Confessioni di fede/Westminster/Catechismo minore/cmw098/Commento

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Che cos'è la preghiera? Preghiera significa offrire a Dio i nostri desideri per cose congrue con la Sua volontà, nel nome di Cristo, insieme alla confessione dei nostri peccati e con grato riconoscimento dei Suoi benefici (Domanda 98 del Catechismo Minore di Westminster).


1. Destinatario della preghiera

1.1 Dobbiamo pregare Dio soltanto? "Dio soltanto è in grado di scrutare i cuori, esaudire le richieste, condonare i peccati, adempiere ai desideri di tutti; solo in lui dobbiamo credere e solo a lui è dovuto il culto religioso. La preghiera, che è parte non minima di questo culto deve essere rivolta a lui solo, e a nessun altro" (Cat. Magg. Westm. D/R 179).

1.2 Perché la preghiera deve essere rivolta da tutti solo a Dio e a nessun altro? Perché "Dio soltanto è in grado di scrutare i cuori, esaudire le richieste, condonare i peccati, adempiere ai desideri di tutti" (ibid.).

1.3 Possiamo dirigere la nostra preghiera ad una delle Persone della Santa Trinità? Certamente, perrché, essendo il Dio trino l'unico oggetto del culto religioso, quale che sia delle tre la Persona alla quale ci rivolgiamo, le altre due sono comprese ed incluse (2Corinzi 13:13).

1.4 Possiamo rivolgere le nostre preghiere ad angeli oppure a santi in cielo che sono alla presenza di Dio? Essendo essi delle semplici creature, per quanto gloriose o glorificate, la Parola di Dio non ci permette di rivolgere le nostre preghiere a creature. Essi non possono supplire ai nostri bisogni né rimuovere le miserie che il peccato ci ha causato. Inoltre, farlo sarebbe grossolana idolatria. "Come Pietro entrava, Cornelio gli andò incontro, gli si gettò ai piedi e l'adorò. Ma Pietro lo rialzò, dicendo: «Alzati, sono anch'io un uomo»" (Atti 10:25-26). "Caddi per adorare davanti ai piedi dell'angelo che mi aveva mostrato queste cose. Ma egli mi disse: «Guardati dal farlo! Io sono conservo tuo e dei tuoi fratelli, i profeti, e di coloro che custodiscono le parole di questo libro. Adora Dio!»" (Apocalisse 22:8,9).

1.5 Non potremmo noi rivolgerci ad essi come mediatori fra noi e Dio? Quand'anche lo potessimo fare, non ce ne sarebbe alcun bisogno, perché solo il Signore e Salvatore Gesù Cristo è stato costituito come nostro mediatore fra noi e Dio: "Infatti c'è un solo Dio e anche un solo mediatore fra Dio e gli uomini, Cristo Gesù uomo" (1 Timoteo 2:5). Inoltre Egli disse: "Colui che viene a me, io non lo caccerò fuori" (Giovanni 6:37). "Accostiamoci dunque con piena fiducia al trono della grazia, affinché otteniamo misericordia e troviamo grazia, per ricevere aiuto al tempo opportuno" (Ebrei 4:16).

1.6 ...ma non è scritto che gli apostoli o la madre di Gesù avevano fatto da tramite fra alcuni e Gesù? Si, ma questo è avvenuto sulla terra. Non c'è alcuna indicazione, comando od esempio nelle Scritture che noi lo si possa fare dopo la loro dipartita. Sarebbe comunque superfluo.

1.7 Ma rivolgerci in preghiera a santi o alla madre di Gesù non è forse esemplificato, raccomandato o comandato da autorevoli uomini di Dio, da alcune chiese o dalla tradizione? Tutto quanto persone, chiese o tradizioni possano dire o esemplificare è autorevole solo quando è dimostrabilmente conforme a ciò che Dio ci ha rivelato nelle Sacre Scritture una volta per sempre, alle quali nessun'altra dottrina può essere aggiunta da alcuno, quali che siano le sue pretese. Tutto va verificato così come anche i credenti della Berea con quanto diceva loro l'apostolo Paolo: "Or costoro erano di sentimenti più nobili di quelli di Tessalonica e ricevettero la parola con tutta prontezza, esaminando ogni giorno le Scritture per vedere se queste cose stavano così" (Atti 17:11). Anche l'apostolo Pietro aveva dovuto essere ripreso, perché in un'occasione, non aveva detto la verità: "Ma quando Pietro venne in Antiochia, io gli resistei in faccia, perché era da riprendere" (Galati 2:11).

2. La preghiera in sé stessa

2.1  La preghiera è un forse informare Dio di ciò che egli non conoscceva prima? Certo che no: da ogni eternità Egli già conosceva i pensieri che ci sarebbero passati per la mente nel tempo (Salmi 139:2,4).

2.2 Forse che preghiamo Dio affinché Egli cambi idea su qualcosa, o per persuaderlo a concederci ciò che prima non era disposto a concedere? No, perché in Lui "non vi è mutamento né ombra di rivolgimento" (Giacomo 1:17), ma Lo preghiamo per ottenere ciò che sappiamo Egli è disposto a conferire, 1 Giovanni 5:14: "Questa è la sicurezza che abbiamo davanti a lui: se domandiamo qualche cosa secondo la sua volontà, egli ci esaudisce"

3. Le componenti della preghiera

3.1 Quali sono le diverse componenti della preghiera menzionate in questa risposta? Esse sono tre: petizione (chiedere), confessione, e ringraziamento.

3.2 In quale di queste la preghiera consiste propriamente? Nella PETIZIONE o supplica.

3.3 in che modo la risposta descrive le nostre petizioni, o suppliche? Le descrive come un'offerta dei nostri desideri a Dio.

3.4 Perché le nostre petizioni sono chiamate desideri? Perché le parole della nostra bocca, senza i desideri del nostro cuore, non sono altro che suoni vuoti alle orecchie di Dio. Isaia 59:13 "Poiché questo popolo si avvicina a me solo con la bocca e mi onora con le labbra, mentre il suo cuore è lontano da me".

3.4 Perché i nostri desideri devono essere un'offerta fatta a Dio? Perché le preghiere sono "sacrifici spirituali" (1Pietro 2:5), e tutti i sacrifici devono essere offerti a Dio soltanto (2Re 17:35-36).

3.5 Da che cosa sorgono i desideri del cuore? Da un senso di bisogno: non possiamo, infatti, avere un sincero desiderio per ciò che non siamo interiormente segnati, in quanto: "Chi è sazio disprezza il favo di miele; ma per chi ha fame ogni cosa amara è dolce" (Proverbi 27:7).

4. L'oggetto della preghiera

4.1  Per quali COSE dovremmo offrire i nostri desideri a Dio? Per le cose congrue (conformi, corrispondenti) alla Sua volontà.

4.2 Quale volontà di Dio dovremmo considerare quando gli chiediamo una qualsiasi cosa? Non la sua volontà occulta, ma la sua volontà rivelata (Deuteronomio 29:29).

4.3 Come facciamo a sapere se ciò che chiediamo è conforme alla Sua volontà rivelata? Se noi chiediamo ciò che Egli ha promesso, siamo sicuri che è conforme alla sua volontà di conferircelo, perché la promessa è fatta a noi (Atti 2:39).

4.4 Limitandoci a ciò che esprimono le promesse di Dio, non è forse limitare, restringere troppo ciò che potremmo chiedergli? Niente affatto, perché la promessa contiene smisuratamente al di là di quanto chiediamo o pensiamo (Efesini 3:20).

4.5 Possiamo chiedere misericordie temporali dalla mano di Dio? Si, perché ci sono promesse, nella misura in cui noi se ne abbia reale bisogno (Salmo 34:10; Isaia 33:16).

4.6 Nelle nostre richieste dobbiamo dare la preferenza a grazie spirituali o temporali? Dobbiamo dare la precedenza alle grazie spirituali: "cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno sopraggiunte" (Matteo 6:33).

4.7 Che cosa si intende per "regno di Dio e la sua giustizia"? L'opera della grazia nell'anima, e la giustizia imputata di Cristo, come suo fondamento (Romani 8:4).

4.8 Perché queste sono le cose alle quali dobbiamo dare la precedenza? Perché sono assolutamente necessarie alla nostra salvezza (Romani 5:21).

4.9 Nel nome di chi dobbiamo "offrire a Dio i nostri desideri per cose congrue con la Sua volontà"? Nel nome di Cristo.

5. In nome di chi?

5.1 Che cosa significa pregare nel nome di Cristo? Significa "in ubbidienza al suo comando, e confidando nelle sue promesse, implorare la grazia della sua misericordia, non semplicemente menzionando il suo nome, ma traendo il nostro incoraggiamento a pregare, il nostro ardire, forza e speranza di accoglienza nella preghiera, da Cristo e dalla sua mediazione" (Cat. Magg. West. 180).

5.2 Forse che il solo menzionare il nome di Cristo è in sé stesso una preghiera? No, ma traendo il nostro incoraggiamento a pregare, il nostro ardire, forza e speranza di accoglienza nella preghiera, da Cristo e dalla sua mediazione" (Cat. Magg. West. 180).

5.3 Perché dobbiamo pregare nel nome di Cristo? "La peccaminosità dell'uomo e la distanza da Dio che ne consegue, è così grande che non ci è possibile accedere alla sua presenza senza un mediatore. Non c'è, però, né in cielo né sulla terra alcuno che sia adatto e che sia stato stabilito ad essere un tale mediatore se non Cristo soltanto. Ecco perché non c'è alcun altro nome che ci sia stato dato per il quale possiamo pregare, se non il suo" (Cat. Magg. West. 181).

5.4 C'è un qualsiasi altro mediatore mediante il quale possiamo avvicinarci a Dio? No, non ci è possibile accedere alla sua presenza senza un mediatore. Non c'è, però, né in cielo né sulla terra alcuno che sia adatto e che sia stato stabilito ad essere un tale mediatore se non Cristo soltanto (Cat. Magg. West. 181).

5.5 Possiamo da noi stessi pregare in modo corretto? No, a meno che lo Spirito di supplica sia riversato su di noi (Zaccaria 12:10) per sovvenire alla nostra debolezza, "perché non sappiamo ciò che dobbiamo chiedere in preghiera, come si conviene" (Romani 8:26).

5.6 In che modo lo Spirito Santo ci aiuta a pregare? "mettendoci in grado di comprendere per chi, per cosa e come pregare. Egli, poi, opera nel nostro cuore e vivifica (sebbene non in tutti, non sempre e non nella stessa misura) quelle apprensioni, sentimenti, e grazie che sono necessarie per la giusta esecuzione di questo dovere" (Cat. Magg. West. 182).

6. Per chi dobbiamo pregare

6.1 Per chi dobbiamo pregare? "Dobbiamo pregare per l'intera chiesa di Cristo sulla terra, per i magistrati, per i ministri di Dio, per noi stessi, per i nostri fratelli e persino per i nostri nemici. Dobbiamo pregare per ogni sorta di persone viventi o che nasceranno, ma non per i morti né per coloro che sono conosciuti per aver commesso il peccato che conduce alla morte" (Cat. Magg. West. 183).

6.2 Per che cosa in particolare dobbiamo pregare in favore dell'intera Chiesa di Cristo? Che "tutti possano essere uno" in Cristo, suo glorioso capo (Giovanni 17:21), affinché crescano in ogni cosa verso colui che è il capo, cioè Cristo (Efesini 4:15) finché giungano tutti all'unità della fede e della conoscenza del Figlio di Dio, a un uomo perfetto, alla misura della statura della pienezza di Cristo" (vers. 13).

6.3 Per che cosa dobbiamo pregare in favore dei ministri di Dio? Che essi non ri ritraggano dall'annunciare tutto il consiglio di Dio (Atti 20:27) perché essi vegliino sulle anime nostre, come chi ha da renderne conto, e affinché facciano questo con gioia e non sospirando, perché ciò non vi sarebbe di alcun vantaggio (Ebrei 13:17).

6.4 Potremmo pregare di cuore per gli altri se trascuriamo di pregare per noi stessi? No, se siamo indifferenti per la condizione della nostra anima, è impossibile che ci interessiamo veramente per quella altrui, non più in là che il nostro profetto ed affezione ci leghi (Giobbe 27:9-10).

6.5 Chi sono i nostri fratelli per i quali dobbiamo pregare? Essi non solo solo coloro con i quali siamo in rapporto di parentela, ma tutti i membri della chiesa visibile, di più, per tutte le creature umane (1Giovanni 4:21).

6.6 Per che cosa in particolare dobbiamo pregare per i nostri nemici? Affinché il loro cuore venga trasformato, il loro carattere duro ammorbidito, che, per quanto male ci abbiano trattato, essi possano diventare amici di Cristo, e partecipi con Lui dell'eterna salvezza (Matteo 5:44 comparato con Luca 23:34).

6.7 Se dobbiamo pregare per ogni sorta di persone viventi, come dobbiamo pregare per l'Anticristo di Roma? Dall'amore che dovremmo avere per tutte le creature umane che sono sotto il giogo ed il dominio dell'Anticristo di Roma, dovremmo pregare per lui in nessun altro modo se non che il Signore lo distrugga col soffio della sua bocca e lo annienti all'apparire della sua venuta (2Tessalonicesi 2:8).

6.8 Che cosa si intende che noi dovremmo pregare per quelli che verranno? Con questo noi desideriamo che il regno e gli interessi di Cristo possano essere propagati ed avanzino nel mondo fino alla Sua seconda venuta (Salmo 102:18, Giovanni 17:20).

6.9 Per chi non dobbiamo pregare? Non dobbiamo pregare per i morti (2 Samuele 12:23), né per coloro che sappiamo abbiano commesso il peccato che porta alla morte (Cat. Magg. West. 183).

6.10 Perché non dovremmo pregare per i morti? Perché alla morte la condizione di ogni creatura umana è fissata inalterabilmente (Luca 14:22-27).

6.11 Come possiamo sapere se qualcuno abbia commesso il peccato che porta alla morte? Quando abbiano respinto l'evangelo che un tempo professavano d'abbracciare; dalla loro malizia ed invidia contro Cristo e dalla via di salvezza che Egli rappresenta; dal come trattano le evidenze stringenti in favore della fede cristiana, e le particolari dottrine d'essa, con la bestemmia ed il disprezzo; e per l'odio radicato che essi nutrono per ogni religione e coloro che le professano.

6.12 Perché non dobbiamo pregare per coloro che sappiamo hanno commesso questo peccato? Perché la Scrittura dichiara che il peccato contro lo Spirito Santo non sarà perdonato (Matteo 12:31-32). In questo caso si tratta dell'intenzionale e blasfema opposizione alla testimonianza dello Spirito Santo al riguardo di Cristo come l'unica via che porta alla salvezza (Luca 12:10).

6.13 Per quali cose dobbiamo pregare? Per tutto ciò che promuove la gloria di Dio, il benessere della Chiesa, il nostro e l'altrui bene, ma per nulla che sia illecito [come definito dalla Parola di Dio] (Cat. Magg. West. 184).

7. Come pregare

7.1 Come dobbiamo pregare? Dobbiamo pregare con la consapevolezza riverente della maestà di Dio, e con il profondo senso della nostra indegnità, bisogni e peccati. Dobbiamo pregare con cuore penitente, riconoscente, e aperto; con intelligenza, fede, sincerità, fervore, amore e perseveranza. Dobbiamo pregare attendendoci da Dio la sua risposta e con umile sottomissione alla sua volontà (Cat. Magg. West. 185).

7.2 Che cosa significa pregare con intelligenza? Significa avere una qualche conoscenza di Dio, che è l'oggetto della nostra preghiera (Salmo 65:2); delle nostre necessità, che ne sono l'argomento (Salmi 60:11), e delle promesse, che in essa sono il nostro incoraggiamento (Numeri 14:17-19).

7.3 Che cosa significa pregare con fede? Significa credere che riceveremo le benedizioni promesse, perché egli ha detto: "Tutte le cose che domandate pregando, credete di riceverle e le otterrete" (Marco 11:24).

7.4 Che cosa significa pregare con sincerità e fervore? Significa avere cuore e affezioni dirette con sincerità e intensità verso ciò per il quale stiamo pregando: "O Eterno, da' ascolto a una giusta causa, presta attenzione al mio grido, porgi l'orecchio alla mia preghiera, che non viene da labbra di frode" (Salmi 17:1).

7.5 Che cos'è quell'amore verso Dio che dovrebbe essere esercitato nella preghiera? E' l'ardente desiderio per la Sua presenza (Isaia 26:9), una gioia sincera in lui, considerandolo come l'oggetto più amabile e soddisfacente della nostra anima (Salmo 73:25).

7.6 Che cosa significa pregare con perseveranza? (Efesini 6:18) Significa "prendete la abitudine di pregare sempre" così com'é stato reso Romani 12:12; o rifiutare ogni motivo di scoraggiamento, non mollare, quand'anche non avessimo un riscontro immediato (Matteo 15:22-29).

7.7 C'è differenza fra pregare con perseveranza, e pregare sempre, senza cessare? La differenza può stare in questo, che la preghiera con perseveranza non si stanca di questo dovere, non desiste da esso, per quanto non riceviamo immediatamente ciò per cui preghiamo; ma pregare sempre, senza cessare, significa studiarsi di mantenere una disposizione costante alla preghiera (Salmi 73:23), e non trascurare i momenti di preghiera, quando ricorrono (Salmi 61:2).

8. Tipi di preghiera

8.1 Quali sono i diversi tipi di preghiera che la Scrittura menziona? Di solito sono classificati in tre categorie: segreti, privati e pubblici.

8.2 Che cos'è la preghiera segreta? Significa che l'individuo si ritira per un certo tempo dalla compagnia con altri affinché possa avere un rapporto libero e familiare con Dio da soli Matteo 6:6: "Ma tu, quando preghi, entra nella tua cameretta, chiudi la tua porta e prega il Padre tuo nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà pubblicamente".

8.3 La preghiera segreta è un dovere per ogni cristiano? Si, perché ogni cristiano ha le sue proprie necessità particolari che devono trovare risposta (Salmi 70:5); dubbi da risolvere (Isaia 38:14), e difficoltà da rimuovere (2Corinzi 12:8), ai quali solo Dio può rispondere (Salmi 35:10).

8.4 Non si potrebbe fare una preghiera segreta in compagnia d'altri? Sì, ci può essere quella che ordinariamente viene chiamata le ORAZIONI GIACULATORIE o "gridare a Dio".

8.5 Che cosa sono le orazioni giaculatorie? Sono segrete ed improvvise espressioni dei desideri dell'anima verso Dio, in qualche emergenza che può capitare secondo che Dio dispone. Sono brevi aspirazioni a Dio fatte durante la giornata, che sono un potente strumento per mantenere vivo il senso della presenza di Dio e crescere nel suo amore.

8.6 Come possiamo ingaggiarci in questo tipo di preghiera? O con un singolo pensiero "scagliato" verso il cielo, come sembrerebbe che Neemia avesse fatto (Neemia 2:4) o con parole pronunciate nella mente soltanto, come leggiamo di quelle di Anna (1Samuele 1:13).

8.7 Quale successo hanno queste sospiri giaculatori dell'anima? Spesso hanno ottenuto felici e rapide risposte, come nel caso di Mosè che, in mezzo alle lamentele del popolo, aveva lanciato il suo grido al cielo con una breve giaculazione, alla quale il Signore aveva risposto in modo immediato. "Quindi l'Eterno disse a Mosè: «Perché gridi a me? Di' ai figli d'Israele di andare avanti" (Esodo 14:15); come pure i figli di Ruben che combattevano contro gli Agariti "Essi furono aiutati contro di loro, perché durante il combattimento gridarono a DIO, che diede ascolto alla loro preghiera, poiché avevano avuto fiducia in lui; così gli Hagareni e tutti quelli che erano con loro furono dati nelle loro mani" (1 Cronache 5:20).

8.8 Qual é l'uso delle orazioni giaculatorie?. Esse tendono a mantenere la comunione con Dio, senza che noi dobbiamo interrompere le nostre attività legittime (Salmo 73:23). Sono pure un mezzo pedr respingere improvvise tentazioni (2Corinti 12:8-9), e per disporre il cuore ad un'esecuzione più solenne dei doveri stabiliti della preghiera e della lode in momenti stabiliti (Salmi 42 confrontare vers. 6 e 8).

8.9 Che cos'è la preghiera PRIVATA?. E' la preghiera fatta in un gruppo ristretto di cristiani che si incontrano per questo solenne esercizio (Romani 16:5).

8.9 In che modo viene normalmente distinta? La preghiera fatta in famiglia o con altri credenti (preghiera sociale).

8.10 Che cos'è la preghiera sociale? Significa pregare in comunione con altri cristiani, diverse famiglie, che si ritrovano per soggetti di comune edificazione, o in quei tempi concordati fra di loro (Malachia 3:16).

8.11 Che cos'è la preghiera PUBBLICA? E' la solenne riunione in cui la comunità cristiana si ritrova per il culto nelle sue assemblee pubbliche, in cui un pastore, o un'altra persona autorizzata a predicare l'Evangelo, si presta come bocca del popolo di Dio (Atti 20:36).

8.12 Che cosa significa UNIRSI alla preghiera privata o pubblica, dove uno solo si fa portavoce di tutti? Significa offrire a Dio i desideri che provengono dalla bocca di quel portavoce, per cose conformi alla volontà di Dio, come se li avessimo pronunciati noi stessi.

8:13 Che cosa si esige da coloro che si fanno portavoce di altri in questo tipo di preghiera? Essi sono chiamati ad avere particolare cura che le loro preghiere siano regolare esattamente dalla volontà rivelata di Dio; nel cui caso tutti i presenti saranno incoraggiati ad unirsi in ogni parte di quel dovere.

8.14 Che cosa si richiede nell'unirsi alla preghiera nel modo giusto? A questo fine si richiede espressamente, che si faccia stretta attenzione senza far minimamente divarare i pensieri: "Essi erano perseveranti nel seguire l'insegnamento degli apostoli, nella comunione, nel rompere il pane e nelle preghiere" (Atti 2:42).; che vi sia una fede viva, senza dubitare (Giacomo 1:6) ed una serie di espressioni che concorrano con la parola di Dio proclamata (1Cronache 16:36).

9. La preghiera di confessione di peccato

9.1 Qual è la SECONDA PARTE della preghiera nella risposta del catechismo che consideriamo? E' la confessione dei nostri peccati.

9.2 Perché la confessione dei peccati viene menzionata come componente della preghiera? Perché, essendo noi peccatori, non possiamo pregare con fede per alcuna delle grazie promesse senza riconoscere che ne siamo indegni, o che sia infinitamente di più di quello che meritiamo (Daniele 9:18).

9.3 Che cosa necessariamente presuppone la confessione di peccato? Presuppone il nostro senso di colpa e che giustamente per il peccato meriteremmo il castigo (Esdra 9:13).

9.4 Perché la confessione di peccato è necessaria nella preghiera? Se non abbiamo una profonda consapevolezza dei nostri peccati, non possiamo essere onesti e chiedere di tutto cuore che Dio perdoni i nostri peccati (Salmo 25:11).

9.5 A qual fine dovremmo confessare nella preghiera i nostri peccati? Affinché Dio sia dichiarato giusto ed abbia la gloria quando giudica, ato che tutti i suoi giudizi sono giusti e retti (Salmi 51:4), ed affinché noi si sia resi umili e disposti a ricevere favori immeritati con gratitudine (Salmi 32:5).

9.6 In che modo dovremmo confessare i nostri peccati? Con contrizione ed odio per essi (Luca 18:13) e con la nostra chiara determinazione (nella forza che dà la grazia) ad abbandonarli (Giobbe 34:32).

10. Il grato riconoscimento dei Suoi benefici

10.1 Qual'è la TERZA PARTE della preghiera menzionata nella risposta del Catechismo E' il grato riconoscimento dei Suoi benefici.

10.2 La preghiera e il rendimento di grazie sono congiunte nella Scrittura? Sì. Salmi 116:17 "Io ti offrirò un sacrificio di ringraziamento e invocherò il nome dell'Eterno".

10.3 Qual è l'oggetto del rendimento di grazie? Sono i benefici o le grazie, siano esse offerte o ricevute.

10.4 Perchè le benedizioni che riceviamo sono chiamate grazie? Perché avendo il peccato resoci miserevoli, noi ne siamo del tutto indegni e non meritevoli (Genesi 32:10).

10.5 Perché sono chiamate le SUE grazie? Perché Dio stesso ne è l'Autore e perché sono da parte sua un dono (1Timoteo 6:17).

10.6 Per quali grazie dovremmo essere riconoscenti? Sia per quelle temporali che apirituali, sia per quelle comuni che per quelle straordinarie (Salmi 145:9).

10.7 Qual è la migliore evidenza a Dio per le sue grazie di ogni tipo? E' quella di essere riconoscenti per averci mandato il Cristo, suo indicibile dono (2Corinzi 9:15).

10.8 C'è motivo di essere riconoscenti anche nell'afflizione e nel castigo? "Ogni correzione infatti, sul momento, non sembra essere motivo di gioia, ma di tristezza; dopo però rende un pacifico frutto di giustizia a quelli che sono stati esercitati per mezzo suo" (Ebrei 12:10-11).

10:9 Perché la preghiera dovrebbe essere congiunta ad un grato riconoscimento dei benefici ottenuti? Affinché le grazie che riceviamo siano benedette da noi facendone uso; ed affinché noi non provochiamo, con l'ingratitudine, Dio stesso che ci potrebbe negare le grazie che gli potremmo chiedergli nel futuro (Isaia 1:15).

11. La risposta alla preghiera

11.1 Come possiamo sapere se le nostre preghiere sono state accettate ed esaudite? Se siamo stati perseveranti edd importuni nel pregare e abbiamo dimostrato santa sottomissione alla volontà di Dio per ciò che in particolare abbiamo chiesto, questa è una buona evidenza che Egli ha udito la voce delle nostre suppliche (2Cronache 20:12,17).

11.2 Come facciamo a sapere se le sue grazie ci sono giunte nel corso di ciò che Egli comunemente ci provvede, o come risposta alla preghiera? Questo può essere sia dal modo e dal tempo in cui le grazie sono ricevute.

11.3 Come può apparire dal modo in cui le grazie sono ricevute, che esse sono la risposta alla nostra preghiera? Pò apparire da uno di questi due segni: cioè, se quella grazia è accordata in breve tempo ed inaspettatamente (Isaia 65:24) ed altre grazie sono conferite insieme, oltre ed al di sopra di ciò che desideravamo (1Re 3:12,13).

11.4 Come possiamo sapere dal tempo in cui queste grazie sono ricevute che esse ci sono state date come risposta alla preghiera? Se esse sono concesse quando maggiormente ne abbiamo bisogno, o nel tempo in cui pregavamo più intensamente ed in modo importuno, come la liberazione di Pietro dalla prigione la notte stessa in cui Erode aveva determinato che sarebbe stata la sua ultima; e allo stesso modo, quando la chiesa era riunita per lottare con lui in preghiera (Atti 12:6,7,12).

11.5 Perché il Signore talora ritarda nel rispondere ad una nostra preghiera che decide di conferirci più tardi? Egli ci esaudisce dilazionando affinché noi si possa essere maggiormente riconoscenti per essa quando viene esaudita; e nel frattempo per renderci supplicanti più assidui ed ardenti per essa (2 Corinzi 12:8-9).