Predicazioni/Romani/Il passato, il presente ed il futuro dell’opera salvifica di Cristo

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Il passato, il presente ed il futuro dell’opera salvifica di Cristo

Perché se, mentre eravamo nemici, siamo stati riconciliati con Dio mediante la morte del Figlio suo, tanto più ora, essendo riconciliati, saremo salvati mediante la sua vita” (Romani 5:10).

La morte sacrificale di Gesù Cristo è stata il mezzo per il quale siamo stati riconciliati con Dio (cfr. 2 Corinzi 5:18 ; Colossesi 1:21-22); è ciò che Cristo ha compiuto nel passato. Dio riconcilia persone con sé, le redime dal peccato e verso di loro diventa propizio, il tutto attraverso la morte di suo Figlio. La creatura umana ha trasgredito l’ordinamento a cui era stata sottoposta e si è allontanata da Dio. Per poter vivere ha bisogno di essere riconciliata e di essere in comunione con Lui. È la creatura umana che si è allontanata da Dio, non Dio che si è allontanato da essa.

La morte sacrificale di Gesù Cristo è la causa efficiente della nostra giustificazione. La sua vita continua (di risurrezione) è causa efficiente della nostra progressiva santificazione e glorificazione. Avendo fatto la cosa più difficile per noi, consegnandosi in Cristo alla morte per riconciliarci con Sé, Dio farà certamente la cosa “più facile”. Vedrà che condividiamo per sempre la vita risorta di Cristo.

Noi facciamo esperienza della continua (santificazione progressiva) e della salvezza finale (glorificazione) grazie alla operatività della vita continua di Gesù Cristo. Questi aspetti presenti e futuri della nostra salvezza non sono stati i risultati diretti della sua morte, ma sono le conseguenze della sua vita dopo la Sua morte e risurrezione (cfr. 6:8-13). Abbiamo la salvezza nel presente e nel futuro perché il nostro Salvatore vive ed opera in nostro favore: “Cristo Gesù è colui che è morto e, ancor più, è risuscitato, è alla destra di Dio e anche intercede per noi” (Romani 8:34). Ci sta ancora salvando. Questo versetto mostra che Dio continua la Sua opera in noi e la porterà con certezza a compimento.

Quindi “saremo salvati dalla sua vita” dalla vita di Cristo, che designa non tanto la sua vita in quanto Dio o il suo vivere nei cuori del suo popolo mediante la fede sebbene nessuno dei due debba essere escluso, ma la sua vita intercedente di Cristo in cielo, dove vive, e vive sempre per intercedere per il suo popolo, e per vedere la salvezza che ha ottenuto con la sua morte applicata a loro, ed essi hanno messo in possesso di Lui.