Confessioni di fede/Elvetica

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La Confessione di fede elvetica posteriore del 1566

"SEMPLICE CONFESSIONE ED ESPOSIZIONE DELLA FEDE ORTODOSSA E DEI DOGMI CATTOLICI DELLA VERA RELIGIONE CRISTIANA"

Il Manifesto della Riforma Elvetica

"La Confessione Elvetica, Ossia Manifestazione della Vera Fede, cioè Esposizione semplice de' Veri Cattolici Dogmi, e Punti Fondamentali della pura e sana religione cristiana: Da' ministri della Chiesa di Cristo riformata nell'Elvezia ecc. Concordemente data alle stampe ed al giudicio di tutti li fedeli sottomessa, con cui medesimamente protestano e costituiscono di far autentica fede, e ch'essi senza cambiamento alcuno, nell'unità della vera, antica Chiesa cristiana mantengansi, né prendano parte alcuna di qualsissia setta" (qui l'originale)

Composta da Heinrich Bullinger perse stesso quarant'anni dopo essere succeduto a Zwingli a capo della chiesa di Zurigo, questa confessione di fede è stata divulgata dat suoi amici, nel 1566, con il nome di Seconda confessione elvetica o Confessione elvetica posteriore ed è diventata da allora la più popolare e diffusa confessione di tede delle chiese riformate. Consta di 30 articoli. Le rubriche marginali esistono nell'originale e, benché vengano generalmente omesse nelle traduzioni, sono parte integrante del testo. I rimandi delle citazioni bibliche, sono stati introdotti per maggiore praticità nel testo. Questa traduzione è tratta da: “Confessioni di fede delle chiese cristiane”, a cura di Romeo Fabbri. Bologna: EDB, 1996, p. 770, leggermente riaggiustata sulla base della traduzione italiana del 1777 pubblicata a Coira presso A. B. Otto, le cui espressioni migliori vengono qui aggiunte fra parentesi quadre. Le citazioni bibliche sono tratte dalla versione Nuova Riveduta, Società Biblica di Ginevra, 1993. Edizione a cura di Paolo Castellina, che ne ha aggiunto pure capoversi e note. La versione latina si trova a questo indirizzo.