Confessioni di fede/Elvetica/30

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Indice generale

Confessione di fede elvetica del 1566

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XXX. II magistrato

Il magistrato è da Dio

Ogni magistrato è ordinato da Dio stesso per la pace e la tranquillità del genere umano e in modo tale da tenere il primo posto e grado di onore al mondo [Ro 13:1-7]. Se quindi è ne­mico della Chiesa, può essere di grande ostacolo e provocare molti disordini, ma se, al contrario, è amico e membro della Chiesa, è un suo membro molto utile e eccellente e può esserle di grande aiuto e giovamento.

Il dovere del magistrato

Il suo principale compito è quello di procurare e conservare la pace e la tranquillità pubblica, cosa che non può fare meglio né più felicemente che essendo veramente religioso e timorato di Dio e che promuovendo e dando corso, sull’esem­pio dei santi re e principi del popolo del Signore, alla predicazione della verità e della pura e sincera fede, impedendo ogni menzogna e scoraggiando ogni superstizione, assieme a qualsiasi altra empietà e idolatria, e difendendo la Chiesa di Dio. Noi insegniamo altresì che la cura della religione è uno dei principali punti di un fedele e santo magistrato. Tenga quindi fra le mani la parola di Dio e la legga e faccia ordine in modo che non si predichi nulla che sia contraria ad essa; così pure, governi con buone leggi conformi alla parola di Dio il popolo che Dio gli ha affidato e lo contenga in buona disciplina, dovere e obbedienza. Renda giustizia giudicando giustamente senza eccezione di persona, senza accettare regali e conservi e difenda le vedove, gli orfani e gli afflitti; ma gli ingiusti, gli ingannatori e gli uomini violenti e oltraggiatori siano da lui repressi e anche completamente sterminati. Egli non ha infatti ricevuto la spada da Dio invano (Ro. 13:4). Sfoderi dunque questa spada di Dio contro tutti i malvagi, i sediziosi, i briganti o omicidi, gli oppressori, i bestemmiatori, gli spergiuri, in breve contro tutti coloro che Dio vuole punire e che ha ordinato di mettere a morte; castighi altresì e punisca coloro che sono veramente eretici, cioè incorreggibili, e che non cessano di bestemmiare la maestà di Dio e turbare la sua Chiesa, e persine di rovinarla e distruggerla.

Guerra

E se è necessario conservare il popolo mediante la guerra, la faccia in nome del Signore, purché prima abbia cercato la pace con tutti i mezzi e non possa salva­guardare i suoi se non attraverso la guerra. Facendo queste cose con fede, il magistrato serve Dio mediante tali opere, essendo opere veramente buone, e riceve la benedizione di Dio. Noi condanniamo quindi gli anabattisti, i quali, come negano che un cristiano possa assolvere all’ufficio di magistrato, così negano che qualcuno possa essere ucciso giustamente dal ma­gistrato o che il magistrato possa fare la guerra o che si debba prestare giuramento davanti al magistrato, ecc.

Doveri dei sudditi

Del resto, siccome Dio vuole condurre il suo popolo a!la salvezza attraverso il magistrato, che dona al mondo come un padre, è fatto obbligo a tutti i sudditi di riconoscere al magistrato un tale beneficio di Dio. I sudditi onorino quindi il magistrato e lo riveriscano come ministro di Dio, lo amino, lo assecondino e preghino per lui come per il loro padre, obbediscano a tutti i suoi giusti ed equi comandi, paghino infine fedelmente e volentieri le tasse e i tributi e tutte le altre cose che gli sono dovute. E se la conservazione pubblica o della nazione e la ra­gione e la giustizia lo richiedono e il magistrato sia costretto a muovere guerra, siano pronti e preparati a sacrificare la vita e spargere il loro sangue per la salvezza pubblica e quella del magistrato. Ma che tutto questo si faccia nel nome di Dio, poiché chi si oppone al magistrato attira su di sé la terribile collera di Dio.

Sette e sedizioni

Noi condanniamo quindi tutti gli spregiatori del magi­strato, tutti i ribelli, nemici della cosa pubblica, e gente sedi­ziosa e malvagia e, infine, tutti coloro che rifiutano aperta­mente o con astuzia e finezza di rendere il dovere al quale Dio li obbliga.

Ora noi preghiamo Dio, nostro Padre celeste, clementissimo, perché voglia benedire i principi del popolo e anche noi e tutto il popolo per Gesù Cristo nostro unico Signore e salva­tore, al quale sia data lode, gloria e azione di grazie eterna­mente. Amen.