Teopedia/Condizionamenti liberali nelle traduzioni moderne della Bibbia

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Condizionamenti liberali nelle traduzioni moderne della Bibbia

Ci sono diversi autori che hanno evidenziato come i moderni traduttori della Bibbia possano essere condizionati dalle loro presupposizioni e pregiudizi teologicamente liberali. Questi autori sostengono che questi pregiudizi possono influenzare il modo in cui i traduttori interpretano e traducono il testo della Bibbia. Fra questi si possono menzionare: Leland Ryken e Robert L. Thomas.

  • Il libro "The English Standard Version: A Review Article" (2002) di Robert L. Thomas è un saggio critico sulla traduzione della Bibbia in lingua inglese conosciuta come English Standard Version (ESV). Thomas sostiene che la ESV ha pregiudizi liberali e una tendenza ad adattare il testo biblico ai gusti culturali e alle opinioni del traduttore, piuttosto che cercare di riprodurre fedelmente il significato del testo originale. Thomas esamina la ESV con attenzione e confronta la sua traduzione con altre versioni popolari della Bibbia in lingua inglese, come la New International Version (NIV) e la King James Version (KJV). Robert L. Thomas è un professore emerito di teologia presso il The Master's Seminary, un'autorità rispettata nella traduzione biblica e un autore prolifico su temi teologici e biblici. Ha pubblicato numerosi libri, tra cui "Understanding Spiritual Gifts", "The Quest for the Historical Adam" e "The Gospel According to John". La sua esperienza e la sua erudizione lo rendono un autore affidabile per quanto riguarda la valutazione della traduzione biblica in lingua inglese e la critica dell'ideologia teologica nella traduzione della Bibbia.
  • Il libro "The Word of God in English: Criteria for Excellence in Bible Translation" di Leland Ryken è un saggio critico sullo stato attuale della traduzione della Bibbia in lingua inglese. Ryken sostiene che la traduzione della Bibbia in lingua inglese è diventata eccessivamente politicizzata e influenzata da pregiudizi teologici e ideologici, che spesso hanno portato a traduzioni che sono più preoccupate nel trasmettere l'opinione del traduttore che nel trasmettere con precisione il significato del testo originale. Ryken offre quindi una serie di criteri per valutare l'eccellenza nella traduzione della Bibbia, tra cui l'accuratezza, la fedeltà al testo originale e la chiarezza. Leland Ryken è un professore emerito di letteratura inglese presso Wheaton College, un'autorità riconosciuta nella traduzione biblica in lingua inglese e un autore prolifico su temi biblici e letterari. Ha pubblicato numerosi libri, tra cui "The Literary Study Bible", "The ESV and the English Bible Legacy" e "Realms of Gold: The Classics in Christian Perspective". La sua esperienza e la sua erudizione lo rendono un autore affidabile per quanto riguarda la valutazione della traduzione biblica in lingua inglese e la critica dell'ideologia teologica nella traduzione della Bibbia.

Altri autori che si possono menzionare al riguardo sono:

  • David Bentley Hart, filosofo e teologo britannico, ha criticato alcune traduzioni della Bibbia per aver rimosso o attenuato l'aspetto "apocalittico" e sovrannaturale del testo biblico, rendendolo più accettabile per i lettori moderni.
  • Klaus Berger, teologo tedesco, ha affermato che molte traduzioni moderne della Bibbia non sono sufficientemente attente alla differenza tra il mondo antico e il mondo moderno, e spesso sovrappone i pregiudizi moderni sul testo biblico.
  • Olivier-Thomas Venard, sacerdote e teologo francese, ha sottolineato come alcune traduzioni della Bibbia siano influenzate dalle ideologie politiche del tempo, che spesso distorcono il significato originale del testo biblico.

Olivier-Thomas Venard è un sacerdote cattolico e teologo francese. Ha scritto diversi libri e articoli sul tema della traduzione della Bibbia e della sua interpretazione, sottolineando come queste attività possano essere influenzate dalle ideologie politiche e sociali del tempo. In particolare, in "La Bible, quelle histoire" (The Bible, What Story?) pubblicato nel 2000, Venard affronta la questione della traduzione della Bibbia e delle sue interpretazioni nel contesto dell'ideologia politica e sociale. Egli sostiene che alcune traduzioni della Bibbia sono influenzate dall'ideologia politica e sociale prevalente, il che può portare a una distorsione del significato originale del testo biblico. Venard sostiene anche che le scelte di traduzione possono essere influenzate dall'interpretazione teologica del traduttore, che a sua volta può essere influenzata dalle ideologie dominanti. In un altro libro intitolato "La Bible en français: pourquoi le meilleur est à venir" (The Bible in French: Why the Best is Yet to Come), pubblicato nel 2018, Venard analizza la traduzione della Bibbia in francese, sottolineando la necessità di una traduzione che rispetti la diversità delle interpretazioni teologiche e culturali. Venard sostiene che la traduzione della Bibbia deve essere basata su criteri oggettivi, come la fedeltà al testo originale e la comprensibilità del testo per i lettori moderni, e non su pregiudizi ideologici o teologici. In entrambi i suoi libri, Venard invita i lettori a riflettere sull'importanza della traduzione della Bibbia e sulle sfide che essa presenta, incoraggiando una maggiore attenzione alla diversità culturale e teologica nella traduzione del testo biblico. A questo link un approfondimento.

Klaus Berger è un teologo e biblista tedesco, noto soprattutto per il suo lavoro sulla traduzione e l'interpretazione della Bibbia. Ha scritto numerosi libri e articoli sul tema, tra cui:

  • "Theologiegeschichte des Urchristentums" (History of Early Christian Theology), pubblicato nel 1991, che tratta della storia della teologia cristiana nei primi secoli della Chiesa.
  • "Die Bibelfälscher: Wie wir um die Wahrheit betrogen werden" (The Bible Forgers: How We Are Deceived About the Truth), pubblicato nel 2010, in cui Berger critica alcune traduzioni della Bibbia per aver manipolato il testo biblico per adattarlo alle opinioni moderni. Approfondimenti a questo link.
  • "Der Gott der Bibel: Vom religiösen Gefühl zum Erkennen des Unsichtbaren" (The God of the Bible: From Religious Feeling to Recognizing the Invisible), pubblicato nel 2013, che esplora il concetto di Dio nella Bibbia e le implicazioni teologiche della sua traduzione.

In questi e in altri lavori, Berger ha sottolineato l'importanza di una corretta comprensione della differenza tra il mondo antico e il mondo moderno nella traduzione e nell'interpretazione della Bibbia. Ha affermato che molte traduzioni moderne della Bibbia non sono sufficientemente attente alla diversità culturale e teologica del mondo biblico, e che spesso sovrappone i pregiudizi moderni sul testo biblico. Berger ha anche sottolineato l'importanza di una corretta interpretazione del testo biblico, basata su un'analisi attenta del contesto storico e culturale in cui è stato scritto.

David Bentley Hart è un filosofo e teologo britannico, noto per le sue opere sulla teologia, la filosofia e la cultura. Ha scritto numerosi libri e articoli sul tema, tra cui:

  • "The Doors of the Sea: Where Was God in the Tsunami?" (2005), che affronta il problema del male nel mondo e della presenza di Dio in mezzo alle tragedie.
  • "The Beauty of the Infinite: The Aesthetics of Christian Truth" (2003), che esplora il rapporto tra la teologia e l'estetica.
  • "The New Testament: A Translation" (2017), una traduzione del Nuovo Testamento in cui Hart cerca di ripristinare l'aspetto "apocalittico" e sovrannaturale del testo biblico, che a suo avviso è spesso attenuato o rimosso in molte traduzioni moderne.

In queste e in altre opere, Hart ha criticato alcune traduzioni della Bibbia per aver ridotto l'aspetto sovrannaturale del testo biblico e per aver adattato il testo alle sensibilità moderne. Ha sottolineato l'importanza di una corretta comprensione del testo biblico nel suo contesto storico e culturale, e ha cercato di ripristinare l'aspetto apocalittico del testo biblico nella sua traduzione del Nuovo Testamento. Hart è noto anche per il suo lavoro sulla teodicea, la dottrina del male e della sofferenza nel mondo, e sulla relazione tra teologia e filosofia.