Letteratura/Midollo Sacra Teologia/8 Della Creazione: differenze tra le versioni

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== Capityolo 8. La Creazione ==
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== Capitolo 8. La Creazione ==


1. L'Efficienza di Dio è o la Creazione, o la Provvidenza [cap. 9].
1. L'Efficacia creativa di Dio si manifesta nella Creazione e nella Provvidenza [cap. 9].


2. La Creazione è l'Efficienza di Dio con cui in principio creò il Mondo dal nulla, molto buono.
==== Caratteristiche della creazione ====
2. La Creazione è l'efficacia operativa di Dio con la quale in principio Egli creò il Mondo dal nulla e molto buono.


3. La Creazione Attiva è concepita come il modo di un'azione transitoria, in cui c'è sempre un Oggetto presupposto, intorno al quale l'agente si esercita; tuttavia non è formalmente transitoria,102 ma solo virtualmente;103 perché non presuppone un Oggetto, ma lo crea.
3. La Creazione attiva la si concepisce di solito come la modalità di un'azione transitoria, nella quale c'è sempre un Oggetto presupposto e sul quale l'agente opera. L'opera della Creazione, però, è transitoria solo dal punto di vista formale o virtuale, perché la Creazione non presuppone un Oggetto, ma lo crea dal nulla<ref>Ames, segue una tradizione riformata che enfatizza la sovranità di Dio e la distinzione tra Creatore e creatura. In questi paragrafi, sta discutendo la dottrina della ''creazione ex nihilo'' (creazione dal nulla), un concetto centrale nel cristianesimo ortodosso. Ames distingue tra "creazione attiva" (l'atto di Dio nel creare) e "creazione passiva" (l'effetto di quell'atto sulla creatura). "Transient action" (azione transeunte): nella filosofia scolastica, un'azione "transeunte" è un'azione che passa dall'agente a un oggetto preesistente (es.: un falegname che modifica un pezzo di legno). Ames sta dicendo che, ''in apparenza'', la creazione divina assomiglia a questo tipo di azione perché implica un rapporto tra Dio (agente) e il creato (oggetto). Tuttavia, sottolinea che la creazione ''non è veramente transeunte'', perché di solito un'azione transeunte presuppone un oggetto preesistente su cui agire (mentre Dio crea ''dal nulla''). ''Formalmente'': La creazione non è un'azione transeunte in senso stretto, perché non c'è un oggetto preesistente. ''Virtualmente'': Lo è solo in analogia, perché Dio produce l'oggetto stesso (la creatura) anziché agire su qualcosa di già esistente. Dio non modifica qualcosa di preesistente, ma ''porta all'esistenza'' l'oggetto stesso. Questo è il cuore della dottrina della ''creatio ex nihilo''.</ref>.


4. La Creazione Passiva è concepita come il modo di una mutazione, che è impropriamente chiamata mutazione.
4. La Creazione passiva<ref>"Passive Creation": Si riferisce alla ''ricezione'' dell'atto creativo da parte della creatura. Mentre la "creazione attiva" è l'opera di Dio, la "passiva" è l'effetto su ciò che è creato. "Manner of mutation": "Mutazione" implicherebbe un cambiamento in qualcosa che già esiste (es.: da uno stato A a uno stato B). Ma nella creazione, non c'è un "prima" – la creatura non esisteva affatto prima di essere chiamata all'esistenza. Perciò, Ames dice che è ''improprio'' chiamarla "mutazione", perché non c'è un sostrato preesistente che subisca cambiamento. È piuttosto un ''inizio assoluto''.</ref> è concepita come la modalità di una mutazione, il che è impropriamente chiamata mutazione.


5. La Creazione riguarda il mondo intero, cioè tutto ciò che esiste oltre a Dio.
5. La Creazione riguarda l'universo intero, cioè tutto ciò che esiste oltre a Dio.


6. Quindi, tutte le cose che esistono oltre a Dio sono create, e sono create completamente; cioè, sono create secondo la loro materia, così come secondo la loro forma. Ap 4,11: Perché tu hai fatto tutte le cose. Col 1,16: Poiché per mezzo di lui furono fatte tutte le cose che sono nei cieli e sulla terra, visibili e invisibili.
6. Quindi, tutte le cose che esistono oltre a Dio sono create, e sono create completamente; cioè, sono create secondo la loro materia, così come secondo la loro forma.  


7. La creazione produce Originariamente, perché produce un essere, non solo in quanto tale, ma anche in modo assoluto in ogni sua parte.
* Apocalisse 4:11 - ''"Degno sei, o Signore e Dio nostro, di ricevere la gloria, l'onore e la potenza, poiché tu creasti tutte le cose e per la tua volontà esistettero e furono create".''
* Colossesi 1:16 - ''"... poiché in lui sono state create tutte le cose, che sono nei cieli e sulla terra, le visibili e le invisibili: troni, signorie, principati, potenze; tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui".''


8. Pertanto, prima della creazione, le Creature104 non avevano un essere reale, né di esistenza né di Essenza; sebbene dall'eternità avessero un essere conosciuto nella conoscenza di Dio.
7. La creazione produce '''originariamente''', perché produce un essere, non solo in quanto tale, ma anche in modo assoluto in ogni sua parte.


9. La creazione produce quindi dal nulla; cioè dalla materia che non preesiste, che non ha un essere antecedente; ma coesiste, che ha un essere insieme alla cosa creata. Poiché non c'era nulla dall'eternità oltre a Dio, né Dio è la materia o parte di alcuna Creatura, ma solo la causa efficiente.
8. Pertanto, prima della creazione, le creature non avevano un essere reale, né di esistenza né di sssenza; sebbene dall'eternità avessero un essere nella conoscenza di Dio.


10. In effetti, si dice che alcune cose siano create, la cui materia preesisteva. Ma allora la creazione non riguarda solo quell'azione immediata, mediante la quale avviene che tali cose esistano; ma anche un'azione mediata, per mezzo della quale avviene che la materia stessa esista
9. La creazione produce quindi dal nulla; cioè da materia che non preesiste, che non ha un essere antecedente; ma coesiste, cioè che ha un essere insieme alla cosa creata. Poiché non c'era nulla dall'eternità oltre a Dio, né Dio è la materia o parte di alcuna Creatura, ma ne è solo causa efficiente.


da cui sono formate. Così fu nella Creazione delle piante e degli esseri viventi, Gen 1,11, 20.
10. In effetti, si dice che alcune cose siano create, la cui materia preesisteva. In quel caso la creazione non riguarderebbe solo quell'azione immediata, mediante la quale avviene che tali cose esistano; ma anche un'azione mediata, per mezzo della quale avviene che la materia stessa da cui sono formate. Così fu nella Creazione delle piante e degli esseri viventi.


11. Quel nulla, o non-essere delle cose, precedeva il loro essere; non solo in ordine di natura – altrimenti potrebbero coesistere con Dio dall'eternità – ma anche in ordine di durata, o continuità, secondo il nostro modo di concepire.
* Genesi 1;11, 20 - ''"Poi Dio disse: “'Produca la terra dei germogli, delle erbe che facciano seme e degli alberi fruttiferi che portino, sulla terra, del frutto avente in sé la propria semenza, secondo la loro specie'. E così fu [...] Poi Dio disse: 'Producano le acque animali viventi in abbondanza, e volino degli uccelli sopra la terra per l'ampia distesa del cielo”".''


12. Quindi quell'inizio in cui si dice che Dio creò il mondo fu la fine di quella durata che aveva il nulla, e l'inizio di quella durata che aveva il mondo.
11. Quel nulla, o non-essere delle cose, precedeva il loro essere; non solo in ordine di natura – altrimenti potrebbero coesistere con Dio dall'eternità – ma anche in ordine di durata, o continuità, secondo il nostro modo di concepire le cose.


13. Pertanto, con la Creazione Dio avrebbe mostrato sia la sua perfezione – il fatto di non aver bisogno di alcuna Creatura o cosa esteriore; perché allora avrebbe creato il mondo il prima possibile – sia anche la sua libertà, con la quale ha generato tutte le cose senza necessità naturale; perché se avesse creato necessariamente, l'avrebbe fatto dall'eternità, Ap 4,11; Sal 115.3.105
12. Quindi quell'inizio in cui si dice che Dio creò il mondo fu la fine di quella durata che aveva il nulla, e l'inizio di quella durata che aveva il mondo creato.


14. Il mondo non fu creato dall'eternità, né poteva essere creato dall'eternità, in quella disposizione e ordine delle cose che ha ora.
13. Pertanto, con la Creazione Dio ha mostrato sia '''la sua perfezione''' – il fatto di non aver bisogno di alcuna Creatura o cosa esteriore; perché allora avrebbe creato il mondo il prima possibile – '''sia anche la sua libertà''', con la quale ha generato tutte le cose senza necessità naturale; perché se avesse creato necessariamente, l'avrebbe fatto dall'eternità.


15. Quel giorno non sarebbe esistito, se fossero trascorsi infiniti giorni prima; poiché quei giorni precedenti non sarebbero mai terminati, affinché un giorno successivo potesse seguirli.106
* Apocalisse 4:11 - ''"Degno sei, o Signore e Dio nostro, di ricevere la gloria, l'onore e la potenza, poiché tu creasti tutte le cose e per la tua volontà esistettero e furono create"''.
* Salmi 115:3 - ''"Ma il nostro Dio è nei cieli; egli fa tutto ciò che gli piace".''


16. Da qui consegue anche che nessuna Creatura fu o poteva essere causa, né strumentalmente né principalmente, nell'atto della Creazione.
14. Il mondo non fu creato dall'eternità, né poteva essere creato dall'eternità, in quella disposizione e ordine delle cose che ha ora<ref>Ames afferma due punti chiave: Il mondo non è stato creato dall'eternità (contro filosofie come l'aristotelismo medievale che ipotizzavano un universo eterno). La creazione ha un inizio temporale (cfr. Genesi 1:1), perché dipende dalla libera volontà di Dio, non da una necessità eterna. Non avrebbe potuto essere creato dall'eternità neppure nell'ordine attuale (cioè con la stessa struttura di cause-effetti e relazioni che vediamo oggi). Per Ames, l'ordine temporale (passato-presente-futuro) è parte costitutiva del mondo creato. Un mondo "eterno" ma con un ordine temporale come il nostro sarebbe una contraddizione, perché l'eternità divina è atemporale, mentre il creato è per definizione soggetto al tempo. Ames rifiuta ogni forma di eternalismo del mondo (come in Aristotele o Averroè), difendendo la visione biblica di una creazione ''ex nihilo'' con un inizio. Sottolinea che il tempo stesso è una creatura: Dio agisce ''nel'' tempo ma non è soggetto ''al'' tempo. L'"ordine attuale" (leggi naturali, causalità, storia) presuppone una sequenza temporale, impossibile in un ipotetico mondo "eterno".</ref>.


17. Ogni cosa creata era molto buona, perché non fu fatta né avventatamente né invano, ma fatta per il fine a cui il Creatore giunse, Gen 1.31. Tutto ciò che egli fece era molto buono, 1Tm 4.4.107 Tutto ciò che Dio ha fatto è buono.
15. Quel giorno non sarebbe esistito, se fossero trascorsi infiniti giorni prima; poiché quei giorni precedenti non sarebbero mai terminati, affinché un giorno successivo potesse seguirli.


18. La bontà di una cosa creata è quella perfezione per cui è adatta all'uso a cui serve.108 Ora, quell'uso è particolare, oppure è universale.
* Genesi 1:5 - ''"Dio chiamò la luce “giorno” e le tenebre “notte”. Così fu sera, poi fu mattina: e fu il primo giorno".''


19. L'uso particolare è quell'operazione propria a cui qualcosa serve la sua natura propria.
16. Da qui consegue anche che nessuna creatura fu o poteva essere causa, né strumentalmente né principalmente, nell'atto della Creazione.


20. L'uso universale è l'ordinazione di una cosa [di concerto] con altre, per la perfezione del tutto universale, Salmi 104 e 148; Isaia 48:13:109.
17. Ogni cosa creata era molto buona, perché non fu fatta né avventatamente né invano, ma fatta per il fine a cui il Creatore giunse.


21. Per questa bontà, tutte le cose create, nel loro modo naturale, tendono a Dio, dal quale provengono. Poiché il secondo essere è dal primo essere, e per il primo. Da qui le frasi: Da lui, per mezzo di lui e per lui sono tutte le cose, Romani 11:36.
* Genesi 1:31 - ''"Dio vide tutto quello che aveva fatto, ed ecco, era molto buono".''
* 1 Timoteo 4:4 - ''"Poiché tutto quello che Dio ha creato è buono e nulla è da rigettare, se usato con rendimento di grazie".''


22. Ora, le cose naturali tendono a Dio, 1. In quanto dichiarano la gloria di Dio, Salmi 19:1:10. 2. In quanto ci danno occasione di conoscere e cercare Dio, Romani 1:20; At 17,26-27 111 3. In quanto sostengono la nostra vita, affinché possiamo vivere bene per Dio, 1Cor 10,31; 1Tm 4,3-4,112
18. La bontà di una cosa creata è quella perfezione per cui è adatta all'uso a cui serve<ref>E quando non si adatta a tale utilizzo, è perverso, ovvero si discosta dall'uso per cui è stato concepito.</ref>. Ora, quell'uso è particolare, oppure è universale.


23. Il tempo esiste o ha un essere insieme a tutte le cose naturali, come appare in quella frase: In principio; perché allora fu l'inizio del tempo.
19. '''L'uso particolare''' è quell'operazione propria a cui qualcosa serve la sua natura propria.


24. Esiste anche il luogo, cioè un certo spazio in cui è limitata l'estensione della Creatura, Gen 1,22-113
20. '''L'uso universale''' è l'ordinazione di una cosa [di concerto] con altre, per la perfezione del tutto universale.


25. Ma questi non sono propriamente creati, ma con-creati, o annessi: sono uniti alle cose create, perché non hanno un'entità o un essere assoluto, ma solo relativo.
* Salmi 104 e 148.
* Isaia 48:13 - ''"La mia mano ha fondato la terra e la mia destra ha spiegato i cieli; quando io li chiamo, si presentano assieme"''.


26. Poiché Dio ha creato tutte le cose dal nulla, quindi la nostra fede riposa in lui contro la speranza, sotto la speranza, per quelle cose che non sono, come se fossero, Rm 4,17, 18,114
21. Per questa bontà, tutte le cose create, nel loro modo naturale, tendono a Dio, dal quale provengono. Poiché il secondo essere è dal primo essere, e per il primo. Da qui le frasi: Da lui, per mezzo di lui e per lui sono tutte le cose".


27. La creazione del mondo è distribuita d secondo le parti del mondo; poiché sebbene il mondo sia uno – per unità di aggregazione, ordine e fine – tuttavia consiste di parti, distinte non solo in base alla situazione, ma anche in base all'Essenza e all'Esistenza.
* Romani 11:36 - ''"Poiché da lui, per mezzo di lui e per lui sono tutte le cose. A lui sia la gloria in eterno. Amen".''


28. La creazione di queste parti del mondo non avvenne completamente e in un solo momento; ma fu completata da parti che si succedettero l'una all'altra, nello spazio di sei giorni.
==== Il creato tende a Dio ====
22. Ora, le cose naturali tendono a Dio: (1) In quanto dichiarano la gloria di Dio; (2) In quanto ci danno occasione di conoscere e cercare Dio; (3). In quanto sostengono la nostra vita, affinché possiamo vivere bene per Dio.


29. La creazione, quindi, riguarda le parti del mondo che sono o immediatamente perfette, o mediatamente perfette [tesi 43], Sal 33,6; Eb 11,3; Gen 2,7, 19, 22,115
* (1) Salmi 19:1,10 - ''"I cieli raccontano la gloria di Dio e il firmamento annuncia l'opera delle sue mani [...] sono più desiderabili dell'oro, anzi, più di molto oro finissimo, sono più dolci del miele, anzi, di quello che stilla dai favi".''
* (2) Romani 1:20 ''"... poiché le perfezioni invisibili di lui, la sua eterna potenza e divinità si vedono chiaramente fin dalla creazione del mondo, essendo intese per mezzo delle opere sue; perciò essi sono inescusabili"''; Atti 17,26-27 ''"Egli ha tratto da uno solo tutte le nazioni degli uomini perché abitino su tutta la faccia della terra, avendo determinato le epoche loro assegnate e i confini della loro abitazione, affinché cerchino Dio, se mai giungano a trovarlo, come a tastoni, benché egli non sia lontano da ciascuno di noi".''
* (3) 1 Corinzi 10,31 ''"Sia dunque che mangiate, sia che beviate, sia che facciate qualsiasi altra cosa, fate tutto alla gloria di Dio";'' 1Timoteo 4:3-4 "''... i quali vieteranno il matrimonio e ordineranno l'astensione da cibi che Dio ha creati affinché quelli che credono e'' hanno ben conosciuto la verità ne usino con rendimento di grazie. Poiché tutto quello che Dio ha creato è buono e nulla è da rigettare, se usato con rendimento di grazie".
 
==== Il tempo e lo spazio ====
23. Il tempo esiste o ha un essere insieme a tutte le cose naturali, come appare in quella frase: In principio; perché '''allora fu l'inizio del tempo'''.
 
24. Esiste anche il luogo, cioè un certo spazio in cui è limitata l'estensione della Creatura.
 
* Genesi 1:22 - ''"Dio li benedisse, dicendo: 'Crescete e moltiplicatevi, e riempite le acque dei mari, e moltiplichino gli uccelli sulla terra'".''
 
25. '''Ma questi [tempo e spazio] non sono propriamente creati, ma con-creati,''' o annessi: sono uniti alle cose create, perché non hanno un'entità o un essere assoluto in sé, ma solo relativo [in loro funzione].
 
26. Poiché Dio ha creato tutte le cose dal nulla, quindi la nostra fede riposa in lui contro speranza, sotto speranza, per quelle cose che non sono, come se fossero.
 
* Romani 4:17-18 - ''"(com'è scritto: “Io ti ho costituito padre di molte nazioni”) davanti al Dio a cui egli credette, il quale fa rivivere i morti e chiama le cose che non sono come se fossero. Egli, sperando contro speranza, credette per diventare padre di molte nazioni, secondo quello che gli era stato detto: 'Così sarà la tua discendenza'".''
 
27. La creazione del mondo è distribuita secondo le parti del mondo; poiché sebbene il mondo sia uno – per unità di aggregazione, ordine e fine – tuttavia consiste di parti, distinte non solo in base alla situazione, ma anche in base all'Essenza e all'Esistenza<ref>In 8:27, William Ames delinea una visione strutturata della creazione del mondo, evidenziando come essa sia organizzata secondo le parti che compongono il mondo stesso. Pur essendo il mondo un’unità coerente — unificato dalla connessione delle sue componenti (unità di aggregazione), dall’armonia del suo ordine interno e dal fine comune a cui tende — esso non è un tutto indifferenziato, bensì è costituito da parti distinte. Questa distinzione non riguarda soltanto la collocazione spaziale degli elementi (la loro "situazione"), ma anche la loro natura più profonda: le parti differiscono infatti per essenza (cioè per la loro definizione ontologica, ciò che le rende ciò che sono) e per esistenza (il modo specifico in cui ciascuna partecipa all’essere). Ames suggerisce così che la creazione non è un atto generico, ma articolato e intenzionale, dove Dio conferisce a ogni componente del mondo una identità precisa, una collocazione e una funzione all’interno di un disegno ordinato. Questo riflette la classica prospettiva cristiana della creazione come atto di sapienza divina, in cui la diversità del creato manifesta la ricchezza del progetto di Dio, pur nella coesione di un unico cosmo governato da leggi e finalità comuni. La distinzione tra essenza ed esistenza, poi, rimanda alla dipendenza radicale di ogni creatura da Dio: ciò che una cosa è (essenza) e il fatto stesso che esista (esistenza) sono entrambi frutto diretto dell’atto creativo, sottolineando così la totale contingenza del mondo e la sua assoluta derivazione dal Creatore.</ref>.
 
==== Gradualità ====
28. '''La creazione di queste parti del mondo non avvenne completamente e in un solo momento'''; ma fu completata da parti che si succedettero l'una all'altra [gradualmente], nello spazio di sei giorni<ref>William Ames non sta ammettendo una forma di "evoluzione" nel senso moderno del termine (come nel darwinismo o in processi naturalistici autonomi). Piuttosto, sta affermando che la creazione del mondo avvenne in una successione ordinata e sovrannaturale, secondo il racconto biblico dei sei giorni della Genesi.
 
Ames insiste sul fatto che Dio creò il mondo per parti distinte e in una sequenza temporale (i sei giorni), ciascuna delle quali fu un atto divino immediato e intenzionale, non il risultato di un processo graduale o di trasformazione autonoma della materia. La "successione" di cui parla non implica sviluppo casuale o meccanicistico, ma un disegno provvidenziale in cui ogni elemento fu plasmato direttamente da Dio, in un ordine logico e finalizzato (es.: prima gli elementi fondamentali come luce e cielo, poi gli esseri viventi, infine l’uomo).
 
L’uso del termine ''"by parts succeeding one another"'' riflette la struttura narrativa di Genesi 1, dove Dio opera con precisione sovrana, stabilendo confini, funzioni e relazioni tra le creature. Ames, in linea con la teologia riformata del suo tempo, vedeva nei "sei giorni" un modello pedagogico per insegnare l’ordine della creazione, non una metafora per processi naturali prolungati. Anzi, la sua enfasi sull’intervento diretto di Dio esclude qualsiasi idea di evoluzione naturalistica, poiché per Ames (come per la maggior parte dei teologi premoderni) l’esistenza e la forma di ogni creatura dipendono esclusivamente dal comando divino istantaneo (''"Dio disse… e fu"'').
 
In sintesi: la successione temporale ammessa da Ames è un ordinamento voluto da Dio, non un’emergenza graduale della complessità per cause seconde. La sua visione rimane creazionista in senso classico, lontana da qualsiasi concetto di evoluzione biologica o cosmologica autonoma.</ref>.
 
29. La creazione, quindi, riguarda le parti del mondo che sono o immediatamente perfette, o mediatamente perfette [tesi 43].
 
* Salmi 33:6 - ''"I cieli furono fatti dalla parola dell'Eterno, e tutto il loro esercito dal soffio della sua bocca".''
* Ebrei 11:3 - ''"Per fede intendiamo che i mondi sono stati formati dalla parola di Dio, cosicché le cose che si vedono non sono state tratte da cose apparenti".''
* Genesi 2:7, 19, 22 - ''"L'Eterno Iddio formò l'uomo dalla polvere della terra, gli soffiò nelle narici un alito vitale e l'uomo divenne un'anima vivente [...] L'Eterno Iddio, avendo formato dalla terra tutti gli animali dei campi e tutti gli uccelli dei cieli, li condusse all'uomo per vedere come li avrebbe chiamati, e perché ogni essere vivente portasse il nome che l'uomo gli avrebbe dato [...] "E l'Eterno Iddio, con la costola che aveva tolto all'uomo, formò una donna e la condusse all'uomo".''


30. La creazione di cose immediatamente perfette è quella per cui le cose furono fatte avendo i loro principi, sia materiali che formali, ingenerati in esse fin dall'inizio e in un'esistenza completa.
30. La creazione di cose immediatamente perfette è quella per cui le cose furono fatte avendo i loro principi, sia materiali che formali, ingenerati in esse fin dall'inizio e in un'esistenza completa.
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31. Quindi quelle Creature [immediate], di per sé, non sono soggette ad alcun cambiamento essenziale, come la generazione [cioè riproduzione] o corruzione [cioè malattia e morte].
31. Quindi quelle Creature [immediate], di per sé, non sono soggette ad alcun cambiamento essenziale, come la generazione [cioè riproduzione] o corruzione [cioè malattia e morte].


==== Gli angeli e il Cielo ====
32. Le parti immediatamente perfette sono il Cielo più alto e i suoi abitanti, gli angeli.
32. Le parti immediatamente perfette sono il Cielo più alto e i suoi abitanti, gli angeli.


33. Il Cielo più alto è la dimora della santità di Dio, pieno di tutto ciò che appartiene alla beatitudine eterna, dove la Maestà di Dio si presenta per essere vista come se fosse faccia a faccia. 1Cor 2,8; Mc 12,23; 1Cor 13,12.116
33. Il Cielo più alto è la dimora della santità di Dio, pieno di tutto ciò che appartiene alla beatitudine eterna, dove la Maestà di Dio si presenta per essere vista come se fosse faccia a faccia.


34. È chiamato il terzo Cielo, Empyreum infuocato, il Cielo dei Cieli e il Paradiso, 1Re 8,27; Mt 18,10; Mc 12,25; 2Cor 12,2,4.
* 1 Corinzi 2:8 - ''"... e che nessuno dei prìncipi di questo mondo ha conosciuta perché, se l'avessero conosciuta, non avrebbero crocifisso il Signore della gloria".''
* Marco 12:23 - ''"Nella risurrezione, quando saranno risuscitati, di chi di loro sarà moglie? Poiché tutti e sette l'hanno avuta per moglie".''
* 1 Corinzi 13:12 ''"Poiché ora vediamo come in uno specchio, in modo oscuro, ma allora vedremo faccia a faccia; ora conosco in parte, ma allora conoscerò appieno, come anche sono stato appieno conosciuto".''


35. Questo Cielo è indicato in Gen 1,1 ed Eb 11,10,16.117
34. È chiamato il terzo Cielo, Empyreum infuocato, il Cielo dei Cieli e il Paradiso.
 
* 1 Re 8:27 - ''"Ma è proprio vero che Dio abita sulla terra? Ecco, i cieli e i cieli dei cieli non ti possono contenere; quanto meno questa casa che io ho costruito!".''
* Matteo 18:10 - ''"Guardatevi dal disprezzare qualcuno di questi piccoli, perché io vi dico che i loro angeli, nei cieli, vedono continuamente la faccia del Padre mio che è nei cieli".''
* Marco 12:25 - ''"Poiché, quando gli uomini risuscitano dai morti, né prendono né danno moglie, ma sono come angeli nei cieli".''
* 2 Corinzi 12:2,4 - ''"Io conosco un uomo in Cristo, che quattordici anni fa - se fu con il corpo non so né so se fu senza il corpo, Dio lo sa - fu rapito fino al terzo cielo [...] Dio lo sa - fu rapito in paradiso e udì parole ineffabili che non è lecito all'uomo pronunciare".''
 
35. Questo Cielo è indicato in Gen 1:1 ed Ebrei 11:10,16.
 
* Ebrei 11:10,16 - ''"... perché aspettava la città che ha le vere fondamenta e il cui architetto e costruttore è Dio [...] Ma ora ne desiderano una migliore, cioè una celeste, perciò Dio non si vergogna di essere chiamato il loro Dio, poiché ha preparato loro una città".''


36. Gli angeli sono Spiriti di perfezione primaria, creati per servire Dio.
36. Gli angeli sono Spiriti di perfezione primaria, creati per servire Dio.


37. Che gli angeli siano stati creati, è evidente da Col 1,16; Sal 148,4-5,118. Che siano stati creati il ​​primo giorno con il Cielo più alto appare: 1. Dalla somiglianza di natura che hanno. 2. Dal fatto che si dice che abbiano, per così dire, applaudito Dio nella creazione di altre cose, Giobbe 38,7,119. 3. Dal fatto che gli angeli sono Spiriti, Eb 1,14; Luca 24,39;120 Ministri di Dio, Eb 1,7,14; di suprema perfezione e di natura immortale, Luca 20,36,121.
37. Che gli angeli siano stati creati, è evidente da Colossesi 1:16; Salmi 148,4-5. Che siano stati creati il ​​primo giorno con il Cielo più alto appare: (1) Dalla somiglianza di natura che hanno. (2). Dal fatto che si dice che abbiano, per così dire, applaudito Dio nella creazione di altre cose, Giobbe 38:7. (3) Dal fatto che gli angeli sono Spiriti, Ministri di Dio, Ebrei 1,7,14; di suprema perfezione e di natura immortale, Luca 20:36.
 
* Colossesi 1:16 - ''"... poiché in lui sono state create tutte le cose, che sono nei cieli e sulla terra, le visibili e le invisibili: troni, signorie, principati, potenze; tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui".''
* Salmi 148:4-5 - ''"Voi acque al di sopra dei cieli! Tutte queste cose lodino il nome dell'Eterno, perché egli comandò, e furono create"''.
* Giobbe 38:7 - "''... quando le stelle del mattino cantavano tutte assieme e tutti i figli di Dio alzavano grida di gioia?".''
* Ebrei 1:14 - ''"Essi non sono forse tutti spiriti al servizio di Dio, mandati a servire in favore di quelli che hanno da ereditare la salvezza?".''
* Luca 24:3-4 - ''"Ma, essendo entrate, non trovarono il corpo del Signore Gesù. Mentre se ne stavano perplesse di ciò, ecco che apparvero davanti a loro due uomini in vesti sfolgoranti".''
* Ebrei 1:7,14 - ''"E mentre degli angeli dice: “Dei suoi angeli egli fa dei venti, e dei suoi ministri fiamme di fuoco” [...] Essi non sono forse tutti spiriti al servizio di Dio, mandati a servire in favore di quelli che hanno da ereditare la salvezza?".''
* Luca 20:36 - ''"... perché neanche possono più morire, poiché sono simili agli angeli e sono figli di Dio, essendo figli della risurrezione".''
 
38. Per questo motivo gli angeli eccellono così tanto nella ragione chiara, che si dice che siano come pieni di occhi, discernendo prontamente ciò che Dio avrebbe fatto per mezzo loro e come deve essere fatto. Ed eccellono così nella libertà di volontà, che svolgono i loro uffici con diligenza, Salmi 103:20. Ed eccellono così in perfetta forza, che sono in grado di fare grandi cose, 2 Pietro 2:11. Ed eccellono così in massima agilità, come se avessero ali, che eseguono rapidamente ciò che hanno l'incarico di fare, Ezechiele 1:6.


38. Per questo motivo gli angeli eccellono così tanto nella ragione chiara, che si dice che siano come pieni di occhi,122 discernendo prontamente ciò che Dio avrebbe fatto per mezzo loro e come deve essere fatto. Ed eccellono così nella libertà di volontà, che svolgono i loro uffici con diligenza, Sal 103.20.123 Ed eccellono così in perfetta forza, che sono in grado di fare grandi cose, 2Pt 2.11;124 Ed eccellono così in massima agilità, come se avessero ali, che eseguono rapidamente ciò che hanno l'incarico di fare, Ez 1.6.125
* Apocalisse 4:6-8 - ''"... davanti al trono c'era come un mare di vetro, simile al cristallo; in mezzo al trono e intorno al trono, quattro creature viventi, piene di occhi davanti e di dietro. La prima creatura vivente era simile a un leone, la seconda simile a un vitello, la terza aveva la faccia come di un uomo e la quarta era simile a un'aquila volante. Le quattro creature viventi avevano ognuna sei ali, ed erano piene di occhi tutt'intorno e di dentro, e non cessavano mai, giorno e notte, di dire: “Santo, santo, santo è il Signore Dio, l'Onnipotente, che era, che è e che viene”".''
* Salmi 103:20 - ''"Benedite l'Eterno, voi suoi angeli, potenti e forti, che fate ciò che egli dice, ubbidendo alla voce della sua parola!''".
* 2 Pietro 2:11 - ''"... mentre gli angeli, benché maggiori di loro per forza e potenza, non portarono contro di esse, davanti al Signore, alcun giudizio maldicente".''
* Ezechiele 1:6 - ''"Ognuno di essi aveva quattro facce e quattro ali".''


39. Il loro ministero è celebrare la gloria di Dio ed eseguire i suoi comandamenti, Sal 103.20, specialmente riguardo a coloro che saranno eredi della vita eterna, Eb 1.14; Sal 91.11; 34.7.126
39. Il loro ministero è celebrare la gloria di Dio ed eseguire i suoi comandamenti, Salmi 103:20, specialmente riguardo a coloro che saranno eredi della vita eterna, Ebrei 1:14; Salmi 91:11; 34:7.


40. Sono stati creati sani in santità e giustizia, Luca 9.26; Giovanni 8.44; Giuda 1.6; 2Pt 2,4.127
* Salmi 103:20 - ''"Benedite l'Eterno, voi suoi angeli, potenti e forti, che fate ciò che egli dice, ubbidendo alla voce della sua parola!".''
* Ebrei 1:14 - ''"Essi non sono forse tutti spiriti al servizio di Dio, mandati a servire in favore di quelli che hanno da ereditare la salvezza?".''
* Salmi 91:11; 34:7 - ''"Poiché egli comanderà ai suoi angeli di proteggerti in tutte le tue vie [...] L'Angelo dell'Eterno si accampa intorno a quelli che lo temono, e li libera".''


41. Sono molti di numero, diecimila volte diecimila, Dan 7,10; Eb 12,22; Mt 26,53.128 Si distinguono tra loro in base ai loro Uffici e agli Oggetti per i quali sono esercitati, Ef 1,21.129 E sono sotto il comando di Dio e di Cristo soltanto.130
40. Sono stati creati integri in santità e giustizia, Luca 9.26; Giovanni 8.44; Giuda 1:6; 2 Pietro 2:4.


42. Dio è conosciuto attraverso la Creazione, ma non Dio Padre, Figlio e Spirito Santo, perché quel potere effettivo con cui il mondo è stato creato appartiene all'essenza di Dio e non alla sua sussistenza personale.
* Luca 9.26 - "''Perché, se uno ha vergogna di me e delle mie parole, il Figlio dell'uomo avrà vergogna di lui, quando verrà nella gloria sua, del Padre e dei santi angeli".''
* Giovanni 8.44 - ''"Voi siete dal diavolo, che è vostro padre, e volete fare i desideri del padre vostro. Egli è stato omicida fin dal principio e non si è attenuto alla verità, perché non c'è verità in lui. Quando dice il falso, parla del suo, perché è bugiardo e padre della menzogna".''
* Giuda 1:6 - ''"Egli ha pure custodito in catene eterne e nelle tenebre, per il giudizio del gran giorno, gli angeli che non conservarono la loro dignità, ma lasciarono la loro dimora".''
* 2 Pietro 2:4 - ''"Perché, se Dio non risparmiò gli angeli che avevano peccato, ma li inabissò, confinandoli in antri tenebrosi per esservi custoditi per il giudizio".''


43. La creazione delle parti del Mondo mediatamente perfette è quella per cui le cose sono state fatte da principi che esistevano prima.
41. Sono molti di numero, diecimila volte diecimila, Daniele 7:10; Ebrei 12:22; Matteo 26:53. Si distinguono tra loro in base ai loro Uffici e agli Oggetti per i quali sono esercitati, Efesini 1:21. E sono sotto il comando di Dio e di Cristo soltanto.


44. Quindi quelle Creature sono soggette a cambiamento e corruzione. 45. Quelle cose che sono state rese mediatamente perfette hanno una doppia esistenza: prima, un'esistenza rozza e incompleta, e poi un'esistenza completa, distinta e bella. 46. ​​L'esistenza rozza e incompleta delle cose era in quella massa che in principio fu creata informe, vuota e avvolta nelle tenebre – che è chiamata Terra, Acque e Abisso. 132
* Daniele 7:10 - ''"Un fiume di fuoco scaturiva e scendeva dalla sua presenza; mille migliaia lo servivano e diecimila miriadi gli stavano davanti. Si tenne il giudizio e i libri furono aperti.".''
* Ebrei 12:22 - ''"... ma voi siete venuti al monte di Sion e alla città del Dio vivente, che è la Gerusalemme celeste, alla festante assemblea delle miriadi degli angeli".''
* Matteo 26:53 - ''"Credi forse che io non potrei pregare il Padre mio, che mi manderebbe in questo istante più di dodici legioni d'angeli?".''
* Efesini 1:21 - ''"... al di sopra di ogni principato e autorità, potenza, signoria e di ogni altro nome che si nomina non solo in questo mondo, ma anche in quello a venire".''


47. Si dice che sia informe, non perché non avesse forma, ma perché non aveva né bellezza né ornamento, né un atto completo di quelle forme che in seguito sarebbero derivate da essa.
42. Dio è conosciuto attraverso la Creazione, ma non Dio Padre, Figlio e Spirito Santo<ref>La conoscenza della Santa Trinità non è cosa che si possa comprendere dall'osservazione del creato, ma proviene dalla rivelazione biblica.</ref>, perché quel potere effettivo con cui il mondo è stato creato appartiene all'essenza di Dio e non alla sua sussistenza personale.
 
43. La creazione delle parti del mondo mediatamente perfette è quella per cui le cose sono state fatte da principi che esistevano prima.
 
==== Cambiamento nelle creature ====
44. Quindi quelle creature sono soggette a cambiamento e corruzione.
 
45. Quelle cose che sono state rese mediatamente perfette hanno una doppia esistenza: prima, un'esistenza rozza e incompleta, e poi un'esistenza completa, distinta e bella.
 
46. ​​L'esistenza rozza e incompleta delle cose era in quella massa che in principio fu creata informe, vuota e avvolta nelle tenebre – che è chiamata Terra, Acque e Abisso.
 
* Genesi 1:2 - ''"La terra era informe e vuota, e le tenebre coprivano la faccia dell'abisso, e lo Spirito di Dio aleggiava sulla superficie delle acque".''
 
47. Si dice che sia informe, non perché non avesse forma, ma perché non aveva né bellezza né ornamento, '''né un atto completo di quelle forme che in seguito sarebbero derivate da essa'''.


48. Nella Costituzione dell'esistenza completa delle cose, due cose sono principalmente rispettate: cioè, il modo e l'ordine.
48. Nella Costituzione dell'esistenza completa delle cose, due cose sono principalmente rispettate: cioè, il modo e l'ordine.


49. Il modo della costituzione contiene quattro cose. 1. Il comando di Dio che produce ogni cosa: Sia, o Sia fatto questo o quello, in cui risplende la potenza di Dio, che con la sola sua parola o volontà, ha fatto tutte le cose, Sal 33,9; 133 115,3. 2. La sua approvazione134 riconoscendo che la cosa prodotta era buona, Dio vide che era buona.135 Quindi la bontà di Dio risplende nel fatto che ha prodotto tutte le cose per un fine e un uso buoni, Sal 19,1.136 3. La sua ordinazione assegnando a ogni cosa il suo uso, Sia per questo o per quel fine. Da qui risplende la sapienza di Dio con la quale ha assegnato diversi usi a ogni cosa, nel modo più appropriato, Ger 10,12; 51,15.137 Ha fatto la terra con la sua potenza; ha stabilito il mondo abitabile con la sua sapienza; e ha disteso i cieli con la sua prudenza. 4. Stabilendo la legge e l'ordine affinché siano osservati servì perpetuamente in quella cosa che è anche unita all'ordinazione. Quindi la costanza di Dio risplende nel fatto che Egli volle che tutte le Creature osservassero il loro ordine, non per alcuni giorni o anni, ma fino alla fine del mondo.
49. Il modo della costituzione contiene quattro cose. (1). Il comando di Dio che produce ogni cosa: Sia, o Sia fatto questo o quello, in cui risplende la potenza di Dio, che con la sola sua parola o volontà, ha fatto tutte le cose, Salmi 33:9; 115:3. (2) La sua approvazione, riconoscendo che la cosa prodotta era buona, Dio vide che era buona. Quindi la bontà di Dio risplende nel fatto che ha prodotto tutte le cose per un fine e un uso buoni, Salmi 19. (3). La sua ordinazione, assegnando a ogni cosa il suo uso, sia per questo o per quel fine. Da qui risplende la sapienza di Dio con la quale ha assegnato diversi usi a ogni cosa, nel modo più appropriato, Geremia 10:12; 51:15. Ha fatto la terra con la sua potenza; ha stabilito il mondo abitabile con la sua sapienza; e ha disteso i cieli con la sua prudenza. (4) Stabilendo la legge e l'ordine affinché siano osservati servì perpetuamente in quella cosa che è anche unita all'ordinazione. Quindi la costanza di Dio risplende nel fatto che Egli volle che tutte le Creature osservassero il loro ordine, non per alcuni giorni o anni, ma fino alla fine del mondo.


50. Queste cose precedenti non sono espresse separatamente in alcuni generi di cose, perché la loro imperfezione dipende dalla perfezione di altre. Tuttavia, per comune ragione, si applicano ugualmente a tutte.
* Salmi 33:9; 115:3 - ''"Poiché egli parlò, e la cosa fu; egli comandò e la cosa sorse [...]`Ma il nostro Dio è nei cieli; egli fa tutto ciò che gli piace".''
* Geremia 10:12; 51:15 - "Egli, con la sua potenza, ha fatto la terra; con la sua sapienza ha stabilito fermamente il mondo; con la sua intelligenza ha disteso i cieli. [...] ".


51. L'ordine di costituzione era questo: il primo giorno, dopo che i Cieli, gli Angeli e la Messa informe furono generati; la parte più sottile di quella Messa, essendo stata chiamata verso l'alto, fu creata la luce, cioè il fuoco splendente.
==== Sequenza della creazione ====
50. Queste cose precedenti non sono espresse separatamente in alcuni generi di cose, perché la loro imperfezione dipende dalla perfezione di altre. Tuttavia, per comune ragione, si applicano ugualmente a tutte<ref>In 8:50, William Ames sostiene che le "cose prime" – ossia i principi fondamentali o realtà basilari alla base della creazione – non sono descritte in modo specifico e isolato per singole categorie di esseri, poiché la loro apparente imperfezione o incompletezza dipende dalla perfezione di altre realtà più complesse, alle quali sono organicamente collegate. In altre parole, queste verità primarie non trovano significato compiuto in se stesse, ma solo in relazione all’armonia complessiva del creato, dove ogni elemento, pur imperfetto se considerato da solo, contribuisce alla realizzazione di un ordine superiore. Tuttavia, pur non essendo esplicitate in dettaglio per ogni singola parte della creazione, queste verità possiedono un valore universale e si applicano in modo coerente ed equo a tutto ciò che esiste, poiché rispecchiano la ragione divina che governa il mondo. Ames, così, ribadisce una visione gerarchica e finalistica della realtà: le cose più semplici e imperfette – come le leggi fisiche o gli elementi materiali – non hanno valore autonomo, ma esistono in funzione di quelle più elevate, come la vita, l’uomo e, in ultima istanza, la gloria di Dio. Questa interdipendenza, lungi dall’essere casuale, manifesta l’unità sapienziale del disegno creativo, dove nulla è superfluo e tutto concorre, secondo la propria natura, a un fine comune. La "ragione universale" di cui parla Ames, dunque, non è altro che l’impronta della mente divina nel creato, percepibile dall’uomo attraverso una comprensione ordinata e relazionale della realtà, che supera la frammentarietà del particolare per abbracciare la totalità del piano di Dio.</ref>.
 
51. L'ordine di costituzione era questo: il primo giorno, dopo che i Cieli, gli Angeli e la massa informe furono generati; la parte più sottile di quella massa, essendo stata chiamata verso l'alto, fu creata la luce, cioè il fuoco splendente.


52. Il secondo giorno, da quella parte che per sottigliezza si avvicinava alla precedente, fu creata l'Aria.
52. Il secondo giorno, da quella parte che per sottigliezza si avvicinava alla precedente, fu creata l'Aria.


53. Il terzo giorno, le parti della Messa furono distribuite in modo tale che le Acque si raccolsero nei loro canali da quella parte che era la più grande; il Mare era isolato, e la Terra apparve, adornata di Erbe e Alberi.
53. Il terzo giorno, le parti della massa furono distribuite in modo tale che le Acque si raccolsero nei loro canali da quella parte che era la più grande; il Mare era isolato, e la Terra apparve, adornata di Erbe e Alberi.


54. Il quarto giorno, i Luminari del Cielo furono creati per illuminare la Terra.
54. Il quarto giorno, i Luminari del Cielo furono creati per illuminare la Terra.
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57. In quest'ordine, la sapienza, la potenza e la bontà di Dio risplendono grandemente.
57. In quest'ordine, la sapienza, la potenza e la bontà di Dio risplendono grandemente.


58. La sapienza di Dio risplende: 1. In quanto gli elementi semplici furono creati per primi prima delle cose elementari (o concrete) e composte. 2. In quanto, tra le cose semplici, furono create per prime quelle più perfette, quelle che si avvicinano di più alla natura di Dio. 3. In quanto furono create per prime quelle cose che hanno solo l'essere; poi quelle che,
58. La sapienza di Dio risplende: (1). In quanto gli elementi semplici furono creati per primi prima delle cose elementari (o concrete) e composte. (2) In quanto, tra le cose semplici, furono create per prime quelle più perfette, quelle che si avvicinano di più alla natura di Dio. (3). In quanto furono create per prime quelle cose che hanno solo l'essere; poi quelle che, oltre ad avere essere e vita, hanno anche il senso; e infine, infine, quelle cose che, oltre ad avere essere, vita e senso, hanno anche ragione. (4) In quanto, nelle cose semplici, vi fu un progresso da cose più perfette a cose meno perfette; ma nelle cose composte, vi fu un progresso da cose meno perfette a cose più perfette: dalle piante agli uomini.
 
oltre ad avere essere e vita, hanno anche il senso; e infine, infine, quelle cose che, oltre ad avere essere, vita e senso, hanno anche ragione. 4. In quanto, nelle cose semplici, vi fu un progresso da cose più perfette a cose meno perfette; ma nelle cose composte, vi fu un progresso da cose meno perfette a cose più perfette: dalle piante agli uomini.


59. La potenza di Dio risplendette nel fatto che creò per primi le piante, le erbe e gli alberi, prima di creare il sole e le stelle, che di solito sono le cause del loro essere.138
59. La potenza di Dio risplendette nel fatto che creò per primi le piante, le erbe e gli alberi, prima di creare il sole e le stelle, che di solito sono le cause del loro essere<ref>Questo chiarisce l'affermazione di Ames al punto 54. Il termine ebraico qui per "fatto", "asah", significa "modellare", a differenza del termine per "creare", "bara", usato in Genesi 1.1. Ames equipara i due termini. Dopo che Dio creò i cieli e la terra (Genesi 1.1), le Scritture descrivono la creazione da un punto di vista incentrato sulla terra. E così altri (ad esempio J. Gill) hanno affermato che il quarto giorno i "luminari" furono visti dalla terra; furono modellati, o dotati della loro funzione, in relazione alla terra, piuttosto che dotati della loro esistenza (v. 16, "fatti... per governare"). Sono usati o realizzati per la notte e il giorno, le stagioni e gli anni, e "per illuminare la terra" (vv. 14-15). Ames non sarebbe stato d'accordo.</ref>.


60. La bontà di Dio risplendette nel fatto che creò le abitazioni prima degli abitanti, il cibo prima degli esseri viventi, quelle cose che sarebbero state utili all'uomo, prima dell'uomo stesso.
60. La bontà di Dio risplendette nel fatto che creò le abitazioni prima degli abitanti, il cibo prima degli esseri viventi, quelle cose che sarebbero state utili all'uomo, prima dell'uomo stesso.


61. L'uomo, essendo l'ultima delle creature, ne era il compendio, il compendio di tutte le creature, immediatamente e mediatamente perfetto – partecipando della natura delle une nella sua anima e della natura delle altre nel suo corpo.
==== La creazione dell'uomo ====
61. '''L'uomo, essendo l'ultima delle creature, ne era il compendio, il compendio di tutte le creature, immediatamente e mediatamente perfetto – partecipando della natura delle une nella sua anima e della natura delle altre nel suo corpo.'''


62. Egli era il fine delle Creature mediatamente perfette; e quindi, nell'intenzione di Dio, l'uomo era considerato in esse e al di sopra di esse.
62. Egli era il fine delle Creature mediatamente perfette; e quindi, nell'intenzione di Dio, l'uomo era considerato in esse e '''al di sopra di esse'''.


63. Per questo si dice che egli fu creato in modo diverso dalle altre Creature; poiché esse furono generate da una sola parola: Sia la luce; Sia il firmamento. Ma l'uomo fu generato, per così dire, con maggiore consiglio e deliberazione: Facciamo l'uomo, Gen 1,26.
63. Per questo si dice che egli fu creato in modo diverso dalle altre Creature; poiché esse furono generate da una sola parola: Sia la luce; Sia il firmamento. Ma l'uomo fu generato, per così dire, con maggiore consiglio e deliberazione: Facciamo l'uomo, Genesi 1:26.


64. Infatti, il corpo fu preparato per primo, e poi l'anima fu ispirata, Gen 2,7. Il corpo fu preparato dalla materia elementare, ma l'anima fu prodotta da nessuna materia preesistente, ma prodotta immediatamente dalla potenza di Dio.
64. Infatti, il corpo fu preparato per primo, e poi l'anima fu ispirata, Genesi 2:7. '''Il corpo fu preparato dalla materia elementare, ma l'anima fu prodotta da nessuna materia preesistente, ma prodotta immediatamente dalla potenza di Dio'''.


65. L'eccellenza dell'uomo risiedeva principalmente in questo: che egli portasse l'Immagine di Dio.
65. '''L'eccellenza dell'uomo risiedeva principalmente in questo: che egli portasse l'Immagine di Dio'''.


66. Tre cose sono richieste per creare un'Immagine. 1. Che sia simile. 2. Che sia espressa e concepita per imitare un'altra cosa come un esempio o una copia. 3. Che la somiglianza sia nella sua natura specifica o nella sua più nobile perfezione.
66. Tre cose sono richieste per creare un'Immagine. (1) Che sia simile. (2) Che sia espressa e concepita per imitare un'altra cosa come un esempio o una copia. (3) Che la somiglianza sia nella sua natura specifica o nella sua più nobile perfezione.


67. Da qui deriva che l'Immagine di Dio non si trova propriamente nelle Creature inferiori, ma ne è solo un'ombra e un'impronta.
67. Da qui deriva che l'Immagine di Dio non si trova propriamente nelle Creature inferiori, ma ne è solo un'ombra e un'impronta.


68. Ma nell'uomo si trova la ragione propria di un'Immagine; tuttavia non è un'immagine perfetta. La perfezione è solo nel Figlio di Dio (Col 1,15; Eb 1,3,139). Ma nell'uomo è imperfetta, non con un'imperfezione privativa, ma negativa.
68. Ma nell'uomo si trova la ragione propria di un'Immagine; tuttavia non è un'immagine perfetta. La perfezione è solo nel Figlio di Dio (Colossesi 1:15; Ebrei 1,3). Ma nell'uomo è imperfetta, non con un'imperfezione privativa, ma negativa<ref>In questo passo, Ames distingue tra due tipi di imperfezione nell'immagine di Dio presente nell'uomo: un'imperfezione negativa (non privativa). L'imperfezione privativa si riferirebbe a una mancanza o corruzione di qualcosa che dovrebbe esserci per natura (come il peccato che deturpa l'immagine originale), mentre l'imperfezione negativa indica semplicemente che l'immagine divina nell'uomo è per sua essenza limitata e incompleta rispetto alla perfezione assoluta che si trova solo nel Figlio di Dio (Col 1:15; Eb 1:3). In altre parole, l'uomo porta genuinamente l'impronta divina, ma questa è intrinsecamente inferiore all'originale celeste - non perché sia stata danneggiata o privata di qualcosa (come avverrebbe col peccato), ma perché, in quanto creatura, la sua natura finita non può che riflettere in modo parziale e derivato la gloria infinita di Dio. Il Figlio di Dio, invece, essendo della stessa sostanza del Padre, è l'immagine perfetta e sostanziale della Divinità, mentre l'uomo ne è solo un riflesso analogico e creaturale, perfetto nel suo ordine ma necessariamente limitato. Questa distinzione permette ad Ames di affermare sia la dignità dell'uomo come portatore dell'immagine divina, sia la sua radicale differenza ontologica dal Cristo, l'unico che possiede la pienezza della natura divina.</ref>.
 
* Colossesi 1:15 - ''"... il quale è l'immagine dell'invisibile Dio, il primogenito di ogni creatura".''
* Ebrei 1:3 - ''"... il quale, essendo lo splendore della sua gloria e l'impronta della sua essenza e sostenendo tutte le cose con la parola della sua potenza, dopo aver compiuto la purificazione dei peccati, si è seduto alla destra della Maestà nei luoghi altissimi".''


69. Quest'Immagine, quindi, è la conformità dell'uomo alla suprema perfezione di Dio, secondo la sua misura.
69. Quest'Immagine, quindi, è la conformità dell'uomo alla suprema perfezione di Dio, secondo la sua misura.
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71. L'Immagine di Dio nell'uomo era in parte interiore e in parte esteriore o esterna. L'interiore era la perfezione del corpo e dell'anima.
71. L'Immagine di Dio nell'uomo era in parte interiore e in parte esteriore o esterna. L'interiore era la perfezione del corpo e dell'anima.


72. La perfezione del corpo è quella per cui era assolutamente idoneo all'attrattiva e all'uso conforme alla Volontà di Dio, Gen 2,25; Romani 6,13.141.
72. La perfezione del corpo è quella per cui era assolutamente idoneo all'attrattiva e all'uso conforme alla Volontà di Dio, Genesi 2:25; Romani 6:13.
 
* Genesi 2:25 - ''"L'uomo e sua moglie erano entrambi nudi e non ne avevano vergogna".''
* Romani 6:13 ''- "... e non prestate le vostre membra come strumenti di ingiustizia al peccato, ma presentate voi stessi a Dio come di morti fatti viventi e le vostre membra come strumenti di giustizia a Dio".''


73. La perfezione dell'anima era quella per cui era di natura immortale, non solo in quelle facoltà per cui era libero principio delle proprie azioni – nell'intelletto e nella volontà – ma anche essendo adornata di doni per cui l'uomo era reso capace e idoneo a vivere bene: cioè, con sapienza, santità e giustizia.
73. La perfezione dell'anima era quella per cui era di natura immortale, non solo in quelle facoltà per cui era libero principio delle proprie azioni – nell'intelletto e nella volontà – ma anche essendo adornata di doni per cui l'uomo era reso capace e idoneo a vivere bene: cioè, con sapienza, santità e giustizia.


ess, Ef 4,24; Col 3,10.142
* Efesini 4:2''4 - "... e a rivestire l'uomo nuovo che è creato a immagine di Dio nella giustizia e nella santità che procedono dalla verità".''
* Colossesi 3:10 - ''"... e vi siete rivestiti del nuovo, che si va rinnovando in conoscenza a immagine di colui che l'ha creato".''
 
74. La perfezione esteriore dell'uomo era il suo dominio sulle altre creature, grazie al quale poteva usarle liberamente per la gloria di Dio e per le sue necessità, Genesi 1:26; 2,19-20.
 
* Genesi 1:26; 2,19-20 - ''"Poi Dio disse: “Facciamo l'uomo a nostra immagine e a nostra somiglianza, e abbia dominio sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutta la terra e su tutti i rettili che strisciano sulla terra”. [...] Così fu sera, poi fu mattina: e fu il quarto giorno. Poi Dio disse: “Producano le acque animali viventi in abbondanza, e volino degli uccelli sopra la terra per l'ampia distesa del cielo”".''
 
75. Da qui gli fu affidato coltivare la terra e ricavare cibo dalle piante della terra, Genesi 2:5.
 
* Genesi 2:5 - ''"Non c'era ancora sulla terra alcun arbusto della campagna, e nessuna erba della campagna era ancora spuntata, perché l'Eterno Iddio non aveva fatto piovere sulla terra, e non c'era alcun uomo per coltivare il suolo".''
 
76. Da qui le creature vennero all'uomo come al loro Signore, e furono dati loro dei nomi, come dal loro Signore, Genesi 2:19.
 
* Genesi 2:19 - ''"L'Eterno Iddio, avendo formato dalla terra tutti gli animali dei campi e tutti gli uccelli dei cieli, li condusse all'uomo per vedere come li avrebbe chiamati, e perché ogni essere vivente portasse il nome che l'uomo gli avrebbe dato".''
 
77. Da qui egli fu posto nel Giardino dell'Eden come nel suo Palazzo, Genesi 2:15.
 
* Genesi 2:15 - ''"L'Eterno Iddio prese dunque l'uomo e lo pose nel giardino di Eden perché lo lavorasse e lo custodisse".''
 
78. In tutte queste cose unite insieme, la perfezione dell'uomo era completa; e da quella perfezione nacque una certa Immagine di Dio o della perfezione divina.  


74. La perfezione esteriore dell'uomo era il suo dominio sulle altre creature, grazie al quale poteva usarle liberamente per la gloria di Dio e per le sue necessità, Gen 1,26; 2,19-20.143
79. Questa Creazione dell'uomo fu del Maschio e della Femmina, entrambi dal nulla, in quanto toccanti l'anima. Il corpo del Maschio fu creato dalla Terra, mescolata ad altri elementi. Il corpo della donna fu creato dal maschio e per il maschio, affinché nulla mancasse al suo benessere, 1 Corinzi 11:8-9.


75. Da qui gli fu affidato coltivare la terra e ricavare cibo dalle piante della terra, Gen 2,5.144
* 1 Corinzi 11:8-9 ''- "... perché l'uomo non viene dalla donna, ma la donna dall'uomo e l'uomo non fu creato a motivo della donna, ma la donna a motivo dell'uomo".''


76. Da qui le creature vennero all'uomo come al loro Signore, e furono dati loro dei nomi, come dal loro Signore, Gen 2,19.
80. Dalla considerazione della Creazione, la nostra fede si eleva al di sopra dell'intero ordine della natura e comprende la luce della Gloria di Dio che si manifesta nel Volto di Gesù Cristo, perché è Dio che ha comandato alla luce di risplendere dalle tenebre, 2 Corinzi 4:6.


77. Da qui egli fu posto nel Giardino dell'Eden come nel suo Palazzo, Gen 2,15.145
* 2 Corinzi 4:6 - ''"... perché il Dio che disse: “Splenda la luce fra le tenebre” è quello che risplendé nei nostri cuori, affinché noi facessimo brillare la luce della conoscenza della gloria di Dio che rifulge nel volto di Gesù Cristo".''


78. In tutte queste cose unite insieme, la perfezione dell'uomo era completa; e da quella perfezione nacque una certa Immagine di Dio o della perfezione divina. 79. Questa Creazione dell'uomo fu del Maschio e della Femmina, entrambi dal nulla, in quanto toccanti l'anima. Il corpo del Maschio fu creato dalla Terra, mescolata ad altri Elementi. Il corpo della Donna fu creato dal Maschio e per il Maschio, affinché nulla mancasse al suo benessere, 1Cor 11,8-9,146.
== Note ==


80. Dalla considerazione della Creazione, la nostra Fede si eleva al di sopra dell'intero ordine della natura e comprende la luce della Gloria di Dio che si manifesta nel Volto di Gesù Cristo, perché è Dio che ha comandato alla luce di risplendere dalle tenebre, 2Cor 4,6,147.
[[Categoria:Teologia]]
[[Categoria:Creazione]]
[[Categoria:Antropologia]]
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[[Categoria:Sacred Divinity (William Ames)]]

Versione attuale delle 11:28, 11 giu 2025

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Capitolo 8. La Creazione

1. L'Efficacia creativa di Dio si manifesta nella Creazione e nella Provvidenza [cap. 9].

Caratteristiche della creazione

2. La Creazione è l'efficacia operativa di Dio con la quale in principio Egli creò il Mondo dal nulla e molto buono.

3. La Creazione attiva la si concepisce di solito come la modalità di un'azione transitoria, nella quale c'è sempre un Oggetto presupposto e sul quale l'agente opera. L'opera della Creazione, però, è transitoria solo dal punto di vista formale o virtuale, perché la Creazione non presuppone un Oggetto, ma lo crea dal nulla[1].

4. La Creazione passiva[2] è concepita come la modalità di una mutazione, il che è impropriamente chiamata mutazione.

5. La Creazione riguarda l'universo intero, cioè tutto ciò che esiste oltre a Dio.

6. Quindi, tutte le cose che esistono oltre a Dio sono create, e sono create completamente; cioè, sono create secondo la loro materia, così come secondo la loro forma.

  • Apocalisse 4:11 - "Degno sei, o Signore e Dio nostro, di ricevere la gloria, l'onore e la potenza, poiché tu creasti tutte le cose e per la tua volontà esistettero e furono create".
  • Colossesi 1:16 - "... poiché in lui sono state create tutte le cose, che sono nei cieli e sulla terra, le visibili e le invisibili: troni, signorie, principati, potenze; tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui".

7. La creazione produce originariamente, perché produce un essere, non solo in quanto tale, ma anche in modo assoluto in ogni sua parte.

8. Pertanto, prima della creazione, le creature non avevano un essere reale, né di esistenza né di sssenza; sebbene dall'eternità avessero un essere nella conoscenza di Dio.

9. La creazione produce quindi dal nulla; cioè da materia che non preesiste, che non ha un essere antecedente; ma coesiste, cioè che ha un essere insieme alla cosa creata. Poiché non c'era nulla dall'eternità oltre a Dio, né Dio è la materia o parte di alcuna Creatura, ma ne è solo causa efficiente.

10. In effetti, si dice che alcune cose siano create, la cui materia preesisteva. In quel caso la creazione non riguarderebbe solo quell'azione immediata, mediante la quale avviene che tali cose esistano; ma anche un'azione mediata, per mezzo della quale avviene che la materia stessa da cui sono formate. Così fu nella Creazione delle piante e degli esseri viventi.

  • Genesi 1;11, 20 - "Poi Dio disse: “'Produca la terra dei germogli, delle erbe che facciano seme e degli alberi fruttiferi che portino, sulla terra, del frutto avente in sé la propria semenza, secondo la loro specie'. E così fu [...] Poi Dio disse: 'Producano le acque animali viventi in abbondanza, e volino degli uccelli sopra la terra per l'ampia distesa del cielo”".

11. Quel nulla, o non-essere delle cose, precedeva il loro essere; non solo in ordine di natura – altrimenti potrebbero coesistere con Dio dall'eternità – ma anche in ordine di durata, o continuità, secondo il nostro modo di concepire le cose.

12. Quindi quell'inizio in cui si dice che Dio creò il mondo fu la fine di quella durata che aveva il nulla, e l'inizio di quella durata che aveva il mondo creato.

13. Pertanto, con la Creazione Dio ha mostrato sia la sua perfezione – il fatto di non aver bisogno di alcuna Creatura o cosa esteriore; perché allora avrebbe creato il mondo il prima possibile – sia anche la sua libertà, con la quale ha generato tutte le cose senza necessità naturale; perché se avesse creato necessariamente, l'avrebbe fatto dall'eternità.

  • Apocalisse 4:11 - "Degno sei, o Signore e Dio nostro, di ricevere la gloria, l'onore e la potenza, poiché tu creasti tutte le cose e per la tua volontà esistettero e furono create".
  • Salmi 115:3 - "Ma il nostro Dio è nei cieli; egli fa tutto ciò che gli piace".

14. Il mondo non fu creato dall'eternità, né poteva essere creato dall'eternità, in quella disposizione e ordine delle cose che ha ora[3].

15. Quel giorno non sarebbe esistito, se fossero trascorsi infiniti giorni prima; poiché quei giorni precedenti non sarebbero mai terminati, affinché un giorno successivo potesse seguirli.

  • Genesi 1:5 - "Dio chiamò la luce “giorno” e le tenebre “notte”. Così fu sera, poi fu mattina: e fu il primo giorno".

16. Da qui consegue anche che nessuna creatura fu o poteva essere causa, né strumentalmente né principalmente, nell'atto della Creazione.

17. Ogni cosa creata era molto buona, perché non fu fatta né avventatamente né invano, ma fatta per il fine a cui il Creatore giunse.

  • Genesi 1:31 - "Dio vide tutto quello che aveva fatto, ed ecco, era molto buono".
  • 1 Timoteo 4:4 - "Poiché tutto quello che Dio ha creato è buono e nulla è da rigettare, se usato con rendimento di grazie".

18. La bontà di una cosa creata è quella perfezione per cui è adatta all'uso a cui serve[4]. Ora, quell'uso è particolare, oppure è universale.

19. L'uso particolare è quell'operazione propria a cui qualcosa serve la sua natura propria.

20. L'uso universale è l'ordinazione di una cosa [di concerto] con altre, per la perfezione del tutto universale.

  • Salmi 104 e 148.
  • Isaia 48:13 - "La mia mano ha fondato la terra e la mia destra ha spiegato i cieli; quando io li chiamo, si presentano assieme".

21. Per questa bontà, tutte le cose create, nel loro modo naturale, tendono a Dio, dal quale provengono. Poiché il secondo essere è dal primo essere, e per il primo. Da qui le frasi: Da lui, per mezzo di lui e per lui sono tutte le cose".

  • Romani 11:36 - "Poiché da lui, per mezzo di lui e per lui sono tutte le cose. A lui sia la gloria in eterno. Amen".

Il creato tende a Dio

22. Ora, le cose naturali tendono a Dio: (1) In quanto dichiarano la gloria di Dio; (2) In quanto ci danno occasione di conoscere e cercare Dio; (3). In quanto sostengono la nostra vita, affinché possiamo vivere bene per Dio.

  • (1) Salmi 19:1,10 - "I cieli raccontano la gloria di Dio e il firmamento annuncia l'opera delle sue mani [...] sono più desiderabili dell'oro, anzi, più di molto oro finissimo, sono più dolci del miele, anzi, di quello che stilla dai favi".
  • (2) Romani 1:20 "... poiché le perfezioni invisibili di lui, la sua eterna potenza e divinità si vedono chiaramente fin dalla creazione del mondo, essendo intese per mezzo delle opere sue; perciò essi sono inescusabili"; Atti 17,26-27 "Egli ha tratto da uno solo tutte le nazioni degli uomini perché abitino su tutta la faccia della terra, avendo determinato le epoche loro assegnate e i confini della loro abitazione, affinché cerchino Dio, se mai giungano a trovarlo, come a tastoni, benché egli non sia lontano da ciascuno di noi".
  • (3) 1 Corinzi 10,31 "Sia dunque che mangiate, sia che beviate, sia che facciate qualsiasi altra cosa, fate tutto alla gloria di Dio"; 1Timoteo 4:3-4 "... i quali vieteranno il matrimonio e ordineranno l'astensione da cibi che Dio ha creati affinché quelli che credono e hanno ben conosciuto la verità ne usino con rendimento di grazie. Poiché tutto quello che Dio ha creato è buono e nulla è da rigettare, se usato con rendimento di grazie".

Il tempo e lo spazio

23. Il tempo esiste o ha un essere insieme a tutte le cose naturali, come appare in quella frase: In principio; perché allora fu l'inizio del tempo.

24. Esiste anche il luogo, cioè un certo spazio in cui è limitata l'estensione della Creatura.

  • Genesi 1:22 - "Dio li benedisse, dicendo: 'Crescete e moltiplicatevi, e riempite le acque dei mari, e moltiplichino gli uccelli sulla terra'".

25. Ma questi [tempo e spazio] non sono propriamente creati, ma con-creati, o annessi: sono uniti alle cose create, perché non hanno un'entità o un essere assoluto in sé, ma solo relativo [in loro funzione].

26. Poiché Dio ha creato tutte le cose dal nulla, quindi la nostra fede riposa in lui contro speranza, sotto speranza, per quelle cose che non sono, come se fossero.

  • Romani 4:17-18 - "(com'è scritto: “Io ti ho costituito padre di molte nazioni”) davanti al Dio a cui egli credette, il quale fa rivivere i morti e chiama le cose che non sono come se fossero. Egli, sperando contro speranza, credette per diventare padre di molte nazioni, secondo quello che gli era stato detto: 'Così sarà la tua discendenza'".

27. La creazione del mondo è distribuita secondo le parti del mondo; poiché sebbene il mondo sia uno – per unità di aggregazione, ordine e fine – tuttavia consiste di parti, distinte non solo in base alla situazione, ma anche in base all'Essenza e all'Esistenza[5].

Gradualità

28. La creazione di queste parti del mondo non avvenne completamente e in un solo momento; ma fu completata da parti che si succedettero l'una all'altra [gradualmente], nello spazio di sei giorni[6].

29. La creazione, quindi, riguarda le parti del mondo che sono o immediatamente perfette, o mediatamente perfette [tesi 43].

  • Salmi 33:6 - "I cieli furono fatti dalla parola dell'Eterno, e tutto il loro esercito dal soffio della sua bocca".
  • Ebrei 11:3 - "Per fede intendiamo che i mondi sono stati formati dalla parola di Dio, cosicché le cose che si vedono non sono state tratte da cose apparenti".
  • Genesi 2:7, 19, 22 - "L'Eterno Iddio formò l'uomo dalla polvere della terra, gli soffiò nelle narici un alito vitale e l'uomo divenne un'anima vivente [...] L'Eterno Iddio, avendo formato dalla terra tutti gli animali dei campi e tutti gli uccelli dei cieli, li condusse all'uomo per vedere come li avrebbe chiamati, e perché ogni essere vivente portasse il nome che l'uomo gli avrebbe dato [...] "E l'Eterno Iddio, con la costola che aveva tolto all'uomo, formò una donna e la condusse all'uomo".

30. La creazione di cose immediatamente perfette è quella per cui le cose furono fatte avendo i loro principi, sia materiali che formali, ingenerati in esse fin dall'inizio e in un'esistenza completa.

31. Quindi quelle Creature [immediate], di per sé, non sono soggette ad alcun cambiamento essenziale, come la generazione [cioè riproduzione] o corruzione [cioè malattia e morte].

Gli angeli e il Cielo

32. Le parti immediatamente perfette sono il Cielo più alto e i suoi abitanti, gli angeli.

33. Il Cielo più alto è la dimora della santità di Dio, pieno di tutto ciò che appartiene alla beatitudine eterna, dove la Maestà di Dio si presenta per essere vista come se fosse faccia a faccia.

  • 1 Corinzi 2:8 - "... e che nessuno dei prìncipi di questo mondo ha conosciuta perché, se l'avessero conosciuta, non avrebbero crocifisso il Signore della gloria".
  • Marco 12:23 - "Nella risurrezione, quando saranno risuscitati, di chi di loro sarà moglie? Poiché tutti e sette l'hanno avuta per moglie".
  • 1 Corinzi 13:12 "Poiché ora vediamo come in uno specchio, in modo oscuro, ma allora vedremo faccia a faccia; ora conosco in parte, ma allora conoscerò appieno, come anche sono stato appieno conosciuto".

34. È chiamato il terzo Cielo, Empyreum infuocato, il Cielo dei Cieli e il Paradiso.

  • 1 Re 8:27 - "Ma è proprio vero che Dio abita sulla terra? Ecco, i cieli e i cieli dei cieli non ti possono contenere; quanto meno questa casa che io ho costruito!".
  • Matteo 18:10 - "Guardatevi dal disprezzare qualcuno di questi piccoli, perché io vi dico che i loro angeli, nei cieli, vedono continuamente la faccia del Padre mio che è nei cieli".
  • Marco 12:25 - "Poiché, quando gli uomini risuscitano dai morti, né prendono né danno moglie, ma sono come angeli nei cieli".
  • 2 Corinzi 12:2,4 - "Io conosco un uomo in Cristo, che quattordici anni fa - se fu con il corpo non so né so se fu senza il corpo, Dio lo sa - fu rapito fino al terzo cielo [...] Dio lo sa - fu rapito in paradiso e udì parole ineffabili che non è lecito all'uomo pronunciare".

35. Questo Cielo è indicato in Gen 1:1 ed Ebrei 11:10,16.

  • Ebrei 11:10,16 - "... perché aspettava la città che ha le vere fondamenta e il cui architetto e costruttore è Dio [...] Ma ora ne desiderano una migliore, cioè una celeste, perciò Dio non si vergogna di essere chiamato il loro Dio, poiché ha preparato loro una città".

36. Gli angeli sono Spiriti di perfezione primaria, creati per servire Dio.

37. Che gli angeli siano stati creati, è evidente da Colossesi 1:16; Salmi 148,4-5. Che siano stati creati il ​​primo giorno con il Cielo più alto appare: (1) Dalla somiglianza di natura che hanno. (2). Dal fatto che si dice che abbiano, per così dire, applaudito Dio nella creazione di altre cose, Giobbe 38:7. (3) Dal fatto che gli angeli sono Spiriti, Ministri di Dio, Ebrei 1,7,14; di suprema perfezione e di natura immortale, Luca 20:36.

  • Colossesi 1:16 - "... poiché in lui sono state create tutte le cose, che sono nei cieli e sulla terra, le visibili e le invisibili: troni, signorie, principati, potenze; tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui".
  • Salmi 148:4-5 - "Voi acque al di sopra dei cieli! Tutte queste cose lodino il nome dell'Eterno, perché egli comandò, e furono create".
  • Giobbe 38:7 - "... quando le stelle del mattino cantavano tutte assieme e tutti i figli di Dio alzavano grida di gioia?".
  • Ebrei 1:14 - "Essi non sono forse tutti spiriti al servizio di Dio, mandati a servire in favore di quelli che hanno da ereditare la salvezza?".
  • Luca 24:3-4 - "Ma, essendo entrate, non trovarono il corpo del Signore Gesù. Mentre se ne stavano perplesse di ciò, ecco che apparvero davanti a loro due uomini in vesti sfolgoranti".
  • Ebrei 1:7,14 - "E mentre degli angeli dice: “Dei suoi angeli egli fa dei venti, e dei suoi ministri fiamme di fuoco” [...] Essi non sono forse tutti spiriti al servizio di Dio, mandati a servire in favore di quelli che hanno da ereditare la salvezza?".
  • Luca 20:36 - "... perché neanche possono più morire, poiché sono simili agli angeli e sono figli di Dio, essendo figli della risurrezione".

38. Per questo motivo gli angeli eccellono così tanto nella ragione chiara, che si dice che siano come pieni di occhi, discernendo prontamente ciò che Dio avrebbe fatto per mezzo loro e come deve essere fatto. Ed eccellono così nella libertà di volontà, che svolgono i loro uffici con diligenza, Salmi 103:20. Ed eccellono così in perfetta forza, che sono in grado di fare grandi cose, 2 Pietro 2:11. Ed eccellono così in massima agilità, come se avessero ali, che eseguono rapidamente ciò che hanno l'incarico di fare, Ezechiele 1:6.

  • Apocalisse 4:6-8 - "... davanti al trono c'era come un mare di vetro, simile al cristallo; in mezzo al trono e intorno al trono, quattro creature viventi, piene di occhi davanti e di dietro. La prima creatura vivente era simile a un leone, la seconda simile a un vitello, la terza aveva la faccia come di un uomo e la quarta era simile a un'aquila volante. Le quattro creature viventi avevano ognuna sei ali, ed erano piene di occhi tutt'intorno e di dentro, e non cessavano mai, giorno e notte, di dire: “Santo, santo, santo è il Signore Dio, l'Onnipotente, che era, che è e che viene”".
  • Salmi 103:20 - "Benedite l'Eterno, voi suoi angeli, potenti e forti, che fate ciò che egli dice, ubbidendo alla voce della sua parola!".
  • 2 Pietro 2:11 - "... mentre gli angeli, benché maggiori di loro per forza e potenza, non portarono contro di esse, davanti al Signore, alcun giudizio maldicente".
  • Ezechiele 1:6 - "Ognuno di essi aveva quattro facce e quattro ali".

39. Il loro ministero è celebrare la gloria di Dio ed eseguire i suoi comandamenti, Salmi 103:20, specialmente riguardo a coloro che saranno eredi della vita eterna, Ebrei 1:14; Salmi 91:11; 34:7.

  • Salmi 103:20 - "Benedite l'Eterno, voi suoi angeli, potenti e forti, che fate ciò che egli dice, ubbidendo alla voce della sua parola!".
  • Ebrei 1:14 - "Essi non sono forse tutti spiriti al servizio di Dio, mandati a servire in favore di quelli che hanno da ereditare la salvezza?".
  • Salmi 91:11; 34:7 - "Poiché egli comanderà ai suoi angeli di proteggerti in tutte le tue vie [...] L'Angelo dell'Eterno si accampa intorno a quelli che lo temono, e li libera".

40. Sono stati creati integri in santità e giustizia, Luca 9.26; Giovanni 8.44; Giuda 1:6; 2 Pietro 2:4.

  • Luca 9.26 - "Perché, se uno ha vergogna di me e delle mie parole, il Figlio dell'uomo avrà vergogna di lui, quando verrà nella gloria sua, del Padre e dei santi angeli".
  • Giovanni 8.44 - "Voi siete dal diavolo, che è vostro padre, e volete fare i desideri del padre vostro. Egli è stato omicida fin dal principio e non si è attenuto alla verità, perché non c'è verità in lui. Quando dice il falso, parla del suo, perché è bugiardo e padre della menzogna".
  • Giuda 1:6 - "Egli ha pure custodito in catene eterne e nelle tenebre, per il giudizio del gran giorno, gli angeli che non conservarono la loro dignità, ma lasciarono la loro dimora".
  • 2 Pietro 2:4 - "Perché, se Dio non risparmiò gli angeli che avevano peccato, ma li inabissò, confinandoli in antri tenebrosi per esservi custoditi per il giudizio".

41. Sono molti di numero, diecimila volte diecimila, Daniele 7:10; Ebrei 12:22; Matteo 26:53. Si distinguono tra loro in base ai loro Uffici e agli Oggetti per i quali sono esercitati, Efesini 1:21. E sono sotto il comando di Dio e di Cristo soltanto.

  • Daniele 7:10 - "Un fiume di fuoco scaturiva e scendeva dalla sua presenza; mille migliaia lo servivano e diecimila miriadi gli stavano davanti. Si tenne il giudizio e i libri furono aperti.".
  • Ebrei 12:22 - "... ma voi siete venuti al monte di Sion e alla città del Dio vivente, che è la Gerusalemme celeste, alla festante assemblea delle miriadi degli angeli".
  • Matteo 26:53 - "Credi forse che io non potrei pregare il Padre mio, che mi manderebbe in questo istante più di dodici legioni d'angeli?".
  • Efesini 1:21 - "... al di sopra di ogni principato e autorità, potenza, signoria e di ogni altro nome che si nomina non solo in questo mondo, ma anche in quello a venire".

42. Dio è conosciuto attraverso la Creazione, ma non Dio Padre, Figlio e Spirito Santo[7], perché quel potere effettivo con cui il mondo è stato creato appartiene all'essenza di Dio e non alla sua sussistenza personale.

43. La creazione delle parti del mondo mediatamente perfette è quella per cui le cose sono state fatte da principi che esistevano prima.

Cambiamento nelle creature

44. Quindi quelle creature sono soggette a cambiamento e corruzione.

45. Quelle cose che sono state rese mediatamente perfette hanno una doppia esistenza: prima, un'esistenza rozza e incompleta, e poi un'esistenza completa, distinta e bella.

46. ​​L'esistenza rozza e incompleta delle cose era in quella massa che in principio fu creata informe, vuota e avvolta nelle tenebre – che è chiamata Terra, Acque e Abisso.

  • Genesi 1:2 - "La terra era informe e vuota, e le tenebre coprivano la faccia dell'abisso, e lo Spirito di Dio aleggiava sulla superficie delle acque".

47. Si dice che sia informe, non perché non avesse forma, ma perché non aveva né bellezza né ornamento, né un atto completo di quelle forme che in seguito sarebbero derivate da essa.

48. Nella Costituzione dell'esistenza completa delle cose, due cose sono principalmente rispettate: cioè, il modo e l'ordine.

49. Il modo della costituzione contiene quattro cose. (1). Il comando di Dio che produce ogni cosa: Sia, o Sia fatto questo o quello, in cui risplende la potenza di Dio, che con la sola sua parola o volontà, ha fatto tutte le cose, Salmi 33:9; 115:3. (2) La sua approvazione, riconoscendo che la cosa prodotta era buona, Dio vide che era buona. Quindi la bontà di Dio risplende nel fatto che ha prodotto tutte le cose per un fine e un uso buoni, Salmi 19. (3). La sua ordinazione, assegnando a ogni cosa il suo uso, sia per questo o per quel fine. Da qui risplende la sapienza di Dio con la quale ha assegnato diversi usi a ogni cosa, nel modo più appropriato, Geremia 10:12; 51:15. Ha fatto la terra con la sua potenza; ha stabilito il mondo abitabile con la sua sapienza; e ha disteso i cieli con la sua prudenza. (4) Stabilendo la legge e l'ordine affinché siano osservati servì perpetuamente in quella cosa che è anche unita all'ordinazione. Quindi la costanza di Dio risplende nel fatto che Egli volle che tutte le Creature osservassero il loro ordine, non per alcuni giorni o anni, ma fino alla fine del mondo.

  • Salmi 33:9; 115:3 - "Poiché egli parlò, e la cosa fu; egli comandò e la cosa sorse [...]`Ma il nostro Dio è nei cieli; egli fa tutto ciò che gli piace".
  • Geremia 10:12; 51:15 - "Egli, con la sua potenza, ha fatto la terra; con la sua sapienza ha stabilito fermamente il mondo; con la sua intelligenza ha disteso i cieli. [...] ".

Sequenza della creazione

50. Queste cose precedenti non sono espresse separatamente in alcuni generi di cose, perché la loro imperfezione dipende dalla perfezione di altre. Tuttavia, per comune ragione, si applicano ugualmente a tutte[8].

51. L'ordine di costituzione era questo: il primo giorno, dopo che i Cieli, gli Angeli e la massa informe furono generati; la parte più sottile di quella massa, essendo stata chiamata verso l'alto, fu creata la luce, cioè il fuoco splendente.

52. Il secondo giorno, da quella parte che per sottigliezza si avvicinava alla precedente, fu creata l'Aria.

53. Il terzo giorno, le parti della massa furono distribuite in modo tale che le Acque si raccolsero nei loro canali da quella parte che era la più grande; il Mare era isolato, e la Terra apparve, adornata di Erbe e Alberi.

54. Il quarto giorno, i Luminari del Cielo furono creati per illuminare la Terra.

55. Il quinto giorno, furono generati i Pesci e gli Uccelli che dimorano nell'acqua e nell'aria.

56. Il sesto giorno, furono generati tutti gli esseri viventi terrestri: prima gli esseri bruti, e poi l'uomo. E così i Cieli e la Terra furono perfezionati, e tutte le loro schiere.

57. In quest'ordine, la sapienza, la potenza e la bontà di Dio risplendono grandemente.

58. La sapienza di Dio risplende: (1). In quanto gli elementi semplici furono creati per primi prima delle cose elementari (o concrete) e composte. (2) In quanto, tra le cose semplici, furono create per prime quelle più perfette, quelle che si avvicinano di più alla natura di Dio. (3). In quanto furono create per prime quelle cose che hanno solo l'essere; poi quelle che, oltre ad avere essere e vita, hanno anche il senso; e infine, infine, quelle cose che, oltre ad avere essere, vita e senso, hanno anche ragione. (4) In quanto, nelle cose semplici, vi fu un progresso da cose più perfette a cose meno perfette; ma nelle cose composte, vi fu un progresso da cose meno perfette a cose più perfette: dalle piante agli uomini.

59. La potenza di Dio risplendette nel fatto che creò per primi le piante, le erbe e gli alberi, prima di creare il sole e le stelle, che di solito sono le cause del loro essere[9].

60. La bontà di Dio risplendette nel fatto che creò le abitazioni prima degli abitanti, il cibo prima degli esseri viventi, quelle cose che sarebbero state utili all'uomo, prima dell'uomo stesso.

La creazione dell'uomo

61. L'uomo, essendo l'ultima delle creature, ne era il compendio, il compendio di tutte le creature, immediatamente e mediatamente perfetto – partecipando della natura delle une nella sua anima e della natura delle altre nel suo corpo.

62. Egli era il fine delle Creature mediatamente perfette; e quindi, nell'intenzione di Dio, l'uomo era considerato in esse e al di sopra di esse.

63. Per questo si dice che egli fu creato in modo diverso dalle altre Creature; poiché esse furono generate da una sola parola: Sia la luce; Sia il firmamento. Ma l'uomo fu generato, per così dire, con maggiore consiglio e deliberazione: Facciamo l'uomo, Genesi 1:26.

64. Infatti, il corpo fu preparato per primo, e poi l'anima fu ispirata, Genesi 2:7. Il corpo fu preparato dalla materia elementare, ma l'anima fu prodotta da nessuna materia preesistente, ma prodotta immediatamente dalla potenza di Dio.

65. L'eccellenza dell'uomo risiedeva principalmente in questo: che egli portasse l'Immagine di Dio.

66. Tre cose sono richieste per creare un'Immagine. (1) Che sia simile. (2) Che sia espressa e concepita per imitare un'altra cosa come un esempio o una copia. (3) Che la somiglianza sia nella sua natura specifica o nella sua più nobile perfezione.

67. Da qui deriva che l'Immagine di Dio non si trova propriamente nelle Creature inferiori, ma ne è solo un'ombra e un'impronta.

68. Ma nell'uomo si trova la ragione propria di un'Immagine; tuttavia non è un'immagine perfetta. La perfezione è solo nel Figlio di Dio (Colossesi 1:15; Ebrei 1,3). Ma nell'uomo è imperfetta, non con un'imperfezione privativa, ma negativa[10].

  • Colossesi 1:15 - "... il quale è l'immagine dell'invisibile Dio, il primogenito di ogni creatura".
  • Ebrei 1:3 - "... il quale, essendo lo splendore della sua gloria e l'impronta della sua essenza e sostenendo tutte le cose con la parola della sua potenza, dopo aver compiuto la purificazione dei peccati, si è seduto alla destra della Maestà nei luoghi altissimi".

69. Quest'Immagine, quindi, è la conformità dell'uomo alla suprema perfezione di Dio, secondo la sua misura.

70. Tutta questa Immagine era naturale per l'uomo, ma sotto un aspetto diverso; poiché era in parte la natura stessa dell'uomo; in parte derivava dai principi e dalla perfezione della natura; e in parte era dovuta alla natura in un certo modo.

71. L'Immagine di Dio nell'uomo era in parte interiore e in parte esteriore o esterna. L'interiore era la perfezione del corpo e dell'anima.

72. La perfezione del corpo è quella per cui era assolutamente idoneo all'attrattiva e all'uso conforme alla Volontà di Dio, Genesi 2:25; Romani 6:13.

  • Genesi 2:25 - "L'uomo e sua moglie erano entrambi nudi e non ne avevano vergogna".
  • Romani 6:13 - "... e non prestate le vostre membra come strumenti di ingiustizia al peccato, ma presentate voi stessi a Dio come di morti fatti viventi e le vostre membra come strumenti di giustizia a Dio".

73. La perfezione dell'anima era quella per cui era di natura immortale, non solo in quelle facoltà per cui era libero principio delle proprie azioni – nell'intelletto e nella volontà – ma anche essendo adornata di doni per cui l'uomo era reso capace e idoneo a vivere bene: cioè, con sapienza, santità e giustizia.

  • Efesini 4:24 - "... e a rivestire l'uomo nuovo che è creato a immagine di Dio nella giustizia e nella santità che procedono dalla verità".
  • Colossesi 3:10 - "... e vi siete rivestiti del nuovo, che si va rinnovando in conoscenza a immagine di colui che l'ha creato".

74. La perfezione esteriore dell'uomo era il suo dominio sulle altre creature, grazie al quale poteva usarle liberamente per la gloria di Dio e per le sue necessità, Genesi 1:26; 2,19-20.

  • Genesi 1:26; 2,19-20 - "Poi Dio disse: “Facciamo l'uomo a nostra immagine e a nostra somiglianza, e abbia dominio sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutta la terra e su tutti i rettili che strisciano sulla terra”. [...] Così fu sera, poi fu mattina: e fu il quarto giorno. Poi Dio disse: “Producano le acque animali viventi in abbondanza, e volino degli uccelli sopra la terra per l'ampia distesa del cielo”".

75. Da qui gli fu affidato coltivare la terra e ricavare cibo dalle piante della terra, Genesi 2:5.

  • Genesi 2:5 - "Non c'era ancora sulla terra alcun arbusto della campagna, e nessuna erba della campagna era ancora spuntata, perché l'Eterno Iddio non aveva fatto piovere sulla terra, e non c'era alcun uomo per coltivare il suolo".

76. Da qui le creature vennero all'uomo come al loro Signore, e furono dati loro dei nomi, come dal loro Signore, Genesi 2:19.

  • Genesi 2:19 - "L'Eterno Iddio, avendo formato dalla terra tutti gli animali dei campi e tutti gli uccelli dei cieli, li condusse all'uomo per vedere come li avrebbe chiamati, e perché ogni essere vivente portasse il nome che l'uomo gli avrebbe dato".

77. Da qui egli fu posto nel Giardino dell'Eden come nel suo Palazzo, Genesi 2:15.

  • Genesi 2:15 - "L'Eterno Iddio prese dunque l'uomo e lo pose nel giardino di Eden perché lo lavorasse e lo custodisse".

78. In tutte queste cose unite insieme, la perfezione dell'uomo era completa; e da quella perfezione nacque una certa Immagine di Dio o della perfezione divina.

79. Questa Creazione dell'uomo fu del Maschio e della Femmina, entrambi dal nulla, in quanto toccanti l'anima. Il corpo del Maschio fu creato dalla Terra, mescolata ad altri elementi. Il corpo della donna fu creato dal maschio e per il maschio, affinché nulla mancasse al suo benessere, 1 Corinzi 11:8-9.

  • 1 Corinzi 11:8-9 - "... perché l'uomo non viene dalla donna, ma la donna dall'uomo e l'uomo non fu creato a motivo della donna, ma la donna a motivo dell'uomo".

80. Dalla considerazione della Creazione, la nostra fede si eleva al di sopra dell'intero ordine della natura e comprende la luce della Gloria di Dio che si manifesta nel Volto di Gesù Cristo, perché è Dio che ha comandato alla luce di risplendere dalle tenebre, 2 Corinzi 4:6.

  • 2 Corinzi 4:6 - "... perché il Dio che disse: “Splenda la luce fra le tenebre” è quello che risplendé nei nostri cuori, affinché noi facessimo brillare la luce della conoscenza della gloria di Dio che rifulge nel volto di Gesù Cristo".

Note

  1. Ames, segue una tradizione riformata che enfatizza la sovranità di Dio e la distinzione tra Creatore e creatura. In questi paragrafi, sta discutendo la dottrina della creazione ex nihilo (creazione dal nulla), un concetto centrale nel cristianesimo ortodosso. Ames distingue tra "creazione attiva" (l'atto di Dio nel creare) e "creazione passiva" (l'effetto di quell'atto sulla creatura). "Transient action" (azione transeunte): nella filosofia scolastica, un'azione "transeunte" è un'azione che passa dall'agente a un oggetto preesistente (es.: un falegname che modifica un pezzo di legno). Ames sta dicendo che, in apparenza, la creazione divina assomiglia a questo tipo di azione perché implica un rapporto tra Dio (agente) e il creato (oggetto). Tuttavia, sottolinea che la creazione non è veramente transeunte, perché di solito un'azione transeunte presuppone un oggetto preesistente su cui agire (mentre Dio crea dal nulla). Formalmente: La creazione non è un'azione transeunte in senso stretto, perché non c'è un oggetto preesistente. Virtualmente: Lo è solo in analogia, perché Dio produce l'oggetto stesso (la creatura) anziché agire su qualcosa di già esistente. Dio non modifica qualcosa di preesistente, ma porta all'esistenza l'oggetto stesso. Questo è il cuore della dottrina della creatio ex nihilo.
  2. "Passive Creation": Si riferisce alla ricezione dell'atto creativo da parte della creatura. Mentre la "creazione attiva" è l'opera di Dio, la "passiva" è l'effetto su ciò che è creato. "Manner of mutation": "Mutazione" implicherebbe un cambiamento in qualcosa che già esiste (es.: da uno stato A a uno stato B). Ma nella creazione, non c'è un "prima" – la creatura non esisteva affatto prima di essere chiamata all'esistenza. Perciò, Ames dice che è improprio chiamarla "mutazione", perché non c'è un sostrato preesistente che subisca cambiamento. È piuttosto un inizio assoluto.
  3. Ames afferma due punti chiave: Il mondo non è stato creato dall'eternità (contro filosofie come l'aristotelismo medievale che ipotizzavano un universo eterno). La creazione ha un inizio temporale (cfr. Genesi 1:1), perché dipende dalla libera volontà di Dio, non da una necessità eterna. Non avrebbe potuto essere creato dall'eternità neppure nell'ordine attuale (cioè con la stessa struttura di cause-effetti e relazioni che vediamo oggi). Per Ames, l'ordine temporale (passato-presente-futuro) è parte costitutiva del mondo creato. Un mondo "eterno" ma con un ordine temporale come il nostro sarebbe una contraddizione, perché l'eternità divina è atemporale, mentre il creato è per definizione soggetto al tempo. Ames rifiuta ogni forma di eternalismo del mondo (come in Aristotele o Averroè), difendendo la visione biblica di una creazione ex nihilo con un inizio. Sottolinea che il tempo stesso è una creatura: Dio agisce nel tempo ma non è soggetto al tempo. L'"ordine attuale" (leggi naturali, causalità, storia) presuppone una sequenza temporale, impossibile in un ipotetico mondo "eterno".
  4. E quando non si adatta a tale utilizzo, è perverso, ovvero si discosta dall'uso per cui è stato concepito.
  5. In 8:27, William Ames delinea una visione strutturata della creazione del mondo, evidenziando come essa sia organizzata secondo le parti che compongono il mondo stesso. Pur essendo il mondo un’unità coerente — unificato dalla connessione delle sue componenti (unità di aggregazione), dall’armonia del suo ordine interno e dal fine comune a cui tende — esso non è un tutto indifferenziato, bensì è costituito da parti distinte. Questa distinzione non riguarda soltanto la collocazione spaziale degli elementi (la loro "situazione"), ma anche la loro natura più profonda: le parti differiscono infatti per essenza (cioè per la loro definizione ontologica, ciò che le rende ciò che sono) e per esistenza (il modo specifico in cui ciascuna partecipa all’essere). Ames suggerisce così che la creazione non è un atto generico, ma articolato e intenzionale, dove Dio conferisce a ogni componente del mondo una identità precisa, una collocazione e una funzione all’interno di un disegno ordinato. Questo riflette la classica prospettiva cristiana della creazione come atto di sapienza divina, in cui la diversità del creato manifesta la ricchezza del progetto di Dio, pur nella coesione di un unico cosmo governato da leggi e finalità comuni. La distinzione tra essenza ed esistenza, poi, rimanda alla dipendenza radicale di ogni creatura da Dio: ciò che una cosa è (essenza) e il fatto stesso che esista (esistenza) sono entrambi frutto diretto dell’atto creativo, sottolineando così la totale contingenza del mondo e la sua assoluta derivazione dal Creatore.
  6. William Ames non sta ammettendo una forma di "evoluzione" nel senso moderno del termine (come nel darwinismo o in processi naturalistici autonomi). Piuttosto, sta affermando che la creazione del mondo avvenne in una successione ordinata e sovrannaturale, secondo il racconto biblico dei sei giorni della Genesi. Ames insiste sul fatto che Dio creò il mondo per parti distinte e in una sequenza temporale (i sei giorni), ciascuna delle quali fu un atto divino immediato e intenzionale, non il risultato di un processo graduale o di trasformazione autonoma della materia. La "successione" di cui parla non implica sviluppo casuale o meccanicistico, ma un disegno provvidenziale in cui ogni elemento fu plasmato direttamente da Dio, in un ordine logico e finalizzato (es.: prima gli elementi fondamentali come luce e cielo, poi gli esseri viventi, infine l’uomo). L’uso del termine "by parts succeeding one another" riflette la struttura narrativa di Genesi 1, dove Dio opera con precisione sovrana, stabilendo confini, funzioni e relazioni tra le creature. Ames, in linea con la teologia riformata del suo tempo, vedeva nei "sei giorni" un modello pedagogico per insegnare l’ordine della creazione, non una metafora per processi naturali prolungati. Anzi, la sua enfasi sull’intervento diretto di Dio esclude qualsiasi idea di evoluzione naturalistica, poiché per Ames (come per la maggior parte dei teologi premoderni) l’esistenza e la forma di ogni creatura dipendono esclusivamente dal comando divino istantaneo ("Dio disse… e fu"). In sintesi: la successione temporale ammessa da Ames è un ordinamento voluto da Dio, non un’emergenza graduale della complessità per cause seconde. La sua visione rimane creazionista in senso classico, lontana da qualsiasi concetto di evoluzione biologica o cosmologica autonoma.
  7. La conoscenza della Santa Trinità non è cosa che si possa comprendere dall'osservazione del creato, ma proviene dalla rivelazione biblica.
  8. In 8:50, William Ames sostiene che le "cose prime" – ossia i principi fondamentali o realtà basilari alla base della creazione – non sono descritte in modo specifico e isolato per singole categorie di esseri, poiché la loro apparente imperfezione o incompletezza dipende dalla perfezione di altre realtà più complesse, alle quali sono organicamente collegate. In altre parole, queste verità primarie non trovano significato compiuto in se stesse, ma solo in relazione all’armonia complessiva del creato, dove ogni elemento, pur imperfetto se considerato da solo, contribuisce alla realizzazione di un ordine superiore. Tuttavia, pur non essendo esplicitate in dettaglio per ogni singola parte della creazione, queste verità possiedono un valore universale e si applicano in modo coerente ed equo a tutto ciò che esiste, poiché rispecchiano la ragione divina che governa il mondo. Ames, così, ribadisce una visione gerarchica e finalistica della realtà: le cose più semplici e imperfette – come le leggi fisiche o gli elementi materiali – non hanno valore autonomo, ma esistono in funzione di quelle più elevate, come la vita, l’uomo e, in ultima istanza, la gloria di Dio. Questa interdipendenza, lungi dall’essere casuale, manifesta l’unità sapienziale del disegno creativo, dove nulla è superfluo e tutto concorre, secondo la propria natura, a un fine comune. La "ragione universale" di cui parla Ames, dunque, non è altro che l’impronta della mente divina nel creato, percepibile dall’uomo attraverso una comprensione ordinata e relazionale della realtà, che supera la frammentarietà del particolare per abbracciare la totalità del piano di Dio.
  9. Questo chiarisce l'affermazione di Ames al punto 54. Il termine ebraico qui per "fatto", "asah", significa "modellare", a differenza del termine per "creare", "bara", usato in Genesi 1.1. Ames equipara i due termini. Dopo che Dio creò i cieli e la terra (Genesi 1.1), le Scritture descrivono la creazione da un punto di vista incentrato sulla terra. E così altri (ad esempio J. Gill) hanno affermato che il quarto giorno i "luminari" furono visti dalla terra; furono modellati, o dotati della loro funzione, in relazione alla terra, piuttosto che dotati della loro esistenza (v. 16, "fatti... per governare"). Sono usati o realizzati per la notte e il giorno, le stagioni e gli anni, e "per illuminare la terra" (vv. 14-15). Ames non sarebbe stato d'accordo.
  10. In questo passo, Ames distingue tra due tipi di imperfezione nell'immagine di Dio presente nell'uomo: un'imperfezione negativa (non privativa). L'imperfezione privativa si riferirebbe a una mancanza o corruzione di qualcosa che dovrebbe esserci per natura (come il peccato che deturpa l'immagine originale), mentre l'imperfezione negativa indica semplicemente che l'immagine divina nell'uomo è per sua essenza limitata e incompleta rispetto alla perfezione assoluta che si trova solo nel Figlio di Dio (Col 1:15; Eb 1:3). In altre parole, l'uomo porta genuinamente l'impronta divina, ma questa è intrinsecamente inferiore all'originale celeste - non perché sia stata danneggiata o privata di qualcosa (come avverrebbe col peccato), ma perché, in quanto creatura, la sua natura finita non può che riflettere in modo parziale e derivato la gloria infinita di Dio. Il Figlio di Dio, invece, essendo della stessa sostanza del Padre, è l'immagine perfetta e sostanziale della Divinità, mentre l'uomo ne è solo un riflesso analogico e creaturale, perfetto nel suo ordine ma necessariamente limitato. Questa distinzione permette ad Ames di affermare sia la dignità dell'uomo come portatore dell'immagine divina, sia la sua radicale differenza ontologica dal Cristo, l'unico che possiede la pienezza della natura divina.