Corsi/Essere cristiani/18: differenze tra le versioni

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(Creata pagina con "{{Essere}} Essere cristiani = 17. La resurrezione dei corpi = La Scrittura vede la morte – l’unica certezza della vita – non come un’amica, ma come una distruttrice....")
 
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Essere cristiani
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= 18. La vita eterna =


= 17. La resurrezione dei corpi =
Gli scettici ci dicono che il solo pensiero di una futura vita eterna fa loro orrore: "sarebbe così noiosa!" dicono. Evidentemente essi hanno trovato noiosa questa vita, e non possono immaginare un’esistenza che potrebbe essere resa eternamente interessante e degna di essere vissuta! Poveretti! Vediamo proprio qui come sia possibile essere accecati dalle conseguenze di una vita senza Dio, e dal nero pessimismo a cui conduce!


La Scrittura vede la morte – l’unica certezza della vita – non come un’amica, ma come una distruttrice. Quando il mio corpo e la mia anima si separeranno, non sarò che un’ombra di quello che ero. Il mio corpo è parte di me stesso, l’apparato con cui mi esprimo e mi rapporto con il mondo. Senza di esso, tutte le mie capacità di fare e di rapportarmi con gli altri sono impossibili. Pensa a qualcuno completamente privo delle sue facoltà, e mettilo a confronto con un paralitico; ora metti a confronto il paralitico con qualcuno completamente privo del corpo, e vedrete che intendo. I paralitici possono fare già poco, coloro che sono senza un corpo ancora meno. La morte, quindi, sebbene non metta fine alla nostra esistenza personale, l’annienta, la distrugge veramente.
Non tutti i nostri contemporanei, però, sono così. Altri credono che sopravvivranno alla morte. Per questo si interessano di fenomeni spiritistici che darebbero la prova della sopravvivenza. Dobbiamo però notare tre fatti:


== Affrontare la morte ==
*i cosiddetti "messaggi" dall’oltretomba sono disperatamente futili, banali, egocentrici.
*Questi messaggi "stranamente" non provengono mai da coloro che in questa vita hanno vissuto come credenti impegnati.
*I medium e i loro "spiriti guida" sono sempre molto imbarazzati al solo udire il nome di Gesù. Questi tre fatti ci mettono in guardia sul fatto come questi fenomeni spiritistici, comunque possano essere spiegati, sono un vicolo cieco per investigare "la beata speranza della vita eterna".


La morte è il problema umano di base, perché se la morte fosse davvero definitiva, nulla ne varrebbe veramente la pena, salvo che godere il più possibile la vita che abbiamo. «mangiamo e beviamo, perché domani morremo» (1 Co. 15:32). Nessuna filosofia o religione che non affronti il problema della morte ci può essere davvero utile.
== Il paradiso è segnato dalla presenza di Gesù ==


E’ a questo punto, però, che il Cristianesimo si distingue realmente da tutte le altre prospettive. Da solo, nel mezzo di tutte le fedi e degli "-ismi" del mondo, esso considera la morte come sconfitta. Per la fede cristiana, infatti, la speranza si fonda su un fatto, cioè che Gesù risorse corporeamente dalla tomba ed ora vive eternamente in cielo. La speranza consiste nel fatto che quando Gesù ritornerà, il giorno in cui la storia si fermerà ed il mondo finirà, Egli "trasformerà il corpo della nostra umiliazione rendendolo conforme al corpo della sua gloria, mediante il potere che egli ha di sottomettere a sé ogni cosa" (Fl. 3:21; cfr. 1 Gv. 3:2). Questa speranza abbraccia tutti coloro che sono morti in Cristo, come pure quei cristiani che saranno in vita al momento del Suo ritorno: "Non vi meravigliate di questo, perché l'ora viene, in cui tutti coloro che sono nei sepolcri udranno la sua voce e ne usciranno, quelli che hanno fatto il bene in risurrezione di vita, e quelli che hanno fatto il male in risurrezione di condanna" (Gv. 5:28,29). La risurrezione di un corpo significa il ristabilimento della persona – non solo una parte di me, ma tutto me stesso – per una vita attiva, creativa, ed immortale, per Dio e con Dio.
Quando il Credo parla de "la vita eterna" intende significare non esistenza-senza-fine (anche i demoni e le anime perdute ce l’hanno). Vita eterna, nel linguaggio biblico è la gioia finale in cui Gesù stesso è entrato [ {{Passo biblico|Ebrei 12:2) ]. Si tratta di quello stesso che Egli ha promesso e pregato che i Suoi discepoli potessero un giorno pure condividere con Lui. "Se uno mi serve, mi segua; e là dove sono io, là sarà anche il mio servo; se uno mi serve, il Padre l'onorerà.... Padre, io voglio che dove sono io, siano con me anche coloro che tu mi hai dato, affinché vedano la mia gloria che tu mi hai dato, perché tu mi hai amato prima della fondazione del mondo" (Giovanni 12:26 e 17:24).


== Un nuovo corpo ==
L’essenza stessa del paradiso è essere per sempre con Gesù, in comunione con Lui: ecco ciò di cui si tratta quando si parla di "vita eterna". "Un tempo vivevo solo per sentito dire e per fede", scrive il personaggio di John Bunyan di nome Perseverante, "ma ora vado dove vivrò per visione, dove sarò con Lui, nella cui compagnia io mi sono sempre rallegrato!". Che faremo in paradiso? Non è come talvolta è illustrato da vignette umoristiche come ...stare per sempre a suonare l'arpa su una nuvoletta! Non sarà un ozio eterno, ma renderemo culto a Dio, lavoreremo, penseremo, e comunicheremo, godendo dell’attività, della bellezza, dei redenti e di Dio. La cosa prima e fondamentale, però, è che vedremo ed ameremo Gesù, il nostro Salvatore, Maestro ed Amico. Colui che avevamo iniziato a conoscere ed amare sulla terra.


Nel far risorgere i credenti, Dio completa la loro redenzione con il dono, non dei loro vecchi corpi rattoppati, ma di nuovi corpi adatti all’uomo nuovo. Attraverso la rigenerazione e la santificazione Dio li ha già rinnovati interiormente: ora ricevono nuovi corpi adatti a completare questo rinnovamento. Il vecchio corpo è collegato al nuovo corpo, eppure è molto diverso da esso, proprio come le piante sono connesse ai semi da cui provengono, eppure molto diverse da essi (vedi 1 Co. 15:35-44). Il mio attuale corpo, "fratello asino", come Francesco di Assisi lo chiamava, è come la prima auto che uno studente si permette di comprare. Costa poco, è di seconda o terza mano, ma ha sempre dei problemi, ruggine, guasti, e che spesso mi lascia per strada (che frustrazione!). Con il mio nuovo corpo, però, a confronto, sarebbe come guidare una Rolls Royce: allora si che potrò andare veramente bene!
== Una gioia senza fine ==


Senza dubbio, proprio come me, voi amate il vostro corpo perché è parte di voi, e "impazzite" quando con esso non potete fare quello che vorreste. E’ giusto. Ed è bene pure sapere che Dio, dandoci proprio questo corpo limitato, ora, vuole prepararci affinché un giorno noi si possa gestire corpi migliori. Come disse lo scrittore C. S. Lewis, Egli ci dà cavalli poco appariscenti sui quali imparare a cavalcare, e solo dopo ci darà cavalli di prim’ordine su cui galoppare e saltare.
Il carattere eterno di quella vita è stato descritto nel modo più vivido possibile dall’anonimo benefattore che al canto di John Newton "Amazing Grace", ha aggiunto questo verso supplementare: "Ma quando saremo stati là diecimila anni / luminosi e brillanti come il sole / avremo non meno giorni per cantare la lode di Dio / di quanti ne avevamo all’inizio".


Un nano che conosco pianse di gioia al pensiero del corpo che Dio ha in serbo per lui nel giorno della risurrezione, e quando penso a certe persone che fisicamente si trovano in terribili condizioni – deformi, in rapida decadenza, invalide, ormonalmente squilibrate, o handicappate per molti versi, anch’io piangerei di gioia nel vedere quel giorno la loro persona ricostituita in condizioni ottimali in una nuova realtà.
Dice: "Ho scritto con entusiasmo, perché questa vita eterna è qualcosa al quale non vedo l’ora di giungere! Perché? Non perché in questa vita io abbia terminato le mie risorse d’amore – proprio l’opposto! La mia vita è piena di gioia, e quattro sono le fonti della mia gioia: conoscere Dio e la gente, e le buone e piacevoli cose che contano per Dio e per gli altri, o per me, come uomo di Dio. Non riuscirò, però, quaggiù ad avere la pienezza di queste benedizioni. Il mio rapporto con Dio e con gli altri non è mai così ricco e pieno come vorrei che fosse, e trovo sempre più di quello che pensavo nella grande musica, nella grande poesia, nei grandi libri, nelle grandi vite, e nel grande caleidoscopio dell’ordine del mondo naturale".  


== Anima e corpo ==
Un famoso jazzista scrisse: "Pare che più ho, e più vorrei avere", e ci sono mille ed una cosa (incluso il jazz) per le quali mi sento proprio così".


Molto probabilmente questo elemento del Credo era stato messo qui per combattere l’idea (molto comune per tre secoli dopo Cristo, e non sconosciuta oggi) che la speranza umana è l’immortalità dell’anima, che si starà molto meglio senza un corpo…. Molti disprezzavano il corpo. Dicevano "il corpo è la tomba dell’anima". Questa concezione, però, esprima un’idea sbagliata sia della materia (che Dio ha creato, che a Dio piace e dichiara buona) e dell’uomo (che non è un’anima nobile in grado di giustificare le cose vergognose che fa dandone la colpa alla propria "conchiglia" materiale, ma un’unità psicofisica la cui condizione morale viene direttamente espressa dal nostro comportamento fisico). L’effetto destabilizzante del peccato è molto chiaro nel modo in cui funzionano i miei appetiti fisici (per non dire altro); ma tutti questi appetiti sono parte di me stesso e devo riconoscere responsabilità morale per qualunque espressione attiva che essi producano. La dottrina biblica del giudizio è che ciascuno di noi riceverà: "la retribuzione delle cose fatte nel corpo in base a ciò che ha fatto, sia in bene che in male" (2 Co. 5:10).
Più vado avanti negli anni e più riconosco di apprezzare Dio, e la gente, e le cose buone ed amabili, le cose nobili, sempre più intensamente; è così pura gioia pensare che tutto questo continuerà ed aumenterà in qualche forma (Dio sa che forma questo avrà, e sono contento di aspettare e di poi vedere), letteralmente per sempre. Di fatto i cristiani ereditano il destino che le favole immaginano: noi (si, voi ed io, questi "sciocchi peccatori salvati") vivremo, e vivremo felicemente, e per l’infinita misericordia di Dio noi vivremo felicemente da allora per sempre.


== Come Cristo ==
Noi non possiamo immaginare come possa essere la vita in paradiso, e la persona saggia cerca di non specularci sopra. Al contrario, essa troverà la sua pace contemplando la dottrina sul paradiso come la Bibbia sobriamente la insegna. Esso è il luogo dove i redenti troveranno tutto ciò che il loro cuore desidera: gioia con il loro Signore, gioia con il Suo popolo, e gioia nel vedere la fine di tutte le frustrazioni e distretta, la provvigione per tutti i nostri autentici bisogni.


La promessa che un giorno noi avremo dei corpi "simili al Suo corpo glorioso" (Fl. 3:20ss), è come una sfida che ci viene rivolta – davvero, di tutto cuore, abbracciamo il nostro destino finale di essere come Cristo (cfr. 1 Gv. 3:2)? Affrontare questa questione potrebbe per noi essere un momento di verità. Alcuni trovano la loro più vera identità gratificando tutti i loro solletichi fisici (eccitazione sessuale, sonno, cibo, esercizio, violenza, eccitazione prodotta da sostanze come alcool o droga, ecc.) e si sentono che se essi fossero privati di queste cose non rimarrebbe loro più nulla se non il dolore. Alcuni scrittori contemporanei, avversi al cristianesimo, considerano Cristo, "il pallido uomo di Galilea" come colui che solo "raggela" il mondo con il suo respiro, oppure che, per "umanizzarlo" immaginano dei suoi rapporti sessuali con una sacerdotessa pagana… Tali concezioni rendono l’idea di diventare come Gesù simile ad una sentenza di morte. Che idea ti suggerisce quella di "diventare come Gesù"? Se sei stato influenzato dalle concezioni deformate della cultura che gli è avversa, certo la cosa non ti attirerebbe. Non si tratta però del vero volto di Gesù che la Scrittura ci comunica.
Ciò che si dice ai bambini: "Se vuoi caramelle e animaletti domestici con cui giocare, in paradiso ce li avrai", non è un modo per evadere dal problema, ma la testimonianza alla verità che in paradiso non vi saranno più desideri legittimi insoddisfatti. Quali però saranno questi desideri, non possiamo saperlo con certezza, salvo il primo ed il principale, cioè il desiderio di essere per sempre con il Signore [ {{Passo biblico|1Tessalonicesi 4:17}} ].


Se sei stato condizionato dagli avversari di Gesù, chiedi a Dio di mostrarti come la vita di Gesù, anima e corpo, sia stata la vita più pienamente umana che mai sia esistita, e continua a guardare a Gesù, come lo incontri nei vangeli, fintanto che tu non lo veda. Allora la prospettiva di essere come Lui ti apparirà come il destino più nobile e magnifico possibile. Fintanto che non lo vedi, però, ti chiedo di credermi, e non scherzo, per te non vi sarà speranza alcuna.
Spesso, in momenti di grande piacere, diciamo "Vorrei che questo non finisse mai", ma di fatto finisce. Nel paradiso, però, le cose saranno diverse. Possiate voi (ed io) godere di tutte le gioie del paradiso.


== Per lo studio biblico ulteriore ==
== Per lo studio biblico ulteriore ==


La speranza di risurrezione: Marco 12:18-27; 1 Co. 15:35-58; Filippesi 3:4-16
* La nostra destinazione finale: {{Passo biblico|Apocalisse 21:1-22:5}}


== Domande per riflettere ed approfondire ==
== Domande per la riflessione e l’approfondimento ==


*Perché non ha valore per noi una religione che non affrontasse il problema della morte?  
* Perché Packer è molto sospettoso dei fenomeni spiritistici?
*Quali evidenze ci dà la Bibbia del fatto che la morte sia stata sconfitta?  
* Perché il paradiso sarà pieno di gioia?  
*Quanto noi possiamo dire di sapere sulla condizione di coloro che saranno risuscitati.
* Voi personalmente non vedete l’ora di arrivarvi? Perché si, o perché no?  
 
*Che faranno i residenti del paradiso?
(17, continua)
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(fine prima parte)

Versione delle 14:57, 10 dic 2020

Indice generale

Essere cristiani (J. I. Packer)

00 - 01 - 02 - 03 - 04 - 05 - 06 - 07 - 08 - 09 - 10 - 11 - 12 - 13 14 -15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 4748 49

Il Credo, o Simbolo apostolico. Credo in Dio padre onnipotente, creatore del cielo e della terra. E in Gesù Cristo, suo figlio unigenito, Signor nostro, il quale fu concepito di Spirito santo, nacque da Maria vergine, patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto. Discese nel soggiorno dei morti, il terzo giorno risuscitò, salì al cielo, siede alla destra di Dio, padre onnipotente.  Di là ha da venire a giudicare i vivi e i morti. Credo nello Spirito santo, la santa chiesa universale, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione dei corpi e la vita eterna. Amen.

18. La vita eterna

Gli scettici ci dicono che il solo pensiero di una futura vita eterna fa loro orrore: "sarebbe così noiosa!" dicono. Evidentemente essi hanno trovato noiosa questa vita, e non possono immaginare un’esistenza che potrebbe essere resa eternamente interessante e degna di essere vissuta! Poveretti! Vediamo proprio qui come sia possibile essere accecati dalle conseguenze di una vita senza Dio, e dal nero pessimismo a cui conduce!

Non tutti i nostri contemporanei, però, sono così. Altri credono che sopravvivranno alla morte. Per questo si interessano di fenomeni spiritistici che darebbero la prova della sopravvivenza. Dobbiamo però notare tre fatti:

  • i cosiddetti "messaggi" dall’oltretomba sono disperatamente futili, banali, egocentrici.
  • Questi messaggi "stranamente" non provengono mai da coloro che in questa vita hanno vissuto come credenti impegnati.
  • I medium e i loro "spiriti guida" sono sempre molto imbarazzati al solo udire il nome di Gesù. Questi tre fatti ci mettono in guardia sul fatto come questi fenomeni spiritistici, comunque possano essere spiegati, sono un vicolo cieco per investigare "la beata speranza della vita eterna".

Il paradiso è segnato dalla presenza di Gesù

Quando il Credo parla de "la vita eterna" intende significare non esistenza-senza-fine (anche i demoni e le anime perdute ce l’hanno). Vita eterna, nel linguaggio biblico è la gioia finale in cui Gesù stesso è entrato [ {{Passo biblico|Ebrei 12:2) ]. Si tratta di quello stesso che Egli ha promesso e pregato che i Suoi discepoli potessero un giorno pure condividere con Lui. "Se uno mi serve, mi segua; e là dove sono io, là sarà anche il mio servo; se uno mi serve, il Padre l'onorerà.... Padre, io voglio che dove sono io, siano con me anche coloro che tu mi hai dato, affinché vedano la mia gloria che tu mi hai dato, perché tu mi hai amato prima della fondazione del mondo" (Giovanni 12:26 e 17:24).

L’essenza stessa del paradiso è essere per sempre con Gesù, in comunione con Lui: ecco ciò di cui si tratta quando si parla di "vita eterna". "Un tempo vivevo solo per sentito dire e per fede", scrive il personaggio di John Bunyan di nome Perseverante, "ma ora vado dove vivrò per visione, dove sarò con Lui, nella cui compagnia io mi sono sempre rallegrato!". Che faremo in paradiso? Non è come talvolta è illustrato da vignette umoristiche come ...stare per sempre a suonare l'arpa su una nuvoletta! Non sarà un ozio eterno, ma renderemo culto a Dio, lavoreremo, penseremo, e comunicheremo, godendo dell’attività, della bellezza, dei redenti e di Dio. La cosa prima e fondamentale, però, è che vedremo ed ameremo Gesù, il nostro Salvatore, Maestro ed Amico. Colui che avevamo iniziato a conoscere ed amare sulla terra.

Una gioia senza fine

Il carattere eterno di quella vita è stato descritto nel modo più vivido possibile dall’anonimo benefattore che al canto di John Newton "Amazing Grace", ha aggiunto questo verso supplementare: "Ma quando saremo stati là diecimila anni / luminosi e brillanti come il sole / avremo non meno giorni per cantare la lode di Dio / di quanti ne avevamo all’inizio".

Dice: "Ho scritto con entusiasmo, perché questa vita eterna è qualcosa al quale non vedo l’ora di giungere! Perché? Non perché in questa vita io abbia terminato le mie risorse d’amore – proprio l’opposto! La mia vita è piena di gioia, e quattro sono le fonti della mia gioia: conoscere Dio e la gente, e le buone e piacevoli cose che contano per Dio e per gli altri, o per me, come uomo di Dio. Non riuscirò, però, quaggiù ad avere la pienezza di queste benedizioni. Il mio rapporto con Dio e con gli altri non è mai così ricco e pieno come vorrei che fosse, e trovo sempre più di quello che pensavo nella grande musica, nella grande poesia, nei grandi libri, nelle grandi vite, e nel grande caleidoscopio dell’ordine del mondo naturale".

Un famoso jazzista scrisse: "Pare che più ho, e più vorrei avere", e ci sono mille ed una cosa (incluso il jazz) per le quali mi sento proprio così".

Più vado avanti negli anni e più riconosco di apprezzare Dio, e la gente, e le cose buone ed amabili, le cose nobili, sempre più intensamente; è così pura gioia pensare che tutto questo continuerà ed aumenterà in qualche forma (Dio sa che forma questo avrà, e sono contento di aspettare e di poi vedere), letteralmente per sempre. Di fatto i cristiani ereditano il destino che le favole immaginano: noi (si, voi ed io, questi "sciocchi peccatori salvati") vivremo, e vivremo felicemente, e per l’infinita misericordia di Dio noi vivremo felicemente da allora per sempre.

Noi non possiamo immaginare come possa essere la vita in paradiso, e la persona saggia cerca di non specularci sopra. Al contrario, essa troverà la sua pace contemplando la dottrina sul paradiso come la Bibbia sobriamente la insegna. Esso è il luogo dove i redenti troveranno tutto ciò che il loro cuore desidera: gioia con il loro Signore, gioia con il Suo popolo, e gioia nel vedere la fine di tutte le frustrazioni e distretta, la provvigione per tutti i nostri autentici bisogni.

Ciò che si dice ai bambini: "Se vuoi caramelle e animaletti domestici con cui giocare, in paradiso ce li avrai", non è un modo per evadere dal problema, ma la testimonianza alla verità che in paradiso non vi saranno più desideri legittimi insoddisfatti. Quali però saranno questi desideri, non possiamo saperlo con certezza, salvo il primo ed il principale, cioè il desiderio di essere per sempre con il Signore [ 1Tessalonicesi 4:17 ].

Spesso, in momenti di grande piacere, diciamo "Vorrei che questo non finisse mai", ma di fatto finisce. Nel paradiso, però, le cose saranno diverse. Possiate voi (ed io) godere di tutte le gioie del paradiso.

Per lo studio biblico ulteriore

Domande per la riflessione e l’approfondimento

  • Perché Packer è molto sospettoso dei fenomeni spiritistici?
  • Perché il paradiso sarà pieno di gioia?
  • Voi personalmente non vedete l’ora di arrivarvi? Perché si, o perché no?
  • Che faranno i residenti del paradiso?

Scrivete i vostri commenti, risposte, e domande all'indirizzo di EMail: paolocastellina@hotmail.it Vi risponderò volentieri! (fine prima parte)