Teopedia/Resistenza non violenta

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Resistenza non violenta

La resistenza non violenta è un metodo di protesta e di lotta sociale che si basa sulla rifiuto dell'uso della violenza fisica per raggiungere obiettivi politici, sociali o religiosi. È un approccio che promuove il cambiamento attraverso mezzi pacifici, come la persuasione, il dialogo, la negoziazione, la disobbedienza civile e altre forme di azione diretta non violenta.

In ambito cristiano, la resistenza non violenta è spesso associata all'insegnamento di Gesù Cristo, che ha predicato l'amore, il perdono e la nonviolenza. Nel Vangelo, Gesù invita i suoi seguaci a "porgere l'altra guancia" di fronte all'aggressione (Matteo 5:39) e a "amare i propri nemici" (Matteo 5:44). Questi principi hanno ispirato molti movimenti di resistenza non violenta nel corso della storia, come la lotta per i diritti civili negli Stati Uniti, guidata da Martin Luther King Jr., e il movimento per l'indipendenza dell'India, guidato da Mahatma Gandhi.

La resistenza non violenta nel contesto cristiano implica:

  1. Rifiuto della violenza: I cristiani che praticano la resistenza non violenta rifiutano di ricorrere alla violenza fisica per risolvere conflitti o per imporre le proprie idee. Ciò significa che si impegnano a trovare soluzioni pacifiche e costruttive ai problemi sociali e politici.
  2. Amore per il prossimo: La resistenza non violenta cristiana si basa sull'idea che tutti gli esseri umani sono creati a immagine e somiglianza di Dio e meritano rispetto, dignità e amore. Ciò significa trattare gli avversari con compassione, cercando di comprendere le loro preoccupazioni e di stabilire un dialogo costruttivo.
  3. Perdono e riconciliazione: I cristiani che praticano la resistenza non violenta credono nella potenza del perdono e della riconciliazione per superare l'odio, l'ostilità e la divisione. Essi sono disposti a perdonare gli avversari e a lavorare insieme per costruire una società più giusta e pacifica.
  4. Fede in Dio: La resistenza non violenta cristiana si fonda sulla fede in Dio e sulla convinzione che la giustizia e la pace trionferanno in ultima analisi. Ciò dà ai cristiani la forza e la determinazione di resistere alle ingiustizie e di lottare per un mondo migliore, anche di fronte a difficoltà e persecuzioni.

La resistenza non violenta nel contesto cristiano è quindi un approccio che combina l'impegno sociale e politico con una profonda spiritualità, basata sull'amore, il perdono e la fede in Dio.

Bibliografia

"Engaging the Powers: Discernment and Resistance in a World of Domination" è un libro scritto dal teologo e attivista Walter Wink, pubblicato nel 1992. Questo libro è il terzo di una trilogia chiamata "Powers Trilogy" e affronta tematiche legate alla spiritualità, teologia, politica e attivismo sociale. Il libro si concentra sull'analisi delle "Potenze" o "Powers", un termine che Wink utilizza per descrivere le forze spirituali e istituzionali che dominano e influenzano il mondo. Egli sostiene che queste potenze sono presenti sia in forma di istituzioni sociali, politiche ed economiche, sia come forze spirituali e trascendentali che agiscono dietro di esse.

Il libro affronta diverse questioni, tra cui:

  1. L'importanza del discernimento spirituale nel riconoscere e comprendere le potenze che operano nel mondo e nel nostro contesto sociale.
  2. La necessità di resistere alle potenze oppressive e ingiuste, combinando l'azione sociale con la spiritualità.
  3. Il concetto di nonviolenza come strumento di resistenza e di trasformazione, basato sull'insegnamento di Gesù e su altre figure storiche come Gandhi e Martin Luther King Jr.
  4. La necessità di una trasformazione sia individuale che collettiva, per costruire un mondo più giusto e compassionevole.

Wink sostiene che è possibile sfidare e cambiare queste potenze attraverso la consapevolezza, il discernimento e l'azione nonviolenta. Il libro propone quindi un approccio sia spirituale che pratico per affrontare le ingiustizie e le strutture di potere che dominano il nostro mondo, cercando di creare una società più equa e umana.

"Fight: A Christian Case for Nonviolence" è un libro scritto da Preston Sprinkle, pubblicato nel 2013. In questo libro, l'autore esamina il tema della violenza e della nonviolenza nel contesto cristiano, cercando di rispondere a una serie di domande difficili riguardo alla guerra, alla legittima difesa, alla pena di morte e ad altre questioni etiche correlate.

Sprinkle affronta questi temi partendo da una prospettiva biblica, esaminando attentamente i testi dell'Antico e del Nuovo Testamento per determinare come i cristiani dovrebbero affrontare la violenza. Egli sostiene che la Bibbia nel suo complesso, e in particolare gli insegnamenti di Gesù nel Nuovo Testamento, forniscono un forte sostegno all'idea della nonviolenza come una risposta cristiana appropriata alle questioni legate alla violenza e al conflitto.

Nel corso del libro, Sprinkle affronta diverse questioni, tra cui:

  1. Il concetto di "violenza giusta" nell'Antico Testamento e la sua applicazione nel contesto contemporaneo.
  2. Gli insegnamenti di Gesù sulla nonviolenza, come il comandamento di amare i nemici e di porgere l'altra guancia.
  3. La posizione della Chiesa primitiva sulla guerra e la violenza, sottolineando che molti dei primi cristiani erano pacifisti e si rifiutavano di partecipare alle guerre.
  4. La teoria della "guerra giusta" e le sue implicazioni per i cristiani di oggi.
  5. Il ruolo della legittima difesa e dell'uso della forza per proteggere gli altri, in particolare nel contesto della protezione delle persone vulnerabili e della famiglia.
  6. La posizione cristiana sulla pena di morte e sul suo impiego nei sistemi giudiziari contemporanei.

In "Fight", Preston Sprinkle presenta una visione biblicamente fondata della nonviolenza e delle sue implicazioni per i cristiani di oggi. Il libro sfida i lettori a riflettere attentamente sulle proprie convinzioni riguardo alla violenza e a considerare come la fede cristiana possa influenzare il modo in cui affrontiamo le questioni legate alla guerra, alla legittima difesa e alla pena di morte.

"A Faith Not Worth Fighting For: Addressing Commonly Asked Questions about Christian Nonviolence" è un libro a cura di Tripp York e Justin Bronson Barringer, pubblicato nel 2012. Il libro è una raccolta di saggi scritti da vari autori che esplorano il tema della nonviolenza nel contesto cristiano, cercando di rispondere alle domande più comuni e alle obiezioni sollevate riguardo al pacifismo cristiano.

Il libro affronta una serie di questioni cruciali riguardanti la nonviolenza cristiana attraverso saggi scritti da teologi, studiosi e attivisti, tra cui Stanley Hauerwas, John Howard Yoder e Shane Claiborne. Alcune delle domande e delle tematiche trattate nel libro includono:

  1. La coerenza della nonviolenza con gli insegnamenti dell'Antico Testamento.
  2. Gli insegnamenti di Gesù sulla nonviolenza e il loro significato per i cristiani contemporanei.
  3. La storia del pacifismo nella Chiesa primitiva e nei primi secoli del cristianesimo.
  4. La teoria della "guerra giusta" e le sue implicazioni per i cristiani.
  5. La legittima difesa personale e la protezione degli altri nel contesto della nonviolenza cristiana.
  6. Il ruolo dello Stato e delle autorità civili nella promozione della pace e della giustizia.
  7. La testimonianza e l'impegno dei cristiani nei confronti della nonviolenza in situazioni di conflitto e oppressione.

"A Faith Not Worth Fighting For" cerca di fornire una visione equilibrata e articolata della nonviolenza cristiana, affrontando le obiezioni più comuni e presentando argomenti a favore del pacifismo basato sulla fede. Il libro rappresenta una risorsa preziosa per chiunque sia interessato a comprendere meglio il rapporto tra la fede cristiana e la nonviolenza, e per coloro che vogliono esplorare le implicazioni pratiche e teologiche di una vita di impegno pacifista.

"Stride Toward Freedom: The Montgomery Story" è un libro scritto da Martin Luther King Jr., pubblicato per la prima volta nel 1958. Il libro racconta la storia del boicottaggio degli autobus di Montgomery, un evento cruciale nella lotta per i diritti civili negli Stati Uniti e un momento fondamentale nella carriera di Martin Luther King Jr. stesso.

Il boicottaggio degli autobus di Montgomery ebbe inizio nel 1955, quando Rosa Parks, una donna afroamericana, si rifiutò di cedere il suo posto su un autobus a un passeggero bianco, come prevedeva la legge segregazionista dell'Alabama. Il suo arresto scatenò un movimento di protesta non violenta che durò 381 giorni e culminò con la desegregazione dei trasporti pubblici nella città di Montgomery.

Nel libro, Martin Luther King Jr. descrive gli eventi che hanno portato al boicottaggio e il suo ruolo come leader del movimento. Egli narra le sfide, le difficoltà e i successi che i manifestanti hanno affrontato nel corso del boicottaggio, e riflette sui principi di nonviolenza e di amore cristiano che hanno guidato la lotta per i diritti civili.

"Stride Toward Freedom" include anche una discussione teorica e filosofica sui principi della nonviolenza e sul loro ruolo nella lotta per i diritti civili. King si ispira agli insegnamenti di Gesù, a Mahatma Gandhi e a figure storiche come Henry David Thoreau per spiegare come la nonviolenza possa essere utilizzata come strumento potente e efficace per il cambiamento sociale.

In sintesi, "Stride Toward Freedom: The Montgomery Story" è una testimonianza personale e storica di uno degli eventi più importanti nella lotta per i diritti civili negli Stati Uniti, nonché una riflessione approfondita sui principi di nonviolenza e amore cristiano che hanno guidato Martin Luther King Jr. e il movimento per i diritti civili. Il libro offre una visione unica e preziosa del pensiero e dell'azione di uno dei leader più influenti del XX secolo.