
Il Regno di Dio è un ordinamento sociale
Solo il cristianesimo può fornire un fondamento vero, stabile e duraturo per la civiltà, e l’abbandono del cristianesimo come verità pubblica nel ventesimo secolo ha portato il mondo nel caos.
Solo il cristianesimo può fornire un fondamento vero, stabile e duraturo per la civiltà, e l’abbandono del cristianesimo come verità pubblica nel ventesimo secolo ha portato il mondo nel caos.
“La Chiesa ci ha detto quasi universalmente e quasi continuamente che i riti, i servizi di culto e gli incontri di preghiera della Chiesa istituzionale sono l’essenza della fede cristiana, l’aspetto più importante della vita cristiana, l’attività più spirituale che il cristiano possa svolgere e che quindi queste attività costituiscono la più alta e pura forma di culto che il cristiano possa offrire a Dio e di conseguenza che sono la cosa più importante nella vita che possa fare”. Davvero è così?
“Il regno di Dio non può essere raggiunto attraverso la Riforma di Chiese apostate. Si può raggiungere solo attraverso l’Esodo e la conquista, la nuova nascita, il rinascimento. Non siamo chiamati a riformare l’Egitto (le strutture della Chiesa corrotta e apostata del passato), ma a conquistare la terra promessa (cioè discepolare le nazioni)”.
“Durante i 2000 anni di storia del cristianesimo ci sono stati solo due gruppi di persone che hanno rifiutato l’Antico Testamento, Mosè e la legge di Dio: gli eretici e gli evangelici moderni. O meglio, dovrei forse proprio dire, un solo gruppo di persone: gli eretici’.
L’amore di Dio per creature umane perdute era ed è così profondo e forte da venire Egli stesso fra di noi in questo mondo nella persona di Gesù Cristo, tanto che, come dice la Bibbia, “…trovato nell’esteriore simile ad un uomo, abbassò sé stesso, divenendo ubbidiente fino alla morte e alla morte di croce” (Filippesi 2:8). Non si tratta di un mito, ma di un fatto senza paralleli nelle religioni e filosofie di questo mondo. In Gesù Dio, sotto l’impulso una grande, stupefacente ed immeritata compassione per la condizione umana, volontariamente si umilia, si abbassa, “si fa povero”, “si svuota” dell’eterna Sua gloria e perfezione per assumere la natura umana, in tutte le sue limitazioni, contraddizioni e miserie. Non solo questo, ma Egli sceglie la condizione dei più disagiati nella società, degli ultimi, e persino muore della morte riservata in questo mondo a coloro a cui è tolta ogni dignità.
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