Letteratura/Preghiere di famiglia/Quarta settimana/Mercoledì

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Quarta settimana - Mercoledì mattina 

Dio onnipotente e misericordioso, concedici il Tuo Spirito Santo affinché ci possiamo avvicinare a Te per Gesù Cristo, il nostro Signore.

Noi vogliamo salmeggiare al Tuo nome, proclamare ogni mattina la Tua benignità e ogni sera la Tua verità. Noi siamo miseri peccatori, ma Tu, Agnello di Dio, purificaci dalle nostre colpe con il Tuo preziosissimo sangue, L’anima nostra è attaccata alla polvere. Destaci da questo stato di abiezione. Fa che abbiamo sempre davanti agli occhi il timore di offenderti e che in tutte le nostre opere la Tua gloria sia sempre nostro obiettivo. Vestici di umiltà. Concedici che la Parola di Cristo abiti in noi e che attribuiamo sempre la nostra salvezza a lode della Tua grazia e della Tua sapienza. E se dalle tenebre siamo stati tratti alla luce, se la Tua pace riempie il cuor nostro, se fruttifichiamo in giustizia, sia attribuita a Te tutta la lode. “Non a noi, o Eterno, non a noi, ma al tuo nome da' gloria, per la tua bontà e per la tua fedeltà!” (Salmo 115;1).

Padre di misericordia, quanti motivi abbiamo di lodarti per tutte le benedizioni temporali e spirituali che godiamo. Tu dai a tutti la vita, il fiato e ogni cosa (Atti 17:25). Tu ci hai preservati fino a questo giorni all’ombra delle Tue ali. Che Ti renderemo noi per tutti i Tuoi benefici? Fa che mostriamo la nostra gratitudine non soltanto con le labbra ma anche nella vita, fruttificando a salvezza per Gesù Cristo, a lode e gloria della Tua grazia. Fa, o Signore che, rallegrandoci nel nostro Salvatore, non fidiamo nella carne e che tutti i frutti dello <spirito abbondino in noi e nella vita nostra.

Padre celeste, per amore di Colui che ci ha amati e che è venuto non per abolire la legge ma per compierla (Matteo 5:17) ascolta le nostre preghiere. A çui come a Te e allo Spirito Santo, nostra guida e conforto, siano attribuiti il regno, la potenza e la gloria ora e nei secoli dei secoli. Amen.

 Lettura biblica: Matteo 7:1-5; Giovanni 8:1-11 

“E siccome continuavano a interrogarlo, egli, alzatosi, disse loro: “Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra contro di lei” (...) Ella rispose: “Nessuno, Signore”. E Gesù le disse: “Neppure io ti condanno; va' e non peccare più”.” (Giovanni 8:7,11).

Quanta sapienza e quanta clemenza scaturiscono dalla Tua santa Parola, o Dio! Basta ispirarsi ad essa per sapere come regolarsi nella vita quotidiana e nelle relazioni con il prossimo.

Confessiamo francamente di non avere sempre seguito la via così chiaramente tracciata dinnanzi a noi. Quanto spesso abbiamo giudicato il nostro prossimo con severità, con durezza, con ipocrisia. Abbiamo commesso e commettiamo ancora le stesse colpe e mentre da un lato ci sforziamo di attenuare la nostra colpa o ammettiamo che tutt’al più essa è cosa lieve, dall’altro lanciamo accuse, giudizi e condanne contro chi non è più colpevole di noi, come se fosse un malfattore degno della massima pena. Ci assale spesso la tentazione di vedere negli altri soltanto e soprattutto i difetti e in noi unicamente i nostri meriti e le nostre virtù; eppure noi, lettori del Vangelo, non dovremmo più cadere in questo errore, perché ne siamo stati messi in guardia. Potremo giudicare equamente gli altri solo dopo esserci giudicati severamente e coscienziosamente noi stessi. E, riconoscendo allora quanto noi abbiamo bisogno di clemenza e di perdono, saremo pronti ad usarne verso gli altri.

Padre celeste, insegnaci Tu, aiutaci Tu a perdonare, a giudicare con misericordia e generosità, a dirti con vera sincerità: perdonaci le nostre offese come noi abbiamo perdonato a coloro che ci hanno offeso. Concedici oggi la grazia di saper amre il nostro prossimo come noi stessi e di fare agli altri come vorremmo che gli altri facessero a noi.

Nel nome di Gesù. Amen.

Quarta settimana - Mercoledì sera 

Onnipotente Dio e Padre di ogni consolazione, ci accostiamo a Te convinti dei nostri peccati e con ferma fede ched per Gesù Cristo Tu ci accorderai il Tuo perdono. Riguardaci nel Tuo Figlio diletto nostro Redentore e Mediatore; convertici dalle nostre iniquità e saremo salvi; dacci Tu quel pentimento che l’uomo naturale non sente e quella fede che abbraccia le Tue promesse di misericordia e di perdono. Invìa lo Spirito del Tuo Figlio nel cuor nostro affinché con umile fiducia possiamo invocarti “Abba, Padre”. Concedici che, avendo scolpito ndell’anima Gesù Cristo come speranza di gloria, noi procuriamo di uniformarci sempre internamente e esternamente a Lui, per camminare come Egli camminò e manifestare, nella nostra misura, tutte quelle qualità celesti che erano manifeste in Lui. Fa che in famiglia e tra i nostri conoscenti palesiamo le lodi di Colui che ci ha chiamati dalle tenebre alle meraviglie della Sua luce; concedici un cuore benigno e mansueto per perdonarci gli uni gli altri come anche Tu ci hai pertdonato in Cristo. Fa che promuoviamo la conoscenza della Tua verità e ci conduciamo con mansuetudine verso coloro che ci contrariano, cosicché “ingiuriati, benediciamo; perseguitati, sopportiamo; diffamati, esortiamo” (1 Corinzi 4:12), riguardando a Colui che, nonostante lo splendore della gloria de l Padre e l’immagine della Sua Persona, ha sostenuto contro di Sé la contraddizione dei peccatori. Fa che non ci vergogniamo mai di Te e della Tua causa, ma concedici di combattere il buon combattimento della fede per afferrare la vita eterna” (1 Timoteo 6:12).

Padre celeste, ci affidiamo a Te nel corso di questa notte; guardaci, Ti preghiamo, da ogni male e pericolo e se Ti piacerà di mantenererci in vita sino a domani, fa che possiamo dedicarci nuovamente al Tuo servizio per continuare a vivere nel Tuo timore e nella Tua grazia. Cosicché, quando i nostri giorni saranno giunti al termine, l’anima nostra sia ricevuta, per la Tua misericordia, nella Tua gloria. Te lo domandiamo per i meriti di Cristo Gesù. Amen.

 Lettura biblica: Geremia 31:1-20 

« “Nazioni, ascoltate la parola dell'Eterno, proclamatela alle isole lontane e dite: 'Colui che ha disperso Israele lo raccoglie e lo custodisce come fa un pastore con il suo gregge” (Geremia 31:10). »

Eterno Iddio, che sei stato il Dio dei nostri padri nella fede e sarai ìl Dio di color o che abbiamo generato, se non fisicalmente, almeno spiritualmente; noi ci inchiniamo dinnanzi a Te e Ti adoriamo tutti insieme perché la Tua benignitrà dura in eterno. Se veniamo a Te con spirito di umiltà e di ubbidienza, Tu ci colmi di benedizioni; se disubbidiamo alla Tua Parola Tu ci riprendi con infinita misericordia; se ci ribelliamo contro di Te, Tu ci allontani ma non ci abbandoni, ci fai fare l’esperienza che senza di Te non possiamo vivere felici, ed alfine di riconduci, e se siamo pentiti, ci accogli di nuovo, perché siamo Tuoi figli e Tu hai pietà di noi. Noi Ti esaltiamo per questa Tua fedeltà; Tu solo sei l’eterno giusto, santo e misericordioso!

Padre celeste, Ti supplichiamo per i nostri figlioli, affinché possano giungere ad avere una fede personale e profonda in Te che sei l’Iddio vivente; assistigli negli anni di studio e di crisi, quando devono passare dalla fede tradizionale alla fede personale; non li abbandonare negli anni in cui le tentazioni, i falli e le cadute, li allontanano dalla famiglia e dal Tuo santuario. Quando si sviano, concedi loro la grazia di pentirsi e di far ritorno a Te. E fortifica in noi la fede che, come Tu hai condotto noi, così guiderai nella vita terrena e verso la vita eterna anche i nostri figlioli.

Invochiamo questa sera il Tuo paterno amore per gli orfani, per gli abbandonati, gli smarriti, per quelli ai quali nessuno pensa. Se ne incontriamo lungo la nostra via, ricordaci, o Dio, che di noi Tu ti vuoi servire per manifestare loro il  Tuo amore, e fa di noi dei fedeli interpreti della Tua misericordia, nel nome di Gesù. Amen.