Letteratura/Legge/02: differenze tra le versioni

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== 1. Il legittimo approccio a Dio ==
== 1. Il legittimo approccio a Dio ==
<blockquote>Non ti farai scultura alcuna né immagine alcuna delle cose che sono lassù nei cieli o quaggiù sulla terra o nelle acque sotto la terra. Non ti prostrerai davanti a loro e non le servirai, perché io, l'Eterno, il tuo DIO, sono un Dio geloso che punisce l'iniquità dei padri sui figli fino alla terza e alla quarta generazione di quelli che mi odiano e uso benignità a migliaia, a quelli che mi amano e osservano i miei comandamenti (Esodo 20: 4-6, cfr. Deuteronomio 5: 8-10).</blockquote>Il primo comandamento proibisce l’idolatria in senso ampio. Non può esserci nessun altro dio che l’Eterno. Gli altri dèi sono sostituti per il vero Dio creati dall’uomo. Come ha notato Ingram: “Gli altri dèi dei quali ci dobbiamo preoccupare sono, come sono sempre stati, da ricercarsi negli scranni del governo temporale o umano<ref>Ingram, ''World Under God’s Law'', p. 33.</ref>”.
La definizione biblica di idolatria è ovviamente una definizione ampia; così, san Paolo dichiara che “nessun fornicatore o immondo o avaro, il quale è un idolatra, ha alcuna eredità nel regno di Cristo e di Dio” (Ef. 5:5). Di nuovo, in Colossesi 3:5 si fa riferimento ad “avidità, che è idolatria”. Lensky ha notato: “Un sacerdote cattolico dichiara che durante i suoi lunghi anni di servizio gli sono stati confessati ogni sorta di peccati e di crimini nel confessionale ma mai il peccato di concupiscenza<ref>R. C. H. Lensky, ''The Interpretation of St. Paul Epistle to the Colossians, to the Thessalonian, to Timothy, to Titus and to Philemon''; Columbus Ohio, Wartburg Press, 1937, 1946, p. 158.</ref>”.
Così, nell’analizzare il secondo comandamento, dobbiamo dire, ''primo'', che è severamente proibito l’uso letterale di idoli e di immagini nel culto. Levitico 26:1, 2 lo rende molto chiaro:<blockquote>Non vi farete idoli, non vi erigerete immagini scolpite o alcuna stele e non collocherete nel vostro paese alcuna pietra ornata di figure, per prostrarvi davanti ad essa; poiché io sono l'Eterno, il vostro DIO. Osserverete i miei sabati e porterete rispetto al mio santuario. Io sono l’Eterno.</blockquote>Levitico 19:4 comanda inoltre: <blockquote>Non rivolgetevi a idoli e non fatevi degli dèi di metallo fuso. Io sono l'Eterno, il vostro DIO (cfr. Esodo 34:17). </blockquote>Altra legislazione dice:


== 2. Il trono della legge ==
== 2. Il trono della legge ==

Versione delle 14:33, 31 dic 2020

Indice generale

Le istituzioni della Legge biblica, di R. J. Rushdoony

CapitoliPrefazione - Introduzione - 01 - 02 - 03 - 04 - 05 - 06 - 07 - 08 -09 - 10 - 11 - 12 - 13 - 14 - 15 - 16

 

Il secondo Comandamento

1. Il legittimo approccio a Dio

Non ti farai scultura alcuna né immagine alcuna delle cose che sono lassù nei cieli o quaggiù sulla terra o nelle acque sotto la terra. Non ti prostrerai davanti a loro e non le servirai, perché io, l'Eterno, il tuo DIO, sono un Dio geloso che punisce l'iniquità dei padri sui figli fino alla terza e alla quarta generazione di quelli che mi odiano e uso benignità a migliaia, a quelli che mi amano e osservano i miei comandamenti (Esodo 20: 4-6, cfr. Deuteronomio 5: 8-10).

Il primo comandamento proibisce l’idolatria in senso ampio. Non può esserci nessun altro dio che l’Eterno. Gli altri dèi sono sostituti per il vero Dio creati dall’uomo. Come ha notato Ingram: “Gli altri dèi dei quali ci dobbiamo preoccupare sono, come sono sempre stati, da ricercarsi negli scranni del governo temporale o umano<ref>Ingram, World Under God’s Law, p. 33.</ref>”.

La definizione biblica di idolatria è ovviamente una definizione ampia; così, san Paolo dichiara che “nessun fornicatore o immondo o avaro, il quale è un idolatra, ha alcuna eredità nel regno di Cristo e di Dio” (Ef. 5:5). Di nuovo, in Colossesi 3:5 si fa riferimento ad “avidità, che è idolatria”. Lensky ha notato: “Un sacerdote cattolico dichiara che durante i suoi lunghi anni di servizio gli sono stati confessati ogni sorta di peccati e di crimini nel confessionale ma mai il peccato di concupiscenza<ref>R. C. H. Lensky, The Interpretation of St. Paul Epistle to the Colossians, to the Thessalonian, to Timothy, to Titus and to Philemon; Columbus Ohio, Wartburg Press, 1937, 1946, p. 158.</ref>”.

Così, nell’analizzare il secondo comandamento, dobbiamo dire, primo, che è severamente proibito l’uso letterale di idoli e di immagini nel culto. Levitico 26:1, 2 lo rende molto chiaro:

Non vi farete idoli, non vi erigerete immagini scolpite o alcuna stele e non collocherete nel vostro paese alcuna pietra ornata di figure, per prostrarvi davanti ad essa; poiché io sono l'Eterno, il vostro DIO. Osserverete i miei sabati e porterete rispetto al mio santuario. Io sono l’Eterno.

Levitico 19:4 comanda inoltre:

Non rivolgetevi a idoli e non fatevi degli dèi di metallo fuso. Io sono l'Eterno, il vostro DIO (cfr. Esodo 34:17).

Altra legislazione dice:

2. Il trono della legge

3. L'altare e la pena capitale

4. Sacrificio e responsabilità

5. La santità e la legge

6. La legge come belligeranza

7. La legge e l’eguaglianza

Note