Teopedia/Vendere la primogenitura per un piatto di lenticchie

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Vendere la primogenitura per un piatto di lenticchie

In italiano, l'espressione proverbiale più comune che fa riferimento all'episodio biblico della vendita della primogenitura da parte di Esaù si dice: "vendere la propria primogenitura per un piatto di lenticchie".

Questa espressione proverbiale viene utilizzata per descrivere una situazione in cui qualcuno sacrifica o rinuncia a qualcosa di molto prezioso o importante in cambio di qualcosa di insignificante o di poco valore. Fa riferimento alla scelta impulsiva di Esaù di cedere il suo diritto di primogenitura a Giacobbe in cambio di un piatto di lenticchie quando era affamato.

Il contesto biblico di questa storia è riportato nel libro della Genesi, capitolo 25, versetto 34. Secondo la narrativa biblica, Esaù, dopo una giornata di caccia, tornò a casa affamato e chiese a suo fratello Giacobbe un piatto di lenticchie che stava cucinando. Giacobbe approfittò della situazione per chiedere in cambio la primogenitura di Esaù, e quest'ultimo accettò senza riflettere sul suo significato e valore.

L'espressione proverbiale "vendere la propria primogenitura per un piatto di lenticchie" viene spesso utilizzata per criticare le persone che fanno scelte impulsive o che sacrificano qualcosa di molto prezioso per ottenere un beneficio immediato, senza valutare le conseguenze a lungo termine. Sottolinea l'importanza di prendere decisioni oculate e ponderate, considerando il valore reale delle cose in gioco.