Confessioni di fede/Westminster/Catechismo minore/cmw098/Commento: differenze tra le versioni

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{{In costruzione}}'''Che cos'è la preghiera? Preghiera significa offrire a Dio i nostri desideri per cose congrue con la Sua volontà, nel nome di Cristo, insieme alla confessione dei nostri peccati e con grato riconoscimento dei Suoi benefici (Domanda 98 del Catechismo Minore di Westminster).'''
'''Che cos'è la preghiera? Preghiera significa offrire a Dio i nostri desideri per cose congrue con la Sua volontà, nel nome di Cristo, insieme alla confessione dei nostri peccati e con grato riconoscimento dei Suoi benefici (Domanda 98 del Catechismo Minore di Westminster).'''
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Versione delle 01:09, 16 lug 2020

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Che cos'è la preghiera? Preghiera significa offrire a Dio i nostri desideri per cose congrue con la Sua volontà, nel nome di Cristo, insieme alla confessione dei nostri peccati e con grato riconoscimento dei Suoi benefici (Domanda 98 del Catechismo Minore di Westminster).


1. Destinatario della preghiera

1.1 Dobbiamo pregare Dio soltanto? "Dio soltanto è in grado di scrutare i cuori, esaudire le richieste, condonare i peccati, adempiere ai desideri di tutti; solo in lui dobbiamo credere e solo a lui è dovuto il culto religioso. La preghiera, che è parte non minima di questo culto deve essere rivolta a lui solo, e a nessun altro" (Cat. Magg. Westm. D/R 179).

1.2 Perché la preghiera deve essere rivolta da tutti solo a Dio e a nessun altro? Perché "io soltanto è in grado di scrutare i cuori, esaudire le richieste, condonare i peccati, adempiere ai desideri di tutti" (ibid.).

1.3 Possiamo dirigere la nostra preghiera ad una delle Persone della Santa Trinità? Certamente, perrché, essendo il Dio trino l'unico oggetto del culto religioso, quale che sia delle tre la Persona alla quale ci rivolgiamo, le altre due sono comprese ed incluse (2Corinzi 13:13).

1.4 Possiamo rivolgere le nostre preghiere ad angeli oppure a santi in cielo che sono alla presenza di Dio? Essendo essi delle semplici creature, per quanto gloriose o glorificate, la Parola di Dio non ci permette di rivolgere le nostre preghiere a creature. Essi non possono supplire ai nostri bisogni né rimuovere le miserie che il peccato ci ha causato. Inoltre, farlo sarebbe grossolana idolatria. "Come Pietro entrava, Cornelio gli andò incontro, gli si gettò ai piedi e l'adorò. Ma Pietro lo rialzò, dicendo: «Alzati, sono anch'io un uomo»" (Atti 10:25-26). "Caddi per adorare davanti ai piedi dell'angelo che mi aveva mostrato queste cose. Ma egli mi disse: «Guardati dal farlo! Io sono conservo tuo e dei tuoi fratelli, i profeti, e di coloro che custodiscono le parole di questo libro. Adora Dio!»" (Apocalisse 22:8,9).

1.5 Non potremmo noi rivolgerci ad essi come mediatori fra noi e Dio? Quand'anche lo potessimo fare, non ce ne sarebbe alcun bisogno, perché solo il Signore e Salvatore Gesù Cristo è stato costituito come nostro mediatore fra noi e Dio: "Infatti c'è un solo Dio e anche un solo mediatore fra Dio e gli uomini, Cristo Gesù uomo" (1 Timoteo 2:5). Inoltre Egli disse: "Colui che viene a me, io non lo caccerò fuori" (Giovanni 6:37). "Accostiamoci dunque con piena fiducia al trono della grazia, affinché otteniamo misericordia e troviamo grazia, per ricevere aiuto al tempo opportuno" (Ebrei 4:16).

1.6 ...ma non è scritto che gli apostoli o la madre di Gesù avevano fatto da tramite fra alcuni e Gesù? Si, ma questo è avvenuto sulla terra. Non c'è alcuna indicazione, comando od esempio nelle Scritture che noi lo si possa fare dopo la loro dipartita. Sarebbe comunque superfluo.

1.7 Ma rivolgerci in preghiera a santi o alla madre di Gesù non è forse esemplificato, raccomandato o comandato da autorevoli uomini di Dio, da alcune chiese o dalla tradizione? Tutto quanto persone, chiese o tradizioni possano dire o esemplificare è autorevole solo quando è dimostrabilmente conforme a ciò che Dio ci ha rivelato nelle Sacre Scritture una volta per sempre, alle quali nessun'altra dottrina può essere aggiunta da alcuno, quali che siano le sue pretese. Tutto va verificato così come anche i credenti della Berea con quanto diceva loro l'apostolo Paolo: "Or costoro erano di sentimenti più nobili di quelli di Tessalonica e ricevettero la parola con tutta prontezza, esaminando ogni giorno le Scritture per vedere se queste cose stavano così" (Atti 17:11). Anche l'apostolo Pietro aveva dovuto essere ripreso, perché in un'occasione, non aveva detto la verità: "Ma quando Pietro venne in Antiochia, io gli resistei in faccia, perché era da riprendere" (Galati 2:11).

2. La preghiera in sé stessa

2.1  La preghiera è un forse informare Dio di ciò che egli non conoscceva prima? Certo che no: da ogni eternità Egli già conosceva i pensieri che ci sarebbero passati per la mente nel tempo (Salmi 139:2,4).

2.2 Forse che preghiamo Dio affinché Egli cambi idea su qualcosa, o per persuaderlo a concederci ciò che prima non era disposto a concedere? No, perché in Lui "non vi è mutamento né ombra di rivolgimento" (Giacomo 1:17), ma Lo preghiamo per ottenere ciò che sappiamo Egli è disposto a conferire, 1 Giovanni 5:14: "Questa è la sicurezza che abbiamo davanti a lui: se domandiamo qualche cosa secondo la sua volontà, egli ci esaudisce"

3. Le componenti della preghiera

3.1 Quali sono le diverse componenti della preghiera menzionate in questa risposta? Esse sono tre: petizione (chiedere), confessione, e ringraziamento.

3.2 In quale di queste la preghiera consiste propriamente? Nella PETIZIONE o supplica.

3.3 in che modo la risposta descrive le nostre petizioni, o suppliche? Le descrive come un'offerta dei nostri desideri a Dio.

3.4 Perché le nostre petizioni sono chiamate desideri? Perché le parole della nostra bocca, senza i desideri del nostro cuore, non sono altro che suoni vuoti alle orecchie di Dio. Isaia 59:13 "Poiché questo popolo si avvicina a me solo con la bocca e mi onora con le labbra, mentre il suo cuore è lontano da me".

3.4 Perché i nostri desideri devono essere un'offerta fatta a Dio? Perché le preghiere sono "sacrifici spirituali" (1Pietro 2:5), e tutti i sacrifici devono essere offerti a Dio soltanto (2Re 17:35-36).

3.5 Da che cosa sorgono i desideri del cuore? Da un senso di bisogno: non possiamo, infatti, avere un sincero desiderio per ciò che non siamo interiormente segnati, in quanto: "Chi è sazio disprezza il favo di miele; ma per chi ha fame ogni cosa amara è dolce" (Proverbi 27:7).

3.6 Per quali COSE dovremmo offrire i nostri desideri a Dio? Per le cose congrue (conformi, corrispondenti) alla Sua volontà.

3.7 Quale volontà di Dio dovremmo considerare quando gli chiediamo una qualsiasi cosa? Non la sua volontà occulta, ma la sua volontà rivelata (Deuteronomio 29:29).

3.8 Come facciamo a sapere se ciò che chiediamo è conforme alla Sua volontà rivelata? Se noi chiediamo ciò che Egli ha promesso, siamo sicuri che è conforme alla sua volontà di conferircelo, perché la promessa è fatta a noi (Atti 2:39).

3.9 Limitandoci a ciò che esprimono le promesse di Dio, non è forse limitare, restringere troppo ciò che potremmo chiedergli? Niente affatto, perché la promessa contiene smisuratamente al di là di quanto chiediamo o pensiamo (Efesini 3:20).

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