Corsi/Custodisci/05: differenze tra le versioni

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'''V.'''


'''IL PECCATO E I SUOI EFFETTI'''
{{Custodisci}}


'''''Lettura biblica: Genesi 3'''''
= V. DIO E' IL CREATORE =


"Perché faccio ciò che so essere sbagliato" chiede un ragazzo a suo padre. Anche tutti noi ci facciamo spesso domande di questo tipo. Perché intorno a noi c'è tanto male? Perché c'è tanto crimine? Perché i ricchi ed i privilegiati sembrano essere inclinati ad infrangere la legge tanto quanto i poveri e degli emarginati?
'''Lettura Biblica:''' {{Passo biblico|Genesi 1-2}}


I filosofi a queste domande hanno fornito molte risposte, ma nessuna di queste sembra dare ragione sufficiente alla prevalere nel mondo del peccato e della malvagità. Solo la Bibbia ci può dire esattamente perché siamo come siamo.
Da dove vengo? Chi mi ha fatto? Come è sorto il mondo? E' qualcuno che l'ha fatto, oppure è sempre stato qui come lo conosciamo oggi? Ogni bambino si pone domande come queste. Riflettono la curiosità naturale che abbiamo sulle nostre origini. In realtà queste domande e le loro risposte sono basilari per la nostra concezione del mondo e della vita.


La domanda fondamentale che si chiede da dove è venuto il male, non è però una a cui la Bibbia dia risposta. Perché l'eterno, sovrano ed onnipotente Iddio permette al peccato di guastare il suo buon creato? Noi questo non lo sappiamo, perché a questo riguardo la Scrittura tace.
Come cristiani, anche per queste domande ricorriamo alla Bibbia, e la questione sulle nostre origini viene soddisfatta immediatamente: "Nel principio Iddio creò i cieli e la terra"(Genesi 1:1). Con questa affermazione profonda e semplice nel contempo viene presentata una concezione di base per comprendere il mondo ed il suo significato.


Possiamo avere un piccolo conforto nel sapere che il peccato non ebbe origine nell'uomo, ma fu introdotto nel mondo da Satana, il quale a sua volta è una creatura decaduta, respinta per questo dalla presenza di Dio (vedi Apocalisse 12:9). Questo misterioso evento, che avvenne nella dimensione dello spirito, può in qualche modo spiegare perché non possiamo risolvere il problema dell'origine ultima del peccato.
Dio ha creato ogni cosa per la propria gloria (vedi Salmo 19:1; 72:19; Is. 43:7). Tutto ciò che v'è nel creato dovrebbe quindi glorificare Dio. In un certo senso tutto ciò che la Bibbia poi ancora dirà non è che un'amplificazione di questa idea di base.


'''Un patto d'opere'''
Concezioni errate sulle nostre origini


L'uomo era stato originalmente creato buono. Era giusto per natura e inclinato a fare ciò che piace a Dio, perché in lui non c'era peccaminosità. Era stato creato ad immagine e somiglianza di Dio, e Dio aveva dichiarato che questo coronamento della stessa creazione era molto buono (vedi Genesi 1:31).
La dottrina biblica della creazione è la linea divisoria di base fra la concezione cristiana del mondo e tutto il pensiero non-cristiano.


Una delle benedizioni che l'uomo aveva ricevuto era la libertà -poteva scegliere di fare ciò che voleva. Questo dono della libertà, però, comportava il rischio di fare una scelta sbagliata e perdere così la sua rettitudine. La gloria di Dio sarebbe stata naturalmente promossa se la sua creatura razionale avesse volontariamente scelto di servire Lui piuttosto che essere come un automa, incapace di fare altrimenti che obbedire a Dio.
Varie altre culture antiche, per esempio, avevano una grande varietà di racconti a spiegare come il mondo e l'uomo erano sorti, e pure l'uomo moderno ha elaborato le proprie teorie.


Dato che l'uomo era stato creato con una capacità naturale di rapportarsi in modo significativo con Dio, venne stabilito con lui un patto o alleanza, e lui godeva di comunione personale con il suo creatore.
Molti di questi antichi racconti immaginavano divinità che lottavano l'una contro l'altra, e quando una vinceva, distruggeva l'avversaria e con i suoi resti formava il mondo come noi lo conosciamo ora. Altri si rappresentano divinità maschili e divinità femminili che producono altre divinità, le quali, a loro volta, formano il mondo. In molti di questi miti troviamo un panteon con un gran numero di divinità in cui ciascuna serve per spiegare un aspetto od un altro del mondo. Per esempio, alcune culture si rappresentano divinità come il dio maggiore e sua moglie, un dio sole, una dea luna, un dio della guerra e una dea dell'amore. Il male presente nel mondo, per esempio, per alcuni aveva origine dal mito del vaso di Pandora, oppure dal fatto che gli dei erano stati offesi dagli uomini.


Come creatura razionale era suo dovere servire il Creatore e fare tutto ciò che gli era richiesto. Al fine di portare l'uomo alla scelta cosciente di servirlo liberamente, Dio lo pose in una situazione di prova. Egli designò uno degli alberi dell'Eden "l'albero della conoscenza del bene e del male". L'uomo poteva avvalersi liberamente di tutto ciò che l'Eden offriva, ma il fatto che era ciononostante anche lui una creatura doveva essergli sempre chiaro: aveva dei limiti, e questi limiti erano rappresentati dalla proibizione che Dio gli aveva fatto di nutrirsi del frutto di quel particolare albero.
Tali tentativi di rendere ragione all'origine del mondo non soddisfacevano però il pubblico più colto, perché già nell'antichità troviamo espressioni di insoddisfazione e di generale scetticismo rispetto ai miti ed alle leggende che parlano delle origini. Questo può essere riflesso nella domanda di Pilato: "Che cos'è la verità?".


La prova consisteva nel fatto che era solo il preciso comando di Dio che avrebbe contraddistinto questo dagli altri alberi del giardino. Dio aveva scelto quest'albero, rispetto agli altri per mettere l'uomo davanti alla scelta di obbedire o non obbedire a Dio solo perché era Dio, e senza discutere sul significato di quest'ordine. Come creatura razionale che sapeva che Dio era il suo Creatore e che godeva di un'intima comunione con Lui, Adamo non aveva ragione per mettere in questione l'obbedienza a questo comando.
L'uomo moderno è stato influenzato dall'ipotesi evoluzionista e dalla "scienza" e crede che il mondo si sia formato semplicemente per un processo di evoluzione senza la presenza di alcuna divinità creatrice. Questo implica che l'intero universo, incluso l'uomo, sia sorto semplicemente per caso. Questa teoria, però non rende giustizia ai dati di una scienza legittima, esaminati con attenzione. Essa pure non può spiegare il rapporto causa-effetto che esiste all'interno degli eventi che accadono nel mondo.


Questa prova è comunemente chiamata "il patto d'opere". E' stata così chiamata perché il privilegio di continuare a godere delle benedizioni di Dio era condizionale all' "opera" di Adamo, cioè alla sua obbedienza. Essa è stata pure chiamata "il patto della vita", per ciò che implicava nel caso che Adamo avesse obbedito. Se avesse mangiato dell'albero proibito, sarebbe sicuramente morto (Genesi 2:17). D'altra parte, se avessero obbedito a Dio avrebbe continuato a vivere e probabilmente, dopo questo periodo di prova, avrebbe guadagnato la vita eterna.
E' veramente curioso il fatto che così tanti scienziati moderni, che in altre aree pretendono prove dimostrabili alle loro conclusioni, accettino così ingenuamente e senza riflettere un'ipotesi sull'origine e sullo sviluppo dell'universo la cui sola base sia il caso, perché una volta permesso al concetto di 'caso' entrare nel sistema, tutto l'intero sistema cade! Laddove è presente il caso, non vi può essere alcun sistema razionale, nessuna causa, nessun effetto, nessuna spiegazione ragionevole.


La Bibbia ci dice pure che Adamo non è il capostipite naturale dell'umanità, ma pure capo o rappresentante di un'alleanza che coinvolgeva pure tutti i suoi discendenti. Quando Adamo agiva, egli agiva in rappresentanza di noi tutti; quando cadde in peccato, tutti noi è come se avessimo peccato in lui (vedi Romani 5:12-19). Potrebbe anche non piacerci questa dottrina dell'imputazione a noi del peccato di Adamo quando pensiamo alla caduta, ma, quando consideriamo Gesù Cristo (il secondo Adamo), il quale opera in nostro favore nel morire in rappresentanza del popolo del patto, ci rallegriamo che egli sia il nostro rappresentante "federale" e che la sua giustizia venga imputata a noi.
== L'insegnamento della Bibbia ==


Adamo, come originalmente era stato creato, e nella funzione di parte con la quale era stato stipulato questo patto, doveva servire iddio ed esserne il suo vero portavoce (profeta), il suo vero adoratore (sacerdote) e il suo vero amministratore delegato (re). Quando cadde in peccato (Genesi 3:6) egli aveva pervertito queste tre funzioni. Divenne un falso interprete del mondo e della sua realtà, e quindi falso portavoce. Egli cessò di adorare Iddio in verità, violando così la sua funzione sacerdotale. Pure il suo dominio sulla terra venne ad essere corrotto perché ora esercitava autorità per la propria gloria e non per la gloria di Dio.
Solo il resoconto biblico dell'origine di tutte le cose può adeguatamente spiegare il mondo in cui viviamo. Il primo versetto stesso della Bibbia è già un riassunto di ciò che immediatamente ne segue, come pure un'introduzione dell'intero racconto.


'''La tentazione e la caduta'''
Notiamo immediatamente che si presuppone l'esistenza di Dio. Non troviamo infatti "dimostrazioni" o prove della sua esistenza, giacché questo Dio che esiste dall'eternità è la sorgente di ogni cosa che esiste. Le espressioni i cieli e la terra, includono tutte le stelle e le galassie dell'universo come pure la dimensione a noi invisibile in cui si muovono Dio e gli angeli. "Terra" include tutto ciò che esiste qui sul nostro pianeta.


Satana fu veramente astuto nell'avvicinarsi ad Adamo ed Eva al fine di sedurli a peccare. Non fece un attacco diretto contro Adamo, ma si presentò alla loro stessa pari in modo molto insidioso- attraverso Eva. Dio aveva infatti identificato l'albero proibito prima di aver creato Eva (Genesi 2:15-17), così lei non aveva udito questa proibizione direttamente da Dio, ma attraverso la mediazione profetica di Adamo. Il fatto di essere stata non direttamente coinvolta nel comandamento del Signore la rese più suscettibile ad essere tentata.
Avendo così affermato il fatto dell'esistenza del Creatore e che Egli abbia creato, il resto della prima sezione (Genesi 1:2-2:3) dà una sommaria descrizione dell'ordinato processo di creazione del mondo. Dovremmo prendere nota del fatto, a questo punto, che, sebbene l'affermazione iniziale parli dell'universo intero, il resto di questa sezione si focalizza sulla terra perché essa è la nostra abitazione ed il luogo dove abbiamo un rapporto con Dio. Questo è coerente con il proposito stesso della Bibbia, ed è assolutamente appropriato che il racconto dettagliato della creazione interessi soprattutto la terra ed i suoi abitanti, piuttosto che l'universo intero.


Vediamo pure il modo in cui Satana le ha formulato la sua prima domanda suggerendole che non era ragionevole per Dio impedire loro di nutrirsi del frutto di tutti gli alberi del giardino (Genesi 3:1). Per tutta risposta Eva indicò che potevano si mangiare da tutti gli alberi, ma quando menzionò l'albero proibito, Eva disse di più di ciò che Dio aveva loro di fatto proibito. Dio aveva loro comandato di non mangiarne, ma lei aveva aggiunto: ''"...e non lo toccate"'' (Genesi 3:3). Dobbiamo fare attenzione a non far dire a Dio di più di quello che abbia effettivamente detto. Qualcuno ha detto che chi oggi proibisce ciò che Dio permette, domani permetterà ciò che Dio proibisce! Eva pare che sia caduta proprio in questo tipo di errore.
Il racconto della Genesi continua con una descrizione degli elementi basilari che Dio ha creato, prima di formare il mondo abitato (Genesi 1:2). E' interessante notare come Dio non chiami ogni cosa all'esistenza nella sua forma finale.


Dopo aver dapprima usato un approccio indiretto, Satana ora compie il suo attacco frontale, chiama Dio un bugiardo e dice: ''"No, non morrete affatto"'' (Genesi 3:4). Vediamo allora proprio qui il fulcro di tutta la faccenda perché davanti ad Eva sono messe due affermazioni contrarie. Dio aveva detto che se ne avessero mangiato, sarebbero sicuramente morti (Genesi 2:17), Satana affermava che questa affermazione semplicemente non era vera, e così questo metteva Eva difronte alla scelta fra verità e menzogna. Quando Eva scelse di obbedire a Satana, ella seguiva il padre delle menzogne (Giovanni 8:44).
Egli potrebbe aver certo potuto fare così, ma Egli invece scelse di creare le cose per tappe. Forse questo avvenne per permettere a noi di vedere come Dio sia un Dio d'ordine. In quest'affermazione noi vediamo lo Spirito di Dio che si muove o "aleggia" sulle acque. Lo Spirito Santo era attivo nella creazione, come pure lo era il Figlio (vedi Giovanni 1:1,2). Tutt'e tre le persone della Trinità partecipano alla creazione.


Oltre a chiamare Iddio un bugiardo, Satana continuò ad ingannare Eva al riguardo degli effetti che il mangiare del frutto proibito avrebbe causato: ''"...ma Iddio sa che nel giorno che ne mangerete, gli occhi vostri s'apriranno, e sarete come Dio, avendo la conoscenza del bene e del male"'' (Genesi 3:5). Paolo ci dice che Eva in questo era stata ingannata (1 Timoteo 2:14), e lei prese del frutto e ne mangiò, come pure: ''"ne dette anche a suo marito che era con lei, ed egli ne mangiò"'' (Genesi 3:6).
Il primo passo per mettere ordine a tutti questi elementi fu il comando di Dio che sorgesse la luce (Genesi 1:3-5). Questo rivela il Suo potere, perché Egli semplicemente comanda ed ecco che la luce diviene presente. L'intero processo della Sua opera creatrice può essere descritto come avvenuto "per la potenza della Sua Parola" (v. Isaia 40:26; Geremia 10:12).


Spesso ci si chiede quando Eva peccò la prima volta. Nonostante la sua suscettibilità ad essere tentata, ella non aveva infranto il comandamento di Dio se non quando mangiò del frutto proibito. Per definizione biblica, il peccato è la trasgressione della legge di Dio (1 Giovanni 3:4). L'unica legge che Adamo ed Eva avevano ricevuto era il comando di non mangiare dell'albero del bene e del male.
La luce così creata è ciò che oggi comprendiamo come "energia", il che include molto più che la luce come comunemente la intendiamo. L'atto creativo portò all'esistenza questa energia, inclusa naturalmente il corso della luce visibile che noi distinguiamo dalle tenebre.


Satana aveva detto ad eva che se lei avesse mangiato il frutto proibito, avrebbe ottenuto conoscenza del bene e del male. Certamente essi ottennero la conoscenza del male peccando contro Dio, ma essi persero nel contempo la conoscenza del bene. Se avessero obbedito a Dio e non avessero mangiato dell'albero della conoscenza del bene e del male, essi avrebbero ottenuto una somiglianza completa con Dio nel fatto di respingere il male e la scelta consapevole del bene. In altre parole, per loro non era necessario peccare per ottenere la conoscenza del bene e del male.
Nel secondo giorno della creazione Dio separa le acque e crea al di sopra "una distesa" (il cielo) e ne lasciò le acque al di sotto. Il terzo giorno Egli fa apparire l'asciutto e la vegetazione (Genesi 1:9-13). Questi primi tre giorni vedono così la creazione dell'ambiente in cui le susseguenti creature dovranno vivere. Gli ultimi tre giorni vengono posti in parallelo ai primi tre, in questi vengono creati gli abitanti delle rispettive sfere corrispondenti alla creazione degli ambienti.


Nel leggere il racconto della tentazione di Eva, potremmo essere tentati di attribuire a lei ogni colpa. L'apostolo Paolo, però, ci dice chiaramente che fu la disobbedienza di Adamo a portare il peccato e la morte nel mondo (Romani 5;:12-19). Era il deliberato peccato di Adamo e non l'inganno fatto ad Eva che qui ci si riferisce (vedi 1 Timoteo 2:14).
Il quarto giorno è parallelo al primo: in esso vengono creati il sole, la luna e le stelle con la loro rispettiva luminosità (Genesi 1:14-19). Dobbiamo confessare di non comprendere come possa esistere la lue indipendentemente da ciò che ne consideriamo la fonte, ma questo dipende dalla nostra prospettiva di come vediamo oggi le cose. Viviamo in un universo pienamente creato ed ordinato, e quindi non abbiamo esperienza di come possono essere state le cose prima nel corso del processo creativo. Dobbiamo semplicemente riconoscere la nostra incapacità a comprendere pienamente come avvenne la creazione ed accettarla sulla base che essa è autorevole Parola di Dio.


'''Le conseguenze della caduta'''
Il quinto giorno è parallelo col secondo e in esso vediamo la creazione dei pesci e degli uccelli, i quali abitano le acque ed i cieli (Genesi 1:20-23). Il sesto giorno è parallelo col terzo e riporta la creazione degli abitanti della terra asciutta (Genesi 1:24-31), la quale fu creata il terzo giorno. Vediamo così in questo scritto, che Mosè presenta una progressione ordinata dei tre giorni che servono per preparare i tre ambienti, ed i tre giorni che servono per crearne i rispettivi abitanti.


Subito dopo aver peccato Adamo ed Eva morirono spiritualmente. Essi furono ripieni di un senso di colpa, e questo si vede chiaramente nel loro tentativo di coprirsi per la vergogna e poi di nascondersi da Dio (Genesi 3:7,8).
Certo per noi rimangono diversi problemi, specialmente per quanto riguarda i tempi e le modalità, tutto ciò però è già chiara evidenza della mano di un Dio d'ordine. Non potremmo forse mai risolvere tutte le difficoltà che sorgono nella nostra mente con soddisfazione di tutti, ma basti dire che in questo racconto Dio è rappresentato come direttamente coinvolto in tutte le tappe della creazione del mondo e di ogni cosa in esso.


Prima di poter comprendere ciò che significa morte spirituale, dobbiamo comprendere che cosa vuol dire morte. Di solito parliamo di qualcuno come morto quando la vita è stata ritirata da quel corpo. Fondamentale all'idea stessa di morte, è quindi la separazione . Così l'essere umano, che era stato fatto per avere comunione con Dio, può essere considerato spiritualmente morto quando viene infranta questa comunione spirituale. Il peccato separa l'uomo da Dio - questa è la morte spirituale. Adamo ed Eva morirono nel momento stesso in cui peccarono.
== La lunghezza dei giorni della creazione ==


La prova di questa comunione infranta può essere chiaramente vista nel colloquio che Adamo ed Eva ebbero con Dio dopo la caduta. Dapprima cercano di nascondersi da Dio, ma Dio li cerca e li trova (Genesi 3:8,9). Notate attentamente il fatto che essi non cercano di trovare Lui. In secondo luogo la risposta che Adamo ed Eva rivolgono a Dio, non era di pentimento, ma una colpevolizzazione di altri. Tacitamente Adamo persino incolpa Dio per avergli dato la donna che lo avrebbe trascinato a peccare (Genesi 3:12).
Il resoconto biblico afferma che la creazione avvenne in sei giorni, e che Dio si riposò il settimo giorno. Sebbene molti cristiani credano che il modo migliore per accettare questo fatto sia accettare questi giorni come periodi letterali di 24 ore, dobbiamo ammettere che la Bibbia non ci dà dati sufficienti per essere assolutamente dogmatici in questo. La stessa parola "giorno" nei racconti biblici è usata in modi differenti.


Allora Iddio pronuncia sui ribelli le sue maledizioni. La prima maledizione viene rivolta al serpente -Satana- in cui Dio annuncia che sarebbe intervenuto ed avrebbe spezzato l'empia alleanza che Eva aveva fatto col diavolo, conseguendone vittoria attraverso la discendenza di lei (Genesi 3:15). Poi Iddio maledice Eva nell'area specifica che la rende donna, cioè, la facoltà di procreare, la quale sarebbe stata dolorosa. Ciononostante, per la sua grazia, Dio attenua il suo giudizio con la promessa che sarebbe ciononostante stata in grado di generare figlioli. La terza maledizione cade sull'uomo nel fatto che ora il terreno sarebbe stato maledetto, e che avrebbe da ora in poi guadagnato il suo cibo con il sudore della fronte. Questa maledizione è pure attenuata dalla misericordia di Dio dal fatto che l'uomo sarebbe stato effettivamente capace a garantirsi la vita tramite il lavoro. Sia l'uomo che la donna furono poi maledetti nel fatto che avrebbero sofferto anche la morte fisica.
(1) Viene usata per distinguere la luce dalle tenebre, come il giorno e la notte (Genesi 1:5).


Questi elementi della maledizione rimangono con noi a tutt'oggi. Cimiteri in tutto il mondo ci rammentano della piaga del peccato che grava sull'umanità. Se i nostri progenitori non avessero peccato, non ci sarebbero cimiteri e si sarebbe potuti continuare a vivere per sempre. Anche la creazione stessa fu disturbata gravemente dal peccato umano, perché Paolo ci dice che: ''"sappiamo che fino ad ora la creazione geme ed è in travaglio"'' (Romani 8:22).
(2) E' usata nello stesso versetto del periodo di tempo descritto nella frase: "Così fu sera, poi fu mattina: e fu il primo giorno". Presumibilmente questo include sia la notte che il giorno.


Noi non siamo solo soggetti alle miserie di questa vita, siamo pure soggetti all'eterna ira di Dio. tutti gli esseri umani che discendono da Adamo per generazione ordinaria sono passibili di tutte le pene che risultano dal suo peccato. Ogni essere umano dalla caduta di Adamo in poi, nasce con una natura di peccato. Ecco perché Davide poteva dire: ''"Ecco, io sono stato formato nell'iniquità, e la madre mia mi ha concepito nel peccato"'' (Salmo 51:5).
(3) La stessa parola descrive l'intera settimana della creazione: "Queste furono le origini del cielo e della terra quando furono creati, nel giorno che l'Eterno fece la terra e i cieli"(Genesi 2:4).


Se continuiamo nel peccato rimaniamo nella morte spirituale e al di fuori della vitale comunione con Dio. Per questo, Isaia descrive così il peccatore: ''"Ma gli empi sono come il mare agitato quando non si può calmare e le sue acque cacciano fuori fango e pantano. non c'è pace per gli empi, dice il mio Dio"'' (57:20,21).
Vediamo così tre modi in cui viene usata la parola "giorno" nei primi due capitoli della Genesi. Inoltre sia Mosè che Pietro ci dicono che un giorno equivale a mille anni, e mille anni per Dio sono come un giorno (Salmo 90:4; 2 Pietro 3:8). Questa varietà di usi del termine "giorno" nella Scrittura dovrebbe metterci in guardia contro un'eccessiva insistenza su una particolare lunghezza dei giorni nel racconto della creazione. I cristiani ortodossi si sono però attenuti all'interpretazione di 24 ore come la migliore interpretazione di Genesi 1, mentre altri cristiani ugualmente ortodossi sostengono la concezione che molto probabilmente il periodo di tempo era estremamente più lungo. Non ne sappiamo abbastanza per giungere ad una conclusione su questo punto.


Tutti coloro che muoiono fisicamente mentre ancora sono spiritualmente morti dovranno passare l'eternità nella sofferenza lontano da Dio in un posto che comunemente si chiama inferno. Felicemente, però, Iddio ha provveduto un rimedio per i nostri peccati nella persona del Suo Figliolo Gesù Cristo, il quale ha preso su di sé le sanzioni giuridiche di Dio morendo sulla croce come punizione per tutti i nostri peccati e vincendo la morte risorgendo dai morti.
== La creazione dell'uomo ad immagine di Dio ==


Non è stata solo la razza umana ad essere soggetta all'ira di Dio dal peccato di Adamo, ma pure i terribili effetti del peccato furono visibili nei loro immediati discendenti. Caino, il primo figlio di Adamo ed Eva, dimostrò quanto male vi era in lui per l'assassinio di suo fratello Abele. Da quel momento il male si sviluppa nella razza umana, come chiaramente visibile dalla discendenza di Caino (vedi Genesi 4:16-24. Sembra che Dio si sia ritirato dagli affari dell'umanità durante il primo periodo della sua storia, per risultarne solo che la malvagità aveva così pervaso l'intera razza umana che questo le aveva fatto meritare il giudizio del diluvio.
Il sesto giorno, dopo la creazione degli animali, troviamo la creazione dell'uomo. Qui il linguaggio usato nel racconto della creazione si distingue nettamente. In tutte le affermazioni precedenti si diceva: "Dio disse... sia..." o "...che la terra produca..." ((Genesi 1:3,6,24), mentre nel caso della creazione dell'uomo Dio disse: "Facciamo l'uomo a nostra immagine e a nostra somiglianza". Pare che quasi vi sia stata una consultazione divina all'interno della Trinità prima della creazione dell'uomo. Fra parentesi, già in questa affermazione plurale è presente il concetto di Trinità.


La Scrittura descrive vividamente la situazione nei giorni di Noè dopo che la linea dei pii si era mescolata con quella degli empi: ''"E l'Eterno vide che la malvagità degli uomini era grande sulla terra, e che tutti i disegni dei pensieri del loro cuore non erano altro che male in ogni tempo"'' (Genesi 6:5). Osservate come in questo brano si parli del fatto che il peccato avesse preso profonda radice nel cuore umano. La depravazione che Adamo aveva portato alla sua discendenza includeva l'intera natura umana, cosicché: ''"la terra era corrotta davanti a Dio; la terra era ripiena di violenza"'' (Genesi 6:11).
L'uomo venne creato ad immagine e somiglianza di Dio. Che cos'è questa immagine? Alcuni hanno suggerito trattarsi dell'anima dell'uomo, altri del suo intelletto, altri della sua natura morale. La Bibbia suggerisce che l'intero uomo debba essere considerato ad immagine di Dio. Paolo dice che l'uomo è "immagine e gloria di Dio" (1 Corinzi 11:7). Così l'uomo proprio in quanto uomo è all'immagine di Dio, non qualche particolare aspetto della sua natura. D'altro canto, altri brani biblici sembrano identificare l'immagine di Dio nell'uomo in aspetti particolari della sua natura, cioè: vera conoscenza (Colossesi 3:10), vera giustizia e vera santità (Efesini 4:24).


E' impressionante notare come la ragione addotta per non più inviare un diluvio è formulata in quasi le stesse parole di quelle usate per spiegarne il primo: ''"Io non maledirò più la terra a cagione dell'uomo, Poiché i disegni del cuore dell'uomo sono malvagità fin dalla sua fanciullezza"'' (Genesi 8:21). Ciò che qui viene aggiunto è l'affermazione che il peccato dell'uomo è operante fin dalla fanciullezza -cioè la natura peccaminosa dell'uomo la si eredita. L'essere umano nasce con essa, e non importa quante minacce di punizione o castighi gli si rivolgano, egli non la cambierà.
Questi aspetti più particolari parlano di alcune funzioni più elevate dell'uomo come portatore dell'immagine di Dio, funzioni che altre creature non hanno. Gli studiosi hanno generalmente catalogato l'immagine di Dio nell'uomo in due modi:


Ciò di cui l'uomo ha bisogno la Bibbia lo chiama "un nuovo cuore". Ecco perché Gesù disse a Nicodemo secoli più tardi: ''In verità, in verità io ti dico, che se uno non è nato di nuovo, non può vedere il Regno di Dio"'' (Giovanni 3:3). Questo è l'unico modo possibile in cui possa essere affrontato con efficacia il problema del peccato, e questo è assolutamente necessario per la salvezza. Possiamo essere veramente riconoscenti del fatto che questa provvigione di grazia ci sia disponibile in Gesù Cristo.
(1) l'immagine che rende l'uomo unico nel suo genere e differente da ogni altra creatura (cioè la natura umana);


'''''Domande di revisione'''''
(2) l'immagine che parla della sua dirittura morale prima della caduta, in cui aveva vera conoscenza, giustizia e santità.


''1. Prima della sua caduta, l'uomo aveva in sé un qualche seme di peccato?''
A causa del peccato, egli ha perduto quest'ultimo aspetto dell'immagine, ed essa deve essere rinnovata nel processo della nuova nascita e della santificazione (così Paolo in Efesini 4:24 e Colossesi 3:10).


''2. Quando avvenne in pratica il primo peccato dell'uomo?''
Il primo aspetto (la sua natura umana), sebbene abusata e sporcata, non fu perduta totalmente alla caduta -l'uomo rimane ancora uomo e pure come peccatore è diverso dal resto del creato.


''3. Perché fu il peccato di Adamo e non quello di Eva la ragione per cui esso si è trasmesso a tutta la sua discendenza?''
Il dominio che l'uomo ha sul mondo, non è in sé stesso l'immagine, ma risultato dell'essere stato fatto ad immagine di Dio. E' proprio perché egli è una creatura razionale e personale che gli è stata data posizione di governare sulle creature che non ne sono dotate (vedi Genesi 1:26-28).


''4. Quale fu l'effetto del peccato di Adamo sulla sua discendenza?''
== Il mandato della creazione ==


''5. Perché noi tutti siamo sottoposti alla maledizione per il peccato?''
Il primo comandamento che Dio diede ai nostri progenitori era: "Crescete e moltiplicate e riempite la terra, e rendetevela soggetta" (Genesi 1:28). Questo è stato talora chiamato "il mandato della creazione", ed è la direttiva sotto la quale si include il modo in cui l'uomo può usare la terra. E' il mandato che abbiamo di studiare il mondo intorno a noi, il quale perdura anche se l'uso che ne facciamo spesso è un abuso a causa della presenza del peccato nel mondo.


''6. Che cos'è assolutamente necessario per la nostra salvezza?''
Questo mandato include pure la responsabilità umana inclusa nel patto che Dio ha stabilito con l'uomo. Come fu originalmente creato, l'uomo doveva avere un personalissimo rapporto con il suo Creatore, il che naturalmente implicava che dovesse esserGli soggetto in obbedienza e fedeltà. Possiamo dunque affermare che l'uomo sia stato creato per avere un rapporto con Dio del tipo di "alleanza", il che può essere meglio visto nei concetti d'alleanza rivelati e sviluppati più tardi nella storia biblica.


'''''Domande di discussione'''''
Nell'essere persona con la quale è stato stabilito un patto, l'uomo doveva adempiere a tre precise funzioni.


''1. Dove è cominciato il peccato?''
(1) Doveva essere il portavoce di Dio, il suo rappresentante. Ad Adamo fu dato il compito di dare un nome agli animali, e comunque li avrebbe chiamati, quello sarebbe stato il loro nome. Più tardi questa funzione sarebbe poi stata quella di profeta, autentico portavoce di Dio.


''2. Perché Dio ha permesso che il peccato si insinuasse nel creato?''
(2) L'uomo era stato creato per avere comunione con Dio. E' evidente che Dio incontrasse l'uomo e conversasse con lui regolarmente, dandogli determinate istruzioni. Dopo la caduta, Adamo ed Eva riconoscevano il suono dei suoi "passi" e si erano nascosti, dato che con il peccato essi avevano perduto la capacità di aver comunione con Dio. Questa comunione e questo parlare con Dio trova la sua controparte più tardi nella funzione di sacerdote, il quale avrebbe presentato i bisogni del popolo a Dio.


''3. Com'era possibile che una creatura creata buona cadesse nel peccato?''
(3) la terza funzione è chiaramente visibile nel fatto che l'uomo domini o governi su ciò che Dio gli aveva dato. L'uomo doveva soggiogarsi la terra e governarla. in altre parole, egli doveva essere re sotto Iddio sopra i domini che Dio gli aveva dato.


''4. Come si può comparare la tentazione di Eva con quelle che avvengono oggi? C'è in tutte queste tentazioni un modello regolare che sempre si ripete? Come possono compararsi con le tentazioni di Cristo?''
Da tutta questa discussione vediamo come l'uomo sia stato fatto ad immagine di Dio e per la gloria di Dio. Egli era il destinatario di un patto e doveva avere una personale comunione con Dio. Doveva servire Dio come profeta, sacerdote e re.


''5. Perché Iddio lasciò che il peccato ed il male comparissero anche oltre il diluvio?''
Abbiamo così tanta familiarità con il mondo e con le cose che sono in esso che raramente ci fermiamo a considerare quanto grande in effetti sia il creato che Dio ha fatto. Il nostro Dio sovrano ed eterno portò all'esistenza tutto ciò che esiste semplicemente dicendo: "Sia...", e tutto secondo il suo progetto e il suo proposito. Un tale Dio merita ogni culto ed adorazione da parte di tutto il creato.


''6. E' giusto per Dio permettere che noi ereditiamo il peccato dai nostri genitori?''
"Degno sei, o Signore e Iddio nostro, di ricevere la gloria e l'onore e la potenza: Poiché tu creasti tutte le cose, e per la tua volontà esistettero e furono create" (Apocalisse 4:11).
 
Essere stati creati ad immagine di Dio è indubbiamente un alto privilegio. Significa che siamo stati resi capaci di essere ammessi alla presenza
 
stessa di Dio. Significa pure che la nostra stessa natura era quantomai adatta per l'incarnazione della seconda Persona della Trinità, Gesù, il Dio-uomo, il quale ora siede alla destra del trono di Dio precisamente in quella natura.
 
== Domande di revisione ==
 
*''1. Da dove proviene la materia primordiale? Quali sono alcune delle teorie inventate dall'uomo per spiegare l'origine della materia?''
*''2. Qual è il parallelismo fra i primi tre giorni della creazione ed i secondi tre?''
*''3. Qual era il proposito di ciò che è stato creato durante il quarto, quinto e sesto giorno della creazione?''
*''4. Che cosa c'è di così significativo sull'uomo reso ad immagine e somiglianza di Dio?''
*''5. Quale dovrebbe essere la nostra risposta alle responsabilità che l'alleanza propone rispetto al nostro mandato creazionale? Si applica forse questo anche oggi?''
 
== Domande di discussione ==
 
*''1. Perché Iddio creò l'universo?''
*''2. Perché si discute su come interpretare i giorni della creazione? Come dovremmo comportarci verso coloro che sono in disaccordo con noi? Perché?''
*''3. A che cosa si riferisce l'immagine di Dio in noi? Che cosa voleva dire Paolo quando scriveva che noi dobbiamo essere rinnovati in vera conoscenza, vera giustizia e vera santità?''
*''4. Quali sono alcune delle implicazioni del mandato creazionale per noi oggi, in particolare in aree come la scienza, la pianificazione famigliare e la prevenzione della guerra nucleare?''
*''5. Come dovremmo rispondere in modo appropriato al Creatore?''

Versione attuale delle 19:27, 2 lug 2020

Indice generale

Custodisci in buon deposito (M. H. Smith)

01 - 02 - 03 - 04 - 05 - 06 - 07 - 08 - 09 - 10 - 11 - 12 - 13 - 14

 

V. DIO E' IL CREATORE

Lettura Biblica: Genesi 1-2

Da dove vengo? Chi mi ha fatto? Come è sorto il mondo? E' qualcuno che l'ha fatto, oppure è sempre stato qui come lo conosciamo oggi? Ogni bambino si pone domande come queste. Riflettono la curiosità naturale che abbiamo sulle nostre origini. In realtà queste domande e le loro risposte sono basilari per la nostra concezione del mondo e della vita.

Come cristiani, anche per queste domande ricorriamo alla Bibbia, e la questione sulle nostre origini viene soddisfatta immediatamente: "Nel principio Iddio creò i cieli e la terra"(Genesi 1:1). Con questa affermazione profonda e semplice nel contempo viene presentata una concezione di base per comprendere il mondo ed il suo significato.

Dio ha creato ogni cosa per la propria gloria (vedi Salmo 19:1; 72:19; Is. 43:7). Tutto ciò che v'è nel creato dovrebbe quindi glorificare Dio. In un certo senso tutto ciò che la Bibbia poi ancora dirà non è che un'amplificazione di questa idea di base.

Concezioni errate sulle nostre origini

La dottrina biblica della creazione è la linea divisoria di base fra la concezione cristiana del mondo e tutto il pensiero non-cristiano.

Varie altre culture antiche, per esempio, avevano una grande varietà di racconti a spiegare come il mondo e l'uomo erano sorti, e pure l'uomo moderno ha elaborato le proprie teorie.

Molti di questi antichi racconti immaginavano divinità che lottavano l'una contro l'altra, e quando una vinceva, distruggeva l'avversaria e con i suoi resti formava il mondo come noi lo conosciamo ora. Altri si rappresentano divinità maschili e divinità femminili che producono altre divinità, le quali, a loro volta, formano il mondo. In molti di questi miti troviamo un panteon con un gran numero di divinità in cui ciascuna serve per spiegare un aspetto od un altro del mondo. Per esempio, alcune culture si rappresentano divinità come il dio maggiore e sua moglie, un dio sole, una dea luna, un dio della guerra e una dea dell'amore. Il male presente nel mondo, per esempio, per alcuni aveva origine dal mito del vaso di Pandora, oppure dal fatto che gli dei erano stati offesi dagli uomini.

Tali tentativi di rendere ragione all'origine del mondo non soddisfacevano però il pubblico più colto, perché già nell'antichità troviamo espressioni di insoddisfazione e di generale scetticismo rispetto ai miti ed alle leggende che parlano delle origini. Questo può essere riflesso nella domanda di Pilato: "Che cos'è la verità?".

L'uomo moderno è stato influenzato dall'ipotesi evoluzionista e dalla "scienza" e crede che il mondo si sia formato semplicemente per un processo di evoluzione senza la presenza di alcuna divinità creatrice. Questo implica che l'intero universo, incluso l'uomo, sia sorto semplicemente per caso. Questa teoria, però non rende giustizia ai dati di una scienza legittima, esaminati con attenzione. Essa pure non può spiegare il rapporto causa-effetto che esiste all'interno degli eventi che accadono nel mondo.

E' veramente curioso il fatto che così tanti scienziati moderni, che in altre aree pretendono prove dimostrabili alle loro conclusioni, accettino così ingenuamente e senza riflettere un'ipotesi sull'origine e sullo sviluppo dell'universo la cui sola base sia il caso, perché una volta permesso al concetto di 'caso' entrare nel sistema, tutto l'intero sistema cade! Laddove è presente il caso, non vi può essere alcun sistema razionale, nessuna causa, nessun effetto, nessuna spiegazione ragionevole.

L'insegnamento della Bibbia

Solo il resoconto biblico dell'origine di tutte le cose può adeguatamente spiegare il mondo in cui viviamo. Il primo versetto stesso della Bibbia è già un riassunto di ciò che immediatamente ne segue, come pure un'introduzione dell'intero racconto.

Notiamo immediatamente che si presuppone l'esistenza di Dio. Non troviamo infatti "dimostrazioni" o prove della sua esistenza, giacché questo Dio che esiste dall'eternità è la sorgente di ogni cosa che esiste. Le espressioni i cieli e la terra, includono tutte le stelle e le galassie dell'universo come pure la dimensione a noi invisibile in cui si muovono Dio e gli angeli. "Terra" include tutto ciò che esiste qui sul nostro pianeta.

Avendo così affermato il fatto dell'esistenza del Creatore e che Egli abbia creato, il resto della prima sezione (Genesi 1:2-2:3) dà una sommaria descrizione dell'ordinato processo di creazione del mondo. Dovremmo prendere nota del fatto, a questo punto, che, sebbene l'affermazione iniziale parli dell'universo intero, il resto di questa sezione si focalizza sulla terra perché essa è la nostra abitazione ed il luogo dove abbiamo un rapporto con Dio. Questo è coerente con il proposito stesso della Bibbia, ed è assolutamente appropriato che il racconto dettagliato della creazione interessi soprattutto la terra ed i suoi abitanti, piuttosto che l'universo intero.

Il racconto della Genesi continua con una descrizione degli elementi basilari che Dio ha creato, prima di formare il mondo abitato (Genesi 1:2). E' interessante notare come Dio non chiami ogni cosa all'esistenza nella sua forma finale.

Egli potrebbe aver certo potuto fare così, ma Egli invece scelse di creare le cose per tappe. Forse questo avvenne per permettere a noi di vedere come Dio sia un Dio d'ordine. In quest'affermazione noi vediamo lo Spirito di Dio che si muove o "aleggia" sulle acque. Lo Spirito Santo era attivo nella creazione, come pure lo era il Figlio (vedi Giovanni 1:1,2). Tutt'e tre le persone della Trinità partecipano alla creazione.

Il primo passo per mettere ordine a tutti questi elementi fu il comando di Dio che sorgesse la luce (Genesi 1:3-5). Questo rivela il Suo potere, perché Egli semplicemente comanda ed ecco che la luce diviene presente. L'intero processo della Sua opera creatrice può essere descritto come avvenuto "per la potenza della Sua Parola" (v. Isaia 40:26; Geremia 10:12).

La luce così creata è ciò che oggi comprendiamo come "energia", il che include molto più che la luce come comunemente la intendiamo. L'atto creativo portò all'esistenza questa energia, inclusa naturalmente il corso della luce visibile che noi distinguiamo dalle tenebre.

Nel secondo giorno della creazione Dio separa le acque e crea al di sopra "una distesa" (il cielo) e ne lasciò le acque al di sotto. Il terzo giorno Egli fa apparire l'asciutto e la vegetazione (Genesi 1:9-13). Questi primi tre giorni vedono così la creazione dell'ambiente in cui le susseguenti creature dovranno vivere. Gli ultimi tre giorni vengono posti in parallelo ai primi tre, in questi vengono creati gli abitanti delle rispettive sfere corrispondenti alla creazione degli ambienti.

Il quarto giorno è parallelo al primo: in esso vengono creati il sole, la luna e le stelle con la loro rispettiva luminosità (Genesi 1:14-19). Dobbiamo confessare di non comprendere come possa esistere la lue indipendentemente da ciò che ne consideriamo la fonte, ma questo dipende dalla nostra prospettiva di come vediamo oggi le cose. Viviamo in un universo pienamente creato ed ordinato, e quindi non abbiamo esperienza di come possono essere state le cose prima nel corso del processo creativo. Dobbiamo semplicemente riconoscere la nostra incapacità a comprendere pienamente come avvenne la creazione ed accettarla sulla base che essa è autorevole Parola di Dio.

Il quinto giorno è parallelo col secondo e in esso vediamo la creazione dei pesci e degli uccelli, i quali abitano le acque ed i cieli (Genesi 1:20-23). Il sesto giorno è parallelo col terzo e riporta la creazione degli abitanti della terra asciutta (Genesi 1:24-31), la quale fu creata il terzo giorno. Vediamo così in questo scritto, che Mosè presenta una progressione ordinata dei tre giorni che servono per preparare i tre ambienti, ed i tre giorni che servono per crearne i rispettivi abitanti.

Certo per noi rimangono diversi problemi, specialmente per quanto riguarda i tempi e le modalità, tutto ciò però è già chiara evidenza della mano di un Dio d'ordine. Non potremmo forse mai risolvere tutte le difficoltà che sorgono nella nostra mente con soddisfazione di tutti, ma basti dire che in questo racconto Dio è rappresentato come direttamente coinvolto in tutte le tappe della creazione del mondo e di ogni cosa in esso.

La lunghezza dei giorni della creazione

Il resoconto biblico afferma che la creazione avvenne in sei giorni, e che Dio si riposò il settimo giorno. Sebbene molti cristiani credano che il modo migliore per accettare questo fatto sia accettare questi giorni come periodi letterali di 24 ore, dobbiamo ammettere che la Bibbia non ci dà dati sufficienti per essere assolutamente dogmatici in questo. La stessa parola "giorno" nei racconti biblici è usata in modi differenti.

(1) Viene usata per distinguere la luce dalle tenebre, come il giorno e la notte (Genesi 1:5).

(2) E' usata nello stesso versetto del periodo di tempo descritto nella frase: "Così fu sera, poi fu mattina: e fu il primo giorno". Presumibilmente questo include sia la notte che il giorno.

(3) La stessa parola descrive l'intera settimana della creazione: "Queste furono le origini del cielo e della terra quando furono creati, nel giorno che l'Eterno fece la terra e i cieli"(Genesi 2:4).

Vediamo così tre modi in cui viene usata la parola "giorno" nei primi due capitoli della Genesi. Inoltre sia Mosè che Pietro ci dicono che un giorno equivale a mille anni, e mille anni per Dio sono come un giorno (Salmo 90:4; 2 Pietro 3:8). Questa varietà di usi del termine "giorno" nella Scrittura dovrebbe metterci in guardia contro un'eccessiva insistenza su una particolare lunghezza dei giorni nel racconto della creazione. I cristiani ortodossi si sono però attenuti all'interpretazione di 24 ore come la migliore interpretazione di Genesi 1, mentre altri cristiani ugualmente ortodossi sostengono la concezione che molto probabilmente il periodo di tempo era estremamente più lungo. Non ne sappiamo abbastanza per giungere ad una conclusione su questo punto.

La creazione dell'uomo ad immagine di Dio

Il sesto giorno, dopo la creazione degli animali, troviamo la creazione dell'uomo. Qui il linguaggio usato nel racconto della creazione si distingue nettamente. In tutte le affermazioni precedenti si diceva: "Dio disse... sia..." o "...che la terra produca..." ((Genesi 1:3,6,24), mentre nel caso della creazione dell'uomo Dio disse: "Facciamo l'uomo a nostra immagine e a nostra somiglianza". Pare che quasi vi sia stata una consultazione divina all'interno della Trinità prima della creazione dell'uomo. Fra parentesi, già in questa affermazione plurale è presente il concetto di Trinità.

L'uomo venne creato ad immagine e somiglianza di Dio. Che cos'è questa immagine? Alcuni hanno suggerito trattarsi dell'anima dell'uomo, altri del suo intelletto, altri della sua natura morale. La Bibbia suggerisce che l'intero uomo debba essere considerato ad immagine di Dio. Paolo dice che l'uomo è "immagine e gloria di Dio" (1 Corinzi 11:7). Così l'uomo proprio in quanto uomo è all'immagine di Dio, non qualche particolare aspetto della sua natura. D'altro canto, altri brani biblici sembrano identificare l'immagine di Dio nell'uomo in aspetti particolari della sua natura, cioè: vera conoscenza (Colossesi 3:10), vera giustizia e vera santità (Efesini 4:24).

Questi aspetti più particolari parlano di alcune funzioni più elevate dell'uomo come portatore dell'immagine di Dio, funzioni che altre creature non hanno. Gli studiosi hanno generalmente catalogato l'immagine di Dio nell'uomo in due modi:

(1) l'immagine che rende l'uomo unico nel suo genere e differente da ogni altra creatura (cioè la natura umana);

(2) l'immagine che parla della sua dirittura morale prima della caduta, in cui aveva vera conoscenza, giustizia e santità.

A causa del peccato, egli ha perduto quest'ultimo aspetto dell'immagine, ed essa deve essere rinnovata nel processo della nuova nascita e della santificazione (così Paolo in Efesini 4:24 e Colossesi 3:10).

Il primo aspetto (la sua natura umana), sebbene abusata e sporcata, non fu perduta totalmente alla caduta -l'uomo rimane ancora uomo e pure come peccatore è diverso dal resto del creato.

Il dominio che l'uomo ha sul mondo, non è in sé stesso l'immagine, ma risultato dell'essere stato fatto ad immagine di Dio. E' proprio perché egli è una creatura razionale e personale che gli è stata data posizione di governare sulle creature che non ne sono dotate (vedi Genesi 1:26-28).

Il mandato della creazione

Il primo comandamento che Dio diede ai nostri progenitori era: "Crescete e moltiplicate e riempite la terra, e rendetevela soggetta" (Genesi 1:28). Questo è stato talora chiamato "il mandato della creazione", ed è la direttiva sotto la quale si include il modo in cui l'uomo può usare la terra. E' il mandato che abbiamo di studiare il mondo intorno a noi, il quale perdura anche se l'uso che ne facciamo spesso è un abuso a causa della presenza del peccato nel mondo.

Questo mandato include pure la responsabilità umana inclusa nel patto che Dio ha stabilito con l'uomo. Come fu originalmente creato, l'uomo doveva avere un personalissimo rapporto con il suo Creatore, il che naturalmente implicava che dovesse esserGli soggetto in obbedienza e fedeltà. Possiamo dunque affermare che l'uomo sia stato creato per avere un rapporto con Dio del tipo di "alleanza", il che può essere meglio visto nei concetti d'alleanza rivelati e sviluppati più tardi nella storia biblica.

Nell'essere persona con la quale è stato stabilito un patto, l'uomo doveva adempiere a tre precise funzioni.

(1) Doveva essere il portavoce di Dio, il suo rappresentante. Ad Adamo fu dato il compito di dare un nome agli animali, e comunque li avrebbe chiamati, quello sarebbe stato il loro nome. Più tardi questa funzione sarebbe poi stata quella di profeta, autentico portavoce di Dio.

(2) L'uomo era stato creato per avere comunione con Dio. E' evidente che Dio incontrasse l'uomo e conversasse con lui regolarmente, dandogli determinate istruzioni. Dopo la caduta, Adamo ed Eva riconoscevano il suono dei suoi "passi" e si erano nascosti, dato che con il peccato essi avevano perduto la capacità di aver comunione con Dio. Questa comunione e questo parlare con Dio trova la sua controparte più tardi nella funzione di sacerdote, il quale avrebbe presentato i bisogni del popolo a Dio.

(3) la terza funzione è chiaramente visibile nel fatto che l'uomo domini o governi su ciò che Dio gli aveva dato. L'uomo doveva soggiogarsi la terra e governarla. in altre parole, egli doveva essere re sotto Iddio sopra i domini che Dio gli aveva dato.

Da tutta questa discussione vediamo come l'uomo sia stato fatto ad immagine di Dio e per la gloria di Dio. Egli era il destinatario di un patto e doveva avere una personale comunione con Dio. Doveva servire Dio come profeta, sacerdote e re.

Abbiamo così tanta familiarità con il mondo e con le cose che sono in esso che raramente ci fermiamo a considerare quanto grande in effetti sia il creato che Dio ha fatto. Il nostro Dio sovrano ed eterno portò all'esistenza tutto ciò che esiste semplicemente dicendo: "Sia...", e tutto secondo il suo progetto e il suo proposito. Un tale Dio merita ogni culto ed adorazione da parte di tutto il creato.

"Degno sei, o Signore e Iddio nostro, di ricevere la gloria e l'onore e la potenza: Poiché tu creasti tutte le cose, e per la tua volontà esistettero e furono create" (Apocalisse 4:11).

Essere stati creati ad immagine di Dio è indubbiamente un alto privilegio. Significa che siamo stati resi capaci di essere ammessi alla presenza

stessa di Dio. Significa pure che la nostra stessa natura era quantomai adatta per l'incarnazione della seconda Persona della Trinità, Gesù, il Dio-uomo, il quale ora siede alla destra del trono di Dio precisamente in quella natura.

Domande di revisione

  • 1. Da dove proviene la materia primordiale? Quali sono alcune delle teorie inventate dall'uomo per spiegare l'origine della materia?
  • 2. Qual è il parallelismo fra i primi tre giorni della creazione ed i secondi tre?
  • 3. Qual era il proposito di ciò che è stato creato durante il quarto, quinto e sesto giorno della creazione?
  • 4. Che cosa c'è di così significativo sull'uomo reso ad immagine e somiglianza di Dio?
  • 5. Quale dovrebbe essere la nostra risposta alle responsabilità che l'alleanza propone rispetto al nostro mandato creazionale? Si applica forse questo anche oggi?

Domande di discussione

  • 1. Perché Iddio creò l'universo?
  • 2. Perché si discute su come interpretare i giorni della creazione? Come dovremmo comportarci verso coloro che sono in disaccordo con noi? Perché?
  • 3. A che cosa si riferisce l'immagine di Dio in noi? Che cosa voleva dire Paolo quando scriveva che noi dobbiamo essere rinnovati in vera conoscenza, vera giustizia e vera santità?
  • 4. Quali sono alcune delle implicazioni del mandato creazionale per noi oggi, in particolare in aree come la scienza, la pianificazione famigliare e la prevenzione della guerra nucleare?
  • 5. Come dovremmo rispondere in modo appropriato al Creatore?