Filosofia/Filosofia riformata/Critica trascendentale del pensiero teoretico

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La critica trascendentale del pensiero teoretico

La filosofia riformata respinge l'idea che il pensiero teoretico, incluso il pensiero filosofico, sia autonomo da presupposti e valori di tipo religioso (che prescindono da una qualsiasi fede presupposta e non dimostrabile) e che quindi possa considerarsi neutrale.

L'idea che il pensiero teoretico sia un'attività puramente razionale o che non richieda condizioni o vincoli pre-teoretici per la sua possibilità, si afferma, non può essere sostenuto. Qualsiasi tentativo di spiegare il pensiero teoretico senza che si riconoscano fattori pre-teoretici, sarebbe destinato al fallimento e si risolverebbe in insolubili antinomie.

La conclusione alla quale giunge la "critica trascendentale del pensiero teoretico" di Dooyeweerd è che la filosofia non possa funzionare senza profondi presupposti religiosi. La sua analisi dell'influenza delle motivazioni religiose di base (moventi o "ground motives") nella storia della filosofia è particolarmente illustrata dall'esame della questione di natura-libertà nell'umanesimo moderno.