già create, in ogni cosa, secondo il consiglio della propria volontà.
- Efesini 2:11 - "il proposito di colui che opera tutte le cose secondo il consiglio della propria volontà".
2. Questa provvidenza si estende a tutte le cose, non solo a quelle comuni, ma anche a quelle più particolari.
- Salmo 145:15-16 - "Gli occhi di tutti sono rivolti a te, e tu dai loro il loro cibo a suo tempo. Tu apri la tua mano e soddisfi il desiderio di tutto ciò che vive".
- Proverbi 16:9 - "Il cuore dell'uomo medita la sua via, ma l'Eterno dirige i suoi passi".
- Proverbi 16:33 - "Si getta la sorte nel grembo, ma ogni decisione viene dall'Eterno".
- Esodo 21:13 - "Se non gli ha teso un agguato, ma Dio glielo ha fatto cadere in mano, io stabilirò un luogo dove egli si possa rifugiare".
3. La Provvidenza di Dio è o immediata, quando Dio provvede alle cose da sé, come causa unica e assoluta; oppure mediata, quando egli provvede mediante l'uso di mezzi.
4. Dio compie in maniera immediata in tutte le cose che accadono. Questo avviene sia per la sua potenza, in rapporto a ogni essere (questo si manifesta nell'effetto inteso), sia in relazione al soggetto, cioè al fatto che ogni cosa esiste effettivamente in quanto essere. Dio, che è presente sempre e ovunque, opera immediatamente e interiormente questo essere in tutte le cose[1].
- Deuteronomio 8:3 – "Egli dunque ti ha umiliato, ti ha fatto provare la fame, poi ti ha nutrito di manna che tu non conoscevi e che i tuoi padri non avevano mai conosciuto, per insegnarti che l'uomo non vive soltanto di pane, ma vive di tutto quello che la bocca dell'Eterno avrà ordinato".
- Isaia 28:26 – "Il suo Dio gli insegna la regola da seguire e lo ammaestra".
5. Tuttavia, rispetto a quelle cose su cui le cause seconde esercitano la loro influenza in virtù della loro forma propria, Dio non si dice che operi immediatamente, ma mediante; perché agisce servendosi dei soggetti e delle forze delle cause seconde.
6. Dio dunque usa dei mezzi, non per mancanza di potenza, ma per la ricchezza della sua bontà; affinché, cioè, possa comunicare anche alle sue creature una certa dignità di agire, e far sì che la sua efficacia sia più facilmente riconoscibile in esse.
- 1 Samuele 14:6 – "Gionatan disse al suo giovane scudiero: 'Vieni, andiamo verso la guarnigione di questi incirconcisi; forse l'Eterno agirà per noi, poiché nulla può impedire all'Eterno di salvare con molta o con poca gente'”.
Per questo Dio spesso usa mezzi che, di per sé, non avrebbero alcuna idoneità a produrre effetti tanto nobili:
- 1 Corinzi 1:27-28 – "Dio ha scelto le cose pazze del mondo per svergognare i sapienti, Dio ha scelto le cose deboli del mondo per svergognare le forti e Dio ha scelto le cose ignobili del mondo e le cose sprezzate, anzi le cose che non sono, per ridurre al niente le cose che sono".
- Amos 5:9 – "Egli fa sorgere all'improvviso la rovina sui potenti, così la rovina piomba sulle fortezze".
- 2 Cronache 24:24 – "Benché l'esercito dei Siri fosse venuto con un piccolo numero di uomini, l'Eterno diede loro nelle mani un esercito grandissimo, perché quelli avevano abbandonato l'Eterno, l'Iddio dei loro padri. Così i Siri fecero giustizia di Ioas".
E spesso, invece, rende inefficaci i mezzi che sarebbero più adatti, per mostrare che l'efficacia dipende solo da lui:
- Salmo 33:16 – "Il re non è salvato per grandezza d'esercito; il prode non scampa per la sua gran forza".
- Salmo 127:1-2 – "Se l'Eterno non edifica la casa, invano vi si affaticano gli edificatori; se l'Eterno non protegge la città, invano vegliano le guardie. Invano vi alzate di buon mattino e tardi andate a riposare e mangiate pane tribolato; egli dà altrettanto ai suoi diletti, mentre essi dormono".
- Osea 4:10 – "Mangeranno, ma non saranno saziati; si prostituiranno, ma non moltiplicheranno, perché hanno abbandonato il servizio dell'Eterno".
Note
- ↑ In questo contesto, per “soggetto” Ames intende l’essere stesso della cosa, il suo esistere concreto. Dio non solo causa gli eventi esteriori, ma è anche colui che, in ogni momento, conferisce e sostiene l’essere stesso delle creature. La distinzione di Ames mira a mostrare che Dio è la causa prima tanto degli effetti prodotti (azioni, mutamenti, ecc.) quanto dell’essenza o esistenza continua di ogni ente creato. La sua azione è dunque “immediata” sia sul piano dinamico (ciò che accade), sia sul piano ontologico (ciò che è).