Filosofia/Filosofia riformata/Critica trascendentale del pensiero teoretico: differenze tra le versioni
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La filosofia riformata respinge l'idea che il pensiero teoretico, incluso il pensiero filosofico, sia autonomo da presupposti e valori di tipo religioso (che prescindono da una qualsiasi fede presupposta e non dimostrabile) e che quindi possa considerarsi neutrale. L'idea che il pensiero teoretico sia un'attività puramente razionale o che non richieda condizioni o vincoli pre-teoretici per la sua possibilità, si afferma, non può essere sostenuto. Qualsiasi tentativo di spiegare il pensiero teoretico senza che si riconoscano fattori pre-teoretici, sarebbe destinato al fallimento e si risolverebbe in insolubili[ | '''La filosofia riformata respinge l'idea che il pensiero teoretico, incluso il pensiero filosofico, sia autonomo da presupposti e valori di tipo religioso''' (che prescindono da una qualsiasi fede presupposta e non dimostrabile) e che quindi possa considerarsi neutrale. | ||
L'idea che il pensiero teoretico sia un'attività puramente razionale o che non richieda condizioni o vincoli pre-teoretici per la sua possibilità, si afferma, non può essere sostenuto. '''Qualsiasi tentativo di spiegare il pensiero teoretico senza che si riconoscano fattori pre-teoretici, sarebbe destinato al fallimento''' e si risolverebbe in insolubili [https://it.wikipedia.org/wiki/Antinomia antinomie.] | |||
La conclusione alla quale giunge la "critica trascendentale del pensiero teoretico" di Dooyeweerd è '''che la filosofia non possa funzionare senza profondi presupposti religiosi.''' La sua analisi dell'influenza delle motivazioni religiose di base (moventi o ''"ground motives"'') nella storia della filosofia è particolarmente illustrata dall'esame della questione di natura-libertà nell'umanesimo moderno. | |||
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Versione attuale delle 13:46, 29 dic 2022
La critica trascendentale del pensiero teoretico
La filosofia riformata respinge l'idea che il pensiero teoretico, incluso il pensiero filosofico, sia autonomo da presupposti e valori di tipo religioso (che prescindono da una qualsiasi fede presupposta e non dimostrabile) e che quindi possa considerarsi neutrale.
L'idea che il pensiero teoretico sia un'attività puramente razionale o che non richieda condizioni o vincoli pre-teoretici per la sua possibilità, si afferma, non può essere sostenuto. Qualsiasi tentativo di spiegare il pensiero teoretico senza che si riconoscano fattori pre-teoretici, sarebbe destinato al fallimento e si risolverebbe in insolubili antinomie.
La conclusione alla quale giunge la "critica trascendentale del pensiero teoretico" di Dooyeweerd è che la filosofia non possa funzionare senza profondi presupposti religiosi. La sua analisi dell'influenza delle motivazioni religiose di base (moventi o "ground motives") nella storia della filosofia è particolarmente illustrata dall'esame della questione di natura-libertà nell'umanesimo moderno.