Ecclesiologia/Donne e ministero cristiano/L'ordinazione delle donne e l'Antico Testamento: differenze tra le versioni

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L'ORDINAZIONE DELLE DONNE NELL'ANTICO


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Mentre la questione dell'ordinazione delle donne appartiene propriamente alla sfera del Nuovo Testamento, la Chiesa, nel considerare l'intera Bibbia come “la regola della fede e della pratica”, si impegna a studiare tutti i problemi dell'intera rivelazione biblica. Quindi un approccio biblico a questo argomento deve tenere conto dell'Antico Testamento. Questa letteratura presenta i seguenti dati pertinenti:


<span style="line-height:100%"><span style="orphans:2"><span style="widows:2"><font face="Arial, sans-serif"><font size="3"><font style="font-size: 12pt">III.</font></font></font></span></span></span>
#I. L'apice dell'attività creativa di Dio era la razza umana, maschio e femmina (Gen. 1:26 ss.), Con i sessi complementari (Gen. 2:20 ss.) E che formavano un'unità (Gen. 2:23 ss., Cp. Mt . 19: 4ss., Mc. 10: 6ss., I Cor. 6:16), ognuno con il proprio posto e funzione distinti senza priorità e senza indipendenza. Alla razza nel suo insieme Dio diede il comando: “Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra e soggiogatela; e avere dominio ”(Gen. 1:28, cp. Sal. 8: 4 ss.). La sottomissione delle donne è vista come il risultato del peccato (Gen. 3:16). Da nessuna parte nell'Antico Testamento appare come parte dell'ordine creato. Ci si aspetterebbe che questa maledizione venga rimossa dalla redenzione.


<span style="line-height:100%"><span style="orphans:2"><span style="widows:2"><font face="Arial, sans-serif"><font size="3"><font style="font-size: 12pt">ORDINATION OF WOMEN AND THE OLD TESTAMENT</font></font></font></span></span></span>
#La rivelazione di Dio è arrivata in un ambiente storico e culturale in cui il dominio maschile faceva parte della struttura sociale. Non si può insistere sull'assolutezza di nessuna norma sociale biblica. Quando i modelli culturali e sociali cambiano, le forme bibliche devono essere reinterpretate.


<span style="line-height:100%"><span style="orphans:2"><span style="widows:2"><font face="Arial, sans-serif"><font size="3"><font style="font-size: 12pt">By Vernon H. Kooy</font></font></font></span></span></span>
#Dio parla e agisce tramite individui speciali sui quali pone il Suo Spirito. Nell'Antico Testamento c'erano:


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##Rivelatori della volontà divina attraverso la divinazione, il sacrificio, l'estasi, la parola, ecc. (Cfr. Ger 18:18, Ez. 7:26). In questa classe troviamo:


<span style="line-height:100%"><span style="orphans:2"><span style="widows:2"><font face="Arial, sans-serif"><font size="3"><font style="font-size: 12pt">While the question of the ordination of women properly belongs in the New Testament sphere, the Church, in regarding the entire Bible as “the rule of faith and practice”, commits herself to study all problems from the whole of Biblical revelation. Thus a Biblical approach to this subject must take into account the Old Testament. This literature presents the following pertinent data:</font></font></font></span></span></span>
###Il sacerdote, la cui funzione era quella di indovinare mediante sacra sorte per determinare la volontà di Dio e dare istruzioni (torah). Era la persona santa tramite la quale l'israelita si avvicinò a Dio in adorazione. Ha quindi svolto una duplice funzione.


<span style="line-height:100%"><span style="orphans:2"><span style="widows:2">I<font face="Arial, sans-serif"><font size="2"><font style="font-size: 10pt"><font size="3"><font style="font-size: 12pt">. The apex of God’s creative activity was the human race, male and female (Gen. 1:26ff.), with the sexes complementary (Gen. 2:20ff.) and forming a unity (Gen. 2:23f., cp. Mt. 19:4ff., Mk. 10:6ff., I Cor. 6:16), each having its distinct place and function without priority and without independence. To the race as a whole God gave the command, “Be fruitful and multiply, and fill the earth and subdue it; and have dominion” (Gen. 1:28, cp. Ps. 8:4ff.). The subjugation of women is viewed as the result of sin (Gen. 3:16). Nowhere in the Old Testament does it appear as part of the created order. One would expect this curse to be removed by redemption.</font></font></font></font></font></span></span></span>
###Il profeta, la cui preoccupazione era "la parola del Signore". Era il portavoce divino, rivelatore del consiglio e dell'attività divini (Amos 3: 7). Servì anche come intercessore per il popolo davanti a Dio (cfr. Gen. 20: 7, Ger. 7:16, 51: 1).


<span style="line-height:100%"><span style="orphans:2"><span style="widows:2">II<font face="Arial, sans-serif"><font size="2"><font style="font-size: 10pt"><font size="3"><font style="font-size: 12pt">. God’s revelation came in a historical and cultural milieu in which male dominance was part of the social structure. One cannot insist upon the absoluteness of any Biblical social norm. When cultural and social patterns change the Biblical forms must be reinterpreted.</font></font></font></font></font></span></span></span>
###Il saggio (e l'anziano), dotato di saggezza e in grado di consigliare secondo la volontà e il piano divini (cfr. Ger. 18:18, Ez: 7:26).


<span style="line-height:100%"><span style="orphans:2"><span style="widows:2">III<font face="Arial, sans-serif"><font size="2"><font style="font-size: 10pt"><font size="3"><font style="font-size: 12pt">. God speaks and acts through special individuals upon whom He places His Spirit. In the Old Testament there were:</font></font></font></font></font></span></span></span>
##Coloro che agiscono per Dio in una veste speciale come: capi del popolo (es. Mosè e Giosuè), giudici (giudici delle controversie minori), carismatici (come Eud, Debora, Gedeone, Sansone, Saulo, ecc.) E re (come reggente divino).


<span style="line-height:100%"><span style="orphans:2"><span style="widows:2">A<font face="Arial, sans-serif"><font size="2"><font style="font-size: 10pt"><font size="3"><font style="font-size: 12pt">. Revealers of the divine will through divination, sacrifice, ecstasy, spoken word, etc. (cp. Jer 18:18, Ezek. 7:26). In this class we find:</font></font></font></font></font></span></span></span>
In entrambe le aree troviamo donne che servono. Nell'ufficio profetico notiamo donne illustri come Miriam (Es. 15:20 ss.), Deborah (Giudici 4: 4s.) E Huldah, consultate dal re Giosia (II Re 22:12 ss., II Cron. 34:20 ss.) ). Debora ha ricoperto un triplice incarico: profetessa, giudice (dispensando giustizia nella regione montuosa di Efraim, Giudici 4: 4 ss.) E carismatica (incitando Barak a combattere i Cananei, lei stessa dirige la battaglia, Giudice 4: 6 ss.) . Inoltre, i medium (come la donna di Endor, I Sam. 28: 7 e seguenti) e la falsa profetessa (come Noadiah, Neh. 6:14) furono consultati dal popolo e credevano in grado di rivelare la volontà divina. In un caso una donna si sedette sul trono di Israele e governò per sei anni (II Re 11: 3).


<span style="line-height:100%"><span style="orphans:2"><span style="widows:2">1<font face="Arial, sans-serif"><font size="2"><font style="font-size: 10pt"><font size="3"><font style="font-size: 12pt">. The priest, whose function was to divine by sacred lot to determine God’s will and give instruction (torah). He was the holy person through whom the Israelite approached God in worship. He thus performed a dual function.</font></font></font></font></font></span></span></span>
Sebbene le occasioni fossero poche, Dio non disdegnava di parlare e agire per mezzo delle donne, e il popolo a quanto pare le riconosceva come servitrici divine. Non sorprende che i numeri fossero pochi. È piuttosto notevole, e quindi più significativo, che ce ne sarebbe dovuto essere uno.


<span style="line-height:100%"><span style="orphans:2"><span style="widows:2">2<font face="Arial, sans-serif"><font size="2"><font style="font-size: 10pt"><font size="3"><font style="font-size: 12pt">. The prophet, whose concern was ” the word of the Lord”. He was the divine spokesman, revealer of the divine counsel and activity (Amos 3:7). He also served as intercessor for the people before God (cp. Gen. 20:7, Jer. 7:16, 51:1).</font></font></font></font></font></span></span></span>
#I sacri uffici di profeta, sacerdote e re (quelli solitamente identificati con il ministero) non erano né indispensabili né permanenti. Quando l'ufficio profetico fu degradato da coloro che pronunciavano “parole piacevoli”, il vero portavoce di Dio rinunciò a qualsiasi relazione con esso (Amos 7:14, cfr. Zaccaria 13: 3 e seguenti). I profeti descrissero il sistema sacrificale come estraneo alla vera adorazione (Ger. 7:22 ss., Amos 5:21 ss., Mic. 6: 6 ss.), Prevedendo la distruzione del tempio (Ger 7: 1-15) che a potrebbe essere stabilita la corretta adorazione. Con il tempio e il sacrificio va il sacerdozio. Ancora una volta, l'ufficio reale, promesso come eterno dal patto (Salmo 89: 3s., I Cron. 17:12ss., II Cron. 6:16) è negato da alcuni dei profeti in quanto in armonia con il piano divino (I Sam. 8: 10: 18 e seguenti, Os. 8: 4,12: 9, 13, 13: 9 e seguenti). Inoltre, non si prevedeva che questi uffici passassero direttamente al Nuovo Ordine. Dovevano essere consumati nella venuta dell'ideale (cfr. Deut. 18:15 ss., Hos. 12:10 sgg., Zacc. 6:12 e seguenti, io Sam. 2:35, Sal. 110: 4, Isa. 9: 1ss., 11: 1ss., Mic. 5: 2ss, Ezek. 34: 23s. cp. Anche Isa. 42: 6, 52: 13 e seguenti), che il Nuovo Testamento interpreta giustamente come adempiuto in Gesù Cristo. Qualunque continuità possano avere questi uffici nel Nuovo Testamento, la loro natura e qualifiche sembrerebbero essere dettate dal loro adempimento in Cristo e non dagli uffici come costituiti nell'Antico Testamento.


<span style="line-height:100%"><span style="orphans:2"><span style="widows:2">3<font face="Arial, sans-serif"><font size="2"><font style="font-size: 10pt"><font size="3"><font style="font-size: 12pt">. The sage (and elder), endued with wisdom and able to counsel in accordance with the divine will and plan (cp. Jer. 18:18, Ezek: 7:26).</font></font></font></font></font></span></span></span>
#Mentre nell'Antico Testamento le persone chiamate in modo speciale erano dotate dello Spirito divino per agire a nome della divinità, era previsto un tempo in cui tale non sarebbe stato più il caso, ma lo Spirito divino sarebbe stato versato su ogni carne, figli e figlie, servi e schiave allo stesso modo, e tutti avrebbero profetizzato (Gioele 2:28 segg. ., cp. Ger. 31: 31-34). Questa volta il Nuovo Testamento vede compiersi a Pentecoste (Atti 2:17 ss.). Si nota l'assenza di qualsiasi distinzione nei sessi.


<span style="line-height:100%"><span style="orphans:2"><span style="widows:2"><font face="Arial, sans-serif"><font size="3"><font style="font-size: 12pt">B. Those acting for God in a special capacity as: leaders of the people (e.g. Moses and Joshua), judges (judicators of lesser disputes), charismatics (as Ehud, Deborah, Gideon, Samson, Saul, etc.), and the king (as divine regent).</font></font></font></span></span></span>
#Mentre sotto l'Antica Alleanza il maschio era la figura dominante e solo riceveva il marchio


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di appartenenza (circoncisione) alla comunità dell'alleanza, nella Nuova Alleanza il segno di appartenenza (battesimo) è goduto sia dal maschio che dalla femmina, entrambi ugualmente parte della comunità, non essendoci più alcuna distinzione ma tutti sono uno in Cristo ( Gal. 3:28).


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#Gli uffici ordinati di profeta, sacerdote e re (solitamente associati al ministero) avevano un duplice funzione: agire per conto di Dio e delle persone. Se c'è qualche simbolismo da trovare in quanto un uomo può rappresentare al meglio la divinità (maschile in Israele senza alcuna controparte femminile) davanti al popolo, con un argomento simile la rappresentazione del popolo davanti a Dio sembrerebbe simbolizzata in modo più appropriato da una donna. Si nota che Israele è conosciuta come la moglie di Dio (es. Os. 2:16, Ger. 3: 8, 20, Ez. 16: 8), come madre (es. Os. 2: 2, 5, Ez. 16 ) e come figlia (ad es. Isa. 1: 8, Ger. 4:31, Ez. 16:44, Mic. 4: 8). Inoltre questo è pienamente in armonia con il simbolismo della Chiesa come "Sposa di Cristo".


<span style="line-height:100%"><span style="orphans:2"><span style="widows:2"><span style="page-break-before:always"><font face="Arial, sans-serif"><font size="3"><font style="font-size: 12pt">In both areas we find women serving. In the prophetic office we note such illustrious women as Miriam (Ex. 15:20f.), Deborah (Judges 4:4f.) and Huldah, consulted by king Josiah (II Kings 22:12ff., II Chron. 34:20ff.). Deborah held a three-fold office- prophetess, judge (dispensing justice in the hill country of Ephraim, Judges 4:4f.), and charismatic (inciting Barak to battle the Canaanites, she herself directing the battle, Judge 4:6ff.). Moreover, mediums (as the woman of Endor, I Sam. 28:7ff.) and false prophetess (as Noadiah, Neh. 6:14) were consulted by the people and believed capable of disclosing the divine will. In one instance a woman sat on the throne of Israel and ruled for six years (II Kings 11:3).</font></font></font></span></span></span></span>
[[Category:Donne]] [[Category:Ecclesiologia]]
 
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<span style="line-height:100%"><span style="orphans:2"><span style="widows:2"><font face="Arial, sans-serif"><font size="3"><font style="font-size: 12pt">While the occasions were few, God did not disdain to speak and act through women, and the people apparently recognized them as divine servants. It is not surprising that the numbers were few. It is rather remarkable, and therefore more significant, that there should have been any.</font></font></font></span></span></span>
 
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<ol start="4">
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<span style="line-height:100%"><span style="orphans:2"><span style="widows:2"><font face="Arial, sans-serif"><font size="3"><font style="font-size: 12pt">The sacred offices of prophet, priest and king (those usually identified with the ministry)</font></font></font></span></span></span>
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<span style="line-height:100%"><span style="orphans:2"><span style="widows:2"><font face="Arial, sans-serif"><font size="3"><font style="font-size: 12pt">were neither indispensable nor permanent. When the prophetic office was degraded by those speaking “pleasing words” the true spokesman for God disclaimed any relationship to it (Amos 7:14, cp. Zech. 13:3ff.). The prophets described the sacrificial system as foreign to true worship (Jer. 7:22f., Amos 5:21ff., Mic. 6:6ff.), predicting the destruction of the temple (Jer.7:1-15) that a proper worship might be established. With temple and sacrifice go the priesthood. Again, the royal office, promised as everlasting by covenant (Ps.89:3f., I Chron. 17:12ff., II Chron. 6:16) is denied by some of the prophets as in keeping with the divine plan (I Sam. 8:10:18ff., Hos. 8:4,12:9, 13, 13:9ff.). Moreover, these offices were not envisioned as directly passing over into the New Order. They were to be consummated in the coming of the ideal (cp. Deut. 18:15ff., Hos. 12:10ff., Zech. 6:12ff., I Sam. 2:35, Ps. 110:4, Isa. 9:1ff., 11:1ff., Mic. 5:2ff, Ezek. 34:23f. cp. Also Isa. 42:6, 52:13ff.), which the New Testament rightly interprets as fulfilled in Jesus Christ. Whatever continuity these offices may have in the New Testament, their nature and qualifications would seem to be dictated by their fulfillment in Christ and not by the offices as constituted in the Old Testament.</font></font></font></span></span></span>
 
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<span style="line-height:100%"><span style="orphans:2"><span style="widows:2"><font face="Arial, sans-serif"><font size="3"><font style="font-size: 12pt">V. While in the Old Testament specially called persons were endowed with the divine Spirit to act</font></font></font></span></span></span>
 
<span style="line-height:100%"><span style="orphans:2"><span style="widows:2"><font face="Arial, sans-serif"><font size="3"><font style="font-size: 12pt">on behalf of the deity, there was envisioned a time when such would no longer be the case, but the divine Spirit would be poured out on all flesh, sons and daughters, manservants and maidservants alike, and all would prophesy (Joel 2:28f., cp. Jer. 31:31-34). This time the New Testament sees fulfilled at Pentecost (Acts 2:17ff.). One notes the absence of any distinction in sexes.</font></font></font></span></span></span>
 
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<span style="line-height:100%"><span style="orphans:2"><span style="widows:2">IV<font face="Arial, sans-serif"><font size="2"><font style="font-size: 10pt"><font size="3"><font style="font-size: 12pt">. Whereas under the Old Covenant the male was the dominant figure and alone received the mark</font></font></font></font></font></span></span></span>
 
<span style="line-height:100%"><span style="orphans:2"><span style="widows:2"><font face="Arial, sans-serif"><font size="3"><font style="font-size: 12pt">of membership (circumcision) in the covenant community, in the New Covenant the mark of membership (baptism) is enjoyed by both male and female, both equally a part of the community, there being no longer any distinction but all are one in Christ (Gal. 3:28).</font></font></font></span></span></span>
 
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<span style="line-height:100%"><span style="orphans:2"><span style="widows:2">V<font face="Arial, sans-serif"><font size="2"><font style="font-size: 10pt"><font size="3"><font style="font-size: 12pt">. The ordained offices of prophet, priest and king (usually associated with the ministry) had a dual</font></font></font></font></font></span></span></span>
 
<span style="line-height:100%"><span style="orphans:2"><span style="widows:2"><font face="Arial, sans-serif"><font size="3"><font style="font-size: 12pt">function- to act on behalf of both God and people. If there is any symbolism to be found in that a man can best represent the deity (masculine in Israel without any female counterpart) before the people, by a similar argument the representation of the people before God would seem most appropriately symbolized by a woman. One notes that Israel is known as the wife of God (e.g. Hos. 2:16, Jer. 3:8, 20, Ezek. 16:8), as a mother (e.g. Hos. 2:2, 5, Ezek. 16), and as a daughter (e.g. Isa. 1:8, Jer. 4:31, Ezek. 16:44, Mic. 4:8). Moreover this is fully in harmony with the symbolism of the Church as the “Bride of Christ”.</font></font></font></span></span></span>

Versione delle 11:03, 3 nov 2020

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L'ORDINAZIONE DELLE DONNE NELL'ANTICO

Mentre la questione dell'ordinazione delle donne appartiene propriamente alla sfera del Nuovo Testamento, la Chiesa, nel considerare l'intera Bibbia come “la regola della fede e della pratica”, si impegna a studiare tutti i problemi dell'intera rivelazione biblica. Quindi un approccio biblico a questo argomento deve tenere conto dell'Antico Testamento. Questa letteratura presenta i seguenti dati pertinenti:

  1. I. L'apice dell'attività creativa di Dio era la razza umana, maschio e femmina (Gen. 1:26 ss.), Con i sessi complementari (Gen. 2:20 ss.) E che formavano un'unità (Gen. 2:23 ss., Cp. Mt . 19: 4ss., Mc. 10: 6ss., I Cor. 6:16), ognuno con il proprio posto e funzione distinti senza priorità e senza indipendenza. Alla razza nel suo insieme Dio diede il comando: “Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra e soggiogatela; e avere dominio ”(Gen. 1:28, cp. Sal. 8: 4 ss.). La sottomissione delle donne è vista come il risultato del peccato (Gen. 3:16). Da nessuna parte nell'Antico Testamento appare come parte dell'ordine creato. Ci si aspetterebbe che questa maledizione venga rimossa dalla redenzione.
  1. La rivelazione di Dio è arrivata in un ambiente storico e culturale in cui il dominio maschile faceva parte della struttura sociale. Non si può insistere sull'assolutezza di nessuna norma sociale biblica. Quando i modelli culturali e sociali cambiano, le forme bibliche devono essere reinterpretate.
  1. Dio parla e agisce tramite individui speciali sui quali pone il Suo Spirito. Nell'Antico Testamento c'erano:
    1. Rivelatori della volontà divina attraverso la divinazione, il sacrificio, l'estasi, la parola, ecc. (Cfr. Ger 18:18, Ez. 7:26). In questa classe troviamo:
      1. Il sacerdote, la cui funzione era quella di indovinare mediante sacra sorte per determinare la volontà di Dio e dare istruzioni (torah). Era la persona santa tramite la quale l'israelita si avvicinò a Dio in adorazione. Ha quindi svolto una duplice funzione.
      1. Il profeta, la cui preoccupazione era "la parola del Signore". Era il portavoce divino, rivelatore del consiglio e dell'attività divini (Amos 3: 7). Servì anche come intercessore per il popolo davanti a Dio (cfr. Gen. 20: 7, Ger. 7:16, 51: 1).
      1. Il saggio (e l'anziano), dotato di saggezza e in grado di consigliare secondo la volontà e il piano divini (cfr. Ger. 18:18, Ez: 7:26).
    1. Coloro che agiscono per Dio in una veste speciale come: capi del popolo (es. Mosè e Giosuè), giudici (giudici delle controversie minori), carismatici (come Eud, Debora, Gedeone, Sansone, Saulo, ecc.) E re (come reggente divino).

In entrambe le aree troviamo donne che servono. Nell'ufficio profetico notiamo donne illustri come Miriam (Es. 15:20 ss.), Deborah (Giudici 4: 4s.) E Huldah, consultate dal re Giosia (II Re 22:12 ss., II Cron. 34:20 ss.) ). Debora ha ricoperto un triplice incarico: profetessa, giudice (dispensando giustizia nella regione montuosa di Efraim, Giudici 4: 4 ss.) E carismatica (incitando Barak a combattere i Cananei, lei stessa dirige la battaglia, Giudice 4: 6 ss.) . Inoltre, i medium (come la donna di Endor, I Sam. 28: 7 e seguenti) e la falsa profetessa (come Noadiah, Neh. 6:14) furono consultati dal popolo e credevano in grado di rivelare la volontà divina. In un caso una donna si sedette sul trono di Israele e governò per sei anni (II Re 11: 3).

Sebbene le occasioni fossero poche, Dio non disdegnava di parlare e agire per mezzo delle donne, e il popolo a quanto pare le riconosceva come servitrici divine. Non sorprende che i numeri fossero pochi. È piuttosto notevole, e quindi più significativo, che ce ne sarebbe dovuto essere uno.

  1. I sacri uffici di profeta, sacerdote e re (quelli solitamente identificati con il ministero) non erano né indispensabili né permanenti. Quando l'ufficio profetico fu degradato da coloro che pronunciavano “parole piacevoli”, il vero portavoce di Dio rinunciò a qualsiasi relazione con esso (Amos 7:14, cfr. Zaccaria 13: 3 e seguenti). I profeti descrissero il sistema sacrificale come estraneo alla vera adorazione (Ger. 7:22 ss., Amos 5:21 ss., Mic. 6: 6 ss.), Prevedendo la distruzione del tempio (Ger 7: 1-15) che a potrebbe essere stabilita la corretta adorazione. Con il tempio e il sacrificio va il sacerdozio. Ancora una volta, l'ufficio reale, promesso come eterno dal patto (Salmo 89: 3s., I Cron. 17:12ss., II Cron. 6:16) è negato da alcuni dei profeti in quanto in armonia con il piano divino (I Sam. 8: 10: 18 e seguenti, Os. 8: 4,12: 9, 13, 13: 9 e seguenti). Inoltre, non si prevedeva che questi uffici passassero direttamente al Nuovo Ordine. Dovevano essere consumati nella venuta dell'ideale (cfr. Deut. 18:15 ss., Hos. 12:10 sgg., Zacc. 6:12 e seguenti, io Sam. 2:35, Sal. 110: 4, Isa. 9: 1ss., 11: 1ss., Mic. 5: 2ss, Ezek. 34: 23s. cp. Anche Isa. 42: 6, 52: 13 e seguenti), che il Nuovo Testamento interpreta giustamente come adempiuto in Gesù Cristo. Qualunque continuità possano avere questi uffici nel Nuovo Testamento, la loro natura e qualifiche sembrerebbero essere dettate dal loro adempimento in Cristo e non dagli uffici come costituiti nell'Antico Testamento.
  1. Mentre nell'Antico Testamento le persone chiamate in modo speciale erano dotate dello Spirito divino per agire a nome della divinità, era previsto un tempo in cui tale non sarebbe stato più il caso, ma lo Spirito divino sarebbe stato versato su ogni carne, figli e figlie, servi e schiave allo stesso modo, e tutti avrebbero profetizzato (Gioele 2:28 segg. ., cp. Ger. 31: 31-34). Questa volta il Nuovo Testamento vede compiersi a Pentecoste (Atti 2:17 ss.). Si nota l'assenza di qualsiasi distinzione nei sessi.
  1. Mentre sotto l'Antica Alleanza il maschio era la figura dominante e solo riceveva il marchio

di appartenenza (circoncisione) alla comunità dell'alleanza, nella Nuova Alleanza il segno di appartenenza (battesimo) è goduto sia dal maschio che dalla femmina, entrambi ugualmente parte della comunità, non essendoci più alcuna distinzione ma tutti sono uno in Cristo ( Gal. 3:28).

  1. Gli uffici ordinati di profeta, sacerdote e re (solitamente associati al ministero) avevano un duplice funzione: agire per conto di Dio e delle persone. Se c'è qualche simbolismo da trovare in quanto un uomo può rappresentare al meglio la divinità (maschile in Israele senza alcuna controparte femminile) davanti al popolo, con un argomento simile la rappresentazione del popolo davanti a Dio sembrerebbe simbolizzata in modo più appropriato da una donna. Si nota che Israele è conosciuta come la moglie di Dio (es. Os. 2:16, Ger. 3: 8, 20, Ez. 16: 8), come madre (es. Os. 2: 2, 5, Ez. 16 ) e come figlia (ad es. Isa. 1: 8, Ger. 4:31, Ez. 16:44, Mic. 4: 8). Inoltre questo è pienamente in armonia con il simbolismo della Chiesa come "Sposa di Cristo".