Corsi/Essere cristiani/14
Essere cristiani (J. I. Packer) |
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Il Credo, o Simbolo apostolico. Credo in Dio padre onnipotente, creatore del cielo e della terra. E in Gesù Cristo, suo figlio unigenito, Signor nostro, il quale fu concepito di Spirito santo, nacque da Maria vergine, patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto. Discese nel soggiorno dei morti, il terzo giorno risuscitò, salì al cielo, siede alla destra di Dio, padre onnipotente. Di là ha da venire a giudicare i vivi e i morti. Credo nello Spirito santo, la santa chiesa universale, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione dei corpi e la vita eterna. Amen.
14. Io credo nello Spirito Santo
Originalmente, la parola "spirito" significava l'unità di energia psichica presente nell'uomo, e "credere agli spiriti" (nel senso moderno del termine) riflette la credenza che questa energia personale possa essere attiva anche quand'è priva del corpo. Con questo significato, "spirito" traduce le parole ebraica e greca (ruach, pneuma) che dal significato di "vento" vennero a significare un'energia personale, sia umana che divina.
Oggi generalmente, la parola "spirito" (o peggio, "fantasma") suggerisce qualcosa di spaventoso e di sgradevole, e potrebbe essere persino fuorviante parlare di "Spirito Santo". In ogni caso il significato di "Spirito Santo" lo definisce chiaramente la Bibbia ed a questo dobbiamo attenerci scoprendo la grandezza e la bellezza di ciò che questa parola indica.
Il terzo paragrafo del Credo inizia con "Il credo nello Spirito Santo". Dall'opera creatrice del Padre e l'opera salvatrice del Figlio, il Credo si volge all'opera rigeneratrice dello Spirito, mediante la quale le creature umane vengono di fatto rinnovate in ed attraverso Cristo. Per questo nel credo incontriamo i termini "Chiesa" (una nuova comunità umana), "perdono" (un nuovo tipo di rapporto), e "vita eterna" (un nuovo adempimento). Viene però prima una dichiarazione di fede nello Spirito Santo stesso.
Lo Spirito di Cristo
Egli è una Persona attiva, il "settore esecutivo" della Trinità, Egli è "santo", cioè appartiene a Dio, è parte integrante della Sua essenza. Che cosa fa lo Spirito Santo, quali sono i Suoi obiettivi? A questo riguardo abbondano gli equivoci. Alcuni associano lo Spirito Santo a rapimenti estatici, altri ad ispirazioni artistiche, e questo lo fanno sia cristiani che pagani. Altri ancora associano lo Spirito ad insolite esperienze cristiane in cui una persona sente un particolare entusiasmo e benessere, ha delle visioni, riceve rivelazioni, parla in lingue strane, può guarire le malattie. Questi, però, sono elementi secondari dell'opera dello Spirito Santo, quando sono autentici, perché potrebbero anche essere falsificabili.
L'Antico Testamento menziona lo Spirito Santo in connessione con la creazione, sia divina (Ge. 1:2) che umana (Es. 31:1-6); con l'ispirazione dei portavoce di Dio (Is. 61:1 - il Credo niceno afferma che lo Spirito parlò per mezzo dei profeti); con il potenziamento dei servitori di Dio che vengono così messi in grado di svolgere l'opera alla quale sono stati chiamati (giudici, re, ecc. Gd. 13:25; 14:19; Is. 11:2; Za. 4:6), come pure quando individui o comunità fanno esperienza rinnovata di santità (Sl. 51:11; Ez. 36:26ss; 37:1-14; Za. 12:10). Tutto questo acquista significato più profondo nel Nuovo Testamento, dove si mostra lo Spirito Santo come agente personale, distinto dal Padre e dal Figlio. Di Lui si parla come dello Spirito di Cristo (Ro. 8:9; 1 Pi. 1:11).
La chiave per comprendere la concezione del Nuovo Testamento sull'opera dello Spirito Santo è quella di vedere come i Suoi propositi siano identici a quelli del Padre, cioè vedere gloria, lode e onore accordate al Figlio. Per questo:
1) In primo luogo, lo Spirito era al servizio del Figlio durante la Sua vita terrena dal momento in cui, come dice il credo, "fu concepito di Spirito Santo" (Mt. 1:20). La discesa dello Spirito Santo su di Lui, in forma di colomba, al momento del battesimo, mostra non solo come Lui sia datore dello Spirito, ma che pure come Lui fosse ripieno di Spirito Santo (Lu. 4:1; cfr. v. 14,18). Fu "attraverso lo Spirito eterno" che Egli offerse Sé stesso in sacrificio per noi (Eb. 9:14).
2) In secondo luogo, lo Spirito agisce ora come agente di Gesù "un altro Consolatore" (aiutante, supporto, avvocato, incoraggiatore). Egli ci mostra Gesù per mezzo dell'Evangelo, ci unisce a Lui per fede, e dimora in noi per trasformarci "a sua immagine", producendo e facendo crescere in noi "i frutti dello Spirito" (2 Co. 3:18; Ga. 5:22ss).
"Egli mi glorificherà, perché prenderà del mio e ve lo annunzierà" (Gv. 16:14). Le parole di Gesù indicano il carattere dello Spirito, cioè quello di non mettersi in primo piano, ma di gettare la Sua luce su Cristo soltanto, affinché noi si scorga solo Cristo, e non lo Spirito Stesso. In tutto l'Evangelo, infatti, è Cristo che dice: Venite a me, seguitemi. Nella nostra coscienza noi udiamo l'Evangelo con l'orecchio interiore della fede, lo Spirito, che sta come dietro alle nostre spalle per gettare luce e permetterci di vedere "nella giusta luce" Gesù, incoraggiandoci costantemente e dicendoci: andate a Lui, trattate con Lui - ed è questo che rende cristiana la nostra vita.
Testimonianza e ministero
Lo Spirito è testimone e maestro (1 Gv. 5:7; 2:27; cfr. 4:2ss) perché in primo luogo è Lui a persuaderci che il Gesù dell'Evangelo davvero esiste e sussiste "per noi e per la nostra salvezza"; in secondo luogo, Egli ci assicura che, come credenti, noi siamo figli di Dio ed eredi con Cristo (Ro. 8:16ss); in terzo luogo, Egli ci spinge a rendere testimonianza al Cristo la cui testimonianza ci condusse a conoscere (cfr. Gv. 15:26). Ciò che la testimonianza dello Spirito produce non sono rivelazioni private di qualcosa che ci era nascosto, ma l'accoglienza personale di ciò che c'era sempre stato nelle Scritture. Paolo descrive l'opera di testimonianza dello Spirito quando dice: "…e illumini gli occhi della vostra mente, affinché sappiate qual è la speranza della sua vocazione e quali sono le ricchezze della gloria della sua eredità tra i santi" (Ef. 1:18).
3) In terzo luogo lo Spirito accorda ad ogni cristiano uno o più doni (capacità per esprimere Cristo servendo Dio e gli uomini, tanto da rendere la Chiesa una comunità intera di ministri e sacerdoti, il corpo di Cristo (1 Co. 12:4-7; Ef. 4:11-16). Questo molteplice ministero è, in realtà, il ministero stesso di Cristo che continua dal cielo, attraverso le nostre mani, piedi, e bocca. Lo Spirito che quindi impartisce doni, dovrebbe essere inteso come ulteriore servizio e glorificazione di Cristo da parte Sua, in quanto è un mezzo per il quale il ministero personale di Cristo può continuare.
I segni dello Spirito
Quand'è che possiamo vedere segni che lo Spirito, glorificatore di Cristo, è all'opera? Non di fronte a rapimenti estatici, né di fronte a visioni o presunte rivelazioni, e neanche attraverso guarigioni, lingue, e miracoli. Anche Satana, infatti, giocando con le nostre complessità psicosomatiche e la nostra natura decaduta, può produrre tutte queste cose (cfr. 2 Ts. 2:9ss; Cl. 2:18). Gli unici segni sicuri sono il fatto che il Cristo della Bibbia venga riconosciuto, creduto e servito per la Sua gloria, e che di fatto i credenti abbandonino il peccato per una vita di santità, il che è l'immagine di Cristo nel Suo popolo (1 Co. 12:3; 2 Co. 3:17). Questi sono i criteri mediante i quali noi dobbiamo giudicare, per esempio, il moderno "rinnovamento carismatico" e la "Scienza cristiana", giungendo forse a diversi verdetti nei due casi.
Così, quando come cristiano io dico: "Io credo nello Spirito Santo", debbo intendere in primo luogo che: io credo essere una realtà la comunione personale, attraverso lo spazio ed il tempo, con il Cristo vivente del Nuovo Testamento, avendolo trovato mediante l'opera dello Spirito; in secondo luogo, che io sono aperto ad essere condotto dallo Spirito, che ora dimora in me, nella conoscenza, obbedienza e servizio cristiani, e che mi attendo di essere così condotto giorno dopo giorno; e, in terzo luogo, che io Lo benedico come autore della mia certezza di essere figlio ed erede di Dio. È davvero una cosa magnifica credere nello Spirito Santo!
Per lo studio biblico ulteriore
Il ministero dello Spirito: Gv. 7:37-39; 14:15-26; 16:7-15; Ro. 8:1-17.
Domande per la riflessione e la discussione
- In che cosa differisce l'opera dello Spirito Santo da quella del Padre e del Figlio?
- Che cosa fa lo Spirito Santo come "agente" di Cristo?
- Che cosa diresti ad un cristiano professante che dubiti di aver mai fatto esperienza del ministero dello Spirito Santo?
(14, continua)