Discussione:Teopedia/Concordia di Leuenberg

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Per chi come le chiese presbiteriane conservatrici (e io con loro) si attiene ai principi delle confessioni di fede classiche della Riforma detta calvinista [I Canoni di Westminster e le Tre Formule di Unità], un documento come la Concordia di Leueberg (1973) è del tutto inaccettabile perché relativizza anzi nega principi biblici che riteniamo non negoziabili. Indipendentemente dal fatto che sia certamente possibile la collaborazione delle chiese su obiettivi comuni, la cosiddetta Concordia di Leuenberg compromette la sostanza della fede evangelica riformata per sospingerla nel buco nero del liberalismo e del relativismo. Una tale dichiarazione, com'è tipico di tante dichiarazioni "ecumeniche" moderne fa uso del tradizionale linguaggio cristiano in maniera ambigua ed ingannevole. L'onore che rende alle Confessioni di Fede della Riforma risulta del tutto formale e di fatto ne contraddice molti punti.

1) In primo luogo, si ritengono "storicamente condizionate" le Confessioni di Fede della Riforma. Sebbene esse siano nate in un determinato contesto storico, esse esprimono principi biblici immutabili, ignorando o rivedendo i quali "si parte per la tangente" di revisioni che alterano la fede cristiana biblica (e oggi con molte motivazioni pretestuose di fatto eversive per la fede cristiana). In questo senso non è vero che "la testimonianza dell'Evangelo non è statica, bensì in movimento". La dottrina della fede cristiana non è affatto "in movimento", ma espressa dagli scritti apostolici una volta per sempre, e non revisionabile. Le Confessioni di Fede della Riforma non solo rendono testimonianza alla Parola vivente di Cristo, ma ne definiscono esattamente i termini biblici per ogni generazione. 

2) La CDL riduce la Santa Cena a "simbolo" e "parola di consolazione", mentre è ben di più di quello.

3) In che modo la CDL porterebbe ad un "superamento" del concetto biblico di doppia predestinazione? Con quali evidenze bibliche e su che base?

4) In che modo le chiese avrebbero "una comune comprensione dell'Evangelo" se non nell'appiattimento umanista contemporaneo ispirato dal liberalismo teologico? "Retta dottrina"? Quale? Su che base?

5) Affermare che "i Riformatori di comune accordo si sono opposti alla tradizione ecclesiastica di quel tempo" non è del tutto corretto. Essi si sono opposti a ciò che non era conforme alla tradizione apostolica, non a qualsiasi tradizione... Non erano degli innovatori, ma dei conservatori della tradizione apostolica! Questo oggi diventa spesso e volentieri una scusa per ignorare le sane tradizioni ed aprirsi "ad ogni vento di dottrina".

6) La CDL con la sua ambizione di "rendere necessario per loro di cercare insieme ad altri uomini criteri razionali e appropriati, e di partecipare alla loro applicazione" si contrappone al principio biblico della depravazione radicale della natura umana, per cui il mondo non può "partecipare" alla "applicazione", dell'Evangelo. Non vi è comunione alcuna fra luce e tenebre.

7) A proposito del Battesimo, affermare che "In esso Gesù Cristo accoglie irrevocabilmente nella sua comunione di salvezza l'uomo votato al peccato e alla morte, affinché egli sia una nuova creatura" è confusa, ambigua e ingannevole. Non se ne precisano i termini, aprendosi ad ogni deviazione.

8) L'articolo al riguardo della Preedestinazione è del tutto inaccettabile, perché i suoi termini, come annunciati dal Nuovo Testamento, sono inequivocabili. Allontanarci dalle chiare definizioni che ne fa la Riforma classica, soprattutto quando afferma: "Essa rende allo stesso tempo testimonianza alla serietà della decisione umana e alla realtà della volontà di salvezza universale da parte di Dio. La testimonianza resa a Cristo dalle Scritture ci vieta di accettare l'idea di un decreto eterno di Dio per la definitiva reiezione di determinate persone o di un popolo", ci fà solo abbracciare i suoi avversari di sempre (prima quelli di tendenza arminiana e poi universalista). Che si intende per "decisione umana" (monergismo, sinergismo?). Dio avrebbe poi una "volontà di salvezza universale"? Questa è un'eresia bell'e buona dato che è del tutto biblico che la redenzione di Cristo non riguarda il mondo intero, ma solo coloro che, nell'ambito dell'umanità giustamente condannata da Dio a causa del suo peccato; Egli concede la sua grazia in Cristo solo a coloro che dall'eternità Egli ha sovranamente deciso di accordarla, e non ad altri.