Letteratura/Devozioni Bavinck/Fede nella divina provvidenza

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 XVIII. Fede nella divina provvidenza 

“Perché tutto quello che fu scritto in passato fu scritto per nostra istruzione, affinché, mediante la pazienza e la consolazione delle Scritture, riteniamo la speranza” (Romani 15:4).

Il mondo attorno a noi ci mette a confronto con così tanto che non basterebbe tutta la nostra vita per sperare di comprenderlo. Gran parte delle cose per noi rimarranno insondabili. Ci sentiamo così confusi e scoraggiati!

Ciononostante, noi crediamo nella divina provvidenza. Crediamo che Dio sia all’opera in questo mondo e che lo preserva. Egli opera con le creature umane per realizzare i suoi propositi ultimi e, in ultima analisi, egli governa il mondo verso i propositi finali ultimi nell’eterno regno di Dio. “Alleluia! Perché il Signore Dio nostro, l'Onnipotente, ha iniziato a regnare” (Apocalisse 19:6).

La nostra ferma persuasione di fede che Dio opera provvidenzialmente secondo i suoi propositi ultimi non risolve tutte le questioni che potremmo avere sulla vita. Sappiamo bene ciò che intendesse Bavinck quando scriveva che: “Rimangono un gran numero di enigmi, sia nella vita degli individui, nella storia del mondo e nell’umanità”.

Bavinck, però, proseguiva dicendo: “Dio fa sì che la luce della sua Parola illumini tutti questi enigmi e misteri, non per risolverli, ma che ‘mediante la pazienza e la consolazione delle Scritture, riteniamo la speranza’” (Romani 15:4). Noi non abbiamo tanto bisogno di “risposte” - abbiamo bisogno di speranza!

Ancora: “La dottrina della provvidenza non è un sistema filosofico, ma una confessione di fede, la confessione che, nonostante le apparenze, né Satana, né alcun essere umano, né qualcun'altra creatura, ma Dio e lui soltanto - con il suo potere onnipotente ed onnipresente - preserva e governa ogni cosa. Una tale confessione può salvarci sia da un ottimismo superficiale che neghi gli enigmi della vita, sia da un presuntuoso pessimismo che dispera di questo mondo e del destino umano”.

Quale dev’essere, allora, il nostro punto focale? Noi guardiamo al coinvolgimento continuo di Dio nel mondo e nella nostra vita che realizza i suoi propositi in Gesù Cristo. Abbiamo bisogno di questa prospettiva per avere uno sguardo complessivo su tutte le cose. Crediamo, infatti, che Dio sia entrato nella storia dell’umanità per vincere la guerra contro il peccato e il male, che Dio ha tutti i mezzi per vincere e che Dio intende vincere!

Dobbiamo credere tutti i giorni della nostra vita che Dio sta operando per noi propositi provvidenziali. Nella fede noi confidiamo nella guida di Dio, seguiamo dove Dio ci conduce lungo la strada di Cristo.

Spunto di riflessione: Considera le maniere in cui tu hai scorto in segni della provvidenza di Dio nel mondo e nella tua vita. Rifletti su ciò che Dio ti chiama a fare e sui modi in cui tu puoi portare avanti i propositi di Dio.

[Donald K. McKim, Devozioni giornaliere con Herman Bavinck - Credere e crescere nella fede cristiana, Phillisburgh, New Jersey: P&R Publishing, 2023, capitolo XVIII p. 59].

Citazione da: "Reformed Dogmatics" 2:618-619.

 La divina provvidenza 

“Non il diavolo, ma Dio onnipotente, il Padre del Signore nostro Gesù Cristo, ha creato il mondo. È nella sua interezza e in ogni sua parte l’opera delle sue mani e delle sue mani soltanto. Avendolo creato, poi, egli non l’ha abbandonato a sé stesso. Egli lo sostiene con il suo potere onnipotente ed onnipresente. Egli interviene con il suo potere in tutte le sue creature e le governa in tal modo che esse tutte conducono e cooperano agli scopi che lui ha prefissato. La divina provvidenza, insieme con il suo mantenimento e cooperazione, assume la terza parte del governo. Dio regna; egli è il Re dei re e il Signore dei signori (1 Timoteo 6:15; Apocalisse 19:6) e il suo regno non avrà mai fine (1 Timoteo 1:17). Né il caso né il fato, né l’arbitrarietà né la costrizione, né un impulso capriccioso né arbitrarietà o necessità ferrea, governano la natura e la storia, la vita e il fato dei figli dell’umanità. Dietro però ad ogni causa secondaria giace e opera la volontà onnipotente di un Dio onnipotente e Padre fedele”.

Citazione da: "Magnalia Dei", 122.