Corsi/Custodisci/13: differenze tra le versioni

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'''XIII'''


'''IL SISTEMA DELLA DOTTRINA CRISTIANA'''
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Quando abbiamo iniziato questo nostro studio su ciò che credono i cristiani, ci siamo proposti di rispondere ad alcune questioni teologiche basilari, senz'altro di difficile soluzione, che molti si pongono. Ci siamo rivolti perciò alla Bibbia, l'unica verace fonte di conoscenza su quest'argomento, ed abbiamo cercato in essa le risposte che cercavamo. Sui vari argomenti considerati, è stato necessario mantenerci brevi e talvolta solo ad un livello introduttivo. Come già notammo nell'introduzione dell'autore, è nostra speranza che questo corso possa stuzzicare l'appetito dei suoi lettori ad approfondirne ulteriormente i suoi vari argomenti.
'''XIII'''
 
In questo ultimo capitolo cercheremo di tirare le fila di ciò che abbiamo studiato per poter avere una panoramica complessiva sulla dottrina cristiana. I cristiani evangelici affermano che ogni verità proviene da Dio, ed una delle implicazioni di questo principio è il concetto dell'unità di ogni verità. Abbiamo studiato le varie suddivisioni della teologia ed ora cercheremo di vedere come una sia collegata all'altra in un sistema di pensiero unificato. Per poter far questo useremo lo schema classico della teologia sistematica, riassumendo in una frase o due i risultati del nostro studio su ciascuno di questi temi.
 
'''Fondamenta: La Bibbia è la Parola di Dio stessa.'''
 
Tutta la Scrittura è ispirata da Dio e, nella sua forma originaria, priva di errori. I libri che formano la Bibbia sono stati come tali determinati dallo Spirito Santo, il quale ne ha ispirato gli scrittori. Essi sono stati poi riconosciuti dalla Chiesa come provenienti da portavoce di Dio, appositamente da Lui scelti.
 
'''Dio: Dio è il Sovrano maestoso'''
 
Il Dio della Bibbia è il Creatore del cielo e della terra. Egli è infinito, eterno ed immutabile in tutti i Suoi attributi. Egli esiste in tre persone: il Padre, il Figlio, e lo Spirito Santo. Questi tre sono identici in essenza, uguali in potere ed in gloria. Questo Dio è il Signore del cielo e della terra, del tempo e della storia, ed ha un piano che include tutto ciò che deve avvenire. Egli è il Dio trino sovrano.
 
'''La creazione: Dio è il grande Creatore'''
 
Dio realizza i Suoi piani in tre modi: attraverso i Suoi decreti eterni, nell'opera della creazione, e nell'opera della provvidenza. Dio crea ogni cosa in progressione ordinata e sostiene e governa tutto ciò che crea. L'essere umano, fatto ad immagine e somiglianza di Dio, è il punto focale di questa creazione. L'intera opera della creazione si è conclusa con il Suo riposo, stabilendo così l'istituzione del Sabato.
 
'''L'essere umano: coronamento della creazione'''
 
L'essere umano, maschio e femmina, è stato fatto ad immagine di Dio, originalmente in stato di rettitudine. Dotato di una natura santa soggetta a cambiamento, doveva servire come profeta, sacerdote e re.
 
'''Il peccato: la Caduta e le sue conseguenze'''
 
Adamo, il primo uomo, fu messo alla prova nel contesto del patto di opere. Era responsabile di ubbidire perfettamente a Dio, specialmente al riguardo dell'albero della conoscenza del bene e del male. Adamo peccò quando mangiò del frutto proibito. In quella ribellione egli aveva agito come capo federale dell'intera specie umana, e così il peccato contaminò l'intera sua posterità. Tutta l'umanità, discendendo da lui per generazione naturale, peccò in lui e cadde con lui, rendendosi passibili delle miserie di questa vita, della morte e, finalmente, dell'inferno stesso.


'''Cristo: la Persona e l'opera di Cristo'''
= LA FINE DEI TEMPI =


Gesù Cristo è il Mediatore del patto di Grazia. Egli è la seconda Persona della Santa Trinità che volontariamente venne in questo mondo ed assunse natura umana tanto da poterci rappresentare come Secondo Adamo. Egli è sia Dio che uomo in due nature distinte, sebbene in una persona sola. Nacque da una vergine e visse una vita priva di peccato. Egli realizzò perfettamente i ruoli originalmente assegnati ad Adamo:
'''Leggere:''' {{Passo biblico|2Corinzi 5:1-10}}; {{Passo biblico|1Tessalonicesi 4:13-18}}


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La Bibbia ci rivela che un giorno ogni cosa andrà alla fine. Proprio come c'è stato un inizio ben definito per ogni cosa (la creazione), così vi sarà per ogni cosa la sua fine. Al riguardo della "fine dei tempi" c'è stata da sempre molta curiosità e molte discussioni. L'umanità ha sempre avuto molte domande da fare sul suo futuro, e spesso ha cercato di "investigarlo".
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Che cosa succede quando si muore? Se siamo cristiani, cioè in comunione con Cristo, andremo direttamente in Paradiso oppure dovremmo passare per un certo tempo, attraverso uno stato intermedio? Che accadrà al nostro corpo? Che accadrà quando Gesù ritornerà? Queste ed altre simili domande fanno parte della nostra naturale curiosità sul futuro.
''Profeta ''- doveva essere il portavoce di Dio


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Dobbiamo però renderci conto che la Bibbia non ci dà risposta a tutte le domande che potremmo chiedere, in modo particolare quelle che riguardano il futuro. Ci vengono dati con chiarezza certi principi ed alcuni fatti, altre verità, però, devono essere dedotte da altri brani isolati della Scrittura. E' anche vero che alcune delle risposte sono state formulate in un linguaggio che ci è difficile da comprendere, e molte sono state le interpretazioni -anche fra cristiani evangelici che rispettano l'integrità della Scrittura- di dettagli di eventi degli ultimi tempi.
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La Bibbia ci dà due tipi di informazione sul futuro: alcuni brani della Scrittura ci parlano di ciò che avviene alle persone al momento della morte ed in quello della risurrezione generale; altri ci dicono di quello che avverrà al mondo quando Gesù ritornerà in tutta la Sua gloria e potenza. Esamineremo perciò alcuni brani scelti su ciascuno di questi argomenti.
''Sacerdote'' - Egli ci rappresentò a Dio nel sacrificio di Sé stesso sulla croce per i nostri peccati.


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== Il futuro individuale ==
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=== La morte e lo stato intermedio ===
''Re:'' Egli governa su ogni cosa come Re dei re e Signore dei signori.


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A meno che Cristo non ritorni prima, tutti noi -come esseri umani- dovremmo affrontare la morte, un'esperienza che nessuno di noi ha mai sperimentato ed è così una grande incognita. Dato che essa significa la fine della nostra vita terrena ed implica un futuro del quale non abbiamo mai avuto esperienza, noi tutti ne abbiamo un naturale timore. E' normale desiderare sapere che cosa ci avverrà quando moriremo. Si tratta della terza grande questione filosofica dell'umanità: dove andrò dopo la morte?


'''La giustificazione: lo Spirito Santo applica l'Evangelo di Cristo agli eletti chiamandoli efficacemente alla salvezza'''
Iniziamo col dare della morte un'immagine biblica. In primo luogo la morte non faceva parte del nostro destino naturale. Essa è stata introdotta come un elemento della maledizione a cui è stata sottoposta l'umanità dopo la caduta. Originalmente l'essere umano non era stato creato per morire, ma per vivere. In quanto la morte era una componente della maledizione e qualcosa di totalmente estraneo alla nostra natura originale, persino Gesù la temeva nel Getsemani.


Riceviamo la giustificazione solo per fede, attraverso la quale ci affidiamo a Cristo soltanto per poter essere salvati dal peccato, perdonati dai peccati ed accolti come giusti davanti a Lui sulla base della giustizia di Cristo, che Egli ci imputa quando confidiamo in Lui.
in secondo luogo, la Bibbia ci insegna che la morte è la separazione dell'aspetto anima-spirito della nostra natura dal corpo. Ne possiamo vedere l'opposto quando leggiamo che -in un atto di risurrezione- l'anima (o lo spirito) ritorna nel corpo (1 Re 17:22; Lu. 8:55). Naturalmente il nostro corpo rimane qui sulla terra e veniamo seppelliti, il corpo ritorna alla polvere della terra dalla quale era stato originalmente estratto. Che accade però alla nostra anima?


'''L'adozione: Dio ci porta nella Sua famiglia'''
Fortunatamente la bibbia non ci lascia all'oscuro a questo riguardo. L'apostolo Paolo parla di quest'argomento nella sua seconda lettera ai Corinzi. In un brano parla di "questa tenda che è la nostra dimora terrena" (2 Co. 5:1). Questo modo di parlare può parerai oscuro, ma l'apostolo Paolo chiarisce più avanti che sta parlando del corpo (v. 2 Co. 5:6-9). Anche i credenti non desiderano essere "spogliati" (del corpo, cioè morire, 2 Co. 5:2-4). Noi temiamo di essere "spogliati" e questo è chiara indicazione del fatto che la natura umana è un'unione fra corpo e anima (spirito). Il solo considerare questa separazione della nostra natura umana ci minaccia e ci spaventa.


Egli ci rende eredi della vita eterna e coeredi con Cristo.
I cristiani che sanno di ricevere un giorno un corpo glorificato bramano essere "sopravvestiti" con tale corpo (2 Co. 5:4). Se questo è vero, come è vero, "mentre abitiamo nel corpo siamo assenti dal Signore" e morire significa "partire dal corpo ed abitare col Signore" (2 Co. 5:6,7). In altre parole, quando moriamo e l'anima si stacca dal corpo, noi entreremo immediatamente alla presenza del Signore. Non troviamo nella Bibbia menzione alcuna di uno stato intermedio.


'''La santificazione: cresciamo spiritualmente e compiamo buone opere'''
Paolo afferma la stessa cosa quando egli considera la possibilità della propria subitanea morte: "per me vivere è Cristo, e il morire guadagno" (Fl. 1:21). Ovviamente Paolo si aspettava qualcosa di migliore al momento della sua morte, e questo poteva essere il caso solo se egli aveva la certezza di andare alla sua morte subito col Signore.


Veniamo giustificati per sola fede, ma siamo responsabili di produrre opere buone. La santificazione è un processo: essa inizia con la giustificazione e continua per tutta la nostra vita. Attraverso la santificazione siamo in grado di morire sempre più al peccato e vivere sempre più secondo giustizia per la forza dello Spirito Santo che dimora in noi.
Il fatto che il cristiano che muoia vada a stare con Gesù è ulteriormente confermato da ciò che disse Paolo sul ritorno di Cristo, quando Cristo porterà via con sé tutti coloro che "si sono addormentati" (sono morti) in Lui.


'''I mezzi della grazia:   Dio, nella Sua grazia, ci ha provveduto dei mezzi per poter, attraverso di essi crescere in santità e in pietà'''
=== Lo stato finale dell'essere umano ===


I mezzi della grazia sono la Parola, la preghiera, ed i sacramenti. Noi dovremmo fare uso diligente di questi mezzi affinché il Signore ci benedica con la crescita spirituale nella nostra vita.
Dovremmo qui notare come, sebbene la nostra anima al momento della morte, vada per stare col Signore Gesù, questa non è la nostra condizione finale. Talvolta si parla di essa come di uno stadio intermedio, una forma d'esistenza fra il tempo della nostra morte e la risurrezione finale alla seconda venuta del Signore.


'''La Chiesa: Dio si è scelto per Sé un popolo'''
Studiando attentamente l'insegnamento di Paolo alla Chiesa di Tessalonica, noi apprendiamo che al ritorno di Cristo, Egli porterà con Sé coloro che si sono addormentati con Lui (1 Ts. 4:14.15). Allora i loro corpi saranno fatti risorgere e le loro anime ritorneranno in loro. Solo allora coloro che ancora saranno in vita saranno chiamati. Paolo insegna che coloro che saranno in vita al ritorno di Cristo, non moriranno, ma in un battere d'occhio faranno l'esperienza del mutamento del loro corpo: essi saranno glorificati e diventeranno tali e quali il corpo di risurrezione di coloro che erano morti (1 Co. 15:52ss).


Dio possiede un Suo popolo speciale, distinto dal mondo. Esso include i credenti con i loro figli. Gesù è il Re della Sua Chiesa. Egli ha affidato alla Chiesa un compito primario: raccogliere gli eletti in un corpo solo ed insegnare loro la Sua Parola. La Chiesa ha autorità spirituale che esercita attraverso ministeri debitamente costituiti. Essi agiscono con l'autorità di Cristo quando lo fanno in accordo con la Sua Parola.
Che dire però dei non cristiani? Di loro non ci viene detto molto, eccetto ciò che dice Gesù nel racconto su Lazzaro e l'uomo ricco (Lu. 16:19-31). Notiamo qui che le anime sia del credente Lazzaro che del ricco incredulo, erano in stato di coscienza dopo la morte. Lazzaro va in paradiso (il "seno d'Abramo"), mentre il ricco va in un luogo di tormenti. Come nel caso dei credenti, la condizione senza corpo degli increduli non sarà che uno stadio intermedio. Mentre i credenti vanno alla presenza del Signore, gli increduli entrano immediatamente nei loro tormenti meritati.


'''Le ultime cose: la certezza del futuro'''
Gesù insegna che quando Egli tornerà, Egli richiamerà tutti i morti dalle loro tombe per destinarli o ad una risurrezione di vita o ad una risurrezione di giudizio (Gv. 5:25-29). Da questo insegnamento ne concludiamo che, proprio come i credenti vedranno la loro anima ristabilita al loro corpo, i malvagi pure risorgeranno e vedranno la loro anima restituita ai loro corpi. Essi allora entreranno nella sala del giudizio con l'intero loro essere, anima e corpo, proprio come i credenti entrano nella gloria nel loro essere totale, anima e corpo.


Le anime dei credenti individuali, alla loro morte, vanno immediatamente alla presenza di Cristo. Il loro corpo rimane nella tomba fino alla risurrezione dei morti al ritorno del Signore Gesù. La sequenza degli avvenimenti che avranno luogo al ritorno di Cristo, è stata sottoposta ad una varietà di interpretazioni da studiosi credenti. Le tre posizioni di base sono: il premillennialismo (Cristo ritornerà prima del millennio); il postmillenialismo (Cristo ritornerà in terra dopo il millennio); e l'amillennialismo (il millennio è l'attuale epoca in forma simbolica). Indipendentemente dalla concezione che si sostiene sul millennio, noi tutti dobbiamo aspettare attivamente il ritorno personale di Cristo.
== Il glorioso ritorno di Cristo ==


'''Conclusione'''
Il secondo avvento ha soprattutto a che fare con il ritorno di Gesù Cristo in grande potenza e gloria, come pure con una complessa serie di avvenimenti che accadranno in connessione con esso.


Avendo così visto il sistema della dottrina cristiana come un tutt'uno, abbiamo bisogno di fermarci per considerare quale sia la collocazione più appropriata di una tale sistemazione. Se mai ci deve essere un appropriato sistema di pensiero che possa essere considerato degno di essere studiato di per sé stesso, questo è la teologia. Se però ci fermiamo qui, avremo mancato l'intero punto del pensiero cristiano, perché quando studiamo la Bibbia troviamo che fintanto che non giungiamo a riconoscere il bisogno che abbiamo, come peccatori, di un Salvatore, e fintanto che noi non troviamo Gesù come Salvatore pienamente sufficiente, noi avremo completamente equivocato lo scopo stesso della Scrittura e della teologia.
Studiosi fedeli alla Bibbia sono stati divisi nelle loro opinioni sulla sequenza e cronologia di questi avvenimenti. Ciascuna di queste tre concezione di base comporta punti forti e certi punti deboli che noi dovremmo riconoscere. Dobbiamo per altro renderci conto che non possiamo essere assolutamente certi e dogmatici sugli eventi futuri. E' probabile che nessuno ancora abbia potuto delineare esattamente il contenuto delle profezie in dettaglio a questo riguardo, perché ancora non si sono adempiute. Dio ha scelto di darci solo affermazioni generali ed alcuni dettagli di principio, e ad essi dovremmo attenerci senza scadere in vane speculazioni. Certamente avremo grandi sorprese quando tutto questo avverrà..


Lo scopo ultimo della teologia è quello di condurci a praticare la comunione con Dio, a condurre il tipo di vita efficace che Dio vuole che noi abbiamo. Se il nostro studio in questo campo ci conduce solo a considerazioni speculative e non a cambiare per il meglio la nostra vita, noi non avremo adempiuto allo scopo stesso di questo studio.
Molte fra le differenze d'opinione s'incentrano sul significato dei "mille anni" di Apocalisse 20 e il rapporto fra il ritorno di Cristo e questo millennio. Questi punti di vista sono stati fondamentalmente etichettati in dipendenza se il ritorno di Cristo avvenga prima del millennio (pre-), dopo il millennio (post-), oppure che non si tratti letteralmente di un millennio (a-).


Con il privilegio viene anche la responsabilità. Con il privilegio di aver acquisito ulteriore o nuova conoscenza di ciò che Dio esige da noi, viene la responsabilità di ''mettere in pratica'' - vivere nel modo che Dio vuole che noi si viva e fare le buone opere che Egli vuole che noi si faccia. In questo modo ciascuno di noi è chiamato a rispondere a ciascuna delle dottrine che abbiamo studiato in questo libro.
== La concezione premillenarista ==


Diversi brani della Scrittura trattano in modo specifico di queste responsabilità. La prima risposta che a noi si richiede è quella di credere in Cristo e di riceverlo come nostro Signore e Salvatore (se già non l'abbiamo fatto). Paolo e Sila risposero alla domanda del carceriere di Filippi su come si potesse essere salvati, dicendo: ''"Credi nel Signore Gesù Cristo, e sarai salvato tu e la tua famiglia"'' (At. 16:31). Notate come questo implichi ''la fede'', il riporre la nostra fiducia in Cristo. L'apostolo non disse che bisognasse credere qualcosa ''al riguardo'' di Cristo, ma di credere ''in'' Lui. Allora come oggi siamo chiamati a riporre la nostra più totale fiducia in Lui come nostro Signore e Salvatore.
Una delle concezioni più popolari sostenute da molti cristiani evangelici oggi, è che Cristo tornerà e stabilirà il Suo regno millenniale. Questa concezione è chiamata "premillenarista" perché vede Cristo ritornare sulla terra prima dell'inizio del millennio. Al Suo ritorno Cristo legherà Satana per mille anni e darà inizio al Suo regno visibile sulla terra. Questo periodo sarà un periodo di pace e di grande prosperità per tutta la terra sotto il governo personale di Gesù stesso.


Inclusa nella transazione di ricevere Cristo come Signore e Salvatore è la necessità del nostro essere del tutto seri nel volgere le nostre spalle ai nostri peccati, il che la Bibbia chiama ''ravvedimento''. Pietro concluse il suo discorso di Pentecoste con il seguente invito: ''"Ravvedetevi e ciascuno di voi sia battezzato nel nome di Gesù Cristo per il perdono dei peccati, e voi riceverete il dono dello Spirito Santo" ''(At. 2:38). Nel suo sermone ad Atene, Paolo dichiarò: ''"…ora, passando sopra ai tempi dell'ignoranza, Dio comanda a tutti gli uomini e dappertutto che si ravvedano" (At. 17:30).''
Il millennio terminerà quando Satana tornerà ad essere sciolto. Un periodo finale di apostasia e ribellione allora inizierà. Cristo e le Sue armate sconfiggeranno sia Satana che i ribelli, e inizierà il Giudizio finale, dopodiché subentrerà la condizione definitiva.


Se noi mai dicessimo che la dottrina della predestinazione (elezione) ci esima dalla responsabilità di rispondere all'Evangelo, allora dovremmo riascoltare l'invito che Gesù fa dopo aver ringraziato Dio per questa stessa dottrina: ''"Venite a me, voi tutti che siete travagliati e aggravati, ed io vi darò riposo. Prendete su di voi il mio giogo e imparate da me, perché io sono mansueto ed umile di cuore; e voi troverete riposo per le vostre anime. Perché il mio giogo è dolce e il mio peso è leggero!" ''(Mt. 8:28-30). Gesù ci ritiene responsabili di venire a Lui.
La concezione premillenarista comporta un certo numero di varianti che s'incentrano sul periodo di tribolazione sulla terra prima del millennio. Una di queste varianti, resa popolare dalla versione Scofield della Bibbia, fa una netta distinzione fra la nazione di Israele e la Chiesa del Nuovo Testamento, e vede una tribolazione di sette anni prima della seconda venuta di Cristo, all'inizio della quale la Chiesa (i veri credenti in Cristo) saranno rapiti (portati via per stare con il Signore). questa concezione crede pure che il regno millenario sarà essenzialmente di carattere israelita. Alcuni vedono la ricostruzione del tempio di Gerusalemme e il ristabilimento del sistema sacrificale. Cristo governerà dal Suo trono a Gerusalemme. La Chiesa del Nuovo Testamento allora goderà del suo premio in cielo. Questa concezione è stata chiamata "premillenialismo pretribolazionista", o "dispensazionalismo".


Per quelli fra noi che già hanno ricevuto Cristo come proprio Signore e Salvatore, e conoscono Gesù per esperienza, questo libro dovrebbe essere uno stimolo per crescere nella grazia. La Bibbia ci esorta spesso a vivere una vita sempre meglio in armonia con la volontà di Dio, camminare in comunione con Dio, ed essere santi. Ascoltate Gesù nel Suo appello al discepolato: ''"Se mi amate, osservate i miei comandamenti" ''(Gv. 14:15). Qui Egli ci dà un mezzo per dimostrare il nostro amore per Lui, cioè: ubbidire a ciò che Egli ci ha comandato.
La posizione storia premillenarista non fa una così netta distinzione fra Israele e la Chiesa. Essa sostiene che vi sarà un periodo indefinito di tribolazioni per la Chiesa prima della seconda venuta di Cristo, seguita da un millennio che sarà "l'epoca d'oro" per ogni creatura umana sulla terra.


Gesù ritornò su questo tema molte volte nel Suo ultimo discorso ai Suoi discepoli prima della Sua morte: "''Se osservate i miei comandamenti, dimorerete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e dimoro nel suo amore ... Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io ho amato voi ... Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri"'' (Gv. 15:10,12,17). Dobbiamo ubbidire ai comandamenti di Dio come dimostrazione del nostro amore per Lui. In particolare ci viene comandato di amarci l'un l'altro come Egli ci ha amati. Lo facciamo nel modo migliore quando cresciamo spiritualmente, camminiamo giorno per giorno con Gesù Cristo, facendo la nostra parte nel progredire verso la comunione con Dio e la santità, nel compiere le buone opere alle quali eravamo stati predestinati (Ef. 2:10). Questo studio è stato composto per aiutarci ad arrivare a questi obiettivi.
I premillenaristi credono di interpretare le Scritture più letteralmente di coloro che sostengono altre concezioni. Coloro che non accettano questa concezione credono che prendere un unico brano (Ap. 20) e renderlo la base su cui costruire l'intera concezione degli ultimi tempi, non sia un buon metodo di interpretazione biblica.


'''Domande di revisione'''
== La concezione postmillenarista ==


#
Le altre due concezioni sono in realtà postmillenariste in natura, perché insegnano entrambi che Cristo ritornerà dopo il millennio.- La concezione conosciuta come postmillenarista sostiene che avverrà una generale accettazione dell'Evangelo nel mondo, il che risulterà in una prolungata epoca d'oro - forse mille anni letteralmente - sulla terra.
Che cosa credi al riguardo della Bibbia? Che differenza questa fede dovrebbe fare nella tua vita?


#
Variazioni a questa posizione differiscono per quanto riguarda il come inizierà questo millennio. Alcuni lo vedono iniziare con la conversione a Cristo degli Ebrei, il che a sua volta poterà ad una generale conversione del mondo. Altri sostengono che questo avverrà dopo un collasso generalizzato dei sistemi del mondo e l'emergenza della Chiesa, con un ordine nel mondo basato sul ristabilimento (ricostruzione) della legge biblica. La posizione storica ê stata che la stessa predicazione dell'Evangelo porterà alla fine la conversione generale del mondo, il che aprirà la strada all'epoca d'oro.
Che cosa credi al riguardo della Trinità? Che differenza questa fede dovrebbe fare nella tua vita?


#
Alla fine del millennio Cristo ritornerà e giudicherà l'intera terra, dopodiché avrà inizio la condizione finale. Una delle caratteristiche più attraenti di una qualsiasi forma postmillenialista è l'ottimismo che vede l'Evangelo finalmente conquistare il mondo. Come il premillenialismo, esso sostiene l'idea di un'età aurea letterale. Uno dei maggiori punti deboli di questa concezione è la negazione del senso d'attesa che dovremmo avere per l'imminente ritorno di Cristo, cosa che molti testi biblici sembrano annunciare. Secondo questa concezione Cristo non ritornerà se non dopo un millennio letterale, il che significa che i credenti non potranno guardare con aspettazione al Suo ritorno se non mille anni dopo che il millennio sia iniziato, e questo non è ancora avvenuto.
Che cosa credi al riguardo dell'essere umano? Che differenza questa fede dovrebbe fare nella tua vita?


#
== La concezione amillenarista ==
Che cosa credi al riguardo del peccato? Che differenza questa fede dovrebbe fare nella tua vita?


#
La terza posizione di base è conosciuta come la concezione amillenarista (non-millenarista) perché vede l'intera attuale epoca della Chiesa come un millennio in senso spirituale. Recentemente uno scrittore ha suggerito che sarebbe meglio chiamarla "il millenarismo realizzato". Questa concezione dice che l'attuale periodo di tempo che va dall'ascensione di Cristo fino al Suo ritorno sia di fatto realizzazione del millennio in senso spirituale.
Che cosa credi al riguardo di Gesù Cristo? Che differenza questa fede dovrebbe fare nella tua vita?


#
Alla fine della storia Cristo ritornerà e giudicherà l'intero mondo, dando inizio alla condizione finale. Questa concezione interpreta i mille anni di Apocalisse 20 in senso simbolico (una caratteristica questa dell'intero libro dell'Apocalisse), e lo interpreta alla luce del resto delle Scritture, piuttosto che rendere questo testo stesso la base dell'interpretazione dell'intera Scrittura. Una delle debolezze di questa concezione è la difficoltà di vedere in che modo si siano realizzati i testi profetici ottimisti che lo caratterizzano.
Che cosa credi al riguardo della realizzazione della tua salvezza da parte di Gesù Cristo? Che differenza questa fede dovrebbe fare nella tua vita?


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== Punti in comune fra tutte queste concezioni ==
Che cosa credi al riguardo dell'applicazione alla tua vita della salvezza da parte dello Spirito Santo? Che differenza questa fede dovrebbe fare nella tua vita?


#
Indipendentemente da quale di queste posizioni si sostenga, deve essere notato come tutt'e tre rendano giustizia all'insegnamento biblico del personale, visibile e glorioso ritorno del Signore Gesù Cristo. Tutt'e tre presentano la storia come culminante nel giudizio finale, e seguita dalla condizione finale - la beatitudine nei nuovi cieli e nella nuova terra per i credenti, il castigo all'inferno per i reprobi.
Quali benefici ne conseguono dal ricevere Cristo come proprio Signore e Salvatore? Che differenza questa fede dovrebbe fare nella tua vita?


#
Molti tendono a pensare allo stadio finale di beatitudine per i credenti come una sorta di nostra residenza in cielo con il Signore. Una lettura attenta degli ultimi due capitoli dell'Apocalisse, però, insieme a brani come Isaia 66 e 2 Pietro 3, mostrano come la residenza finale dei giustificati sarà sulla nuova terra. Troviamo una figura della discesa della nuova Gerusalemme dal cielo sulla terra in Apocalisse 21:1-5.
Che cosa credi al riguardo dei mezzi della grazia? Che differenza questa fede dovrebbe fare nella tua vita?


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La nuova Gerusalemme simbolizza la Chiesa, la sposa di Cristo, posta sulla nuova terra. Non ci viene detto molto, però, su quali saranno le nostre attività per tutta l'eternità, ma il fatto che il Creatore stesso sia attivo oggi può suggerirci che noi, quando avremo ristabilita la nostra somiglianza con Lui, vedrà anche la nostra attività per l'eternità. Saremo in grado di sviluppare sulla nuova terra una cultura che sia priva di peccato.
Che cosa credi accadrà alla fine dei tempi? Che differenza questa fede dovrebbe fare nella tua vita?


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Anche se non siamo assolutamente certi sull'ordine esatto degli avvenimenti che accompagneranno il ritorno di Cristo, noi tutti dobbiamo attenderlo con desiderio intenso. Inoltre, per quanto noi non si sia in grado di descrivere ciò che faremo per tutta l'eternità, sappiamo che saremo in perfetta gioia alla presenza di Cristo, al quale renderemo un culto ed un'adorazione perfetta. Saremo veramente in grado di "glorificare Dio e di godere per sempre della Sua presenza" (Catechismo abbreviato di Westminster, # 1).
Quale risposta hai dato o scegli di fare rispetto al sistema di dottrine cristiane discusse in questo studio? Che differenza questa fede dovrebbe fare nella tua vita?


#
"Colui che testimonia queste cose, dice: «Sì, vengo presto. Amen». Sì, vieni, Signore Gesù" (Ap. 22:20).
Dove ti muoverai dopo tutto questo?


== Domande di revisione ==


(fine)
*''Qual è la natura della morte?''
*''Perché di solito ne abbiamo paura?''
*''Qual è il significato di base della morte nella Bibbia?''
*''Che cosa significa essa per i credenti e per i non credenti?''
*''Che cosa insegna la Bibbia a proposito delle anime dei credenti alla loro morte?''
*''Come terminerà la condizione intermedia?''
*''Quali sono i vantaggi di ciascuna concezione sul millennio?''
*''Quali sono le difficoltà che comportano? Domande per la discussione''
*''Perché pure i cristiani devono attraversare l'esperienza della morte?''
*''In che luogo trascorreremo l'eternità? Come sarà?''
*''Qual è la cosa maggiore che tu aspetti dall'eternità?''
*''In che modo dobbiamo essere pronti per il ritorno di Cristo?''
*''Perché Dio non ci ha rivelato quando verrà la fine?''
*''Quale posizione sul millennio fa maggiore appello alla tua sensibilità? Perché?''

Versione attuale delle 15:58, 2 lug 2020

Indice generale

Custodisci in buon deposito (M. H. Smith)

01 - 02 - 03 - 04 - 05 - 06 - 07 - 08 - 09 - 10 - 11 - 12 - 13 - 14

 

XIII

LA FINE DEI TEMPI

Leggere: 2Corinzi 5:1-10; 1Tessalonicesi 4:13-18

La Bibbia ci rivela che un giorno ogni cosa andrà alla fine. Proprio come c'è stato un inizio ben definito per ogni cosa (la creazione), così vi sarà per ogni cosa la sua fine. Al riguardo della "fine dei tempi" c'è stata da sempre molta curiosità e molte discussioni. L'umanità ha sempre avuto molte domande da fare sul suo futuro, e spesso ha cercato di "investigarlo".

Che cosa succede quando si muore? Se siamo cristiani, cioè in comunione con Cristo, andremo direttamente in Paradiso oppure dovremmo passare per un certo tempo, attraverso uno stato intermedio? Che accadrà al nostro corpo? Che accadrà quando Gesù ritornerà? Queste ed altre simili domande fanno parte della nostra naturale curiosità sul futuro.

Dobbiamo però renderci conto che la Bibbia non ci dà risposta a tutte le domande che potremmo chiedere, in modo particolare quelle che riguardano il futuro. Ci vengono dati con chiarezza certi principi ed alcuni fatti, altre verità, però, devono essere dedotte da altri brani isolati della Scrittura. E' anche vero che alcune delle risposte sono state formulate in un linguaggio che ci è difficile da comprendere, e molte sono state le interpretazioni -anche fra cristiani evangelici che rispettano l'integrità della Scrittura- di dettagli di eventi degli ultimi tempi.

La Bibbia ci dà due tipi di informazione sul futuro: alcuni brani della Scrittura ci parlano di ciò che avviene alle persone al momento della morte ed in quello della risurrezione generale; altri ci dicono di quello che avverrà al mondo quando Gesù ritornerà in tutta la Sua gloria e potenza. Esamineremo perciò alcuni brani scelti su ciascuno di questi argomenti.

Il futuro individuale

La morte e lo stato intermedio

A meno che Cristo non ritorni prima, tutti noi -come esseri umani- dovremmo affrontare la morte, un'esperienza che nessuno di noi ha mai sperimentato ed è così una grande incognita. Dato che essa significa la fine della nostra vita terrena ed implica un futuro del quale non abbiamo mai avuto esperienza, noi tutti ne abbiamo un naturale timore. E' normale desiderare sapere che cosa ci avverrà quando moriremo. Si tratta della terza grande questione filosofica dell'umanità: dove andrò dopo la morte?

Iniziamo col dare della morte un'immagine biblica. In primo luogo la morte non faceva parte del nostro destino naturale. Essa è stata introdotta come un elemento della maledizione a cui è stata sottoposta l'umanità dopo la caduta. Originalmente l'essere umano non era stato creato per morire, ma per vivere. In quanto la morte era una componente della maledizione e qualcosa di totalmente estraneo alla nostra natura originale, persino Gesù la temeva nel Getsemani.

in secondo luogo, la Bibbia ci insegna che la morte è la separazione dell'aspetto anima-spirito della nostra natura dal corpo. Ne possiamo vedere l'opposto quando leggiamo che -in un atto di risurrezione- l'anima (o lo spirito) ritorna nel corpo (1 Re 17:22; Lu. 8:55). Naturalmente il nostro corpo rimane qui sulla terra e veniamo seppelliti, il corpo ritorna alla polvere della terra dalla quale era stato originalmente estratto. Che accade però alla nostra anima?

Fortunatamente la bibbia non ci lascia all'oscuro a questo riguardo. L'apostolo Paolo parla di quest'argomento nella sua seconda lettera ai Corinzi. In un brano parla di "questa tenda che è la nostra dimora terrena" (2 Co. 5:1). Questo modo di parlare può parerai oscuro, ma l'apostolo Paolo chiarisce più avanti che sta parlando del corpo (v. 2 Co. 5:6-9). Anche i credenti non desiderano essere "spogliati" (del corpo, cioè morire, 2 Co. 5:2-4). Noi temiamo di essere "spogliati" e questo è chiara indicazione del fatto che la natura umana è un'unione fra corpo e anima (spirito). Il solo considerare questa separazione della nostra natura umana ci minaccia e ci spaventa.

I cristiani che sanno di ricevere un giorno un corpo glorificato bramano essere "sopravvestiti" con tale corpo (2 Co. 5:4). Se questo è vero, come è vero, "mentre abitiamo nel corpo siamo assenti dal Signore" e morire significa "partire dal corpo ed abitare col Signore" (2 Co. 5:6,7). In altre parole, quando moriamo e l'anima si stacca dal corpo, noi entreremo immediatamente alla presenza del Signore. Non troviamo nella Bibbia menzione alcuna di uno stato intermedio.

Paolo afferma la stessa cosa quando egli considera la possibilità della propria subitanea morte: "per me vivere è Cristo, e il morire guadagno" (Fl. 1:21). Ovviamente Paolo si aspettava qualcosa di migliore al momento della sua morte, e questo poteva essere il caso solo se egli aveva la certezza di andare alla sua morte subito col Signore.

Il fatto che il cristiano che muoia vada a stare con Gesù è ulteriormente confermato da ciò che disse Paolo sul ritorno di Cristo, quando Cristo porterà via con sé tutti coloro che "si sono addormentati" (sono morti) in Lui.

Lo stato finale dell'essere umano

Dovremmo qui notare come, sebbene la nostra anima al momento della morte, vada per stare col Signore Gesù, questa non è la nostra condizione finale. Talvolta si parla di essa come di uno stadio intermedio, una forma d'esistenza fra il tempo della nostra morte e la risurrezione finale alla seconda venuta del Signore.

Studiando attentamente l'insegnamento di Paolo alla Chiesa di Tessalonica, noi apprendiamo che al ritorno di Cristo, Egli porterà con Sé coloro che si sono addormentati con Lui (1 Ts. 4:14.15). Allora i loro corpi saranno fatti risorgere e le loro anime ritorneranno in loro. Solo allora coloro che ancora saranno in vita saranno chiamati. Paolo insegna che coloro che saranno in vita al ritorno di Cristo, non moriranno, ma in un battere d'occhio faranno l'esperienza del mutamento del loro corpo: essi saranno glorificati e diventeranno tali e quali il corpo di risurrezione di coloro che erano morti (1 Co. 15:52ss).

Che dire però dei non cristiani? Di loro non ci viene detto molto, eccetto ciò che dice Gesù nel racconto su Lazzaro e l'uomo ricco (Lu. 16:19-31). Notiamo qui che le anime sia del credente Lazzaro che del ricco incredulo, erano in stato di coscienza dopo la morte. Lazzaro va in paradiso (il "seno d'Abramo"), mentre il ricco va in un luogo di tormenti. Come nel caso dei credenti, la condizione senza corpo degli increduli non sarà che uno stadio intermedio. Mentre i credenti vanno alla presenza del Signore, gli increduli entrano immediatamente nei loro tormenti meritati.

Gesù insegna che quando Egli tornerà, Egli richiamerà tutti i morti dalle loro tombe per destinarli o ad una risurrezione di vita o ad una risurrezione di giudizio (Gv. 5:25-29). Da questo insegnamento ne concludiamo che, proprio come i credenti vedranno la loro anima ristabilita al loro corpo, i malvagi pure risorgeranno e vedranno la loro anima restituita ai loro corpi. Essi allora entreranno nella sala del giudizio con l'intero loro essere, anima e corpo, proprio come i credenti entrano nella gloria nel loro essere totale, anima e corpo.

Il glorioso ritorno di Cristo

Il secondo avvento ha soprattutto a che fare con il ritorno di Gesù Cristo in grande potenza e gloria, come pure con una complessa serie di avvenimenti che accadranno in connessione con esso.

Studiosi fedeli alla Bibbia sono stati divisi nelle loro opinioni sulla sequenza e cronologia di questi avvenimenti. Ciascuna di queste tre concezione di base comporta punti forti e certi punti deboli che noi dovremmo riconoscere. Dobbiamo per altro renderci conto che non possiamo essere assolutamente certi e dogmatici sugli eventi futuri. E' probabile che nessuno ancora abbia potuto delineare esattamente il contenuto delle profezie in dettaglio a questo riguardo, perché ancora non si sono adempiute. Dio ha scelto di darci solo affermazioni generali ed alcuni dettagli di principio, e ad essi dovremmo attenerci senza scadere in vane speculazioni. Certamente avremo grandi sorprese quando tutto questo avverrà..

Molte fra le differenze d'opinione s'incentrano sul significato dei "mille anni" di Apocalisse 20 e il rapporto fra il ritorno di Cristo e questo millennio. Questi punti di vista sono stati fondamentalmente etichettati in dipendenza se il ritorno di Cristo avvenga prima del millennio (pre-), dopo il millennio (post-), oppure che non si tratti letteralmente di un millennio (a-).

La concezione premillenarista

Una delle concezioni più popolari sostenute da molti cristiani evangelici oggi, è che Cristo tornerà e stabilirà il Suo regno millenniale. Questa concezione è chiamata "premillenarista" perché vede Cristo ritornare sulla terra prima dell'inizio del millennio. Al Suo ritorno Cristo legherà Satana per mille anni e darà inizio al Suo regno visibile sulla terra. Questo periodo sarà un periodo di pace e di grande prosperità per tutta la terra sotto il governo personale di Gesù stesso.

Il millennio terminerà quando Satana tornerà ad essere sciolto. Un periodo finale di apostasia e ribellione allora inizierà. Cristo e le Sue armate sconfiggeranno sia Satana che i ribelli, e inizierà il Giudizio finale, dopodiché subentrerà la condizione definitiva.

La concezione premillenarista comporta un certo numero di varianti che s'incentrano sul periodo di tribolazione sulla terra prima del millennio. Una di queste varianti, resa popolare dalla versione Scofield della Bibbia, fa una netta distinzione fra la nazione di Israele e la Chiesa del Nuovo Testamento, e vede una tribolazione di sette anni prima della seconda venuta di Cristo, all'inizio della quale la Chiesa (i veri credenti in Cristo) saranno rapiti (portati via per stare con il Signore). questa concezione crede pure che il regno millenario sarà essenzialmente di carattere israelita. Alcuni vedono la ricostruzione del tempio di Gerusalemme e il ristabilimento del sistema sacrificale. Cristo governerà dal Suo trono a Gerusalemme. La Chiesa del Nuovo Testamento allora goderà del suo premio in cielo. Questa concezione è stata chiamata "premillenialismo pretribolazionista", o "dispensazionalismo".

La posizione storia premillenarista non fa una così netta distinzione fra Israele e la Chiesa. Essa sostiene che vi sarà un periodo indefinito di tribolazioni per la Chiesa prima della seconda venuta di Cristo, seguita da un millennio che sarà "l'epoca d'oro" per ogni creatura umana sulla terra.

I premillenaristi credono di interpretare le Scritture più letteralmente di coloro che sostengono altre concezioni. Coloro che non accettano questa concezione credono che prendere un unico brano (Ap. 20) e renderlo la base su cui costruire l'intera concezione degli ultimi tempi, non sia un buon metodo di interpretazione biblica.

La concezione postmillenarista

Le altre due concezioni sono in realtà postmillenariste in natura, perché insegnano entrambi che Cristo ritornerà dopo il millennio.- La concezione conosciuta come postmillenarista sostiene che avverrà una generale accettazione dell'Evangelo nel mondo, il che risulterà in una prolungata epoca d'oro - forse mille anni letteralmente - sulla terra.

Variazioni a questa posizione differiscono per quanto riguarda il come inizierà questo millennio. Alcuni lo vedono iniziare con la conversione a Cristo degli Ebrei, il che a sua volta poterà ad una generale conversione del mondo. Altri sostengono che questo avverrà dopo un collasso generalizzato dei sistemi del mondo e l'emergenza della Chiesa, con un ordine nel mondo basato sul ristabilimento (ricostruzione) della legge biblica. La posizione storica ê stata che la stessa predicazione dell'Evangelo porterà alla fine la conversione generale del mondo, il che aprirà la strada all'epoca d'oro.

Alla fine del millennio Cristo ritornerà e giudicherà l'intera terra, dopodiché avrà inizio la condizione finale. Una delle caratteristiche più attraenti di una qualsiasi forma postmillenialista è l'ottimismo che vede l'Evangelo finalmente conquistare il mondo. Come il premillenialismo, esso sostiene l'idea di un'età aurea letterale. Uno dei maggiori punti deboli di questa concezione è la negazione del senso d'attesa che dovremmo avere per l'imminente ritorno di Cristo, cosa che molti testi biblici sembrano annunciare. Secondo questa concezione Cristo non ritornerà se non dopo un millennio letterale, il che significa che i credenti non potranno guardare con aspettazione al Suo ritorno se non mille anni dopo che il millennio sia iniziato, e questo non è ancora avvenuto.

La concezione amillenarista

La terza posizione di base è conosciuta come la concezione amillenarista (non-millenarista) perché vede l'intera attuale epoca della Chiesa come un millennio in senso spirituale. Recentemente uno scrittore ha suggerito che sarebbe meglio chiamarla "il millenarismo realizzato". Questa concezione dice che l'attuale periodo di tempo che va dall'ascensione di Cristo fino al Suo ritorno sia di fatto realizzazione del millennio in senso spirituale.

Alla fine della storia Cristo ritornerà e giudicherà l'intero mondo, dando inizio alla condizione finale. Questa concezione interpreta i mille anni di Apocalisse 20 in senso simbolico (una caratteristica questa dell'intero libro dell'Apocalisse), e lo interpreta alla luce del resto delle Scritture, piuttosto che rendere questo testo stesso la base dell'interpretazione dell'intera Scrittura. Una delle debolezze di questa concezione è la difficoltà di vedere in che modo si siano realizzati i testi profetici ottimisti che lo caratterizzano.

Punti in comune fra tutte queste concezioni

Indipendentemente da quale di queste posizioni si sostenga, deve essere notato come tutt'e tre rendano giustizia all'insegnamento biblico del personale, visibile e glorioso ritorno del Signore Gesù Cristo. Tutt'e tre presentano la storia come culminante nel giudizio finale, e seguita dalla condizione finale - la beatitudine nei nuovi cieli e nella nuova terra per i credenti, il castigo all'inferno per i reprobi.

Molti tendono a pensare allo stadio finale di beatitudine per i credenti come una sorta di nostra residenza in cielo con il Signore. Una lettura attenta degli ultimi due capitoli dell'Apocalisse, però, insieme a brani come Isaia 66 e 2 Pietro 3, mostrano come la residenza finale dei giustificati sarà sulla nuova terra. Troviamo una figura della discesa della nuova Gerusalemme dal cielo sulla terra in Apocalisse 21:1-5.

La nuova Gerusalemme simbolizza la Chiesa, la sposa di Cristo, posta sulla nuova terra. Non ci viene detto molto, però, su quali saranno le nostre attività per tutta l'eternità, ma il fatto che il Creatore stesso sia attivo oggi può suggerirci che noi, quando avremo ristabilita la nostra somiglianza con Lui, vedrà anche la nostra attività per l'eternità. Saremo in grado di sviluppare sulla nuova terra una cultura che sia priva di peccato.

Anche se non siamo assolutamente certi sull'ordine esatto degli avvenimenti che accompagneranno il ritorno di Cristo, noi tutti dobbiamo attenderlo con desiderio intenso. Inoltre, per quanto noi non si sia in grado di descrivere ciò che faremo per tutta l'eternità, sappiamo che saremo in perfetta gioia alla presenza di Cristo, al quale renderemo un culto ed un'adorazione perfetta. Saremo veramente in grado di "glorificare Dio e di godere per sempre della Sua presenza" (Catechismo abbreviato di Westminster, # 1).

"Colui che testimonia queste cose, dice: «Sì, vengo presto. Amen». Sì, vieni, Signore Gesù" (Ap. 22:20).

Domande di revisione

  • Qual è la natura della morte?
  • Perché di solito ne abbiamo paura?
  • Qual è il significato di base della morte nella Bibbia?
  • Che cosa significa essa per i credenti e per i non credenti?
  • Che cosa insegna la Bibbia a proposito delle anime dei credenti alla loro morte?
  • Come terminerà la condizione intermedia?
  • Quali sono i vantaggi di ciascuna concezione sul millennio?
  • Quali sono le difficoltà che comportano? Domande per la discussione
  • Perché pure i cristiani devono attraversare l'esperienza della morte?
  • In che luogo trascorreremo l'eternità? Come sarà?
  • Qual è la cosa maggiore che tu aspetti dall'eternità?
  • In che modo dobbiamo essere pronti per il ritorno di Cristo?
  • Perché Dio non ci ha rivelato quando verrà la fine?
  • Quale posizione sul millennio fa maggiore appello alla tua sensibilità? Perché?